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Prime Esperienze

Massaggio tantrico


di Borikaurora
28.08.2019    |    20.893    |    19 9.7
"Ci fece accomodare, ci versò da bere e ci disse che, in casa sua, un amico doveva essere accolto come un Re, e, a maggior ragione, poiché accompagnato da..."


L'esperienza che Aurora mi aveva fatto vivere in Croazia era stata sconvolgente: baciare e farsi accarezzare, fino a sfoderare il fallo del giovane sconosciuto ed accoglierlo in bocca, come aveva fatto tante volte con me, mi aveva un po' destabilizzato, poi, ciò che non avrei mai creduto possibile: farsi penetrare da lui e lanciare grida di piacere, mentre il suo corpo era squassato da fremiti.
Sarà stato perché era la sua prima esperienza con un maschio diverso da me, sarà stato per le sue dimensioni fuori dal normale, per la resistenza che dimostrò di avere, sta di fatto che, alla fine dell'amplesso, mia moglie era distrutta: gli occhi avevano una espressione estatica, il corpo presentava improvvise vibrazioni, quasi simili a quelle che compaiono quando è assalito da brividi di freddo.
Aurora era esausta e, quando il mandrillo tentò di prenderle il secondo canale, lei lo scacciò via affermando che, al momento, poteva bastare.
Ovvio che dopo quell'avventura, la nostra esuberanza sessuale era come vivificata; i nostri rapporti non era più quelli di prima, ma ci consumavamo di baci, carezze e coccole senza fine, non senza ripercorrere i momenti clou di quella fantastica esperienza.
Ed altrettanto ovvio che Aurora avesse acquisito più autostima sulla sua capacità di proporsi, di farsi ammirare, di far sbavare quanti avrebbero voluto anche solo rivolgerle la parola.
Io avevo voglia che qualche altra avventura licenziosa potesse capitare, ma capivo anche che avrei dovuto non farla apparire come una cosa costruita a tavolino.
Da tempo pensavo di farle un regalo, quale segno tangibile del mio affetto per lei, ma che non fosse il solito banale oggettino. Volevo che si sentisse emozionalmente coinvolta. Ed ecco affiorare alla mia mente un desiderio che, precedentemente, avevo archiviato, ma che ora, alla luce delle recenti esperienze, poteva divenire realtà: desideravo vedere mia moglie massaggiata da un aitante professionista del settore, ma... come fare? Doveva apparire come una cura per lenire malesseri derivanti da ansie e preoccupazioni. Non che ne avessimo, ma ritrovare serenità, appagamento e felicità non poteva risultare deleterio.
Dovevo trovare il soggetto adatto e far finta che eravamo vecchi amici che si incontravano per caso; sì, doveva sembrare un caso che ci fossimo incontrati e da quello far scaturire il resto...beh, sì, mica doveva limitarsi al solo massaggio, avevo in mente ben altro per lei.
L'occasione capitò quando pervenne un commento al nostro video, per intenderci quello sul "Guardone in Hotel", da parte di un ragazzo, il cui nick indicava esplicite competenze in tema di massaggio, in particolare quello tantrico; per vero non sapevo cos'era, ma egli mi assicurò che le donne lo adoravano.
Quindi presi accordi per incontrarci "per caso"; come "location" stabilimmo un centro commerciale e lì avremmo rievocato i bei tempi in cui si lavorava in fabbrica, io già da tempo e lui affiancato a me per l'apprendistato.
La settimana dopo io ed Aurora eravamo al Centro Commerciale, quando mi sentii chiamare:
"Daniele, ciao... da quanto tempo... i miei primi anni in fabbrica con te, che m'insegnavi tutto... poi sei andato via e non ci siamo più visti... pensa che coincidenza incontrarci qui"
"Ohi, Lucio, ciao... hai ragione, sei diventato un ragazzone... che muscoli! Ma sei ancora lì? Ah, scusa... lei è Aurora, mia moglie..."
"Signora è un piacere fare la sua conoscenza... vi prego, posso offrirvi qualcosa al bar? Avete fretta? Posso trattenermi un po' con voi?... Sa è da tanto che non vedevo Daniele e lei, signora, mi permetta, d'ora in poi invidierò questo mio maestro, perché ha, al suo fianco, non una donna, ma una Dea".
"Dai, Lucio, me la fai arrossire la mai Aurora con questi complimenti..."
Prendemmo posto in una caffetteria lì vicino.
"Allora, Lucio, sempre in fabbrica?"
"No, Daniele; quel lavoro mi serviva per pagarmi gli studi... ora sono un massaggiatore professionista, specializzato in massaggi tantrici. Lavoro in un centro specializzato, ma ho cominciato facendo massaggi a casa per conto di amici ed amici di amici. La mia ambizione è di aprire uno studio mio un giorno."
Mentre Lucio parlava, io scrutavo Aurora ed avevo notato lo scintillio dei suoi occhi, l'illuminarsi del viso, mentre Lucio elencava i vari tipi di massaggi, fra cui, appunto, quello tantrico.
"Ho letto qualcosa... sono molto efficaci ed interessano un gran numero di persone... un giorno vorrei provare" a dire queste parole era stata Aurora e subito una miriade di dubbi mi assalirono.
Come li conosceva? Si era interessata a quei tipi di massaggi senza che io lo sapessi? Se mostrava interesse, significava che la incuriosivano. Avevo quindi fatto la scelta giusta?

