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Annette Regala A Rayja Un Potente Clistere ...E Ciò Che Porta Con Sé - Parte 3


di Membro VIP di Annunci69.it Rayja
26.09.2023    |    4.281    |    6 8.2
"Tornando a me legata al tavolo a sciogliere in bocca la mia caramellina, Annette va in bagno a fare sia la pipi che pure la popò..."

Tornando a me legata al tavolo a sciogliere in bocca la mia caramellina, Annette va in bagno a fare sia la pipi che pure la popò.
Dopo, senza pulirsi la fighetta ed il culo, si tira su le mutandine, accertandosi che rimangano ben bagnate del suo prezioso liquido dorato, che lei vi lascia sgocciolare.

Quando ritorna mi prende per il mento, mi solleva la testa dal tavolo dove sono chino, legato come una vergine che sta per essere sacrificata ad un orda di maschi in calore che presto la stupreranno, e mi costringe a bere un bicchiere pieno d'acqua. Poi un altro ed un altro ancora.

Si sfila le mutandine, si avvicina a me e senza dire nulla, me le mette in testa e sul viso, lasciando fuori gli occhi. Come si indosserebbe una maschera anti-gas, facendo attenzione che le parti più sporche e bagnate, corrispondenti alla sua vagina ed al suo divino ano, io li abbia rispettivamente davanti al naso ed alla bocca. Più precisamente: vagina da odorare davanti al naso e dono dell'ano da assaporare davanti alla bocca.

"Ora annusa la mia pipì checca pervertita! Senti che buon profumo pungente che emanano la mia vagina, il mio piscio e la mia popò: uno squisito cocktail per te puttana! Lo so che ti piace e che godi a farlo, quindi annusa bene finocchio!
Voglio sentire il tuo respiro mentre ti stai umiliando per compiacere alla tua Dominatrice.
Ubbidisci! Brava la mia puttanella, continua così. Ora lecca bene le mie mutande sporcaccione di un pervertito! 
Allunga bene quella tua lingua da succhiacazzi, che voglio vederla mentre assapori le tracce della mia cacca. Non osare rifiutarti che tanto lo so quanto ti piace il regalo puzzolente che ho lasciato per te. 

Sei così arrendevole nell'ubbidirmi che mi fai schifo.
Hai visto quanta acqua ti ho costretta a bere! Ora usa tutta la tua saliva per bagnare le mutandine. Così la cacca si ammorbidisce bene e ne puoi gustare ogni più minuscolo frammento. Succhia troia che tanto non ti toglierò le mutandine sporche dalla testa fino a quando non avrai inghiottito tutto e saranno tutte bagnate dalla tua lingua di schiava".



A quel punto inizia a sputarmi addosso. 
Poi, quando ritiene che ho finalmente svolto bene il compito che mi ha ordinato, prende le mutandine, che io ho provveduto a lavare bene con la lingua e me le sfila dalla testa.
Anche se so che la sofferenza per me non è finita, tiro un sospiro di sollievo.

Non faccio in tempo a riprendere fiato che nelle mani della Padrona quelle mutandine, zuppe della mia saliva mischiata agli odori della sua vagina e del suo ano sporco, diventano una palla bagnata.



"Spalanca la bocca Rayja, la voglio bella larga"

Non posso che ubbidire e tutta la mia bocca e gola vengono invasi completamente da un tappo maleodorante.



"Ora chiudila quella bocca da succhiacazzi e, se non vuoi soffocare, impara a respirare col naso" 


Per impedire che io possa.sputarlo (non ne avrei mai il coraggio) Annette blocca il tappo con del grosso nastro adesivo, facendogli fare tre giri intorno alla mia testa.
Poi mi guarda e scoppia in una grande risata. La conosco bene, Sa di essere onnipotente e di potere fare di me qualsiasi cosa desidera. Sappiamo entrambi che sono totalmente nelle sue mani e che può infliggermi qualunque tremenda punizione o tortura.
Fosse pure la più sporcaccione, volgare o malvagia, io dovrò subirla senza potermi ribellare. 

Il mio corpo fermamente legato, non può muoversi che di pochi centimetri ed io sono incapace persino di emettere un urlo di dolore o di chiedere semplicemente pietà ...non sono più in grado di emettere nemmeno una sola parola.
In quel momento so perfettamente che la mia Padrona sta godendo moltissimo, al punto da essere completamente bagnata ...ed io ne sono felice.

Come se la mia costrizione non fosse sufficiente, Annette mi si avvicina e mi sussurra nell'orecchio:


“Il nastro adesivo era indispensabile Rayja. Devo essere certa che tu non sia tentata di liberarti di quel bel bocconcino profumato che ti ho cacciato in gola. Sarebbe molto poco gentile che alla mia checca culattona venisse in mente di sputarlo. Tanto più devo esserne certa considerato quello che ti aspetta tra poco.
La tua Padrona ha in mente per te delle sorpresine che ti faranno certamente desiderare ardentemente di potere urlare. Non vogliamo mica però che i vicini si spaventino, vero amoruccio"?

Mi chiedo cosa la sua mente diabolica abbia mai concepito, Cosa può essere di così terribile da farle temere che io possa perdere la volontà e la forza di tenere quello schifoso tappo in bocca?

Una cosa di cui sono certa, anche se non so servendosi di che cosa o di chi, è che ha l'intenzione di incularmi. 
Come può resistere del resto a violentare quel bel culetto-vagina, così ben immobilizzato e voglioso di essere stuprato e pompato?
Lo ha fatto infinite volte in passato ed io ho sempre subito le sue piacevoli punizioni senza urlare, anzi godendo come una maialina!

Anzi, se si escludono le prime volte un cui lei mi sfondava indossando il suo cinturone con fallo di gomma ed in cui inizialmente urlavo di dolore e poi di piacere, ho sempre reagito allo sfondamento del mio culo godendo e miagolando come una gattina in calore.


Ricordo che iniziava con un fallo più piccolo e poi, via via che i muscoli della mia ano-figa cedevano e la mia "vagina" si andava dilatando, lo sostitutiva con cazzi sempre più grandi. Tanto grandi che una volta, tempo dopo, mi confessò di avere paura di usare il fallo più grande della sua raccolta, temendo mi potesse fare troppo male.
Si trattava di uno di quei grandi falli di gomma che avevo comprato in un "sexy shop", prima ancora di essere suo schiavo e con cui mi impalavo io stesso, quando in solitudine mi conciavo da donna dalla testa ai piedi. Una cosa che facevo spesso quando, durante i viaggi di lavoro, soggiornavo negli hotel.


Ricordo anche le volte in cui gemendo la imploravo sussurrando 
"Di più, ti prego mia crudele Padrona, lo voglio più grosso ancora"
Lei, spaventata dalle dimensioni del fallo, stentava ad accontentarmi, ma subito dopo si stupiva nel constatare con quanto facilità il mio buchetto, divenuto voragine affamata di cazzi, riuscisse a farlo sparire tutto dentro.

Ora, in questo momento, ho paura che intenda verificare quale è il mio limite ...e non sono certamente nella condizione di discuterne con lei.
Nello stesso tempo, so bene che non mi farebbe mai nulla che potesse andare oltre la mia soglia del dolore tollerabile. Con ciò non intendo il mio limite di sopportazione dell'umiliazione, bensì del dolore fisico. Non esiste un grado di umiliazione che io non possa accettare, più mi degrada e più lei gode a farlo e più io godo nel subirlo.


La mia soglia del dolore fisico invece è molto bassa, basta poco dolore affinché io non regga più ed il piacere erotico venga subito superato dalla vera sofferenza fisica ...ma queste cose la mia Padrona le sa e mai e poi mai mi farebbe soffrire del male "vero".

Quando mi dice che oltre alle mutandine sporche ed il nastro ha dei nuovi regalini per me, mi chiedo cosa lei intenda nel dire che deve impedirmi di urlare per non spaventare i vicini.

"Si tratta di alcune cosucce che ti piaceranno da morire, o forse dovrei dire "da soffocare". Ora alza lo sguardo tesoro mio"

Ha in mano una maschera di pelle nera ricoperta di borchie in metallo. Il prefetto copricapo dello schiavo sottomesso.
Ne ho viste tante di maschere del genere nei video porno ed ho sempre desiderato essere prigioniero dentro una di esse.

Ha due fori per gli occhi. Sono fori grandi che non solo permettono di vedere, ma lasciano liberi gli occhi senza rovinarne il trucco. Sarebbe un peccato rovinare l'accurato lavoro che la mia Dolce Dominatrice ha dedicato al trucco dei miei stupendi occhi. La maschera ha pure il naso, con sotto due fori per le narici.
E' priva però della bocca e così comprendo subito che alla mia Divina Padrona non è bastato il nastro. Qualunque potrà essere la punizione a cui mi vorrà sottoporre, la maschera priva di bocca contribuirà ad impedirmi di liberarmi del tappo maleodorante che mi tortura ...nessuno potrà sentirmi poiché nessun suono potrò emettere!

