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Uccello di rovo parte prima


di Membro VIP di Annunci69.it Sandrinof
16.02.2022    |    7.315    |    3 9.2
"Il più vecchio le rispose mostrandole il grande ingresso con un gesto ampio delle braccia: -“Eh vede signora c’è molto lavoro, ma ne vale la pena, una volta..."
Fui contattato da un mio vecchio conoscente, un nobile decaduto che possedeva comunque ancora molte proprietà, e ogni anno vendeva qualcosa per mantenere il tenore di vita non indifferente, e gli sfizi della moglie, a cui piaceva la bella vita, e non solo…
Mi chiamò per raccontarmi della sua vita coniugale e chiedermi un favore.
Lo accompagnai nella sua tenuta di caccia, il giorno dopo lo avrebbero raggiunto alcuni ‘amici’, tre coppie i cui mariti si divertivano a prenderlo in giro a causa dello stile di vita della moglie, che pareva essere piuttosto libertino.
Dopo i convenevoli di rito mi accompagnò in una stalla vicino alla villa, che stava restaurando:
-“Vieni con me, facciamo due passi, farò prima a farti vedere che a raccontare.”
Dopo un chilometro circa, attraversato un campo, ci avvicinammo al retro della stalla, un edificio in pietra in aperta campagna.
Nella parte frontale, dalla quale si arrivava da una strada battuta, stavano lavorando due manovali, un uomo basso e tarchiato, ed un uomo più giovane, egiziano mi pareva, molto butterato. Era una giornata estiva, ed entrambi lavoravano alacremente ed erano molto sudati.
Il marchese mi disse di far piano per non farsi sentire, lì per lì non capii il senso di quell’azione di spionaggio, e appena mi voltai a guardarlo con fare dubbioso, mi fece cenno di attendere. Eravamo sul retro e da una finestra vedevo l’interno della stalla, costruita in pietra e l’ingresso, formato da un grande arco senza portone, dove lavoravano i manovali. Nel giro di pochi minuti dalla strada battuta arrivò una spider, una Porsche 912 per l’esattezza, che venne parcheggiata vicino all’ingresso della stalla, accanto al camioncino dei manovali. Dalla macchina scese la moglie del marchese, che non conoscevo di persona.
Una bella donna di circa quarantacinque anni, lunghi capelli mori, mossi e molto curati, come si addiceva al ‘rango’. Indossava occhiali da sole, una camicetta bianca smanicata dalla quale si intravedeva un bel seno florido, una gonna corta di pelle nera che fasciava fianchi proporzionati e décolleté nere jimmy choo. Nel vedere quella figura lussureggiante avanzare verso di loro i manovali interruppero il loro lavoro e si guardarono in modo interrogativo. Lei si avvicinò e si presentò come la sig.ra Anna la moglie del marchese:
-“Volevo vedere come procedevano i lavori di recupero, sono molto affezionata a questo posto!”.

Il più vecchio le rispose mostrandole il grande ingresso con un gesto ampio delle braccia:
-“Eh vede signora c’è molto lavoro, ma ne vale la pena, una volta finita sarà un capolavoro! Le pietre a vista, e tutti gli attrezzi d’epoca che sono qui valorizzeranno sicuramente l’immobile”.

La signora adocchiati gli attrezzi, con fare malizioso rispose:
-“Sono veramente oggetti di pregio..ma non ne conosco l’uso.. quel pezzo di legno ricurvo, per esempio..chissà a che serve”.

Il manovale colse al volo le intenzioni della donna, prese l’attrezzo fra le braccia e le spiegò che quello era un giogo:
-“Vede signora, veniva usato per attaccarci le bestie da tiro, se si china un pochino le mostro come funziona”.
La signora si avvicinò girandosi di spalle al manovale, e chinandosi mise la testa sotto il ciocco di legno. Il muratore lasciò piano il legno sopra le spalle della donna, che adesso, era completamente chinata. Nel gesto la gonna era salita, mostrando due fantastiche natiche al muratore rimasto letteralmente senza parole:
-“Belle chiappe sode senza mutande signora..io appoggio” e nel dire quella frase aveva già sfoderato un cazzo notevole, con una cappella esagerata ed un tronco tozzo come lui, che aveva appoggiato nel solco delle natiche.
La signora, sottomessa dal giogo, voltò un po’ la testa e rispose:
-“Fottimi che son già un lago”.
Il manovale non se lo fece ripetere e inserì brutalmente la cappella abnorme dentro la fica fradicia della vacca:
-“Tieni troia, prendi”.
Lei urlò:
-“Si maiale che cazzone che hai, mi sento aperta”.
Il manovale cominciò a pomparla selvaggiamente, e la passera piena di umori cominciò ad accoglierlo tutto.
Il ragazzo intanto, eccitato dalla scena, si era slacciato i pantaloni e rivolgendosi al vecchio esclamò:
-“e io che faccio mi sego?”.
Il vecchio, che era infoiato come una bestia e si lavorava da dietro la donna, che gemeva come una puttana, gli rispose quasi urlando
-“mettiglielo in bocca coglione!”.
Senza farselo ripetere il mulatto si tirò giù le mutande sfoderando un gran cazzo nodoso lungo più di una ventina di centimetri che infilò in bocca alla signora.
-“succhia zoccola”.
Lei con fare vorace ingoiò la cappella del ragazzo:
-“si sì sono la vostra puttana…mmhh che sapore di smegma”.
Il ragazzo le prese la testa fra le mani e cominciò a scoparle la bocca con violenza fino a che la donna non rimase senza fiato:
-“ingoialo tutto..prendi troia”.
Il vecchio intanto pompava come un forsennato:
-“che fica aperta, te la spacco tutta”.
La donna lo incitava:
-“Siiii sfondami tutta…spaccami la fica!”