Ero eccitato; guardavo Aurora che pendeva dalle labbra di Lucio e avevo notato che stringeva le gambe, come quando si eccita e cerca di non darlo a vedere... di calmarsi, di contenersi.
"Scusa, Lucio, non potremmo prenotare con te qualche seduta? Visto che ho sempre desiderato fare un regalo simile a mia moglie... in più ti conosco e mi piacerebbe aiutarti nel tuo progetto: diventerei un cliente fisso"
Di nuovo Aurora intervenne: "Sì, dai, mi piace l'idea. Volevo provarlo da tempo, ma non sapevo come ed a chi chiedere... sai bene che non tutti i centri praticano questa tecnica del tantra".
Incredibile, chi se lo aspettava? Avevo seguito poco la spiegazione di Lucio, ma, evidentemente, Aurora era più avanti: aveva capito benissimo.
Io ricordavo solo che era un massaggio finalizzato al risveglio dell'eccitazione.
Prendemmo accordi per andare a casa sua, quella stessa sera, visto che era libero da altri impegni; poi ci salutammo e ce ne andammo via.
Preoccupato che Aurora potesse aver capito tutto, le chiesi se era davvero contenta del massaggio o se avesse solo voluto farmi contento. Lei mi baciò e mi confermò che era contenta, che davvero avrebbe voluto provarlo da un po' ed era rimasta entusiasta per la bella coincidenza di aver incontrato l'amico.
Questo mi tranquillizzò e già mentalmente ero proteso a quella sera: sicuramente ne avrei visto delle belle... almeno speravo.
A sera, scrutavo ogni movimento di mia moglie: aveva curato particolarmente l'intimo da indossare, preferendo una deliziosa brasiliana di pizzo nero che metteva quando voleva essere sensuale, senza apparire sfrontata e la cosa mi rese felice.
Lucio ci accolse in una casa dallo stile semplice ed essenziale, ma notai subito una bottiglia di prosecco in fresco, delle fragole in una coppa ed una crema scura in un'altra.
Ci fece accomodare, ci versò da bere e ci disse che, in casa sua, un amico doveva essere accolto come un Re, e, a maggior ragione, poiché accompagnato da una tale Regina, l'ospitalità doveva essere adeguata.
Aurora non poté non esser lusingata dalla cordialità dimostrata dall'amico e cominciò a sciogliersi sopratutto quando Lucio, presa una fragola, la immerse in quella crema scura e calda, che non era altro che una fonduta di cioccolato nero e la offrì alle sue labbra: ella la morse voluttuosamente e poi bevve dal suo calice il delizioso nettare ambrato del fresco prosecco.
Lucio proseguì per alcuni minuti con i convenevoli, poi, ci fece strada, invitandoci a seguirlo.
Giungemmo in una camera dove c'era un lettino da massaggi; la luce, soffusa, promanava da delle candele di varie misure, che diffondevano un leggerissimo profumo di gelsomino frammisto ad incensi orientali emessi da appositi bastoncini. Un leggero sottofondo di sitar conferiva all'ambiente una meravigliosa sensazione di rilassamento.