Pur essendo tutta chiusa, sul retro la maschera ha delle cinghiette che, una volta indossata, permettono di stringerla ulteriormente.
Mi sembra troppo minuscola per la mia testa e deduco che l'avrà scelta volutamente di una misura più piccola, affinché mi avvolga il capo in maniera più efficace.
Sono così eccitata che se potessi parlare non smetterei di ringraziarla per lo stupendo regalo che sta per farmi, racchiudendo la mia testa dentro quella atroce maschera.

"Ti piace vero Rayja? Lo so che stai impazzendo al pensiero che presto ci sarei dentro. Lo vedo dai tuoi occhi quanto ne sei felice. Ora non muoverti mentre te la calo in testa. Non vogliamo che si rovini il tuo bel trucco agli occhi".

Annette me la cala in testa, prima sul davanti, gli occhi ed il naso.
Poi la fa scendere dietro fino alla nuca, coprendomi nel contempo la bocca.
E' molto stretta!
Godo per la sensazione di costrizione che la pelle esercita su tutta la mia testa e, soprattutto, la sento spingere sulle mie labbra, che non riesco più a muovere.
Il mio boccone di piscio e saliva non andrà di certo da nessuna parte.

Mia moglie tira forte le cinghiette, facendola aderire come una seconda pelle. Man mano che le stringe e sento la mia testa ed il mio volto aderirvi sempre più, come se fosse una seconda pelle, la mia eccitazione va aumentando a dismisura. Temo che potrei perfino svenire per la forte emozione.

Faccio caso a quel punto che la maschera non solo mi copre la testa ed il mento, ma ha come una falda elastica tutt'attorno, che scende giù fino a coprire il collo.

"Ho ancora un altro regalino per te cara Rayja. Si tratta di un oggetto del possesso. Una cosa che rafforza il mio possesso di te e che mi hai chiesto più volte di potere ricevere in dono".

E' vero, eccolo in mano alla mia Padrona il mio secondo regalo: un grosso collare da cane, pure esso nero e con le borchie in metallo. E' del tipo che di usano per gli animali di grossa taglia ed ho spesso fantasticato di averne uno stretto intorno al collo.

Si avvicina a me con l'oggetto del mio desiderio in mano. Me lo mette intorno al collo, sopra la falda della maschera di pelle e lo stringe fino al limite oltre il quale io soffocherei.
Pure questo mio sogno diventa immediatamente realtà.
All'anello dove va agganciato il guinzaglio lega una catena.

"Con questa catena posso strattonare e soffocare la mia cagna come e quando voglio.
Ricordati quindi, qualsiasi cosa ti farò, di rimanere sempre sottomessa".

La frase mi sembra a dir poco comica. Come potrei mai non essere sottomessa?
Ho mani e piedi strettamente legati ad un tavolo. In bocca ho un paio di mutandine sporche, la testa coperta da una maschera molto attillata priva del foro per la bocca. Come se non bastasse, indosso un grosso collare da cane mastino ed ho il buco del culo ben sollevato in perfetta posizione da stupro. Sono in immobile attesa di chi sa quali diabolici soprusi.
Come potrei mai essere più sottomessa di così?

“I regali per te non sono finiti mia dolce succhia cazzi”

Non riesco a crederci, ha in mano un rotolo di pellicola trasparente con cui inizia a fasciarmi tutta la testa coperta dalla maschera. La gira e rigira non so quante volte e in maniera molto stretta, facendo naturalmente attenzione a lasciare liberi i fori per il naso. A quel punto penso che i regali, come li chiama la mia Padrona, siano finiti, quando sento pronunciare

"Eccoti ancora un altro bel regalino amore mio".

Alzo lo sguardo immaginandomi di vederle in mano un grande fallo che userà per stuprarmi l'ano.
Invece no!
La mia Mistress ha in mano una bottiglietta di Coca Cola, una di quelle antiche in vetro trasparente dalla sagoma classica. E’ la bottiglia tradizionale che si gonfia subito dopo il collo, poi si restringe ed infine si allarga alla base.
La bottiglia è vuota e so esattamente cosa ne farà. Infatti, non è la prima volta che usa una di queste bottiglie su di me ...o meglio dovrei dire "dentro di me". Annette la chiama giocosamente "ispezione" ed è una pratica con la quale a volte inizia ad allargarmi l'ano.

"So che la Coca Cola la bevi ormai soltanto raramente, ma questa te la devo proprio fare assaggiare. Te la farò però godere per via rettale".

A dire il vero, mi aspettavo qualcosa, tipo un bel dildo, di diametro superiore, ma mi è andata bene, oppure male, secondo i punti di vista

…e se non fosse finita così?


In quel caso si tratta di un’altra storia!



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