Gay & Bisex

Ischia


di aramis2
26.07.2021    |    6.184    |    4 8.8
"Lui organizzò lo sbarco e fu tacitamente nominato capo della guarnigione..."
Proviamo a cimentarci in un racconto legato alla Storia con la S maiuscola. Le notizie sull’Editto di Milano sono veritiere, non altrettanto la parte che riguarda l’epoca di Teodosio, diciamo che è una ‘licenza storica’ utile allo svolgimento del racconto.
Attendo vostri commenti in merito


Nel 313 d.C. con l’editto di Milano, Costantino e Licinio, imperatori dell’Impero Romano, concedevano a tutti gli abitanti dell’Impero la libertà di professare liberamente la loro Fede.
Dopo ottant’anni, sotto Teodosio, la Chiesa Cristiana, che nel frattempo era diventata maggioritaria, chiese che tutti gli omosessuali dell’esercito romano rinunciassero alla pratica o lasciassero l’esercito.
L’Imperatore, non volendo perdere molti dei suoi migliori soldati scelse di scendere a compromessi inviando i soldati gay in avamposti remoti per presidiare fortezze importanti, proteggendo così le frontiere dell’impero mentre soddisfaceva le richieste dei funzionari della chiesa.

Uno di questi avamposti era l’isola d’Ischia nella baia di Napoli.
I pirati che cercavano di razziare il ricco sud Italia dovevano passare vicino a quest’isola paradisiaca prima di arrivare a terra.
I soldati lì distaccati sarebbe stati in grado di avvertire i residenti della penisola in modo che potessero proteggersi adeguatamente. Avrebbero anche potuto proteggere l’isola se i pirati avessero deciso di attaccare questo avamposto strategico.

Anni prima, quando i tempi erano stati più pacifici per Roma, l’isola d’Ischia era stato il luogo di riposo degli imperatori.
L’imperatore Tiberio aveva fatto costruire lì un sontuoso palazzo nel I secolo d.C. Successivamente gli imperatori aggiunsero sontuosi bagni e giardini mozzafiato. Ischia stessa è incastonata nel bellissimo Golfo di Napoli dove il sole splende per 250 giorni l’anno. Il clima è sempre caldo e una fresca brezza marina rinfresca chiunque faccia una tranquilla passeggiata lungo le ampie spiagge.

Questa sarebbe stata allora la nuova sistemazione per circa 50 soldati delle legioni del Sud Italia. Due galere li trasportarono lì in un giorno luminoso e caldo una luna dopo il solstizio d’estate. Le galere attraccarono e gli uomini scesero a terra portando le loro armature e il loro equipaggiamento. Scaricarono anche riserve di cibo per un mese sotto forma di carne e pesce salati, cereali, frutta e verdura.

L’uomo di rango più alto tra loro era un generale di nome Cassio. Lui organizzò lo sbarco e fu tacitamente nominato capo della guarnigione. A ventiquattro anni Cassio era stato uno dei più giovani generali in Italia, prima di essere trasferito a Ischia. Il suo corpo era in condizioni fisiche ottimali.
Mentre molti uomini del suo rango si addestravano nella guerra di cavalleria, Cassio aveva mantenuto il rigoroso regime della spada e lancia a cui era stato addestrato fin da quando aveva quattordici anni. Questo gli aveva dato un petto incredibilmente ben definito e braccia forti ma agili. Portò con sé quello che era il suo compagno da quattro anni: Ioto.

Ioto aveva ricevuto dai genitori il nome della più piccola lettera greca perché, quando era nato, era un bambino minuscolo ma era anche forte ed era cresciuto rapidamente fino a diventare un bellissimo esemplare di uomo alto un metro e ottanta. Ioto non era particolarmente muscoloso quando era entrato nell’esercito come arciere ma era stato presto trasferito alla squadra di messaggeri per la sua capacità di correre velocemente e per lunghe distanze. Questi due attività gli avevano dato un bellissimo corpo da corridore con torso snello ma gambe potenti e braccia e schiena di arciere, che erano ben definite senza essere troppo muscolose.
Ioto era stato il messaggero Cassio quando questi era solo un centurione. Nessuno di loro si era accorto di essere gay fino a quando una notte, dopo una battaglia vittoriosa, Cassio e Ioto tornarono da un falò allestito per celebrare la vittoria e Cassio, sapendo che la caserma del messaggero era dall’altra parte del campo, lo invitò a restare nella sua tenda. Quella notte dormirono nello stesso letto ed entrambi erano leggermente ubriachi, i due uomini fecero l’amore sensualmente per la prima volta, cosa che sarebbe diventata una relazione lunga e amorosa.

Cassio stava ordinando agli uomini di mettere tutte le provviste in uno dei magazzini che circondavano il porto. Decise di mandare Ioto ad esplorare la loro nuova sistemazione e cercare una zona ideale dove alloggiare gli uomini.
Anche se l’isola ospitava quattro diversi palazzi, alcuni erano in rovina e non sarebbero serviti.
Mentre Ioto si preparava a risalire la ripida collina che conduceva dal porto, notò un uomo che aveva vissuto nel suo villaggio prima di entrare nell’esercito.
“Giovanni!”
Gridò.
“Cosa ci fai qui?”
Giovanni era un soldato forte, all’apice delle sue condizioni fisiche. Aveva tre anni meno dei ventuno di Ioto. I due si conoscevano da anni, ma Ioto trascorreva il tempo principalmente con il fratello maggiore di Giovanni, Marcus e la sua banda di amici.
Giovanni si era arruolato nell’esercito non molto tempo dopo Ioto, ma era stato posto nel corpo tecnico; aveva una mente portata per l’ingegneria ma aveva trascorso i primi tre anni in quel corpo a fare commissioni per i tecnici. Trasportava gli attrezzi pesanti, correva su e giù per lunghi tratti di strada in costruzione ed aveva lavorato sodo al montaggio e demolizione di ponteggi per ponti e acquedotti.
Tutto ciò gli aveva dato un corpo ben definito senza enfatizzare eccessivamente
qualsiasi parte in particolare.
“Sono qui per lo stesso motivo per cui ci sei tu immagino.”
“Credo tu abbia ragione. Bene, vado a esplorare l’isola, sei interessato a venire? Potresti aggiornarmi su tutto ciò che è successo da quando me ne sono andato.”

Prima di avviarsi, i due presero alcune scorte di cibo nel caso avessero dovuto saltare il pranzo.
Presero uno stretto sentiero che conduceva sulla cima più alta dell’isola. Dopo aver scalato per circa un’ora la coppia arrivò a metà della montagna: il Monte Vico, si trovavano sul versante opposto della montagna, dove i romani avevano scavato una sorgente termale naturale e l’avevano utilizzata per costruito delle bellissime terme. I due erano sudati per la lunga camminata e avevano fame, era passata l’ora del pranzo, così decisero di fare una pausa all’ombra delle terme.
Si sedettero a mangiare del prosciutto con pane a lievitazione naturale e condivisero le loro storie.
Nei sei anni trascorsi dall’ultima volta che si erano visti, molto era cambiato ma i due rapidamente si raccontarono tutto e cominciarono a sentirsi molto intimi. Giovanni si era sentito molto solo dopo aver scoperto di dover lasciare il suo reparto ed era preoccupato di dover andare a Ischia, ma ora che aveva trovato qualcuno che conosceva, iniziò attaccarsi a quell’uomo più anziano in un modo che sapeva avergli causato guai precedentemente.
Ma questa volta Ioto non avrebbe rifiutato Giovanni come aveva fatto con tanti altri uomini, anche se Ioto e Cassio avevano una relazione, ad entrambi piaceva sperimentare altri comportamenti sessuali ed a volte si procuravano uomini da condividere.
Ioto iniziò a capire che il suo giovane amico era interessato a lui e cominciò ad eccitarsi.

