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Gay & Bisex

La visita di controllo


di rossovivo
13.11.2021    |    19.848    |    14 9.9
"Un gemito esce dalle mi labbra quando inizia a muoverle, prima lentamente poi sempre più velocemente..."
Un caro saluto a tutti gli amici di Annunci69.
Eccomi con il mio quarto racconto nel quale, come nei precedenti, non vi è nulla di inventato ma ogni singola parola descrive esattamente situazioni realmente accadute e vissute….
Spero che possa piacervi e…..buona lettura.

Ed ecco arrivato il giorno della consueta visita annuale di controllo.
Eh sì, perché dopo aver provato qualche anno fa, e in più di un’occasione, gli atroci dolori delle coliche renali, mi rivolgo periodicamente al centro che mi aveva curato e assistito durante quelle dolorosissime coliche per effettuare i controlli del caso.
Ed eccomi quindi disteso sul lettino ambulatoriale ad effettuare la solita ecografia ai reni ed alla vescica, che fortunatamente non rileva alcunché e conferma una stabilità della situazione.
E poi ecco il medico rivolgermi la solita domanda: “Una controllatina alla prostata la diamo?”
Ed io, come sempre, a rispondergli : “Vabbè’, già che siamo qua, controlliamo anche quella.”
Ed eccolo quindi indossare un guanto in lattice e cospargersi l’indice del solito gel lubrificante azzurrognolo.
Ora…….una pratica che in altre situazioni……non potrei che desiderare, dandomi piacere e riducendomi ad una vera e propria maialina vogliosa, posso garantirvi che in questo contesto e in questo ambito, cioè durante una visita medica, ha un effetto completamento opposto, facendomi irrigidire completamente e contrarre tutti i muscoli interessati, così che, nel mio buchetto solitamente caldo ed accogliente, in questo preciso istante non entrerebbe nemmeno un fiammifero.
Figuriamoci il dito del dottore, che ha mani eleganti ma robuste e con dita che sono il doppio delle mie.
Avvicina il dito al mio orifizio anale, sento il freddo umido del lubrificante e poi eccolo premere, forzare ed entrare nel mio retto.
La sensazione di fastidio mi fa contrarre ulteriormente e sollevare il bacino, il dottore nota la mia reazione e lo sento dire: “Scusi”.
Eccolo raggiungere la mia prostata, “ecco, ha controllato ed ora esce” penso, ed invece avverto che indugia dentro di me più del solito.
Alza lo sguardo e pianta i suoi occhi nei miei.
Vengo improvvisamente assalito dall’ansia e dalla paura, puntellandomi sui gomiti alzo la schiena e gli chiedo: “C’è qualcosa che non va dottore?”
“No, assolutamente, la prostata è perfetta solo che…”
“Solo che???”
“Solo cheee…..percepisco uno strano rilassamento dei tessuti, una loro maggiore dilatazione rispetto al passato, come se ci fosse stato una sorta di cedimento degli stessi….”
A queste parole….mi sento avvampare e l’imbarazzo e la vergogna fanno diventare il mio viso rosso come un peperone.
E immediatamente vado al pomeriggio del giorno prima, quando uno dei miei amici, Pietro, che avete conosciuto nel mio primo racconto, mi ha scopato a lungo e in ogni posizione, donandomi il suo cazzo, riempiendomi e facendomi godere come una troia.
Naturalmente sapevo che oggi avrai avuto la visita ma in tutta onestà ero convinto che un solo pomeriggio di sesso, anche se sfrenato, non avrebbe lasciato alcun segno e che il mio buchetto ed i miei tessuti sarebbero tornati velocemente allo stato originale.
Ed invece……..così non è stato, ed eccomi qui con il dottore che , da medico esperto qual’e’, avverte questa innaturale dilatazione ed io che per la figuraccia vorrei sparire….
Lui, come se niente fosse e mantenendo almeno in superficie il suo aplomb da serio professionista, continua a fissarmi con i suoi occhi immobili nei miei e, sempre con il suo dito conficcato dentro di me, mi dice: “ Si tranquillizzi, sicuramente non è niente di grave ma per esserne certi dobbiamo però approfondire l’indagine diagnostica.
Qui i casi sono due”.
E mentre parla la sua espressione passa da quella seria e severa di alcuni secondi fa a quella più rilassata, quasi complice, che il suo volto assume ora, continuando, con aria quasi allusiva di chi ha capito tutto: “Stavo dicendo che i casi possono essere due: o ci troviamo di fronte a una patologia che andrà diagnosticata con precisione con esami più approfonditi oppure……” e qui si scioglie in un accenno di sorriso compiacente “molto più semplicemente……è solo la conseguenza di un uso prolungato del suo orifizio anale a scopi puramente ludici….di puro piacere”
Ha pronunciato queste ultime parole molto lentamente, quasi scandendole, come per per permettermi di recepirle, farle decantare nella mia mente ed assimilarle molto bene.
