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Quella volta sul treno...


di Membro VIP di Annunci69.it Virgilio313
17.02.2020    |    4.527    |    1 9.8
"In quel momento decisi che non mi bastava più… La feci spostare un pochino più avanti, il tanto che bastava a farmi sbottonare i pantaloni ed a farlo uscire,..."
Faceva terribilmente caldo quel giorno, quel Luglio sembrava non volesse darci tregua. Stavo seduto al mio posto nella carrozza 4 dell’IC 431 diretto a Torino, posto d’angolo come sempre.
Avevo un bellissimo cappello da baseball con la visiera rossa, che utilizzavo come parasole per gli occhi, avevo trovato la posizione giusta e mi stavo rilassando, mancavano ancora 3 ore all’arrivo perciò ne approfittai per riposare un po’.
D’un tratto, i miei sogni… si volatirizzarono ! La porta della cabina si aprì ed entrarono una famiglia del sud, dall’accento ho dedotto che fossero calabresi.
Una signora sulla cinquantina, molto ben curata con i capelli a posto che teneva per mano un bambino, avrà avuto circa 7-8 anni, aveva i capelli neri corvino ed un bellissimo sorriso, quando d’un tratto la mia attenzione fu rapita dalla persona che li stava seguendo…
Una ragazza bellissima, bella come non mai ne avevo viste…avrà avuto massimo 14-15 anni, alta per la sua età, fisico longilineo, anche lei con i capelli molto scuri ( in perfetto stile mediterraneo) gli occhi marroni. Mi soffermai ad osservarla imbambolato, aveva dei lineamenti dolcissimi da giovane donna, un vestito nero molto frou frou che le arrivava appena sopra il ginocchio, ed un paio di ballerine rosse ai piedi… rimasi incantato.
Avevano un sacco di valigie, deducevo che non stavano andando in vacanza, ma credo che si stavano trasferendo al Nord. La nostra cabina così con le valige era al completo.
Io continuavo a cercare di rilassarmi ma il bambino Giovanni, non accennava a calmarsi, al che mi son tolto il cappello dal viso e mi son messo composto, la madre del piccolo si scusò con me tutta mortificata, ma le ho detto che non c’erano problemi…e poi volevo continuare a godermi il viso di quella splendida creatura che si era imbambolata a fissare i campi che correvano veloci fuori dal finestrino.
Iniziammo così a fare conoscenza, qualche battuta iniziale molto sporadica per rompere il ghiaccio, i soliti discorsi che si fanno : il meteo, il lavoro ecc
Io ero al posto vicino al finestrino, guardando la cabina dalla porta sul lato destro, proprio di fronte a me c’era Sofia ( il nome di quella fanciulla che mi rubò l’anima quel giorno), a fianco a lei c’è Giovanni suo fratello e nel primo posto vicino all’ingresso sul lato sinistro c’era la signora Teresa madre di questi due ragazzi, tutto intorno a me i loro bagagli…
Il viaggio proseguiva, e Sofia aveva accontentato intanto suo fratello nel giocare a Dama con lui, non riuscivano a trovare una posizione comoda essendo spalla a spalla, pensandoci un attimo ho proposto a Sofia, nel frattempo ci avevo preso confidenza, di sedersi sopra le mie ginocchia e sfruttare il tavolinetto presente sulla parete della cabina, la madre subito disse che non dovevano disturbarmi, ma io dal canto mio risposi che mi faceva piacere e che non si doveva preoccupare, perciò così fu, Sofia si sedette sopra le mie gambe con suo fratello di fronte a lei e iniziarono a giocare a Dama mentre la signora Teresa si era abbandonata ad un pisolino pomeridiano.
Aveva un profumo inebriante, aveva un non so che di esotico, ma pungente…uno di quei odori che non si dimenticano facilmente. La gonna le se era alzata un pochino, e perciò le sue cosce erano a contatto con i miei jeans. Stranamente non riusciva a trovare posizione, si muoveva e si rimuoveva, sfregava il bacino avanti ed indietro sulle mie gambe ed io non capivo, pensavo stesse scomoda al che infatti le dissi : Ehi stai scomoda ? vuoi cambiare posizione ? e lei di tutto punto mi rispose : No no sto comodissima grazie, strizzandomi l’occhio…
Ero rimasto un po’ perplesso ma lasciai correre, quando all’improvviso sporse in avanti il busto e di conseguenza mandò indietro il bacino fino ad arrivare al mio inguine…e si fermò.
