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La mia storia con Patrizia


di mgc56
22.04.2008    |    13.531    |    0 8.1
"Mentre lavoro penso che è proprio una bella figa, come mi piacerebbe si “sciogliesse” un po' e ancora meglio penso quanto sarebbe bello poterla scopare, mi..."
I miei racconti si basano su mie esperienze, fantasie ma soprattutto sulle storie e fantasie che voi, donne, mi inviate via mail. Spesso mi arrivano delle storie di avventure avute da alcune donne che vogliono, in modo ancor più anonimo, far conoscere a tutti.
Così è cominciata la storia con Patrizia
Sono spesso, per lavoro, a contatto con signore mature e con cariche abbastanza importanti in aziende multinazionali, mi reputo interessante, non mai avuto problemi con le donne, e molto estroverso così mi capita molto spesso di scherzare o fare battute mentre lavoro, so fino dove arrivare e quando fermarmi senza mai suscitare fastidio, devo dire che quasi tutte stanno al gioco, accettano la battuta anzi ogni tanto cercano di mettermi in imbarazzo provocandomi solo delle fantasie nei loro riguardi.
L'unica donna con cui non mi è mai riuscito di scherzare è una dirigente del personale dell'H..., una bellissima donna, avvocato, molto elegante e curata, sempre molto cortese ma fredda, non sono mai riuscito a rompere il “ghiaccio” e a scherzare con lei, anzi quando scherzo con le altre mi guarda come di traverso. La cosa mi da un po' fastidio perché, come ho detto , è veramente bella, sulla cinquantina circa 1.65 molto proporzionata e con culo perfetto.
Un giorno vado nel suo ufficio per aggiornare delle cose e la trovo da sola, mi dice - le segretarie sono in riunione, può cominciare a lavorare,- che palle, due ore senza parlare. Mi metto a lavorare e nel frattempo la osservo, è proprio bella, ha i capelli chiari ondulati che sembra uscita dal parrucchiere adesso, una camicetta bianca un po' scollata, non fa vedere nulla ma in compenso fa risaltare i suoi grossi seni, la sua gonna a tubino stretta quando è seduta le si alza un poco facendo vedere il pizzo delle sue autoreggenti. Mentre lavoro penso che è proprio una bella figa, come mi piacerebbe si “sciogliesse” un po' e ancora meglio penso quanto sarebbe bello poterla scopare, mi distoglie dalle mie fantasie la sua voce – vedo che molto impegnato, sto andando a prendere un caffè se vuole gliene porto uno anche a lei.- Come uno scemo – come e.. si va bene anche per me, caffè, va bene... anch'io.. amaro. - Lei esce, sorride, io penso “va che pirla, la prima volta che ti rivolge la parola e tu non riesci neanche a rispondere”. Lei rientra subito dopo con in mano due bicchierini di caffè mi si mette a fianco – ecco il caffè, le spiace se sto qui a guardarla, fino a che non tornano le segretarie non ho nulla da fare.- Mi è così vicina che sento il suo profumo- ma si immagini non mi da alcun fastidio anzi- mi guarda, ho paura di aver fatto una gaffe invece lei mi sorride e mi dice- è la prima volta che le parlo, sa sono sempre così impegnata, ma sento che lei ha una discreta parlantina, scherza spesso con le mie colleghe che apprezzano il suo modo di fare e le dico una cosa, forse non dovrei, ma lei piace a molte di loro, quando esce spesso fanno degli apprezzamenti nei suoi confronti a volte anche un po' piccanti.-
Mi sono ripreso completamente, perché mi sta dicendo così, siamo passati dall'indifferenza al pettegolezzo confidenziale. Ci provo al limite non mi riparlerà più come prima -sa spesso non sono doppi sensi ma ciò che penso, mi rende felice che parlino di me ma vorrei che non ne parlassero e basta, se volessero fare del sesso non hanno che da dirlo. -La guardo è diventata rossa, adesso è lei che non ha parole e accenna- ma... io.. non volevo dire che..- la interrompo, voglio giocare a carte scoperte- vede se io a lei piacessi e mi chiedesse di fare del sesso sarei l'uomo più felice della terra, si realizzerebbe un sogno che ho spesso, una bellissima donna che chiede do andare a letto con lei.- E' addirittura paonazza, non riesce a parlare, rimane a guardarmi con la bocca semiaperta, la cosa positiva è che non sembra offesa ma solo indecisa su come rispondere; poi, imbarazzatissima – grazie del complimento, ad una donna matura fa sempre piacere sentirsi dire bellissima e sentirsi desiderata, ma..- Mi sento sicuro, sono convinto che sia fatta e incalzo- non è obbligata a dirmi nulla, io adesso vado a pranzo al ristorante appena fuori dal paese sulla strada per Milano,m se vuole mi raggiunga li, pranziamo insieme e parliamo, si prenda il pomeriggio di ferie, li si mangia divinamente e poi... -