Io mi sento attraversato da tutta una serie di sensazioni che si irradiano in me una dopo l’altra, sommandosi, dividendosi per poi riunirsi ancora e tornare nuovamente a separarsi, alcune simili tra loro mentre altre in aperto contrasto: paura, imbarazzo, vergogna, timore, che definirei normali in questa situazione, ma anche desiderio ed eccitazione, che pian piano ed inaspettatamente arrivano ad affacciarsi in superficie e che io sto cercando con tutto me stesso di respingere ed allontanare, o almeno cerco di convincermi tentare di farlo.
E mentre questa sorta di angoscia mi sta attanagliando, lui continua a parlarmi, con il classico tono di chi ha appena scoperto un bambino a rubare la marmellata.
“……e se la mia teoria è corretta lo scopriremo subito. Su, si rilassi e si distenda completamente”
Obbedisco e sento il suo dito cominciare a muoversi dentro di me, prima con lenti movimenti rotatori ad accarezzare e stimolare la prostata, poi su e giù nel mio retto, sino quasi ad arrivare a farlo uscire per poi immergerlo nuovamente in me, sino a farmi sentire le sue nocche sulle mie natiche.
Non avrei mai potuto credere che potesse accadermi in quella situazione ma…..mi sto davvero rilassando e con il bacino assecondo i suoi movimenti.
Dopo qualche minuto di quel trattamento fa uscire il dito e mi massaggia il buchetto, ormai completamente rilassato, dilatato, ricettivo e voglioso.
Sento che le dita che lo accarezzano diventano due, le sento unirsi e premere per poi entrare in me senza resistenza alcuna.
Un gemito esce dalle mi labbra quando inizia a muoverle, prima lentamente poi sempre più velocemente.
Per la prima volta sono io a dirigere il mio sguardo verso di lui, e nel farlo passo la lingua sulle mie labbra per fargli capire, qualora ce ne fosse ancora bisogno, quanto inizio a godere e desiderare di….spingermi oltre.
Eh sì, perché se il dottore mi ha sgamato, a questo punto non voglio rinunciare a giocare e vedere dove potermi, poterci, spingere.
“Ah, avevo quindi ragione” mi dice “siamo di fronte ad una vera e propria maialina….
Vediamo allora cosa è capace di fare”
E mentre fa uscire le su dita gira attorno al lettino e si sposta all’altezza del mio viso.
Mi sento dilatato, avverto una sensazione di aria fresca che mi entra nelle viscere e voglio immediatamente compensare il senso di vuoto che mi ha lasciato.
Mi metto su un fianco e sciolgo la fettuccia che gli tiene chiuso il camice blu, che si apre sui suoi boxer che lasciano intravedere quello che è già un interessante rigonfiamento. Quindi anche lo stimato professionista non disdegna qualche trasgressione, quando gli si presenta la possibilità!
Buono a sapersi!
Sono più che mai deciso a prendere l’iniziativa e, anche se fino ad oggi non ho mai fatto alcunché senza protezione, rapporto orale compreso, mi convinco che oggi è la situazione ideale per assaggiare e prendere finalmente un cazzo al naturale.
Siamo o non siamo in uno studio medico, in un ambiente nel quale tutto dovrebbe essere sterile? Siamo in un locale dove l’accesso è consentito solo a persone vaccinate e munite di green pass?
Se non è igienicamente e clinicamente sicuro un medico che mai potrà esserlo?
E allora…..oggi o mai più, facciamo questo passo, godiamocela!
Così gli abbasso i boxer e faccio uscire il suo cazzo, niente di eccezionale ma direi delle giuste dimensioni per poterselo godere e apprezzare sino in fondo.
Avvicino le mie labbra e per la prima volta le poso direttamente sulla pelle, senza alcuna barriera divisoria; socchiudo gli occhi per godermi sino in fondo quella prima volta.
Il calore della pelle mi eccita, inizio a baciarlo lungo tutta l’asta, dapprima solo posandovi le labbra poi iniziando a passarvi la lingua, lasciandovi delle scie di saliva che evidenziano ancor di più le nervature delle vene che lo percorrono.
Apro la bocca ed accolgo la sua cappella.
Per me è un’altra sensazione nuova e cerco di coglierne tutti gli aromi, in ogni loro sfumatura, in una sorta di degustazione erotica.
Sa di buono, di fresco, di doccia appena fatta, ma allo stesso tempo avverto nitidamente in sottofondo le note acri di maschio eccitato.
