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La monta della troia PT1


di Maurocozzuto
04.07.2020    |    16.793    |    32 9.6
"Entrambi avevano scritto la stessa cosa “ho letto il tuo last su A69, sono libero ci vediamo?”..."
La monta della troia
Salve, mi presento sono Mauro un ragazzo ventiquattrenne della provincia di Napoli. Amo molto leggere e i racconti di sesso con una carica erogena mi portano in un altro mondo, il mondo delle mie fantasie e perversioni più profonde e segrete. Li si è liberi completamente e si è se stessi.
Premetto non sono uno scrittore e non ho nemmeno mai scritto un racconto del genere ma, incuriosito ci voglio provare. Racconto di fantasia…
Era una mattinata come le altre, da poco sveglio e come sempre molto voglioso di trasgredire. I miei vicini stavano ristrutturando casa e le abitazioni anche se sono separate sono vicine, quindi i lavori è come se li stessero facendo da me. Rumori di trapani, di martelli, di ferri che cadono e i passi dei muratori erano assillanti e non riuscivano a farmi stare tranquillo. Era estate, ed essendo uno studente universitario ero in piena sessione estiva. Dopo una bella colazione e una bella doccia, la mia voglia non si era placata ma il dovere da “studente modello” mi chiamava, quindi controvoglia entrai nel mio cosiddetto bunker, dove ad aspettarmi c’erano i miei mattoni di anatomia. Era un esame bello pesante e fondamentale per il mio corso di laurea. Lo stavo preparando da diversi mesi e dovevo studiare gli ultimi apparati e avevo finito. Mancava poco alla data d’esame, ma quel giorno non so se fosse la mia voglia eccessiva o i rumori dei lavori ma avevo una difficolta assurda a concentrarmi e studiare. Mi distraevo facilmente e non so nemmeno io perché ogni dieci minuti prendevo il telefonino e facevo il mio classico giro delle app, WhatsApp, Instagram, telegram e annunci69, come se inconsciamente stessi aspettando un messaggio inaspettato che placasse la mia voglia. Dopo un po' abbandonai l’idea di studiare, era mezzogiorno ormai, e in maniera spontanea pubblicai un last su annunci, “tanta voglia di trasgredire”, messaggio semplice e conciso in cui era espressa tutta la mia voglia. D’altronde non sono una persona dalle tante parole mi piacciono i fatti.
Come al solito rispondevano i soliti perdi tempo o le solite finte coppie quindi pian piano iniziai ad abbandonare l’idea che quella mattinata avrei scopato.
Ormai era giunto orario di pranzo ed essendo solo in casa, andai in cucina a cucinarmi qualcosa, quando d’improvviso senti il telefono squillare. Andai a vedere era un numero anonimo e decisi di non rispondere. Il telefono perennemente continuava a squillare, allora annoiato di questa cosa bloccai le chiamate anonime. Odio le persone che chiamano così e assillano.
Finalmente ritrovai un po' di pace, i muratori erano andati anche loro in pausa pranzo, il telefono aveva smesso e io mi sedetti a tavola per mangiare quando su WhatsApp ricevetti un messaggio da un numero che non conoscevo e diceva chiamami. Io incuriosito subito chiamai…
Dopo solo il primo squillo sento un “pronto”. La voce non mi era nuova per niente, la conoscevo molto bene, era Antonio una mia vecchia conoscenza. Un uomo di 36 anni, sposato con figli che ancora non ha accettato la sua omosessualità e che quando ha voglia mi chiama per svuotarsi le palle. Antonio è alto circa 1.75 metri, biondo, con occhi furbetti e azzurri, fisico asciutto, non palestrato ma nemmeno in carne. Di mestiere è imprenditore, molto impegnato sia dal lavoro che dalla famiglia. Lo incontravo massimo due o tre volte all’anno ma, ogni incontro con lui era incredibile…Appena lo riconobbi al telefono gli dissi “ciao Antonio, come stai? Stai a lavoro? Ho molta voglia…”lui subito di pronta risposta, “immaginavo troia tu hai sempre voglia”, dopo questa affermazione, che non mi dispiaceva per niente perché era la pura verità, ci facemmo una risata beffarda entrambi. Subito dopo lui incalzò proponendo “io sono libero dalle 13.30 fino le 15, vengo?” io subito “ovvio preparo il culetto e il perizoma. Ti aspetto” ci salutammo e staccammo la chiamata. Io subito lascia il pranzo sul tavolo corsi in bagno per preparare il culetto, ad Antonio piaceva bello liscio e profumato pieno di crema e in perizoma, in modo tale che lui appena arrivava doveva subito ficcarlo dentro. Dopo nemmeno 15 minuti ero tutto liscio, profumato e pieno di crema in perizoma che l’aspettavo, quando d’un tratto bussarono alla porta, dallo spioncino avevo visto che era Antonio, ma dietro nelle scale stavano i muratori pranzano, quindi nascosto dietro la porta, aprii senza farmi vedere. Non appena Antonio entrò e mi vide i suoi occhi si fecero di fuoco e la