Dato che era estate e a sud faceva abbastanza caldo, Ioto indossava una tunica corta e leggera. La sua crescente eccitazione fu subito evidente.
Giovanni era normalmente molto timido ma non poteva non comprendere il messaggio che il ragazzo gli mandava; non era una segnale così piccolo. Forse era l’adrenalina per la salita o forse era passato tanto tempo da quando Giovanni aveva sentito la salda presa di un uomo, non riuscì a trattenersi. Attaccò le morbide labbra di un volenteroso Ioto, si baciarono con forza come due forti uomini dell’esercito, ma ci fu anche sollievo in quel bacio. Entrambi avevano avuto paura di ciò che Ischia avrebbe riservato loro. Erano stati esiliati dalle loro famiglie, dagli amici e dal paese, ma questa paura era evaporata quando Giovanni aveva premuto le labbra contro quelle dell’altro e aveva fatto scivolare la lingua affamata nella bocca del suo avido amico.
Ioto pose la sua mano sulla gamba del ragazzo leggermente più giovane, la spostò sul suo sedere stretto, con un rapido movimento potente sollevò l’uomo dalla panca su cui erano seduti e lo distese sul pavimento. Si tolsero la tunica l’un l’altro ed all’improvviso furono entrambi nudi.
Ioto si staccò da Giovanni respirando affannosamente, gli spinse le braccia sopra la testa bloccandogliele e guardò il suo focoso compagno.
Giovanni giaceva sotto di lui ansimante d’eccitazione ed attesa. Il suo forte uccello si alzava da un piccolo cespuglio di peli pubici castano chiaro. Una striscia conduceva da questa zona alla parte inferiore dell’ombelico, ma il suo corpo aveva pochi altri peli. Il respiro accelerato accentuava gli addominali duri e faceva muovere i pettorali lisci quel tanto che bastava per attirare l’attenzione sulla loro perfezione.
Prima che Ioto potesse continuare la sua indagine, Giovanni uscì della foschia mentale in cui era ed afferrò il ragazzo tirandolo giù e costringendo i loro cazzi e gli stomaci lisci a strofinare l’uno contro l’altro. Giovanni passò le mani sul forte dorso ben definito dell’amico, modellato da anni di tiro con l’arco.
Lui alzò la testa ma poi si chinò di nuovo, questa volta per far scorrere le labbra bagnate sul petto liscio del ragazzo. Andò più in basso e fece roteare la lingua intorno al capezzolo marrone dell’uomo eccitato, continuò ancora più in basso finché non raggiunse il suo pene. Non volendo rovinare il primo contatto, leccò lentamente la parte inferiore, iniziando dalla base e correndo verso la punta. Là baciò dolcemente la corona e poi spinse velocemente l’intera asta in profondità nella gola.
Giovanni rimase a bocca aperta ed alzò la testa in estasi. Era vicino a venire perché in lui si era accumulata troppa eccitazione, ma Ioto si fermò con il cazzo palpitante in profondità nella gola e lasciò che l’uomo si calmasse un po’.

Non appena Giovanni si fu rilassato, Ioto iniziò a contrarre i muscoli della gola e dondolò la testa su e giù sul cazzo per farlo impazzire. Con la destra afferrò il capezzolo del suo amante, ancora bagnato della sua saliva, e lo fece rotolare delicatamente tra indice e pollice. Questo si rivelò troppo per il ragazzo che non aveva mai fatto del sesso così meraviglioso in vita sua ed il giovane iniziò a sparare sperma salato nella gola affamata di Ioto.
Ioto lasciò che il grosso carico di Giovanni gli riempisse la bocca e gli solleticasse ogni papilla gustativa, sapeva bene come gestire eiaculazioni così grandi e non ne perse una sola goccia. Il latte del cazzo di Giovanni era un po’ più dolce degli altri che aveva assaggiato e fece ogni sforzo per assaporarlo il più a lungo possibile prima di deglutire. Con il gusto persistente ancora dentro la sua bocca, si stese di nuovo su Giovanni e lo baciò fermamente per permettere all’uomo di assaggiare il proprio dolce succo.

