Collega omofobo...

Ahmed non aveva mai fatto mistero della sua omofobia nei miei confronti, e d altronde da un algerino la cosa non mi stupiva molto. Nel ristorante dove lavoriamo, io in sala e lui in cucina, la cosa non infastidisce molto, anche perché lavorativamente c'é un mutuo rispetto. Lui, un metro e ottante, per una novantina di kg, ben distribuiti, soprattutto nel sedere, leggera barbetta, una 40ina d anni......un bel tipo, insomma.
Un giorno ero negli spogliatoi che stavo cambiandomi per andare in pausa, quando arrivó lui. Come sempre lo ignorai, ma avevamo gli armadietti vicini ed io ero accucciato per slacciarmi una scarpa, quando.......
-Fammi un pompino, ricchione!- esordí.
Io ironicamente, pensando fosse un modo per rompermi le s**tole, risposi che coi pantaloni lo trovavo un pelino difficile. Detto fatto, mi trovai davanti il suo pisello..... istantaneamente si era tirato giú pantaloni e mutande.
-Guarda che a me non interessa.... io lo prendo in bocca!- lo avvertii alquanto stupito da quella mossa.
Lui immediatamente mi prese la testa e me lo infiló in bocca...... ed io non mi feci supplicare.... mentre lui muoveva il bacino avanti e indietro pressandomi la testa, io spompinavo con foga..... mi sdraió in terra e si inginocchió, levandosi del tutto i pantaloni e le mutande. Sempre tenendomi la testa per gestire il ritmo che voleva si mise a cavalcioni sul mio petto, cavalcando la mia bocca insultandomi.
-Sei solo uno schfoso ricchione..... ti piace il mio cazzo......? Prendilo fino in gola....!-
Mentre mi insultava cosí col suo accento algerino, la mia libido cresceva di secondo in secondo....
Si spostó piú avanti per infilarmi le sue palle in bocca.... ed io ero sempre piú eccitato perché sapevo dove sarebbe arrivato di lí a poco.
Presi a massaggiargli le natiche carnose, mentre da sotto le palle vedevo il suo enorme cazzo e sentivo le sue mani pressarmi con durezza la testa.
Poi si alzó e si giró..... vedevo le sue bianche natiche avvicinarsi al mio viso, coperte da una leggerissima peluria nera, il suo buco che stava per appoggiarsi alla mia faccia..... sapevo come fare per renderlo piú severo..... voltai leggermente il viso e presi a baciargli una chiappa, con finta riluttanza.
-Leccami il culo.... il buco, recchione-
Io sempre fingendo riluttanza avvicinai le labbra al buco e diedi un leggero bacio. Lo desideravo da morire, slinguzzarlo tutto, ma volevo essere dominato con cattiveria. E fingere che non mi piacesse era l arma migliore. Difatti stufo dei miei bacetti lasció andare il suo peso sul mio viso, muovendosi avanti e indietro. io continuavo a gemere.
-Ti piace? É buono il culo algerino? Sei solo un ricchione leccaculo, tu puoi solo leccarmi il culo...-
Disse immobilizzandomi le braccia con le gambe. Io non riuscii piú a fingere...... gemevo di piacere mentre la mia lingua entrava sempre piú dentro. Vedere quelle enormi chiappe su di me, che si muovevano, e di cui ero schiavo mi eccitava da morire. Gemevo come non mai, In me pregavo che quel momento non finisse mai. Avrei voluto il suo leccaculo per sempre. Il suo schiavo leccaculo.
Con le mani prese a spingermi e fregare la mia faccia con cattiveria contro il suo culo, sempre coprendomi di insulti.
Ambedue gemevamo, era inutile fingere....... piaceva a tutti e due.....