Inizio a passare la lingua sulla sua cappella, facendola roteare attorno alla stessa, avviluppandola, succhiandola, per poi fare entrare tutto il cazzo nella mia bocca per iniziare a spompinarlo.
Mentre la faccio gli accarezzo le palle e continuò a scendere su e giù lungo quel pezzo di carne che a ogni passaggio prende più vita, aumenta di consistenza, fino a diventare una verga completamente turgida.
Lui mi afferra la testa e comincia a dettare direttamente il ritmo, scopandomi la bocca e facendomi arrivare a toccare il suo pube con le labbra.
Ora si muove sempre più velocemente, in due tre occasioni mi provoca senso di nausea, di rigetto, ma a questo punto ho troppa voglia, devo resistere.
Regolo quindi la respirazione ai suoi affondi e non ho più alcuna difficoltà ad assecondarli, avverto il sapore dolciastro ed eccitante delle sue prime gocce preorgasmiche, sapore del tutto nuovo che mi manda in assoluto visibilio.
Un calore ben conosciuto mi avvolge completamente, anch’io mi sto bagnando, sono carne nelle sue mani, una bocca oggetto delle sue voglie.
Nella stanza risuonano i suoi gemiti ed il rumore liquido del suo cazzo che affonda nelle mie labbra, giù sino in fondo.
Rivoli di saliva mi hanno ricoperto il mento e mi colano lungo il collo, hanno avvolto il suo uccello e scendono sino alle sue palle, che continua a massaggiare e stuzzicare.
Lo sento accelerare il ritmo del suo movimento e quando penso di essere ormai prossimo ad assaggiare finalmente i primi fiotti di sperma in gola, si ritrae completamente uscendo dalla mia bocca.
“Non pensi di cavarsela così, siamo qui per la visita e per essere certi di non sbagliare diagnosi dobbiamo continuare l’ispezione che lei sa”
“Si, non vedo l’ora, ci mancherebbe. Il dottore è lei”, rispondo
Si sposta verso la testata del lettino, dal lato dei miei piedi, mette le sue mani sotto le mie gambe e mi trascina sino ad arrivare con le mie natiche al bordo del lettino.
Capisco immediatamente le sue intenzioni, e tra l’altro questa è la mia posizione preferita, appoggio quindi le caviglie alle sue spalle e lui avvicina la cappella al mio orifizio bagnato, che continua a contrarsi dal desiderio e dalla voglia di essere riempito.
“Ecco, brava così, è proprio una cagnetta, una vera troietta”
“Dottore, siiii, la prego, mi visiti, sino in fondoooo…”
Lo dico con un filo di voce, un sussurro figlio dell’eccitazione che mi e ci sta investendo. Non vedo l’ora di sentirlo premere, spingere, entrare e scoparmi!
Eccolo in piedi, di fronte a me, che fa un mezzo passo avanti, appoggia la cappella calda e irrorata di umori al mio buco e inizia a spingerla.
Sento quel cazzo caldo che entra, millimetro dopo millimetro, affondando nelle mie viscere senza trovare resistenza alcuna.
Si ferma qualche secondo per consentirmi di abituarmi a quell’intrusione ma non ce n’è assolutamente bisogno; ora che è tutto dentro conferma quella che era stata la mia valutazione iniziale: è delle dimensioni giuste, che consentono al mio culetto di accoglierlo completamente e senza nessun sforzo, senza avvertire nessun dolore, nessuna sensazione di “strappo” ma solo un immenso piacere, la sensazione di essere una puttana, riempita completamente, presa, usata, abusata.
“Ecco, siii, cosiiii’ dottore, ora mi visiti, la prego!”
E mentre dico queste parole afferro le sue natiche spingendolo vero di me, invitandolo ad iniziare ad affondare, a muoversi in me in quella che è la mia prima scopata a pelle. Chiudo gli occhi per concentrarmi completamente, per recepire ed assorbire tutte le sfumature e le sensazioni che nascono dal mio retto e dal mio culetto dilatato e profanato e che si diramano per irradiarsi a tutto il mio corpo, facendolo vibrare, come se ogni centimetro della mie pelle fosse un ricettore atto a trasmettere al mio cervello tutto il piacere che sto provando.
Sento il cazzo caldo che si muove dentro di me, ne avverto la pelle avvolgersi attorno alla cappella quando si ritirare per poi ridistendersi completamente quando affonda.
Sarà probabilmente la prima e ultima volta che mi faccio scopare a pelle ma…..è davvero tutta un’altra cosa, l’unione e il contatto sono totali, e il piacere che ne deriva è unico.
Ora il dottore affonda sempre più velocemente, i suoi ed i miei gemiti si diffondono nello studio medico, i nostri respiri sono accelerati, siamo due corpi uniti alla ricerca del massimo piacere.
