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Gay & Bisex

Storia di un ragazzo. Cap. 6 - Alfio e Fabrizio


di Marmarpe
26.01.2016    |    2.362    |    1 8.7
"Lo scopò con forza, mentre Alfio li osservava e si godeva la scena..."
"Ma cosa dici, Fra", cercò di giustificarsi Fabrizio. "Sono a Roma per un sopralluogo su un cantiere, è la verità. Domani torno a casa per pranzo". Sua moglie sembrò calmarsi ma gli intimò di tornare a casa il prima possibile. "Ok, amore, stai tranquilla, torno domani mattina!". Fabrizio chiuse la chiamata e appoggiò la testa al poggiatesta del sedile. Marco lo guardò ma lui aveva lo sguardo perso nel vuoto. Si avvicinò a lui e gli diede un bacio sulla guancia. "Fabri, dai, tranquillo, domani mattina ci svegliamo e partiamo subito, non è successo niente" gli disse. "Marco, mia moglie è troppo sospettosa. Non lo è mai stata. E questo non è un buon segno. Vuol dire che ha percepito qualcosa. Sono preoccupato.", rispose Fabrizio. Passarono tutta la notte lì, in quel parcheggio a parlare. Fabrizio raccontò a Marco tutta la sua vita. Gli raccontò di quanto fosse difficile portare avanti un matrimonio ed una famiglia. Dei soldi che non bastavano mai, dell'amore per sua moglie che spesso lui stesso aveva messo in dubbio. "Però io non posso lasciarla. E non posso permettere che lei mi abbandoni", disse alla fine. Marco in cuor suo sapeva che le parole di Fabrizio erano quanto di più sensato lui potesse dire. Eppure si sentiva ferito lo stesso, perché nella sua testa suonavano come un addio. Tornarono in hotel e restarono in silenzio per tutto il viaggio. Dormirono un paio d'ore e si misero in viaggio per tornare in Abruzzo. Risero e scherzarono come se nulla fosse successo e, quando furono arrivati sotto casa di Marco, Fabrizio gli disse:" Ti dispiace se non ci vediamo per un po'? Voglio che si calmino un po' le acque". "Non c'è problema, Fabri. È meglio così, te l'ho sempre detto", rispose Marco. Si salutarono e Marco scese. Guardò l'auto di Fabrizio allontanarsi e sospirò. Si voltò ed entrò in casa.
I giorni passarono velocemente e presto l'autunno con i suoi colori ed il suo cielo grigio, scese sulla provincia abruzzese. Marco e Fabrizio si incontravano spesso al bar ma non andavano mai oltre una semplice chiacchierata. Una sera Marco era in casa davanti alla TV, quando il suo cellulare vibro. Sul display la solita scritta "1 nuovo messaggio". Vi cliccò sopra e lo lesse: "Voglio il bis! Alfio". La cosa lo lasciò un po' sorpreso, perché non aveva più sentito Alfio da quella sera. Ma pensò subito a lui, a quanto lo trovasse sexy, alla scopata veloce dell'ultima volta e disse tra sé e sé:" perché no?". "Via m..... N. 16", fu la sua risposta. Dopo una quindicina di minuti sentì suonare alla porta, aprì e Alfio era lì, appoggiato al muro che lo fissava. "Allora, non mi fai entrare?". "Certo, certo, vieni". Marco lo fece accomodare e gli offrì subito una birra. Alfio se la scolò velocemente e comincia a palpare il culo di Marco. Poi prese il cellulare e disse:"scusami un attimo, devo mandare un messaggio". Marco non poteva vedere cosa stesse scrivendo e, soprattutto, a chi lo stesse scrivendo. Alfio mandò il messaggio a Fabrizio:" Vieni a casa di Marco tra un quarto d'ora. Non suonare, la porta è aperta". Posò il cellulare e disse a Marco di spogliarsi. Lui fece lo stesso. Il suo corpo eccitava tantissimo Marco, con quelle braccia forti e le gambe possenti, con quell'accenno di pancetta e quei pettorali disegnati, il tutto coperto da una fitta peluria bionda. E poi quel cazzo stupendo, largo e lungo, lo faceva andare letteralmente in estasi. Marco si inginocchiò ai suoi piedi e cominciò a baciargli la cappella umida mentre gli massaggiava le palle. Alfio lo afferrò per i capelli e gli fece aprire la bocca. Cominciò a scoparlo così, affondando il suo cazzo nella sua bocca e a Marco mancava il respiro. Si aggrappò alle cosce di Alfio e si lasciò scopare la gola. "Andiamo sul letto" gli disse Alfio. Mentre andavano in camera, Alfio, senza che Marco lo vedesse, aprì