Racconti Erotici > Gay & Bisex > LO STUDENTE CINESE E IL MIO FETISH PER I PIEDI (PARTE SECONDA)
Gay & Bisex

LO STUDENTE CINESE E IL MIO FETISH PER I PIEDI (PARTE SECONDA)


di Membro VIP di Annunci69.it Michellerimini
31.10.2020    |    1.294    |    5 9.9
"Questa cosa mi aveva sconvolto, confuso e attratto allo stesso tempo..."
Ripensai per tutto il giorno seguente a quell'incontro con Huey.. questa cosa mi aveva sconvolto, confuso e attratto allo stesso tempo. Il pensiero correva a lui ogni volta che con la mente potevo staccare dalle incombenze del lavoro e dalle vicende quotidiane.
Il fatto poi di sapere che fosse distante da me solo poche fermate di metro mi faceva quasi impazzire, ero quasi tentato di andare a mangiare cinese, che mi fa schifo, solo per rivedere il suo viso e il suo sorriso.
Mi sembrava di essere tornato a quello stadio dell'adolescenza in cui ci si innamora dopo solo il primo bacio e si contano le ore prima di potersi rivedere.
Certo, con lui non c'era stato solo un bacio ma una vera e propria tempesta di sensazioni che avevano aperto una parte di me sconosciuta e che non vedevo l'ora di poter rivivere.
L'occasione si ripresentò il pomeriggio in cui ricevetti una sua Email. Due righe in cui mi diceva che i suoi sarebbero stati via fino al giorno successivo per una visita a dei parenti restati a Düsseldorf e che sarebbe stato felice di passare una serata con me ma a casa sua. Gli risposi che l’avrei raggiunto dopo cena.
Ero raggiante e con un sorriso da tonto andai a farmi una doccia. Non cenai nemmeno e salii sulla metro così com'ero, ma in Germania a differenza dell’Italia poco importa se hai gli abiti coordinati o meno..
Suonai alla sua porta e mi aprì. Con il sorriso più bello del mondo mi buttò le braccia al collo incurante del fatto che avrebbe potuto passare qualche vicino, entrai subito in casa e richiudemmo la porta e solo allora lo potei guardare meglio..indossava una vestaglia nera di seta con calzini neri alla caviglia e ciabattine di raso dello stesso colore, me lo mangiai con gli occhi mentre mi faceva strada lungo il corridoio e mano nella mano fino alla sua camera da letto.
Lasciò la mia mano per slacciarsi la vestaglia che cadde ai suoi piedi, si sdraiò sul letto e mi sorrise, mi liberai di maglietta e degli slip e lo raggiunsi, gli sussurrai di quanto inaspettato e meraviglioso fosse quello che mi stava accadendo ma
che allo stesso tempo mi spaventava la possibilità che qualcuno intorno a noi avrebbe potuto scoprirci o sapere:
- “già mi immaginavo i titoli sui giornali: “l’insegnante nella stanza del liceale ripetente”, come un classico del Film anni ’70 Italiano.. [sich!] lui non capì ovviamente la mia battuta ma avvertiva il mio disagio e mi rispose:
- "sarà il nostro segreto..sarò il tuo segreto" e accompagnò queste tre ultime parole strofinando uno dei suoi piedi contro i miei fino a farmi cadere a terra entrambe le ciabatte.. scese ad abbracciarmi le gambe e così facendo distese le sue gambe all'altezza delle mie braccia appoggiando i piedi ancora con le Converse sul cuscino e accanto al mio viso due gambe dalla pelle leggermente ambrata e glabre quanto le mie - strinsi a me le sue caviglie e gli sfilai entrambe le ciabattine.. la stessa emozione ed il medesimo batticuore nell'avere i suoi piedi nudi a portata di labbra, le sue piante rosee con la traccia scura dell'interno delle ciabatte a sporcarne il rosa ma ad arricchirne l'afrore erotico; socchiusi gli occhi e con l'uccello ormai al massimo dell'erezione affondai la punta del naso tra le dita di quei piedi meravigliosi nel mentre sentii le sue labbra inumidire le dita dei miei piedi, la sua lingua intrufolarsi tra ognuna di esse.. nessun mi aveva mai fatto una cosa simile ed ero in paradiso, letteralmente impazzito per questo ragazzino che per la seconda volta mi dischiudeva le porte ad un piacere intenso quanti mai ne ebbi in tutta la vita.. desideravo baciarlo e mi staccai, seppur a malincuore, dai suoi piedi, risalii lungo le sue gambe fino a soffermarmi sulle sue natiche. Appena Huey avvertì il calore del mio viso si girò prono, e sollevando il bacino me le dischiuse rivelando ai miei occhi la sua rosellina anale, fu chiaro il suo invito ed io non seppi sottrarmi, posai le mie labbra nel solco di quelle chiappette da cerbiatto in calore, sentii un profumo di mughetto..derivante in modo evidente da un sapone liquido con cui ebbe cura di lavarsi le parti intime prima di ricevermi, senza quasi pensarci iniziai a leccargli quel buchino che ad ogni carezza della mia lingua si contraeva stringendosi ed allargandosi ripetutamente e
che aprendosi mi lasciava intravvedere le pareti anali interne, segno inequivocabile di come la sua rosa bruna il ragazzino l'avesse donata a più d'uno ne saggiai la resistenza con l'indice di una mano fino a penetrarlo con l'intera falange gli scappò un lamento seguito da un mugolio, estrassi il dito e chiesi a Huey di girarsi supino, lo fece e nel voltarsi mi rivelò agli occhi l'erezione del suo piccolo scettro, ci scambiammo un sorriso d'intesa e portai le sue caviglie sulle mie spalle, mi accarezzò le guance ora con un piede ora con l'altro carezze a cui io risposi baciandoglieli e annusandoglieli e con un'erezione che sembrava supplicarmi di darle sfogo, Huey buttò indietro le sue gambe fin quasi a toccarsi il petto con le ginocchia affinché le sue natiche fossero più aperte, prese tra due dita la mia cappella pulsante per appoggiarsela sul buchino..io non feci altro che spingere appena e più spingevo più il bordo anale mi accoglieva all'interno caldo come un guanto, iniziai un accenno di stantuffo entrandogli più in profondità guardai l'asta del mio uccello affondare sempre di più mentre lui disteso e ad occhi chiusi tormentava due lembi di lenzuola con le mani e mordendosi le labbra sentii il suo budello rilassarsi e ad accogliermi sempre più come fosse un nido caldissimo, presi le sue caviglie tra le mani e sollevandole iniziai ad aumentare i movimenti del bacino; gemevamo insieme quasi seguissimo in perfetta sintonia la stessa onda di piacere onda che sentii aumentarmi d'intensità nell'avvicinare i suoi piedi al mio viso e nel percepirne l'odore scopavo quel bellissimo cerbiatto e m'inebriavo del suo odore più intimo e più quell'afrore mi riempiva il cervello più sentivo l'orgasmo salirmi incontrollabile, gli venni dentro mentre la mia lingua scivolava ad insalivare le sue dita, il sapore dei suoi piedi a triplicarmi il piacere gli sfilai il mio cazzo ancora pulsante dal suo buchino mentre il mio sperma fuoriusciva dalla sua rosellina anale salii a cercare la sua bocca per baciarlo e stringerlo a me..
Ci addormentammo abbracciati, esausti e molto felici..
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.9
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per LO STUDENTE CINESE E IL MIO FETISH PER I PIEDI (PARTE SECONDA):

Altri Racconti Erotici in Gay & Bisex:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni