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Gay & Bisex

Parte I: Quella prima volta in biblioteca


di aerdna96
22.08.2018    |    8.817    |    14 9.5
"Pochi secondi dopo, l'esplosione in bocca! Aprii la bocca e nel mentre continuai con la mano a masturbarlo; calda sborra fuoriuscì da quella grossa cappella..."
Era un mercoledì come un altro, sotto sessione, giornate passate sui libri con il caldo estivo. Come di routine entrai in biblioteca passando tra gli scaffali di libri, raggiungendo il mio solito posto. Posai lo zaino e tirai fuori penna, appunti e pc. Passarono le prime ore della mattina, alle 10.30 decisi di far la solita pausa caffè, raggiunsi la macchinetta, inserii le monete e aspettai il mio caffè macchiato. Mentre la macchinetta del caffè procedette con il suo lavoro, mi guardai attorno, vidi le solite ragazze nulla facenti che starnacchiavano a squarcia gola, la solita donna delle pulizie che passava le scale ed infine vidi LUI. Il mio sguardo si soffermò su un ragazzo massiccio, pettorale scolpito sulla sua maglietta bianca, capello moro e pelle olivastra, braccia possenti e barbetta curata. Indossava un pantaloncino di jeans, di quelli stretti che valorizzano il cavallo. Era appoggiato al muro mentre messaggiava al cellulare quando si accorge di essere osservato. Il mio caffè era già pronto da qualche minuto e lui con mezzo sorrissetto mi fece segno verso la macchinetta. Arrossendo presi il caffè e mi direzionai verso il cortile per prendere una boccata d'aria e raffreddare i miei ormoni. Non riuscivo a toglierlo dalla mente, ero quasi intenzionato ad andare in bagno per farmi una sega avendo ancora impresso nella mente i suoi lineamenti e la sua sporgenza fatta dal jeans. Tempo di finire il caffè egli uscì, con un pacchetto di sigarette tra le mani.
Mi bloccai di nuovo, lo fissai e lui se ne accorse. Vidi la sua ombra avvinarsi sempre più fino a quando non me lo ritrovai davanti a me - momento imbarazzante- i primi pensieri furono: “starà venendo da me? Mi prenderà a pugni perchè lo guardo con occhi da frocetto?”. Una voce bassa e calda esclamò: "Vuoi una sigaretta? Ti vedo agitato..." e concluse con un sorrisetto malizioso. Io oramai sbiancato sentivo il cuore in gola, anche se in quel momento avrei voluto avere qualcosa d'altro in gola. Risposi con voce sottile: "Si grazie, molto gentile". Aprì il suo pacchetto di Marlboro bianche e tirò fuori una sigaretta e me la porse. Messa in bocca, aspettai che me l'accendesse. Esitò un attimo prima di porgermi l'accendino, una volta dato disse: "Belle labbra comunque, carnose al punto giusto". Io incredulo risposi con la prima cosa che mi passò per la mente: "Grazie anche le tue niente male!". Rispose con il suo solito sorrisetto. Per rompere quella conversazione imbarazzante gli chiesi cosa facesse in biblioteca, cosa stesse studiando. Mi rispose con testuali parole: " Si stavo cercando di studiare biologia, ti ho visto in pausa alla macchinetta e mentre ti piegavi per prendere il caffè mi è venuto il durello". Io ridendo come un cretino, ribattei: "Ah quindi non è solamente la forma del jeans che ti valorizza quel pacco enorme!". Lui toccandosi là sotto, strinse il suo tronco e rispose: " Provare per credere! Se vuoi ti mostro il cavallo, anzi lo stallone che ho sotto, in bagno se vuoi.". Non ci potevo credere, era la prima proposta di sesso occasionale avvenuta senza l'ausilio di chat o siti! Gli feci un semi occhiolino e dissi: "Se mi fai strada, potrei osservarlo da vicino questo cavallo, ho fatto anni di equitazione e sono forte nel trotto". Dopo