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Rapito e Femminilizzato. Offerta ed Abusata


di Membro VIP di Annunci69.it Danyelle
19.11.2023    |    6.496    |    4 9.0
"Finalmente il vibratore viene spento e mi viene tolto lentamente dallo sfintere, con un movimento delicato..."
Le ore che mi dividono dalla festa organizzata dal mio Padrone, mi vedono sdraiata sul letto della mia stanza, per come ordinatomi, con lo scopo di riposarmi e rilassarmi, dopo un bel bagno caldo e profumato.

Tutto sta accadendo troppo velocemente, al punto che non riesco nemmeno a rendermi conto delle trasformazioni che sta subendo il mio corpo ma, soprattutto, la mia psiche.

Faccio fatica a ricordare il mio nome da maschietto e, nel guardarmi allo specchio, osservo un nuovo corpo, il corpo di Danyelle, liscio, completamente depilato, curato e reso molto femminile. E mi soffermo sui vestiti che ho a disposizione: è un abbigliamento da vera troia, che mi rende davvero felice nell'indossarlo. Non mi riconosco più!

Il mio sguardo si sofferma sulla gabbietta rosa che ricopre il mio cazzo, ora ridotto davvero ad una piccola appendice da ben sette giorni di costrizione. Nel contempo , però, i miei testicoli sono belli gonfi e duri. A ben ricordare è quasi una settimana che non godo con il mio cazzetto. L'ultima volta è accaduto grazie alla benevolenza del Padrone, che mi ha concesso di tirarmi una sega, mentre Darko tentava di sodomizzarmi.

Mi giro su me stessa e nel sollevarmi sui piedi mi compiaccio della mia silhouette, soprattutto del profilo del mio culetto che appare davvero tonico e sodo. Istintivamente porto due dita nella bocca e, dopo averli ben insalivati, me li introduco nel mio buchino che, mi accorgo, è abbastanza largo ed umido.

Il lavoro fatto in questi giorni dal Padrone, che mi ha costretto ad usare notte e giorno il plug, ha dato i suoi frutti. Ricordo ancora le sue parole: “il buco di una troia deve essere largo, caldo ed accogliente perché il cazzo che vi entra non deve trovare fatica, ma deve scorrere agevolmente” .

Il rumore della porta che si apre, mi porta alla realtà. E' il Padrone, che mi invita ad indossare un nuovo plug. Infatti, a differenza di quelli a cuneo finora usati, questo è a forma di uncino, abbastanza lungo e nodoso, avente una circonferenza importante.

Faccio fatica a prenderlo, ma alla fine è tutto dentro. “Mancano tre ore all'inizio della festa, troia, e ti devi preparare come si deve. Ti voglio arrapata ed eccitata, vogliosa di cazzi e desiderosa di godere”, disse il Padrone che, nel frattempo, mi prende per la mano e mi fa sdraiare a pancia in giù sul mio letto.

Mi lega mani e piedi alla struttura in ferro battuto del letto, a forma di ics, con le braccia e le gambe aperte. Alza leggermente il mio viso per infilarmi una sorte di cappuccio, al cui interno mi accorgo che ha infilato le sue mutande e le sue calze sporche.

Ne avverto il loro odore che non è di pulito. Le narici immediatamente vengono invase da questi odori forti a cui cerco di sottrarmi, ma senza riuscirci. “Annuserai i miei odori fino all'inizio della festa, perché ti voglio vedere eccitata come una scrofa. Una vera schiava è colei che si inebria degli odori del proprio Padrone. Ti voglio vedere con la bava alla bocca, morire dalla voglia del mio cazzo e dei miei piedi.”

Non contento di questo, toglie dalla tasca della tuta un telecomando con il quale aziona il plug che ho ficcato dentro il culo. Lo sento vibrare a stantuffo ed anche roteare di 360 gradi all'interno del mio intestino ed in prossimità della prostata. Comincio a perdere lucidità, travolta da queste sollecitazioni olfattive e meccaniche. Ma non è finita.