Giovanni si era appena ripreso dal suo meraviglioso orgasmo quando afferrò avidamente un piccolo sacchetto di olio d’oliva che aveva portato per pranzo, lubrificò l’uccello ancora duro di Ioto, sollevò le gambe avvolgendole sulla schiena del suo amico e trascinò l’uomo verso di sé.
Ioto cadde in avanti sul ragazzo e si strinse contro di lui baciandolo con decisione come se non si fossero baciati solo pochi minuti prima.
Ioto si tirò indietro, eccitato all’idea di impalare il suo giovane amico col suo bastone d’amore. Un filo d’olio d’oliva collegò i due uomini per un attimo prima che Ioto avvolgesse la mano intorno alla sua asta e la puntasse contro il buco in attesa di Giovanni che lo fissò negli occhi, gli strinse la schiena con le gambe, incoraggiando l’estasi che stava per venire.
Ioto spinse contro lo sfintere del ragazzo immergendosi a metà. Il ragazzo voglioso sotto di lui non sussultò, si limitò a gemere di entusiasmo mentre afferrava il sedere rotondo dell’amico e tirava l’uomo fino in fondo dentro di sé.
Ioto accolse l’invito e iniziò febbrilmente a muovere il suo palo dentro e fuori dell’ano flessibile.
Ioto chiuse gli occhi per un secondo e il ricordo della dolce sborra che aveva assaggiato solo pochi minuti prima, balenò nella sua mente e causò uno shock al suo pene.
Nello stesso momento Giovanni iniziò a contrarsi e contrarre gli addominali mentre si stava avvicinando al suo secondo orgasmo in soli 15 minuti.
Questo spinse Ioto oltre il limite mentre si infilava un’ultima volta nel corpo ansante dell’amico facendo scorrere il cazzo venato sulla prostata del giovane in un finale esplosivo.
Non appena Ioto iniziò a riempire la cavità di Giovanni con la sua sborra, questi iniziò a spruzzare sul petto dell’amico il secondo round del dolce latte che i due avevano condiviso tra le loro bocche pochi minuti prima.
Quando si calmò dopo il suo potente orgasmo, si abbassò su Giovanni, gli fece scivolare le braccia sotto le spalle e premette il petto contro il petto liscio del giovane.
Il grande carico di sperma di Giovanni divenne un sottile strato lubrificante mentre strofinava ritmicamente il petto sul corpo. Nonostante si stessero ancora baciando, entrambi erano troppo esauriti per rimanere duri e alla fine il cazzo di Ioto si ammorbidì e saltò fuori dal buco del ragazzo lasciando nel giovane la sensazione di essere vuoto ma sazio.
Dopo altri 15 minuti di baci e carezze, Ioto si alzò e suggerì di lavarsi nel bagno termale all’interno del vecchio edificio.
Giovanni acconsentì con riluttanza ed i due esausti amanti entrarono nelle terme per pulirsi dei resti del loro magnifico rapporto.
Essendosi fermati a pranzare e poi fare un sesso selvaggio e animale, i due avevano perso gran parte del pomeriggio, così decisero di scendere dalla montagna per tornare al porto dove si trovava il resto degli uomini che stavano preparando il campo. Quando arrivarono, Cassio salutò Ioto con un bacio e subito percepì il profumo di un altro uomo sul suo. Ma invece della gelosia provò una fitta di eccitazione sapendo che presto avrebbe potuto partecipare a un folle ménage à trois.
In parte perché Ioto non era riuscito a trovare alcun palazzo e in parte perché la giornata stava volgendo al termine, Cassio decise di far passare agli uomini la notte in riva al mare tra i magazzini e altri edifici situati vicino alla spiaggia. Era però riuscito a trovare una casa più adatta per lui e Ioto per la notte, la casa del vecchio capitano del porto era abbastanza confortevole e aveva ancora il telaio del letto in una delle stanze, su cui aveva sistemato della stoffa per rendere più confortevole la zona notte per lui e il suo amante.
