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Lui & Lei

Esami di maturità


di fedemio
28.06.2018    |    15.288    |    1 6.6
"Ora ha anche le gambe allargate e vado meglio a leccarla..."
Esami di maturita
In quinta superiore noi tutti studenti d'Italia siamo terrorizzati dagli esami di maturità. In questo periodo devi solo concentrarti a non farti fregare dallesaurimento. Io di quel periodo conservo il ricordo positivo, molto positivo. Il resto l'ho rimosso.
Ricordo tutto di quel giorno, così come fosse oggi. Era il 3 giugno e faceva molto caldo. Un caldo afoso che toglie il fiato. I preparativi in corso per la maturità. Ci siamo trovati per studiare e ripassare io, la mia ragazza e la nostra compagna Giulia, che, per quel che mi riguarda, sarebbe stata lei la mia prima scelta, se non fosse che due mesi prima, quando mi sono fidanzato, lei era già impegnata. Ora è single e sta volentieri con noi, per intesa, per simpatia, perché siamo tutti e 3 molto affiatati e anche perché è la migliore amica della mia ragazza.
Oltre a ridere e scherzare abbiamo studiato tutto il giorno. Ogni tanto mi sento osservato da Giulia, ma ogni qual volta cerco riscontro guardandola lei gira lo sguardo altrove, verso la mia ragazza o sui libri. Giustifico questi miei pensieri pensando allo stress a cui sono sottoposto per gli imminenti esami, alla mia morosa che in questi giorni non me la da perché anche lei è stressata, alla voglia che ho sempre, insomma sono io che sono il solito porco sognatore.
Terminata la prima fase di studio e ripasso, ci buttiamo un po' sul divano, io mi siedo al centro, Giulia alla mia destra e la mia ragazza fa un salto in cucina a prendere una bibita fresca e delle patatine, mentre io mi lascio andare sul divano con la testa abbandonata all'indietro appoggiata allo schienale.
Giulia è seduta a fianco a me e sta smanettando col cellulare e poi non vedo cosa fa, ma sento il suo braccio appoggiato al mio. D'istinto lo ritraggo un po' verso di me, pensando ad un tocco casuale. Giulia, per non creare silenzi che possano far insospettire la mia ragazza , inizia a parlare a voce alta dell'imminente esame, ma con il corpo fa dell'altro: mi si avvicina ulteriormente, tanto da comprimere la tetta sul mio braccio e mi da un bacio sul collo. Io rimango basito. Questa proprio non me la aspettavo. Sentiamo la mia morosa di là presa con bicchieri frigo e carte di patatine, e Giulia continuando a parlare delle sue preoccupazioni per i giorni a venire tenendo la sua bocca a pochi centimetri dal mio collo. Mi appoggia la mano sul ginocchio ed inizia a risalire piano piano, fino ad arrivare all'interno coscia dentro i miei pantaloncini corti. Io continuo a non sapere né cosa dire né tantomeno cosa fare, ma il cazzo non tergiversa e non recita. Si erge in un erezione bestiale. Visibilissima dai pantaloncini. E la stronza che fa? Con una naturalezza degna delle peggiori bsdm mira alla punta del mio cazzo con una tiratissima frignoccola e gliela sferra prima che io abbia il tempo di qualunque reazione. Il dolore e lancinante, ma l'eccitazione lo supera.
La morosa sta tornando. Giulia si ricompone ed io col viso violaceo e paonazzo ingoio il boccone e faccio un salto sul divano. La mia morosa mi becca al volo e mi chiede cos' ho da saltare e perché sono viola. Io sono alquanto impreparato e frastornato. Interviene Giulia che nella sua continua ed imperturbabile semplicità dice che devo essermi addormentato e svegliato di soprassalto.
Ci mettiamo tutti a ridere e parliamo dello stress a cui siamo sottoposto in questo periodo.
In realtà non riesco a darmi pace. Sarei saltato addosso a Giulia. Credo sia una porca isterica. A me piaceva molto ma pensavo fosse una santarellina...