Il Padrone si avvicina al mio viso e mi fa indossare una cuffia collegata ad un dispositivo, il quale trasmette ininterrottamente un disco di Sissy Hypno. Una voce sensuale di donna che ti educa alla tua nuova condizione di Sissy, femmina sottomessa e schiava....

“La Sissy si deve sottomettere alla potenza del cazzo. Alla Sissy piace l'odore del cazzo eccitato. La Sissy non ha altro compito che quello di servire il maschio Alfa. Una schiava Sissy deve accogliere il suo Padrone, leccargli i piedi ed assaporarne il loro sapore sapido. La Sissy deve aprire la bocca ed accogliere lo sputo del suo Padrone. La Sissy si nutre con lo sperma del cazzo del suo Padrone. La Sissy deve essere il WC del suo Padrone. Alla Sissy piace ogni cazzo che il suo Padrone le offre. La Sissy deve sempre essere sottomessa all'uomo, che deve onorare leccandogli culo e coglioni”....

Per circa tre ore, ininterrottamente, sono rimasta legata nel letto, al buio, con queste frasi che si ripetevano nelle cuffie e con il culo trapanato da un vibratore, che non si è mai fermato. In queste condizioni l'eccitazione è salita alle stelle. Già una settimana di astinenza era di per sé difficile da sopportare ed ora, inebriato dall'odore di cazzo che emanava dalla mutanda del Padrone ed ubriacata dall'acre olezzo di piedi, che si sprigionava dai calzini di spugna che avvolgevano il mio viso, ero diventata davvero smaniosa e vogliosa.

Finalmente, il tormento ha fine. Vengo liberata dal Padrone che mi ordina di farmi una doccia, per eliminare l'odore del sudore che, inevitabilmente, ha ricoperto il mio corpo. Mi lascia i vestiti da indossare sulla sedia, con tutti gli accessori e, mentre va via, mi dice con tono severo: ”Puttana, sbrigati che tra un quarto d'ora vengo a prenderti. Ti lascio il plug nel culo perché deve continuare il suo lavoro di lubrificazione. Sai! Ai signori che ti aspettano giù, non piacciono le vie strette”.

Vengo portata finalmente al cospetto dei Dirigenti del mio Padrone che attendevano il mio arrivo, sbracati sui divani del salottino ed intenti a gustare un aperitivo alcolico. Sono tre omoni, tutti di mezza età, dal viso arcigno e dal fisico tonico, nonostante l'età. Sono tutti e tre con gli slip, dai quali si intravedono i corpi cavernosi dei loro batacchi.

Conversano amorevolmente tra di loro e quando il mio Padrone spalanca le porte che ci introducono nell'ampio salone, accompagnandomi per la mano per fermarsi al centro della stanza, tutti e tre gli uomini si zittiscono contemporaneamente. I loro occhi pieni di voglia e di lussuria si impadroniscono del mio corpo, desiderandone ogni centimetro quadrato.

Indosso un tubino nero aderente e corto, che modella il mio corpo come una seconda pelle. Il davanti presenta una generosa scollatura dalla quale si intravedono le mie tettine i cui capezzoli, colorati di rosso fuoco, sono mantenuti turgidi da due pinzette, alle quali sono attaccate due campanellini. Il retro del vestitino, ha una apertura all'altezza del mio culetto, lasciando scoperte le due chiappe che vengono mantenute visibilmente separate dal grosso plug, che sto indossando da oggi pomeriggio.

Nel silenzio totale in cui è piombata la sala, gli ospiti avvertono il leggero rumorino, causato dal vibratore che mi sta martellando il culo e si guardano incuriositi tra di loro, per capirne la direzione. Il mio Padrone, a questo punto, mi fa alzare il braccio sopra la testa e, come una ballerina di danza classica, mi fa girare su me stessa con una pirouette.

Volgo le spalle ai tre uomini i quali ora si godono la vista del mio culo scoperto, in mezzo al quale notano il plug, che continua a fare il suo lavoro.

