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Zio davanti No! Epilogo scontato?


di nonerocapace
18.07.2020    |    4.440    |    0 9.6
"Non avevo mai pensato a tutti quei dettagli minuziosi..."
Arrivammo ad un ospedale vicino ai confini svizzeri che era notte fonda.
A guardarmi in faccia le mie condizioni psichiche erano molto peggiori di quelle fisiche. Ne avevo vissute molte nella vita , sempre alla ricerca di situazioni intricate e complicate, alla ricerca del piacere massimo e della lussuria. Ma ero appena uscito da un auto in cui avevo appena riempito di tanta sborra il culo della mia nipotina appena maggiorenne. O meglio. La mia nipotina mi aveva puntato ed aveva deciso da sola di scoparsi in modo pazzesco lo zio preferito, impalandosi dal culo. E lo aveva fatto in viaggio. Seduta di fianco a sua madre (mia sorella) e a mia moglie che beate ronfavano. Mentre fingeva una crisi di risate aveva avuto uno squirt pazzesco inondando me, i sedili e tutti i miei pensieri perversi che fino ad allora mai mi avevano portato anche a solo immaginare una situazione così terribilmente eccitante. Ero sudato, dolorante, stanco, sfinito, coi pantaloncini sporchi e fradici. Seduto su una sedia rotelle in attesa di essere visitato, con lo sguardo nel vuoto e, manco a dirlo, il mio fido arnese che si teneva comunque abbastanza barzotto. Non mi ero mai sentito così “usato”. Quasi violentato. Questa mocciosetta puttanella aveva deciso di prendersi quello che voleva entro la giornata e ci era riuscita con una maestria degna di quel porco pervertito dello zio. Ormai era diventata prepotentemente il mio chiodo fisso. Mi aveva confessato di essere vergine e finché non mi sarei preso la sua verginità non avrei avuto altro pensiero.
Ad un tratto un bello scapellotto dietro la testa mi sveglio da questo stato comatoso e mi riporto alla realtà: erano Anna e Carolina. Mia cognata e mia nipote erano lì con me, di notte , in un ospedale praticamente deserto. “Come stai?” Mi chiese Anna che, per restare lì da sola con me, qualche monetina a Carolina e le chiese di cercare un bar o un distributore per prendere acqua e qualche bevanda fresca. Mi disse che mia moglie e la sorella erano sedute in sala d’attesa ad aspettare che mi chiamassero per visitarmi ma si erano praticamente riaddormentate.
Poi, cogliendomi completamente di sorpresa, mi sussurrò nell’orecchio : “ Mi ha raccontato tutto la piccolina, sai?”
Diventai viola. Non sapevo se fosse una domanda a trabocchetto per farmi confessare o se la nipotina avesse dato di matto.
“Non so di cosa stai parlando” le risposi.
E lei :” sai che quando voglio riesco ad ottenere quello che voglio. Mi è bastato raccogliere la tua sborra che gli colava tra le cosce e minacciare di sputtanare tutta la faccenda non appena ripreso il viaggio. Mi ha detto pure che ha fatto tutto da sola e che se non fosse stato per lei avresti solo macchiato i sedili.”
Ero a dir poco allibito. Possibile che fosse stato così facile far confessare una diciottenne? La risposta arrivò un secondo più tardi. Carolina, appena tornata, si avvicinò e mi raccontó che in realtà sospettava da tempo che mi scopassi Anna e che quando la aveva pregata di poter leccare la sborra che le gocciolava tra le gambe e di averla leccata con una maestria da vera puttana, aveva deciso di dirle tutto in cambio di “favori”.
Davanti ai miei occhi ed al mio cazzone che non si capacitava, c’erano due megatroie infoiate che non aspettavano altro che dividersi la posta in palio. Da essere domatore e sempre il regista delle mie storie, mi ritrovavo improvvisamente a essere un semplice “oggetto” della libido di queste due splendide esemplari di Femmina.
Non sapevo più che dire ne che fare. Mi sentivo spaesato. Ero imbambolato almeno quanto eccitato. Carolina (si, ancora lei) sciolse l’imbarazzo: “sai che zia Anna ha detto che mi insegna a fare un pompino con ingoio”?