Dopo una cena cucinata sui fuochi fatti sulla spiaggia, gli uomini iniziarono a dividersi in gruppi ed andare agli edifici che sarebbero serviti di ricovero per la notte. Alcuni scelsero di passarla all’aperto sulla spiaggia, dato che era una notte calda, fermandosi a parlare e giocare un po’.
Ma a Cassio non importava ciò che quegli uomini avrebbero fatto, pensava solo ad una cosa: spingersi nel culo liscio di Ioto.
Anche se a Ioto era piaciuto scopare Giovanni, gli piaceva altrettanto che il forte e muscoloso Cassio sbattesse il suo grosso cazzo nel suo culo disponibile.
Cassio si avvicinò dietro Ioto che stava salutando Giovanni e gli altri uomini con cui aveva chiacchierato ed avvolse le braccia attorno al suo tonico amante.
Il suo messaggero girò un po’ la testa e chiuse la bocca sulle dolci labbra del suo superiore, poi si voltò dentro la stretta dell’uomo e si chinò in avanti, lasciando che l’altro sostenesse il suo corpo magro.
Cassio interruppe il bacio e sorrise per indicare che era ora di andare a letto.
I due si avviarono verso la casa del capitano, spingendo i piedi nudi nella sabbia calda, un’urgenza che tradiva il desiderio di godere del dolce abbraccio dell’altro.
La giovane coppia raggiunse la casa ed entrò mentre si baciava avidamente.
Trovarono un letto appena in tempo perché era possibile che quei due uomini, affamati uno dell’altro, iniziassero a scopare sul pavimento se non l’avessero trovato. Cassio era riuscito a spogliarsi della tunica mentre si stavano baciando entrando nella stanza, così quando Ioto cadde sopra di lui, ormai nudo, spingendolo nell’imbottitura di piume del materasso, decise che anche il suo amante doveva essere nudo. Alzò le mani lungo le cosce nude del ragazzo, allentando la corda che teneva la tunica in posizione e, con pochi rapidi movimenti, ebbe il suo giovane amante nudo sopra di lui.
Il pene gonfio di Ioto si era sforzato per uscire dall’interno dei vestiti e, liberato da questa barriera, colpì lo stomaco sodo di Cassio con uno sonoro‘slap’.
Ora entrambi gli uomini erano nudi come il giorno in cui erano nati, anche se molto più abbronzati e piacevolmente muscolosi.
Ioto spinse le mani sotto le scapole di Cassio e si tirò giù, contro il suo grosso, forte amante, strofinando il suo uccello con forza contro il grosso membro del suo capo.
Cassio emise un profondo gemito mentre sentiva il calore del suo uomo diffondersigli nel corpo, partendo dall’inguine e raggiungendo ogni centimetro del corpo muscoloso.
Era troppo, sapeva di doverlo avere nel modo più carnale conosciuto dall’uomo. Con un unico e potente movimento lo sollevò e lo fece rotolare, mettendosi sopra il giovane fusto.
I loro preliminari avevano provocato fuoriuscita di liquido pre seminale dal pene ansioso di Cassio, come fosse una fontanella, quindi non ci fu bisogno di olio per lubrificare dove stava per andare.
Ioto non poteva fare a meno di sentire l’incredibile sensazione del cazzo duro del suo amante nel profondo delle sue viscere, sollevò le gambe sulle sue spalle tirando le cosce dell’uomo con le mani, per indicare quanto disperatamente voleva essere scopato.
Con una mano sulla coscia di Ioto e l’altra che si spargeva la pre eiaculazione sul lungo cazzo venato, Cassio si portò verso l’increspatura del ragazzo e spinse con forza. Ioto sapeva bene come accogliere il suo grosso amante e tutti i centimetri scivolarono dentro con un ‘pop’.