“Cari amici, per come promessovi, vi consegno la mia schiava, che sto addestrando da circa una settimana, per come sono i vostri desideri e i vostri gusti. Il buco del culo, che noterete ben tappato, è lubrificato naturalmente, come avete chiesto. Da nessuna pomata e nessun olio, ma solo dalla sborra generata direttamente dal suo culo. E' da una settimana che giorno e notte le sue pareti sono dilatate dai vari plug, via via sempre più grossi, mentre è da circa tre ore che il suo intestino viene stimolato dal vibratore che vedete”.

Si avvicina all'uomo sulla sua destra e gli consegna il telecomando, dicendogli: “E' già pronta per essere inculata e soprattutto è calda al punto giusto, ma se la volete ancora più cagna e porca sapete cosa fare”, disse consegnando al secondo uomo una boccetta di popper.

“E, per il gran finale, gli altri ospiti sono in cantina e queste sono le chiavi”, disse allungandole nelle mani del terzo uomo.

“Bene. Non avevamo dubbi sulla tua dedizione e la tua bravura di addestratore di troie femminucce e, se Danyelle sarà all'altezza delle nostre aspettative, la promozione è già nelle tue tasche”, disse l'uomo di fronte a me che, guardandomi intensamente negli occhi, mi prende in consegna.

Al pronunciare di quelle parole ho istintivamente cercato gli occhi del mio Padrone per comunicargli i miei sentimenti. Penserete tutti che avrei dovuto guardarlo con odio e disprezzo, per avermi rapito e trasformata in una settimana nella peggiore delle puttane e venduta ai suoi capi, ma invece, ho socchiuso gli occhi, rassicurandolo sulla buona riuscita della serata.

“Mi sono forse innamorata del mio aguzzino o, forse, lui ha avuto l'intuizione di capire la mia vera natura di sottomessa e schiava?”.

Non ho il tempo di pensare ad altro che l'uomo, che mi aveva tirato a se, mi prende il viso tra le mani e inizia a limonare. Vengo stretta tra le sue robuste braccia e mi lascio andare a questo bacio appassionato, che mi riempie la bocca di saliva. Inizialmente subisco il bacio ma poi, eccitata da tanta passione ed attratta dal suo buon profumo, lo abbraccio e rispondo voluttuosamente alla sua lingua, succhiandola e bevendone tutta la sua saliva.

L'uomo, sempre più arrapato, mi stringe più intensamente al suo corpo al punto da sentire la consistenza del suo cazzo che preme sul mio ventre. Si allontana dalla mia bocca, ma solo per iniziare a leccarmi tutto il viso, mentre con le mani mi stringe un capezzolo.

Provo un atroce dolore quando vengono tirate via le pinzette ma, per come insegnatomi dal mio Padrone, nessun lamento è sfuggito dalla mia bocca. Due lacrime rigano il mio volto, ma vengono immediatamente leccate dall'uomo che ha apprezzato molto il mio silenzio.

Sono molto eccitata e, rispondendo al mio istinto animale di cagna in calore, prendo in mano le redini del gioco e, mettendomi in ginocchio davanti ai tre uomini, inizio a gustare i loro cazzi che, a turno o insieme, prendono possesso della mia gola.
L'atmosfera si surriscalda immediatamente e dopo, aver fatto indurire i membri dei tre uomini, vengo fatta mettere a terra a quattro zampe, con il viso rasente al pavimento ed il culo in alto.


Finalmente il vibratore viene spento e mi viene tolto lentamente dallo sfintere, con un movimento delicato. Questa manovra fa sì che il mio buco possa cedere lentamente per offrire agli occhi dei tre arrapati una visione celestiale: un buco morbidissimo, una dilatazione sublimemente elastica e, soprattutto, un buco lubrificato naturalmente dalla sostanza lattiginosa che viene prodotta da ogni prostata, quando viene adeguatamente stimolata.

Vengo scopata brutalmente dai tre uomini che, inizialmente a turno, ma poi anche a due a due, hanno goduto ed abusato del mio corpo, riempendomi di sperma che hanno riversato solamente nel mio culo. Mi sento pienissima della loro sborra, che riesco a trattenere grazie all'utilizzo dell'ennesimo plug, che ne impedisce la fuoriuscita.

Da parte mia, sto impazzendo dalla voglia di godere. Mi sento le palle scoppiare e indolenzite, ma la gabbietta purtroppo impedisce ogni forma di erezione, che viene stroncata sul nascere, con profondo dolore ed umiliazione. Inoltre i miei sensi sono stati continuamente stimolati anche dal popper, che mi è stato fatto inspirare dalla boccetta. Sono così sessualmente sensibile che basterebbe il movimento di una piuma sul mio cazzo, per farmi esplodere in un vortice di godimento.

Ad un certo punto della serata, sembrava che gli uomini, ormai soddisfatti, avessero l'intenzione di concludere i giochi, ma mi sbagliavo di grosso.

Viene steso al centro della stanza un grosso telo di plastica di colore nero, sul quale viene adagiato un attrezzo dalle forme che mi ricordava l'attrezzo ginnico della cavallina. In effetti, per come mi è stato successivamente spiegato dal Padrone, è una cavallina modificata per l'occasione. All'interno era cava, per permettere di adagiare, a pancia in giù il mio corpo.

Prima di usare questo attrezzo, vengo invitata ad accucciarmi in posizione fetale, per fare uscire dal mio culo sfondato tutta la sborra depositata dai cazzi dei tre uomini nel mio corpo. Tutto lo sperma viene raccolto in una bacinella. L'umiliazione, mista all'eccitazione provata nel defecare sborra davanti a tutti, non si può descrivere. Ti senti una feccia umana, una nullità.

Dopo aver riempito la bacinella, vengo portata nel bagno e fatta entrare nella vasca per essere posizionata a quattro zampe. I tre uomini, unitamente al mio Padrone, si pongono ai quattro lati della vasca e riempiono il mio corpo di calda urina. Subisco in silenzio e vengo riempita di piscio, in ogni punto del mio corpo.

Così bagnata, vengo riportata nella stanza dove mi viene versata addosso tutta la bacinella di sborra.

“Puttana, spalmati con cura tutta questa preziosa crema di cazzo e spalmala sul tuo corpo, come se usassi una crema nutriente. Dovrai presentarti ai nuovi ospiti bella appetitosa”, disse il mio Padrone, suscitando le risate di tutti i presenti. Non capivo a cosa si riferisse e soprattutto a quali ospiti facesse riferimento, visto che in casa non erano presenti altre persone.

Dopo aver svuotato tutta la bacinella, mi viene tolta la gabbietta e vengo fata adagiare a pancia in giù nella cavallina. Il mio minuscolo cazzettino penzolava dal buco sottostante, mentre vengo legata mani e piedi con polsiere e cavigliere alla struttura dell'attrezzo ginnico modificato.

Con le cosce aperte, il mio culo, che sentivo slabbrato e rimasto oscenamente aperto dalle animalesche inculate e doppie inculate, era offerto e disponibile a chi lo volesse usare.

Vengo bendata e mentre cercavo di capire quale fosse il nuovo gioco a cui sarei dovuto essere sottomessa, avverto nella stanza la presenza di qualcosa a me familiare. Nuovamente il silenzio scende nella stanza e lo stesso viene interrotto dall'ansimare frenetico di animali. Erano stati introdotti questi misteriosi ospiti: erano dei cani, tra cui sicuramente vi era il fedele Darko.

“Una cagna schifosa e vogliosa come te, non può esimersi dal non accoppiarsi con i propri simili, per procurare e ricevere piacere”, disse il mio Padrone che, con un gesto affettuoso, si è inginocchiato vicino al mio viso, accarezzandomi la testa, proprio come fa con il suo amato Darko quando lo vuole coccolare.

Cari lettori, lascio alla vostra fantasia immaginare il prosieguo della serata, della quale vi certifico solamente il fatto di aver finalmente goduto, grazie alla lingua di uno dei cani che si è accucciato sotto la cavallina, dedicandosi al mio clitoride che, libero dalla gabbietta, ha ceduto alle continue sollecitazioni della sua frenetica e calda lingua. E questa, è stata l'ennesima umiliazione subita da Danyelle in questa lunga e lussuriosa giornata.
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