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Storia della masturbazione


Libri 25.10.2007 0   |   Canali: libri masturbazione

Storia della masturbazione
E' di questi giorni la pubblicazione del testo del sessuologo americano T. Laquer che ripercorre i passaggi fondamentali della masturbazione, da quando cominciò ad essere vista come un problema medico a oggi, in cui in Giappone viene utilizzata addirittura come dieta.

«La masturbazione moderna è profana. Non è soltanto un qualcosa che rende stanchi, storpi, pazzi o ciechi coloro che la praticano, ma un atto che ha serie implicazioni etiche. È quella parte della vita sessuale umana in cui il piacere potenzialmente illimitato incontra le restrizioni sociali, in cui la promessa abituale che questa è l'ultima volta si scontra con i dettami della coscienza e del buon senso; in cui la fantasia, sebbene solo per un momento, mette a tacere il principio di realtà; e il sé autonomo fugge da un qui e ora eroticamente sterile verso un mondo lussurioso di propria creazione. Essa è sospesa tra l'abiezione e l'appagamento.»


Il sapere/sapersi autoeccitare stimolandosi viene cosi apostrofato dal sessuologo americano Thomas W. Laquer, in un recente studio pubblicato dal Saggiatore Sesso solitario. Storia culturale della masturbazione”. Nel testo si ripercorrono un po' i passaggi e le teorie sul modo di intendere l'eclettico gestirsi sessualità autoindotta. “La domanda fondamentale” scrive l’autore “non è perché a un certo punto, intorno al 1712, la masturbazione cominciò ad essere vista come un problema medico o perché intorno al 1920 smise di essere ritenuta causa di malattia.


Più sconcertante è il motivo per cui il sesso solitario divenne un problema morale così preoccupante proprio nel momento in cui lo stesso piacere sessuale stava godendo di maggiore approvazione nel mondo laico”. La risposta? Per Laquer è tutta colpa della cultura moderna, che se per un verso “incoraggia l’individualismo e l’autodeterminazione”, per l’altro “è minacciata dal solipsismo e dall’anomia”. Il cortocircuito è presto tracciato, ed il risultato è che “la masturbazione diventa così il primo campo di battaglia della psiche per questo genere di lotte”. Trascurato dalle prescrizioni di Galeno, relegato tra i peccati minori dai predicatori medievali, promosso a disputa filologica dai cabalisti, in età moderna l'autoerotismo ha interpretato ruoli diversi: soggetto anticlericale per libelli libertini, elemento di antropologia del quotidiano nei testi dei primi viaggiatori, pratica scongiurata dalla morale borghese del XIX secolo.

Protagonisti di questa storia in due tempi, dall'antichità a Onania e dal Settecento a oggi, sono filosofi, letterati, pittori, da Aristotele a Freud, da Agostino a Jean-Jacques Rousseau, da Greuze a Vito Acconci, qui presentati nella veste insolita di interpreti del peccato di Onan. Un saggio documentato in modo impeccabile, che è anche una provocazione. Il racconto, ad alta voce, di un segreto a lungo taciuto. Sfera medico-sociale e individuale morale , queste le linee dell'intreccio del Saggiatore. Intorno alla masturbazione in arcaici tempi si lessero e aleggiarono le leggende , le pruderie e le farmacopee popolari. Sensi di colpa alimentati e fomentati non solo dalla parte clericale della società ma anche da pseudo-modernismi domestici rintracciabili in figure paterne e/o materne, tutto questo ieri! Ed oggi? .

L' Onania diffamata rappresenta un paradigma evolutivo non solo per l'Ego di ogni essere umano , come ribadita conoscenza di se stessi e del proprio corpo, ma è un momento di esaltazione e provocazione altamente appagante nel gioco di coppia.

Il Professore di Storia all'Università di Chicago sposa completamente la causa della Masturbate-a-Thon (ormai giunta alla sua settima edizione, manifestazione che nasce a San Francisco 5 anni fa, raccoglie ogni anno migliaia di dollari che sono poi devoluti a organizzazioni non-profit che operano nel campo dell'educazione sessuale),affermando “questo è un modo per superare secoli di censura, oltre che rendere la masturbazione più divertente e accessibile”.

Ad oggi, comprendiamo, vi è una fervida e orgogliosa salute in merito all'odioso peccato immorale ma sarebbe il caso di sdoganare il mitismo della masturbazione al maschile, nonostante non poco indagini confermano il dato che nove uomini su dieci si masturbano almeno una volta a settimana e sono gli stessi protagonisti a rivelarlo(focus).

Ma nel 2007 si vuole credere ancora alla favola della Bella Addormentata nel Bosco? Crediamo alle fonti, crediamo ai sondaggi alle realtà statistiche ma probabilmente l'incredulità dovrebbe risalire a monte cioè alle intervistate, possibile che si è ancora cosi pudiche nell'affermasi in Serie B . Eppure la versatilità delle tecniche autoerotiche femminili dovrebbe lasciare poco spazio a minuzie immaginative.

Un ultima chicca sulla masturbazione maschile( ahinoi ragazze) arriva dal Giappone e viene proposta dal medico giapponese, Hideo Yamanaka, direttore della Toranomon-Hibiya Clinic, propone un nuovo e piacevole metodo per perdere qualche chilo di troppo.  Yamanaka arriva a definire il suo “metodo” la “dieta della masturbazione”. La tesi proposta dal medico giapponese è che l’eiaculazione attiva il metabolismo di base dei muscoli e ci consente di bruciare calorie, riducendo il grasso sottocutaneo. Non è sufficiente una ordinaria “pratica solitaria”, ma bisogna mettersi un po’ più d’impegno per ottenere dei benefici in termini di chili persi: in media occorre che una persona, di giovane età, si dedichi alla masturbazione per almeno 100 volte al mese, una media di ben 3 volte al giorno per godere dell’effetto dimagrante. Non basta: oltre a mantenere questa media invidiabile, non bisogna essere superficiali nel portare a termine questa particolare forma di fitness, definita dal medico con il termine giapponese "Onani-bics", che deriva dalla figura mitica di Onan, che fu distrutta per rovesciare il suo seme sulla terra. Yamanaka precisa, infatti, che la masturbazione deve durare almeno 15 minuti, per raggiungere il giusto livello di sforzo aerobico, in modo da poter sfruttare a pieno i benefici dell’esercizio.

Certo questi giapponesi futuristi, progressisti, ma non si faranno un po' troppe seghe (mentali??)??


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