la porta d'ingresso dell'appartamento e là lascio socchiusa per Fabrizio. Arrivarono in camera e Alfio si sdraiò a pancia in sù. Fece accovacciate Marco su di lui e lentamente gli sfondò il culo. Marco cominciò a muoversi sul cazzo di Alfio, godendo fino all'inverosimile. Sentiva quel palo enorme che gli accarezzava le pareti dell'intestino e non capì più nulla. Poi Alfio lo fermò, uscì dal suo culo e lo fece sdraiare. Si mise le gambe di Marco sulle spalle e lo penetrò con violenza. Cominciò ad entrare e uscire velocemente, gemendo ed urlando come un animale. Marco lo guardava negli occhi e riusciva a leggervi tutta la sua eccitazione. Guardava i muscoli di Alfio contrarsi ad ogni affondo, gli accarezzava il torace villoso e Alfio cominciò a sputargli in bocca. Nel frattempo continuava a scopargli il culo con una foga che Marco non aveva mai visto. D'un tratto però, Marco piegò la testa verso la porta della camera ed ebbe un sussulto. Fabrizio era lì e li stava guardando. Stava guardando Marco mentre si lasciava scopare da Alfio come se fosse una Troia qualsiasi. "Ma cosa cazzo state..." Gli urlò contro Fabrizio e fece per avvicinarsi a loro. "Ehi, ehi, calmo, devi solo guardare. Devi guardare come mi scopo questa puttanella!", gli rispose prontamente Alfio. Fabrizio si bloccò e continuò a fissarli. Alfio intanto sembrava ancora più eccitato e continuava a sbattersi il culo di Marco. Adesso però aveva fatto girare Marco e se lo stava scopando alla pecorina, in modo da concedere a Fabrizio la migliore visuale possibile. "Vedi come gli piace il mio cazzo? Adesso la riempio di crema calda", diceva Alfio. Fabrizio restò lì, senza dire una parola, mentre il cazzo di Alfio continuava a rompere il culo di Marco. "Ahhhhhh, sììììì". Alfio sborrò nel culo di Marco e continuò a scoparlo, quasi come se volesse che tutto il suo sperma restasse lì per sempre. Uscì dal culo di Marco e si lasciò cadere sul letto, ordinando a Marco di restare fermo in quella posizione. La sborra di Alfio cominciò a scolare lungo le cosce di Marco e Alfio si rivolse a Fabrizio:" Adesso fammi vedere come lo scopi tu, sto culo sfondato, è già bello lubrificato!". Fabrizio era ancora lì, non si era mosso di un centimetro da quando era arrivato. Guardò il culo di Marco aperto e grondante di sborra, si sbottonò i pantaloni, li lasciò cadere ai suoi piedi, si abbassò gli slip, salì sul letto e ficcò il cazzo nel culo di Marco. Lo scopò con forza, mentre Alfio li osservava e si godeva la scena. Mentre Fabrizio continuava a scoparlo, Alfio avvicinò il cazzo che ormai aveva perso tutta la sua erezione, alla bocca di Marco:" Non farne cadere neanche una goccia, altrimenti sporchi le lenzuola", gli disse ridendo. E così scaricò tutto il suo piscio nella bocca di Marco che fu costretto a bere tutto. Fabrizio osservò la scena e non riusciva più a trattenersi, sborrò anche lui nel culo di Marco e si accasciò sul letto. "Sarai contento adesso", disse Marco rivolgendosi ad Alfio. "Beh, mi sembra che siamo tutti contenti" gli rispose. Marco guardò Fabrizio che gli disse:" ho sempre saputo che tu fossi una Troia, per questo mi piaceva il tuo culo!" È scoppio in una fragorosa risata. Alfio si riveste e andò via. Anche Fabrizio stava per andarsene ma Marco lo bloccò. "Aspetta un attimo. Mi spieghi perché mi stai trattando così? Quando sei arrivato, per un attimo ho pensato che avresti preso a pugni Alfio, dato che dicevo di tenere a me". Fabrizio lo guardò, sospirò e poi disse:" Marco, io devo stare con mia moglie. Se vuoi ogni tanto possiamo scopare. Il tuo culo è irresistibile per me. Non te la prendere, dai". Gli diede un bacio sulle labbra e se è andò. Marco osservò la porta chiudersi e rimase lì immobile. Si sentiva stupido per aver creduto che tra lui e Fabrizio ci fosse qualcosa di più del semplice sesso. Si sentì cretino per essersi sentito in colpa nei confronti della moglie di Fabrizio. Ma poi una luce strana comparve nei suoi occhi:" Giuro che te la farò pagare", pensò...
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