La stanza non era grande ; giusto lo spazio di un tavolino dove erano appoggiati gli oli da massaggio, delle salviette ed alcuni grandi cuscini messi in un angolo. Un attaccapanni ed uno specchio.
"Daniele, se non ti è di fastidio, comincerei da Aurora, mentre tu puoi cominciare a spogliarti e, nell'attesa, seguitare a bere prosecco e piluccare fragole".
"Ok, io vado... vi lascio... tu, amore, mi raccomando: rilassati e goditi il massaggio".
"Certo, tesoro, sarò qui buona buona a rilassarmi".
Li lasciai soli, ma dalla mia postazione vedevo tutto.
Lucio aveva messo una sedia da dove potevo vedere tutto, attraverso lo specchio.
Lucio si era dimostrato gran porco: aveva fatto in modo che io vedessi tutto, senza essere visto.
Vidi Aurora spogliarsi e restare solo con quella minuscola brasiliana nera, che faceva risaltare la sua pelle bianca, come la luna.
Intanto Lucio aveva cominciato a massaggiarla e posso dire che rimasi sorpreso allorché vidi che aveva iniziato dai suoi magnifici piedi, vellicando dito per dito, per poi passare alle cosce, salire al collo e ridiscendere sui suoi stupendi glutei.
Aurora, a faccia in giù, si godeva quei dolci movimenti e mi chiedevo cosa potesse star provando sentendo su di sé mani, che non erano le mie.
Ad un certo punto vidi Lucio togliersi i pantaloni, versare l'olio sulle spalle di Aurora, e posizionarsi davanti alla sua faccia, cominciando un passaggio più vigoroso dei precedenti, tanto che lei aprì gli occhi e si ritrovò davanti al viso una verga in piena erezione.
Io vedevo tutto, mi ero talmente eccitato che mi alzai e mi avvicinai alla porta, proprio nel momento in cui Aurora apriva la bocca per ospitare in essa quel gran bel cazzo.
In un attimo fu inglobato dalle ingorde labbra ed in quel preciso momento si accorse che la stavo guardando: fece una specie di sorriso per quel che poteva. Mi avvicinai e pian piano le sfilai la brasiliana, la annusai: era tutta odorosa dei suoi umori, bagnata come mai prima, non l'avevo mai vista così sbrodolante.
Intanto mia moglie era impegnata con tutte e due le mani a tenere a bada quel cazzo duro, fremente e quasi pronto ad esplodere.

Sapevo che Lucio avrebbe resistito poco al lavoro di bocca di Aurora. Quando cominciava, la sua bocca diventava una caverna senza fine. Ti portava ad un tale punto di eccitazione che ti si gonfiava tutto e la sua bocca faceva da ventosa: più cercavi di ritirarti per esplodere sul viso, più lei lo risucchiava avida di quegli umori che presto l'avrebbero nutrita e dissetata.
Vidi Aurora stringere le mani sul culo di Lucio; lui ebbe un sussulto ed esplose quasi urlando dal gran piacere.
Aurora finalmente si tirò indietro e la vidi leccarsi un piccolo rivolo all'angolo di quelle peccaminose labbra di goduriosa porcella, qual'era.
Mi sorrise e mi chiese:
"Facciamo un abbonamento completo?"



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