Io mi girai verso il marchese che era intento a farsi una sega in preda ad un eccitazione totale.

Intanto il vecchio dette altri tre o quattro affondi spingendo come una bestia e poi le venne dentro:
-“tieni maiala ti riempio tutta”.
Ed inarcando le natiche scaricò dentro di lei doversi fiotti di sborra.
Togliendo il cazzo la donna cominciò a gocciolare copiosamente, e rivoli di sperma le cominciarono a colare sino ai polpacci. Il vecchio andò davanti alla donna e gli mise la cappellona in bocca:
-“ciuccia e pulisci tutto come una brava troia”
La donna cominciò a suggiare l’uccellone mentre ai lati della bocca colava bava e sborra. Il giovane prese il posto del vecchio, piantando il cazzo dentro la donna che intanto agitava le chiappe per accoglierlo:
-“Ti piace prenderlo a pecora eh che cagna che sei”.
E la donna non ancora sazia cominciò ad incitare anche lui:
-“Siii montami col tuo cazzone, sbattimiii!!”
Il giovane non se lo fece ripetere e prendendola per i fianchi cominciò a pompare come un forsennato per poi venire dopo poco:
-“prendilo tuttoooo” e così urlando la riempi anche lui.
I manovali erano infoiati come pochi, era evidente che non scopavano da tempo e una donna come quella non capita di certo tutti i giorni. Il marchese intanto si era ricomposto, ma continuava a guardarmi con sguardo di approvazione. Era chiaro che fosse un cuckold divertito dalle avventure della mogliettina che pescava nei bassifondi, ma allo stesso tempo disturbato dalle voci che circolavano, mi chiedevo quale favore doveva chiedermi. Non sembrava aver certo bisogno di tori per sua moglie.
La donna intanto si era liberata dal giogo e il manovale basso avvicinandola a un mucchio di fieno le disse:
-“sei pronta per la prossima dose??”
La donna mentre gli accarezzava il bastone rispose:
-“Si ma adesso inculami, voglio farmi rompere il culo da questa cappellona”
Lui la spinse a sedere sulla balla e si mise le sue gambe sulle spalle:
-“vuoi essere inculata?! Ora ti servo io puttana” .
Cominciò a spingere il cazzo che era tornato turgido in men che non si dica sul fiorellino della donna:
-“no fermo così mi farai male, meglio di lato o da dietro”.
La voce della donna tradiva timore, il che probabilmente eccitò ancora di più il vecchio:
-“cosa c’è la signora non voleva essere inculata?! Ora la serviamo, la nostra signora della minchia, ecco tieni troia” e così facendo spinse la cappella nel buchetto della donna:
-“Ah piano no..piano!!”
Ma il vecchio non sentiva ragioni e cominciò ad affondare il cazzo dentro l’orifizio
-“Ah no così..mi fai male”.
E il muratore, ancora più rinvigorito dalle parole di timore della donna, affondava sempre di più:
-“Ahh che culo morbido senti come ti sventro troia”.
La donna gemeva, ma di dolore stavolta, ed io che cominciavo a preoccuparmi mi voltai verso il marchese, che tremava dall’eccitazione e ricominciò subito a segarsi.
Il ragazzo nel mentre mise il cazzo in bocca alla donna:
-“devi pulire anche me troia e non piangere che mi bagni le palle ahahah”.
La donna infatti fra l’inculata selvaggia e il cazzo che la soffocava aveva gli occhi lucidi, ma si vedeva che il dolore cominciava a non dispiacerle più..
-“oooohh…ooohhh…aaahh” il vecchio la pompava con forza e le dava forti colpi che la lasciavano senza fiato e di lì a poco squirtò copiosamente:
-“guarda come gode questa troia, vieni finisci tu che io voglio riempirle la gola”.
Il ragazzo non se lo lasciò ripetere ed entro nel buchetto dilatato lasciato dal compagno
-“minchia l’hai sfondata, senti qua come è allentata”.
Il vecchio mise la cappella piena di ogni umore nella bocca della donna:
-“che dici?! Una vacca come questa è rottainculo da prima che tu nascessi, tieni signora pulisci tutto…ti piace eh, è buono?? Pompa pompa troia”.

Il ragazzo entrava in profondità, non aveva un cazzo largo come quello del compagno ma in compenso era bello lungo e affondava molto.
La donna, in balia dei due selvaggi, godeva come una vera vacca ed in poco tempo accolse le venute di entrambi che la riempirono. Prima venne il vecchio in bocca, nonostante la venuta di poco prima era ancora carico e tenendo la nuca alla donna appoggiata al cazzo urlava:
-“bevi rottainculo bevi tutto”.
La donna ebbe quasi un rigurgito ma lappando il cazzone riuscì ad ingoiare quasi tutta la sborrata dell’uomo.
Il giovane la pompava ancora senza sosta, con le sue gambe sulle spalle, e lei senza perdersi d’animo lo incitò:
-“dai riempimi tutta porco”
Lui si appoggiò con tutto il peso su di lei facendole alzare ancora di più il culo e schiacciandola sul fieno.
-“Si si sbattimi così”.
Il giovane al colmo dell’eccitazione le sprizzò dentro fiotti di roba che dopo poco comincio a colarle dal buchetto.
In poco tempo la donna cercò di sistemarsi un po’ e salutando i muratori ancora increduli rimontò in auto per riprendere la via dalla quale era arrivata.
Il marchese arretrò quindi verso i campi facendomi un gesto per seguirlo. Mentre prendevano la via dei campi per tornare alla villa mi disse:
-“hai capito cosa intendevo? Ho bisogno del tuo aiuto per fare uno scherzetto ai miei amici ed alle loro mogliettine, che arriveranno domani…
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