La felicità nei suoi occhi mi ricordava quella di quando qualche anno prima le facevo il regalino di Natale o l’uovo di Pasqua. Quella ragazzina dolce che mi abbracciava e mi diceva che ero il suo zio preferito era improvvisamente diventato una figa spaziale ed un troione insaziabile.
Non feci in tempo a rispondere nullaltro che un “Ma. Io veramente......” che già Anna mi aveva alzato la gamba del pantaloncino e faceva sparire il mio cazzo nella sua gola fino alle palle. Con gli occhi pieni di lussuria mi fissó e disse :” il fatto che ora ho voglia di cazzo non te la farà passare liscia. Mi hai pur sempre tradito con mia nipote e me la pagherai cara.” E riprese avidamente a slinguazzare e succhiare, sempre più lentamente, sempre più lentamente e , invitando Carolina ad avvicinarsi, si fermò. “Ora tocca a te. Ricorda nipotina, Il pompino è la strada più breve per ottenere da un uomo tutto quello che vuoi. Meglio impari a fare un pompino, più hai potere di controllare un uomo. Quando hai il suo arnese bene in gola, sei la sua padrona e puoi chiedere quel che vuoi senza rischiare dinieghi. Guarda, usa sempre la mano per tenere il cazzo in movimento, per far apparire e sparire la cappella, per stimolare le palle , per segarlo e poi fermarti per non farlo venire subito. Poi usa la lingua. Stuzzica la punta della cappella, la parte sotto, usala come un coltello per tagliare dalla cappella fino al buco del culo. Gli uomini non lo ammettono mai, ma se gli stuzzichi il culo, impazziscono”
E mentre diceva tutto questo, Carolina come un robot cominciò a seguire gli ordini. Non avevo mai pensato a tutti quei dettagli minuziosi. Nel frattempo ero scivolato in avanti sulla sedia mostrando facile il mio ano. Anna subito se ne accorse e si avvicinò alla nipotina. Mi stavano spompinando in 2. Era un film. Ero in estasi. Non parlavo. Facevo solo versi difficilmente equivoci.
“Brava amore di zia. Ora ingoialo come se fosse una banana, fino a quando non ti viene da rimettere e poi esci. Poi rivai giù e poi esci. Ma sempre lentamente. Sto porco bastardo si merita di esplodere. “
Era indescrivibile. La inesperienza di una arrapatissima ragazzina che seguiva gli ordini e la maestria di una Troia collaudata insieme. Quando poi cominciarono a baciarsi tra loro e a contendersi la cappella con le loro lingue di fuoco non riuscii a trattenetermi più. Balzai in piedi e presi la testa di Carolina tra le mani. Come se fossi nel pieno delle mie forze, cominciai a scoparla in bocca con una foga assurda, senza rendermi conto che faceva fatica a non rimettere.
Se ne accorse invece Anna che, sollecitata anche da un vociare non troppo lontano, si avvicinò a lei e le sussurrò qualcosa all orecchio.
Non capii cosa le avesse detto tranne che :” ora zio è mio. Tu aiutami a finire il lavoro”.
Carolina si alzó all’improvviso, si sollevò il vestitino e si infilò mezzo indice nella figa e si sgrillettó. Poi avvicinó quel dito alla mia bocca e pretese che lo succhiassi. Non volevo altro in quel momento. “ hai visto che anche a te piace prenderlo in bocca Zietto?” E così dicendo mi sfiló il dito.
L’eccitazione del momento, Anna che continuava a far sparire il cazzone nella mia bocca sempre più veloce, la nipotina con ste dita dappertutto, stavo per esplodere quando all improvviso Anna si fermò e mi sentii infilare qualcosa su per il culo...... “Ah.......” ! fu l’unica cosa che riuscii a dire prima di versare non so quanta sborra nella gola di Anna che ingoiava sorridendomi con gli occhi mentre la nipotina insisteva su e giù con questo dito e io, inerme e completamente in balia di queste die Femmine vere, che godevo e basta.
Non un solo goccio di sborra rimase fuori dalla gola. Carolina mi sfiló il dito dal culo e passandoselo tra le labbra mi disse “ questo è stato solo un acconto. Il viaggio continua, ormai sei completamente mio.....”.
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