sua verga iniziava a gonfiarsi. Subito mi giro di spalle e mi sbattete contro la porta, appoggiandomi la sua dote ormai in piena erezione, ancora nei pantaloni, sul mio culetto e con una mano mi teneva fermo e con l’altra si faceva largo tra le mie natiche e a tratti mi schiaffeggiava le chiappe. Da lui mi facevo fare tutto, non so perché ma mi sentivo libero e voglioso di tutto, quando però la situazione iniziava a farsi seria e si sbottonò il pantalone mi ritornarono cinque minuti di lucidità mentale e pensai ai muratori fuori e al fatto che avrebbero sentito tutto. Quindi dissi Antonio ti prego andiamo nella camera qui ci sentono. Lui ormai, era in piena erezione e aveva il fuoco da per tutto non ragionava più. Aveva cacciato il cazzo da fuori. Era di ferro. Durissimo come un palo della luce. Con dei colpi decisi e fermi mi inizio a sbattere la bestia sul culo e chiamandomi troia diceva “dimmi che mi vuoi, fammi sentire quanto sei troia, quanto sei sottomessa, quanto vuoi essere posseduta da me. Vai dimmelo e muoviti”. Lo assecondai come sempre dicendogli “si ti voglio, anche troppo voglio essere la tua troia in calore e farmi fare tutto ciò che vuoi tu padrone mio, ma ti prego andiamo in camera”. Lui, controvoglia e annoiato capi la situazione e con dei colpi decisi mi posizionò in direzione camera. Io iniziai ad incamminarmi con lui che continuava a tenermi fermo le mani con la sua mano sinistra e con l’altra continuava a sbattermelo ancora più forte rispetto a prima…
Giunti in camera senza nemmeno parlare e prendere fiato mi abbassò a pecorina, si svesti in modo velocissimo, e torno a schiaffeggiarmi in maniera possente da farmi i segni delle cinque dita sulle mie chiappe bianche e lisce. Avevo raggiunto il culmine della voglia. Ci giocava troppo e io non facevo altro a che pensare quando me lo ficca dentro, lo voglio, lo desidero, sono la sua troia non lo vedo da tempo deve soddisfarmi e riempirmi. Dopo nemmeno due secondi dai miei pensieri sentii uno sputo di saliva indirizzato al mio sfintere anale seguito da un colpo deciso di un palo che penetrò in maniera violenta e senza chiedere nemmeno permesso.
Non prendevo un cazzo da mesi credevo di essere stretto e non so se fosse Antonio o la voglia che avevo ma, il mio buchetto non fece opposizioni, permise alla bestia di entrare con disinvoltura. Mi scopò a pecorina, a missionario e infine la mia preferita la cavalcata normanna. Adoro questa posizione… Lui era steso sul letto, io di spalle posizionato sopra di lui che cavalcavo tutta la bestia afferrandogli i piedi e massaggiandoli. Lui continuava a schiaffeggiarmi, a stringermi sui fianchi modulando la velocità dei colpi. Stemmo così per una buona 40 di minuti e quando avverti che i suoi colpi erano diventati più decisi con la coda degli occhi incrociai il suo sguardo. Era in fiamme desideroso di possedermi e sfondarmi proprio come stava facendo e io capi subito che mancava poco per ricevere il suo seme. Gli chiesi “dove vuoi arrivare?”, lui non rispose e non so come fece ma in due secondi mi trovai a cavalcioni sulle mie stesse gambe e a due centimetri del mio viso c’era la verga di Antonio gonfissima e piena di vene che come un idrante iniziò a spruzzarmi tutto il suo getto in bocca. Quando Antonio finì mi fece serrare la bocca e disse “adesso devi farmi vedere come ingoi tutto” io subito da brava troia sottomessa non me lo feci ripetere nemmeno una volta e ingoiai.
Con lui ero tranquillo e libero sia di scopare senza preservativo che di ingoiare, lo conoscevo bene e anche come me si faceva periodicamente le analisi. Poi oltre la moglie scopava solo me. Ero io la sua unica troietta me lo ripeteva in continuazione. Diceva che come me nessuno mai l’aveva fatto godere così.
Una volta finito io ero stremato, con il buchetto dolorante e irritato, la bocca piena di sapori aspri e dolciastri dello sperma che avevo appena ingoiato, mi lasciai cadere a terra e vidi solo che Antonio si andò a lavare, si vesti, mi salutò e come un fulmine si dileguò, mentre io ero ancora li e pensavo a quello che era successo.
Dopo una decina di minuti presi le forze mi alzai e decisi che avrei pulito dopo la doccia. Presi il telefono e mi incamminai nel bagno. Una volta giunto in bagno mi sedetti sul water e notai dei messaggi su telegram. Erano due vecchie conoscenze che incontravo spesso. Entrambi avevano scritto la stessa cosa “ho letto il tuo last su A69, sono libero ci vediamo?”. Non sapevo che fare. La mia voglia era stata placata, il mio culetto era dolorante ma….
Spero vi sia piaciuta la mia storia siate clementi è la mia “prima volta…” Se siete curiosi fatemi sapere che pubblico il continuo.
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