Mi guarda si è leggermente ripresa - non le sembra di essere un po' sfacciato? Posso dire che la conosco solo professionalmente e so a malapena il suo nome e non solo mi invita a pranzo ma anche a passare il pomeriggio con lei, forse non sa che sono sposata e ho anche una figlia grande – la interrompo – guardi che non la obbligo, le ho detto che io sono la, se vuol venire sa che molto ben accetta se no non ci sono problemi, mi dispiacerebbe ma... a proposito io mi chiamo Max - detto questo riprendo i miei fogli scollego il portatile ed esco per recarmi al ristorante, in macchina penso a ciò che è successo e mi do del coglione, avrei dovuto gestire meglio la situazione forse avrai avuto delle possibilità ma ormai era fatto. Arrivo al ristorante e decido di sfogarmi con una bella mangiata. Il cameriere mi porta l'antipasto, alzo lo sguardo per ringraziarlo e la vedo, è sulla porta che guarda nella sala per cercarmi, vado da lei e la accompagno al mio tavolo, le faccio cenno di non parlare e chiamo il cameriere per farla ordinare, mi dice – sono confusa, forse ho sbagliato a venire qui, ma non ho capito cosa mi sia successo. La parte curiosa di me che voleva venire ha vinto sulla parte razionale ed eccomi a mangiare con un uomo che ho saputo solo stamattina come si chiama, penso ancora di aver sbagliato e chissà cosa sta pensando di me, che forse sono una donna di facili costumi, che sono una moglie e una madre senza morale, ma io non sono così anzi più ci penso e più sono convinta di aver fatto una stupidata a venire qui.- Io non parlo la lascio sfogare, quando ha finito di parlare le dico che ormai è qui e di mangiare poi si vedrà, assolutamente non penso nulla di quello che ha detto, sono convinto che sia una buona moglie e una ottima madre ma che probabilmente ha avuto voglia di un diversivo, di avere una avventura. Poi le faccio una domanda esplicita – come sono i suoi rapporti in famiglia, ma soprattutto come va “sessualmente” con suo marito?- Ancora una volta l'ho sorpresa, mi guarda come a fulminarmi poi si tranquillizza e mi dice – è inutile fingere le dirò la verità, con mio marito ho sempre avuto un buon rapporto a livello personale, penso anche a livello sessuale, ho “conosciuto” solo lui e sono ormai anni che non abbiamo più rapporti, lui ha 12 anni più di me. Invece con mia figlia ho un rapporto eccezionale sono la sua confidente e lei, spesso, la mia ovviamente non ho mai affrontato il discorso sesso, a parte i soliti avvertimenti che una madre da ad una figlia, ma così poca esperienza che non so neanche cosa dire. Ma cosa mi succede, sto dicendo delle cose che non ho mai detto ha nessuno, meglio che interrompiamo...- - non si preoccupi, si sta sfogando e chi meglio di quasi sconosciuto.- Nel frattempo abbiamo terminato il pranzo e ci incamminiamo all'uscita. Pagato il conto la invito a lasciare la macchina nel parcheggio e a salire con me, è reticente ma poi accetta, la porto direttamente a casa mia, abito solo in una casetta indipendente, lei accenna ancora ad una protesta, ma sempre più forzata, sono convinto che ormai anche lei voglia andare avanti. Parcheggio la macchina in box e la conduco in casa, sul suo volto leggo un po' di paura, la rassicuro – non essere preoccupata ti farò provare solo piacere ma tu devi promettermi che ti lascerai andare e che non rifiuterai di provare tutto quello che io ti chiederò.- lei abbassa lo sguardo ed annuisce, le alzo il volto e la bacio, è tesa ma sento che piano piano si lascia andare, le slaccio la giacca e la faccio cadere, poi passo alla chiusura della gonna che le scivola a terra, faccio scorrere le mani sulle gambe, sono perfette, appoggio i palmi sul sedere indossa delle culotte di pizzo ha un culo eccezionale, le allargo le cose e le tocco la figa, è completamente bagnata, sorrido lei se ne accorge, si vergogna – non ti vergognare è bello che sia così, vuol dire che ne voglia come me- le scosto le mutandine e le solletico il clitoride, le infilo un dito dentro,come è stretta, in un attimo freme e ha un orgasmo, così intenso e forte che devo sorreggerla per non farla cadere. Mi guarda, le dico – sei eccezionale, forse era tropo che non godevi, ma ti farò recuperare,senti come sono eccitato.- Così le poto le mani sul cazzo, la situazione mi sta eccitando moltissimo, ho cazzo duro che mi preme sui pantaloni, lei lo strofina meccanicamente, mi apro la lampo e lo tiro fuori, sento che mi schiaccia la bocca sulla mia come per nascondersi e lo prende in mano, sembra lo voglia rompere, le sussurro che deve metterci qualcosa di più deve metterci la voglia, la voglia di procurarmi piacere, così come io voglio procurarlo a lei, mi guarda negli occhi e mi dice di non capire, non basta fare così?