Dopo una breve pausa Giulia ci mette un po' di fretta, allora la mia morosa prende le cose e fa un primo giro a portarle in cucina. Giulia riprende a parlare a voce alta delle materie d'esame ed appena la fidanzata scompare dalla nostra vista entrando in cugina, Giulia con un movimento fulmineo mi mette la mano sul pacco ancora abbastanza barzotto tenendola al di fuori dei pantaloncini e me lo stritola con quanta forza ha.
I pantaloncini sono di stoffa estivi leggeri leggeri sento dei dolori lancinanti. Una doccia fredda! Ma chi è sta pazza?? Nella rapida stretta mi ha preso anche una palla e non vi dico il dolore che mi è partito fino al rene. Credevo di morire. Avrei gridato dal dolore spingo con forza contro il bracciolo del divano. Giulia lascia la presa e la mia morosa torna in salotto. Io sono piegato sul divano dal dolore. Mi chiede ancora cos'ho ed io giustifico con una strana fitta in pancia. Lei mi chiede se devo andare in bagno ed io ne approfitto per togliermi da quella assurda situazione. Arrivo al bagno, il dolore è passato, ma il cazzo c'è l'ho ancora duro. Non mi va di segarmi e venire da solo nel lavandino allora me lo sciacquone con acqua fredda fino a farlo tornare mollo.
Raggiungo le altre. Entrambe mi guardano e la mia morosa mi chiede come sto. La rassicura dicendo che il dolore e passato e la Giulia mi apostrofa ridendo e prendendomi in giro che sono delicato.
Il mio cazzo con vera sorpresa da parte mia tra la voce sarcastica della troia ed il suo sguardo pungente reagisce ergendosi in piedi. Penso che questi due oggi non mi faranno studiare e che sarebbe meglio se mi fossi segato.
Meno male che sono seduto e dal tavolo la mia ragazza non si accorge di nulla finché la genia della Giulia non si inventa di buttare una penna a terra e senza alzarsi per raccoglierla si sporge dalla sedia allungando il braccio e per tenere l'equilibrio allunga le gambe verso di me dandomi un calcione negli stinchi. Si scusa e sia lei che la mia ragazza se la ridono, mentre io, dolorante, sono veramente preoccupato. Non riesco a capire cosa abbia in mente Giulia.
Arriva presto sera e siamo tutti e tre molto stanchi.
Decidiamo di mangiare una pasta insieme e poi andare a casa. Finalmente non parliamo poi di scuola, esami e professori, ci siamo rilassati e si discute di moda, vacanze, cellulari. La mia morosa butta la pasta mentre io porto in tavola le bibite e Giulia piatti bicchieri e posate.
Appena appoggiamo le cose sul tavolo Giulia prende una forchetta ed inizia a pungermi abbastanza insistentemente e con forza coscie e natiche. Figuratevi con quei pantaloncini. Le chiedo cosa sta facendo che intenzioni ha e questa guardandomi con un ghigno misto famelico satanico mi punta la forchetta sul pacco e mi dice di stare zitto che sono stato cattivo con lei ed ora devo pagare.
La credevo delicata, romantica e sensibile, ma credo sia solo una cagna in calore che ha bisogno di tanto cazzo.
Mangio la foglia e decido di stare al gioco. Le chiedo cosa devo fare per farmi perdonare e lei con occhi cattivi mi ridice che devo stare zitto ed obbedire. Preme un po' di più con la forchetta. Neanche a dire che il mio cazzo ha reagito e la porca se ne è subito accorta e mentre mi dice di stare calmo, mi da una stecca con la parte piatta della forchetta sul tronco del cazzo e poi mette quella forchetta proprio al mio posto e sempre con lo stesso malefico ghigno.
Ovviamente la pacca l'ho sentita, ma non mi ha fatto male. Quello che più mi fa strano è che questa nuova Giulia mi piace, mi intriga e mi inquieta, mi eccita l'idea di non sapere cosa ha in mente di fare e di essere completamente a disposizione. Adesso come adesso non saprei proprio come prendere in mano la situazione perché sta facendo tutto lei. Mi chiedo inoltre perché non mi abbia scritto o chiamato o perché non mi ha voluto incontrare fuori. Sa che mi piace e che comunque un uomo difficilmente dice di no ad una proposta. Secondo me sta giocando proprio sul fatto che io non posso nemmeno parlare con la ragazza in casa. Il gioco mi piace, mi sta stuzzicando e così appena lei si gira le do un pizzicotto sul culo, non per farle male, ma per dirle che ci sto anch'io al suo gioco.
Apriti cielo, non l'avessi mai fatto.
Lei si gira con gli occhi sgranati mi da uno sberlone a piena mano sulla guancia e mi dice "non farlo mai più stronzo. Se mi tocchi ancora ti sputtano con la tua morosa. Devi obbedirmi, cane." la sberla mi ha quasi fatto girare la testa e lei non mi ha lasciato spazio per replicare. Da lì le cose sono cambiate. Non mi ha più rivolto ne la parola ne lo sguardo, però era sempre brillante e simpatica con la mia ragazza che non si è accorta di nulla. Io mi sono trovato anche un po' a disagio perché sono stato letteralmente messo in disparte. Ogni volta che entro con i miei discorsi, Giulia mi parla sopra e mi eclissa. Verso le 23 Giulia e la mia ragazza decidono che è ora di andare e vista l'ora tarda vogliono che io accompagni a casa Giulia. Io mi limito a prenderne atto. Saliamo in auto e partiamo. La tensione è alle stelle. Non vola una mosca. Io cerco di chiarire ma appena tento di aprire bocca Giulia mi dice "taci cane, obbedisci" io penso che lei abbia dei scompensi, mi rassegno e me ne frego. Proseguo ma tutto questo silenzio mi mette proprio a disagio. Allungo la mano per accendere la radio e lei mi precede dandomi una sberla sulla mano stessa e mi richiama ancora dicendo "non devi fare niente senza chiedermi il permesso. Sei un cane e devi obbedire". tento di calmarla ma lei non mi lascia parlare e giunti all'altezza del cimitero mi dice "gira di qua" provo a chiedere e lei mi umilia ancora "zitto cane, obbedisci". La sua arroganza mi da proprio fastidio. È sempre stata una che se la tira ma adesso sta proprio esagerando. Arriviamo al parcheggio del cimitero e mi ordina di andare dietro al container della carta che è posto in un angolo del piazzale. All'ombra sotto i pini.
Non riesco a capire le sue intenzioni.
"spegni la macchina cane"
" togliti la maglia cane"
La tolgo e lei mi accarezza il petto. C'è molto caldo. Arriva al capezzolo, lo accarezza e lo stringe con forza. Il cazzo quando mi ha accarezzato è diventato subito duro, ma il pizzicotto mi ha messo in difficoltà. Finché con una mano mi continua a stringere il capezzolo, infila l'altra dentro i pantaloncini passando dalla gamba e sale fino a prendermi in mano il cazzo. Io sono combattuto tra il piacere che mi da la sua mano sul cazzo ed il dolore al capezzolo. Sto fermo ma mi scappa un "ai mi fai male". Lei mi lascia e mi dice di togliermi i pantaloncini e dandomi sempre del cane. Sono nudo. Lei ancora vestita. Lei scende dalla macchina e mi dice " scendi cane. Cosa fai li? Vieni qua scemo."
Corro dall'altra parte dell'auto, e resto fermo immobile davanti a lei ad aspettare i suoi ordini.
"toglimi la maglietta cane"
"slacciami il reggiseno scemo"
Lei si gira, io sono eccitatissimo.
Sto realizzando un sogno.
Giulia ha una terza abbondante si rigira verso di me e mi dice "ti piacciono le mie tette scemo?"
"si" le dico
E lei "vuoi toccarle scemo?"
"Si"
"ma Allora sei proprio scemo! Devi solo obbedire come un cane."
"ok scusa"
"taci"
Mi guarda il cazzo che è rimasto in tiro e dritto in piedi con la cappella appoggiata alla pancia per tutto il tempo.
"ti eccito porco?"
"si molto"
"taci cane, inginocchiati"
"ma l'asfalto..."
"obbedisci cane inginocchiati"
Io mi inginocchio un po' titubante per non graffiarmi le ginocchia sull'asfalto.
"tira fuori la lingua cane"
La cosa comincia ad intrigarmi sul serio. Mi fanno male le ginocchia ma sono efficacissimo. Non vedo l'ora di sborrare.