L’avevano fatto tante volte ed il ragazzo sentiva ancora una fitta di dolore quando veniva invaso, ma il dolore se ne andava rapidamente mentre il suo corpo desiderava ardentemente il piacere che Cassio gli poteva dare. Come se avesse bisogno di incoraggiarlo, si spinse con forza contro il militare costringendolo ad invaderlo come disperatamente desiderava.
All’inizio Cassio entrò e uscì dal buco d’amore lentamente, ma poi iniziò rapidamente a prendere il ritmo.
Senza gelosia, Cassio gli disse: “Il tuo giovincello ti ha scopato bene oggi?”
Ioto sapeva che non glielo chiedeva con rancore ma per un genuino desiderio di immaginare come fosse stato scopato il suo ragazzo.
Ad Ioto tornarono in mente l’addome liscio e ai muscoli abbronzati di Giovanni, più magri di quelli dell’uomo che lo stava invadendo. Si ricordava di quanto gli era piaciuto stare dentro il culo scivoloso del ragazzo.
“Non mi ha scopato, è un gran passivo. Forse dovremmo invitarlo da noi.”
Disse con un sorriso.
L’idea solleticava Cassio, ma era più preoccupato di insegnare al suo amante che il miglior sesso si poteva fare solo con un forte, tonico, generale dell’esercito romano. Iniziò a spingere con maggior forza, prestando particolare attenzione alla prostata del giovane. Molte volte era riuscito a portare il ragazzo all’orgasmo senza alcuna stimolazione esterna, ma questa volta aveva una tecnica speciale per il suo ragazzo. Il soldato sollevò il bacino di Ioto mentre si chinava per portare la bocca al bel pene del suo amante. Non poteva piegarsi completamente, rimanere completamente nel culo e leccare il prepuzio contemporaneamente, ma fu in grado di tirare su un po’ il ragazzo, lasciando che molti centimetri continuassero a pulsare contro la sua prostata mentre la lingua penetrava la fessura sulla cappella.
La sensazione fu travolgente, Ioto sentiva la duplice stimolazione nel miglior modo possibile da un solo uomo.
Si irrigidì e Cassio capì che stava avvicinandosi all’orgasmo, così lo spinse sulla sua spada, seppellendo tutti i suoi centimetri in profondità.
I peli pubici neri di Cassio graffiarono culo liscio del messaggero, ricordandogli che veniva scopato in profondità da un uomo virile.
Era troppo. Ioto sparò alla grande, colpendo Cassio sulla fronte, poi sulle labbra, sul mento, infine le ultime onde scesero sul suo pene.
Il sapore del latte del suo amante che gli veniva forzato in bocca dalla violenta eruzione del ragazzo fece sì che Cassio raggiungesse il culmine.
Diversamente da Ioto, che era già venuto due volte quel giorno, Cassio non eiaculava da più giorni, i suoi grossi testicoli ribollirono, si alzò inarcando la schiena in pura estasi e si scaricò nel giovane corpo; scivolò dentro e fuori, quasi senza pensarci, un paio di volte per estrarre ogni goccia dal suo grosso sesso e, poiché aveva scaricato una tale marea di sperma bianco fumante, gocciolò fuori dall’ano intorno al pene. Alla fine Cassio lo tirò fuori con un ‘pop’ ed il rivolo si trasformò in un diluvio non essendo più trattenuto dal plug anale di cui il militare era fornito.
In un turbinio di stanchezza e completa soddisfazione, Cassio cadde su Ioto mettendosi a cucchiaio.
I due si addormentarono e dormirono fino a tarda mattina, bisognosi di ricaricarsi dopo una notte tanto epica.
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