Io assecondo i suoi movimenti, in maniera del tutto naturale, nulla è premeditato ma il mio corpo si muove in assoluta autonomia, il bacino si alza per permettergli di arrivare ancora più a fondo, le piante dei miei piedi si muovono ad accarezzargli il viso; sento che le annusa, mi lecca le dita, le succhia.
Io non sto capendo più niente, e quando dalla sua bocca esce un urlo gutturale che a stento riesce a trattenere per non farlo arrivare a chi è in sala d’attesa, capisco che anche il dottore, come me, è vicino al punto di non ritorno.
Si muove sempre più velocemente ma ora non in maniera fluida e costante, ma a scatti, ritraendosi quasi completamente per poi affondarmi dentro con forza, quasi volesse entrare in me con tutto il suo corpo.
Dopo una decina di questi affondi lo sento fremere, vibrare, e uno, due, tre….una serie infinita di schizzi di sborra calda mi inondano le viscere.
Una sensazione da sempre sognata e desiderata ma che non pensavo potesse essere così bella….sono pieno del suo sperma ed il suo cazzo continua a muoversi in me per svuotarsi completamente.
E il calore del membro che mi sta martellando, sommato a quello del clistere di sborra che ho appena ricevuto e alla consapevolezza della situazione che stavo vivendo, li’, sul lettino di uno studio medico dove ero entrato per una banale visita di controllo e dove invece mi stavano scopando una zoccola, mi portano ad un orgasmo travolgente.
Senza neanche toccarmi sento il mio cazzo vibrare e rilasciare zampilli di sperma che ricadono sul mio ventre, il mio corpo si alza ritmicamente dal lettino per poi ricadervi, in una serie di fremiti che accompagnano il mio piacere.
Era un sacco di tempo che non mi abbandonavo e concedevo così, che non provavo un orgasmo così intenso e totalizzante.
Il dottore ora sta rallentando il ritmo degli affondi, sino a fermarsi del tutto.
Gli chiedo di non uscire, perché voglio vivere ancora per qualche secondo la sensazione di averlo dentro di me. Prende il mio cazzo e lo accarezza dolcemente, fino a farne uscire l’ultima stilla di sperma.
Ora la estrae lentamente, e quando è del tutto fuori sento una sensazione stranissima; di vuoto assoluto accompagnato a qualcosa che assomiglia ad una ventata di fresco che accarezza il mio retto.
Dal mio culo rimasto aperto e dilatato sento uscire la sua sborra che mi cola lungo le cosce e questo rialza immediatamente e sorprendentemente la mia eccitazione.
Con le dita raccoglie la sborra che mi sta uscendo dal culo e imbratta le le mie natiche e le porta alle mie labbra.
Senza pensarci due volte le lecco, le succhio, le pulisco.
Il sapore dolciastro dello sperma mescolato a quello acre del mio culo mi manda in estasi e sento il mio cazzo ridestarsi.
Il dottore lo vede e vedo a mia volta che anche il suo sta riprendendo consistenza.
Si avvicina a me e me lo infila in bocca.
È bagnato di sborra e delle mie secrezioni, odora di sesso appena fatto e diventa di nuovo duro all’interno della mia bocca.
Il dottore con una mano comincia a segarmi mentre con l’altra mi tiene la testa ed inizia a scoparmi in bocca.
Malgrado entrambi si sia già goduto, impieghiamo pochissimo a concederci il nostro secondo orgasmo.
Sento il suo cazzo vibrare, fremere e subito dopo riempirmi la bocca di sborra mentre anch’io vengo nella sua mano che non ha smesso di segarmi.
Voglio succhiarlo sino all’ultima goccia, svuotarlo completamente, ingoio la sua sborra calda e dolce, in parte mi cola dalle labbra e mi scivola sul mento, cerco di raccoglierla con la lingua perché non ne voglio perdere nemmeno una goccia.
Sono felice, appagato e allo stesso tempo stravolto……..e vedo che il dottore non è da meno.
Quando mi alzo e mi metto a sedere sul lettino devo tenermi ai bordi con le mani e stare fermo un attimo perché sento la testa girare e le gambe tremare.
Poi il dottore mi passa della carta ed un asciugamano per ripulirmi.
Ora il suo sorriso è completo, aperto, consapevole:
“Stia tranquillo. È tutto a posto, non c’è nessuna patologia in corso” mi dice.
Sorrido a mia volta stando al gioco, che è ormai scoperto e non necessita più di alcuna finzione:
“Meno male, dottore, mi aveva messo paura. E grazie per la visita, è stata davvero eseguita a fondo e con professionalità “
“È il mio mestiere” e, sempre sorridendo “ci rivediamo al solito tra un anno……oppure….” abbassando la voce e dandomi un bacio sulla guancia “ogni volta che vorrà “.









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