Rimango inginocchiato ed esco la lingua.
"bravo cagnolino"
"ora leccami i capezzoli"
Faccio per allungare la mano per afferrare la tetta e lei subito mi schiaffeggia la mano "cosa fai schiavo? Stai fermo! Rispetta la tua padrona"
"leccami le tette, muoviti"
Alzo un po' la testa ed inizio a leccarle i capezzoli con la punta della lingua. Sono eccitatissimo il cazzo mi sta per esplodere da tanto che è gonfio e duro.
"bravo servo, ora l'altra"
Io azzardo, cambio tetta e dico "si padrona"
Questa volta non si incazza e percepisco che ha apprezzato. Ha delle gran belle tette, tonde perfette, gonfie, alte e con i capezzoli molto turgidi. Non provo nemmeno a prenderle in bocca e ciucciarle, si vede che sa bene quel che vuole ed io obbedisco. Continuo a leccarle con la punta.
Avevo ragione, si sta ripassando ed ansima appena a filo d'aria.
"continua a leccare schiavo" ed abbassami i pantaloni.
"si padrona"
Io obbedisco.
Le ho risposto senza ritrarre la lingua.
Glieli abbasso e li appoggio a terra ai piedi. Con le mani non l'ho nemmeno sfiorata.
Sento in lontananza le macchine che passano dalla via principale, ma da questo posto non si vede nulla e nessuno ci può vedere.
"leccami l'ombelico cane"
"si padrona" abbasso la testa allungo la lingua ed inizio a leccarle l'ombelico. Sono molto, molto eccitato. Glielo Lecco come le leccherei la figa, entro esco e roteo la lingua. Sento che è uno dei suoi punti sensibili, perché il suo corpo si irrigidisce e si rilassa a ritmo alternato. Ho notato che è completamente depilata e mi sembra di sentire il calore ed il profumo della sua figa.
Non ho il coraggio di toccarmi il cazzo ed in quella posizione devo anche stare ben attento a non strofinare troppo sulla mia pancia perché rischio di sborrarmi addosso.
Sono sicuro che ora si farà leccare la figa e poi si farà scopare come una cagi na da un cane.
Ma Giulia è imprevedibile oggi.
"cane chinati alla tua padrona e leccami i piedi"
Questa cosa mi lascia un po' perplesso, anche perché, per tanto che abbia dei bei piedi, è stata tutto il giorno con le infradito di plastica.
"cosa fai cane schifoso? Muoviti! Obbedisci!" e con le mani mi preme la testa verso il basso. Io scendendo do una sbirciatina alla sua fichetta. Splendida. Ha le grandi labbra molto sporgenti. Non sono compresse come quando hai appena tolto le mutandine.
"si padrona" metto le mani a terra rimanendo inginocchiato ed avvicino la testa ai suoi piedi. Ci sono i suoi pantaloncini li con il perizoma dentro che le coprono i piedi. Tento di spostarli con la mano e lei subito "fermati schiavo non muoverti."
"si padrona"
Lei alza i piedi e si sfila i pantaloncini da un piede, mentre con l'altro li sposta.
Sfila un piede dall'infradito e tenendo il tallone fermo alza le dita dei piedi.
" ora lecca servo"
"si padrona"
Un po' schifato avvicino la lingua all'alluce. Ha dei bei piedini, pelle liscia e le unghie ben curate. Non sento cattivi odori da piedi, solo odore di pelle.
"Lecca sotto schiavo"
"si padrona"
Intanto in quella posizione la cappella mi si comprime nella pancia. Sono troppo eccitato. Rischio di fare una figura di merda.
Apro un po' di più la bocca per allungare la lingua ed in quel momento Giulia mi infila il piede in bocca e contemporaneamente mi da dei pugni sulla schiena.
"ciuccia schiavo"
Ho un sussulto, non capisco quanto mi voglia punire e perché. Mi ritrovo tutte le sua dita in bocca appoggiate alla lingua. Nel movimento brusco, dovuto soprattutto a quei pungenti pugni sulla schiena proprio all'altezza dei polmoni, la mia cappella si strofina nelle pieghe della mia pancia e schizzo un getto di sborra imprevisto. Cazzo!!! Non faccio alcun movimento e soffoco tutto per non farmi beccare. C'è buio e non dovrebbe accorgersi di nulla.