- No bisogna metterci fantasia devi pensare che ti stai dedicando al tuo compagno, lasciami fare, ti insegnerò tutto quello che so.- La prendo per mano e la porto in camera, la faccio sdraiare e le sfilo le mutandine, mi avvicino e comincio a leccarla, le stringe le gambe e mi chiede cosa stai facendo, non le rispondo, le allargo le gambe e continuo a leccarla, è bagnata fino a metà coscia, mugola, muove il bacino quasi a farmi male, è vicina ad un altro orgasmo, continuo, le prendo il clitoride tra le labbra, lo succhio le infilo la lingua nella figa, ha un sapore buonissimo, dolce. Voglio sentirla venire di nuovo, pochi secondi ed è scossa da un altro violentissimo orgasmo, urla tutto il suo godimento, la sua figa produce un lago di umori, le metto due dita nella figa, vorrei non finisse mai di godere, le infilo la lingua in bocca per farle sentire quanto è dolce quindi le sfilo le dita e le infilo pure quelle in bocca. La guardo è sconvolta, mi sorride – non avevo mai provato a godere così, forse non ho mai goduto, pensavo mi facesse schifo invece mi è piaciuto anche sentire il mio sapore, nella bocca.- - sono solo all'inizio, adesso ti devi prendere cura di me vedrai che proverai piacere anche in quello, devi solo lasciarti andare, devi pensare solo a me e al nostro godimento, a niente altro, tutto quello che faremo è lecito, è solo per noi , per il nostro piacere.- Detto questo mi alzi e mi spoglio , lei ha ancora la camicetta e il reggiseno, se li toglie, mi ripeto è bellissima, la faccio sedere sul bordo del letto e le faccio impugnare il cazzo, comincia a a farmi una sega, ora è molto più delicata, glielo appoggio sulle labbra lei alza lo sguardo mi dice che non sa se riuscirà a farlo, le dico di provare, apre la bocca e le fa scivolare dentro ma non fa altro, non le dico nulla voglio vedere se riesce a lasciarsi andare da sola, infatti dopo poco comincia a succhiarlo e a ruotare la lingua intorno alla cappella, lo toglie dalla bocca lo bacia, lo lecca e lo rinfila in bocca, mi guarda e mi chiede se così va bene, - tu cosa ne pensi, devi essere tu a sapere se va bene, io vedo che a te sta piacendo, ti stai bagnando ancora – le prendo la mano e la porto sulla sua figa, - senti, la tua figa non mente ha voglia di godere ancora e noi dobbiamo accontentarla.- Le guido un dito dentro, sento una resistenza che subito scompare e comincio a farlo muovere, quando sento che si muove solo tolgo la mano, lei sta masturbandosi, sapere che mi sta succhiando l'uccello mentre si masturba mi fa impazzire, sto per godere ma voglio aspettare ancora, voglio ancora lei, sento che sta per godere ancora, infatti è presa da un altro orgasmo, contemporaneamente vengo anche io le scarico in bocca un fiume di sborra, il primo schizzo le arriva direttamente in gola provocandole un conato, cerca ti togliersi il cazzo dalla bocca ma le tengo ferma la testa per obbligarla a bere tutto, lei dapprima non riesce poi capisce che tanto non può fare diversamente e ingoia, le piace, non solo ingoia ma con la lingua raccoglie le gocce che che sono rimaste sulle labbra e sul cazzo. La alzo e la bacio sulla bocca, piace sentire anche a me sentire il sapore, mi sussurra nell'orecchio - mi sto comportando come una troia, sto facendo delle cose che pensavo facessero solo le puttane, mi vergogno. Chissà cosa stai pensando, ma non so cosa mi sta succedendo e la cosa peggiore è che mi piacciono. - - Sto pensando solo che sei stupenda, che hai tenuto troppo tempo dentro di te questa voglia di sesso, vorrei...- mi mette una mano sulla bocca per interrompermi e continua – sono io che vorrei che tu andassi avanti, mi facessi godere ancora facendomi provare nuove sensazioni, voglio tirare fuori tutta la troia che c'è in me.- Io non chiedevo di meglio. Ci facciamo una doccia, è tardi e lei deve rientrare a casa così ci mettiamo d'accordo per il prossimo incontro. Ma questo lo racconterò la prossima volta.
mgc56
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