quella mia risposta, lui spense la sigaretta e mi fece segno di rientrare in biblioteca, ovviamente lo seguì. Gettai la sigaretta e con un durello nelle mutande entrai, sorpassammo la guardiola, girammo al primo corridoio a sinistra e alla terza porta ci avventrammo nei bagni. Messo piede in quello maschile mi tirò strattonandomi verso di lui, mi ficcò la lingua in bocca e non mi lasciò nemmeno parlare, nel mentre aveva già messo le mani nelle mie mutande con un dito posizionato sul mio buchino depilato. Ricordo ancora il suo profumo misto sudore ma sudore buono, da vero uomo virile. Mentre le nostre lingue si intrecciavano come serpenti a sonagli ci spostammo nel primo bagno libero e ci chiudemmo dentro. La prima cosa che fece, fu di togliersi quella sua maglietta bianca, semi sudata; mi fiondai sui pettorali con un pelo rasato corto che mi fece andare su di giri come una cavalla da monta. Mi concentrai sui suoi bei capezzoli a punta, strusciai la mia lingua e la feci roteare intorno lentamente. Lui intanto si slacciò i famosi jeans dal cavallo alto, sotto aveva dei boxer blu con una macchietta di liquido sulla punta della mutanda. Mentre continuavo a stuzzicargli quei capezzoli meravigliosi, procedette a calare i miei jeans attillati per poi sfilare il mio slip bianco scoprendo del tutto il mio culetto bagnato di sudore e voglioso di essere penetrato. Poco dopo mi girò di forza mettendomi di schiena con le mani verso il muro, mi divaricò le gambe ed incominciò a penetrare il mio buchetto affondando la sua lingua lunga e larga. Ad ogni penetrazione di lingua ansimavo sottovoce. Dopo le prime pennellate di lingua, inserì un dito e poi un secondo. Li muoveva come dei pistoni di un motore, su e giù, dentro e fuori. Mi girai e gli tirai via quei boxer ormai sporchi di liquido preseminale. Rimasi meravigliato dalla cotanta grazia, un bel cazzo sui 19 centimentri ma largo quanto una lattina di Coca Cola, pelo corto e curato, palle piene e spesse come quelle di un torello. Incomincia proprio da quelle, leccata dopo leccata mi diressi verso il tronchetto. Era già duro come il marmo alle prime leccate, il suo profumo era di pulito misto sborra. Passai la lingua ovunque prima di iniziare a succhiare da quella cappellona immensa. Mi prese la testa ed esclamò "Saziami con quelle belle labbra da troietta!". Dopo quelle parole feci un respiro profondo e me lo infilai tutto in bocca, fino a raggiungere la gola. Lo sentivo praticamente alle tonsille, avevo le sue palle sul mento che battevano ad ogni colpo. Dopo qualche minuto riprese a parlarmi dicendo "Mammamia mi fai impazzire! Se continui così, ti verrò subito in bocca!". Tempo di dirlo e accelerai, movimenti sempre più veloci profondi. Sentii le sue gambe irrigidirsi, simbolo di ogni uomo nel momento in cui si prepara a concludere. Pochi secondi dopo, l'esplosione in bocca! Aprii la bocca e nel mentre continuai con la mano a masturbarlo; calda sborra fuoriuscì da quella grossa cappella oramai viola dalla voglia di venire. Goccia dopo goccia toccarono la mia calda lingua, le mie labbra e le mie guance. Ingoiai quel poco che mi rimase in bocca e mi ripulii con la mano e della carta igienica il volto. Una volta ripreso da tutta quella sborra mi aiutò a tirarmi su e ci rivestimmo. Nel mentre mi sussurrò con le poche forze che gli rimasero: "La prossima volta voglio trapanarti quel piccolo buchetto caldo! ". Risposi con un forte ed ancora voglioso "Ci conto! Ma la prossima volta voglio venire pure io ma sul tuo petto peloso!".

The end.
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