Continuo a leccare le dita e ciucciarle il piede e ci metto anche passione. La saliva aumenta e le sto praticamente facendo un pediluvio. La cosa non mi schifa affatto, anzi girare la lingua tra quelle piccole dita mi eccita ancora. Solo non capisco perché sta stronza non la smette di insultarmi e picchiarmi con schiaffi e sberle. Anche lei apprezza "bravo porco lecca, lecca ancora. Fammi sentire bene la tua lingua tra le dita"
Giulia è completamente diversa da come la immaginavo, ma mi piace parecchio.
"bravo schiavo ora sei pronto. Leccami la figa"
"si padrona"
non me lo faccio ripetere due volte, alzò la testa, le appoggio il naso al monte di venere ed infilo la lingua tra le due gambe leggermente divaricate. La passo sulle grandi labbra e la premo sul clitoride. Inizio a leccare così. Lei spinge un po' avanti io spingo più dentro la testa e la lingua. È bagnatissima. Ho di nuovo il cazzo duro ed in tiro. Vorrei toccarla, ma lei non vuole. Mi meno un po' il cazzo. È coperto di sborra allora cerco quantomeno di pulirlo ho le mani sporche e le pulisco per terra.
Mi riprendo in mano il cazzo e comincio a segarmi con la stessa foga che Lecco la figa alla mia padrona.
"cosa fai cane schifoso? Ti fai le segue finché mi lecchi la figa? Sei un porco bastardo. Stai fermo e continua a leccarmela"
"si padrona"
Con entrambe le mani mi comprime la testa contro di lei. Non riesco a respirare. Spalancò la bocca, le sue grandi labbra ed un sacco di liquido vaginale mi riempiono la bocca, mi manca il respiro, l'eccitazione sale ancora, mi sento il cazzo duro come il marmo. Cerco di spostare la testa in modo da poter respirare. Lei mi lascia la testa, piacevole sensazione che dura il tempo di farle prendere in mano e le orecchie. Me le stritola forte e comincia a tirare la testa a se come se dovessi farle un pompino. Questa alternanza di dolore e piacere mi fa impazzire. Poi appoggia le mani alle mie spalle per tenersi in equilibrio, allunga il piede che le avevo ciucciato prima ed inizia a toccarmi il cazzo ed a muoversi come può. Ora ha anche le gambe allargate e vado meglio a leccarla. Ogni tanto rimango ancora senza fiato da tanto che le premo bocca e naso addosso.
Ad un certo punto mi dice alzati schiavo. Le ginocchia mi fanno veramente male ma quasi non me ne accorgo. Lei si gira si appoggia con le mani all'auto inarca bene la schiena indietro, apre le gambe e mi dice "ora scopami porco, fai godere la tua padrona"
Ed io "si padrona". Non aspettavo altro. Mi avvicino senza toccarla con le mani e lei mi dice "schiavo stringimi le mani sui fianchi e scopami con forza."
"si padrona" faccio il servizievole, ma invece ho una gran voglia sia di scolarla sia di vendicarmi per il trattamento di mezza che mi ha riservato. La scopo con quanta forza ho, tirandola forte a me è sbattendole dentro tutto il cazzo fino in fondo alla pancia. Il mio bacino sbatte le sue natiche. Continuo ripetutamente e con forza. Meno male che ero già venuto. Posso durare qualche minuto in più. Giulia è molto calda e aperta, bagnatissima. Incassa bene i colpi secchi e profondi che le do e geme dal piacere. È proprio una porca. " dai porco scopami, scopami, sbattimi più forte. Fammi sentire quanto ti piaccio"
Io non resisto più, mi tolgo e partono uno due tre getti di sborra calda sulla schiena di Giulia. " bravo schiavo, ora puliscimi e non dire niente a nessuno, altrimenti ti punirò"
Dopo quella sera ci troviamo a scopare ed a fare quel gioco padrona schiavo ogni due tre settimane. Lei non si è ancora trovato il moroso fisso ed io continuo a frequentare e scopare anche la mia ragazza. Siamo stati tutti promossi. Che estate indimenticabile...









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