E’ forse questo che stava cercando ? O sarà un’ingenua posizione… fatto sta che la situazione cominciava a farsi pericolosa, avevo il dolce frutto di una ragazza bellissima appoggiato al mio membro, separati solo da un sottilissimo splip…
Nel frattempo, avevano cambiato gioco, e stavano giocando a carte, ogni mossa era buona per farla muovere, sentivo che si muoveva, strusciava, credo di aver sentito anche un piccolo gemito passando sopra uno scambio. Non potevano essere coincidenze, non era un ingenua posizione… lei stava cercando qualcosa.
Quando quest’idea prese piede in me, cominciavo a sentire di non potermi più controllare, mi opposi al pensiero, cercai di distrarmi ma l’erezione prese il sopravvento… ero ormai a millimetri dal quel dolce frutto segreto, quando il mio membro la toccò proprio lì, nel pieno della sua forza…sussultò
Ero impauritissimo… pensavo che fosse scesa ed avrebbe raccontato tutto a sua madre, ma inaspettatamente, non fece nulla…rimase lì
Ero impietrito, non sapevo cosa fare, cosa pensare… lei era ancora li, con la sua vulva appoggiata al mio membro mentre giocava a carte con il fratello… una situazione che ha dell’incredibile
Stavamo iniziando un tratto con molte gallerie, le luci dei vagoni erano spente visto che era giorno ancora, perciò in galleria era buio pesto per qualche secondo, ad ogni galleria sentivo che cercava il contatto con il mio lui, per poi fermarsi quando tornava la luce…ormai avevo capito, so bene cosa stava cercando questa fanciulla, la “trasgressione” la novità, il fatto di poter fare qualcosa che lei sapeva sbagliato ma all’insaputa di tutti, un gioco mentale tra me e lei che riguardava noi, noi e nessun altro…
Arrivammo ai trafori degli Appennini tosco-emiliani, le gallerie diventavano più lunghe… Giovanni nel frattempo si era stufato di giocare e voleva riposarsi, Sofia gli disse di sdraiarsi sui sedili che lei sarebbe rimasta seduta su di me, senza problema ed io annuii senza pensarci su…
Mi stava facendo uscire di testa, non ci conoscevamo minimamente, ma la voglia di scoprirsi era più forte di tutto…
Prima galleria molto lunga, iniziò a muoversi su e giù sul mio pene, strusciava la sua vulva per tutta la lunghezza, un movimento profondo, lungo, delicato ma deciso… stavo impazzendo !
Al che ho cominciato ad aiutarla, le ho messo le mani sui fianchi e le davo il ritmo, sentì che iniziava a sospirare, il suo clitoride si era ingrossato, lo sentivo chiaramente, avevo i boxer completamente fradici del mio pre-cum …
Usciamo dalla galleria e ci paralizziamo, sia la madre che il fratello dormivano, avevamo le tende dalla cabina tirate, mi avvicino al suo orecchio e le dico : Se vuoi continuiamo anche così…
Lei non mi rispose, ma inizio di nuovo a sfregarsi con attenzione, ma sempre più decisa. In quel momento decisi che non mi bastava più…
La feci spostare un pochino più avanti, il tanto che bastava a farmi sbottonare i pantaloni ed a farlo uscire, non volevo esagerare così lo lasci nei boxer, per il momento… Lei se ne accorse, e si bloccò, capivo in un certo senso, la cosa la eccitava ma probabilmente era il primo membro che sentiva dal vivo e sentirmi armeggiare dietro di lei l’ha spaventata… le ho messo una mano dolcemente sul ventre e l’ho tirata con delicatezza a me come eravamo poco prima, il dubbio lasciò subito spazio all’eccitazione, ora anche lei lo sentiva meglio e godeva molto di più nello strusciarsi…
Cominciai ad essere più audace, infilando la mano sotto il vestito fino ad arrivare al seno, con grande stupore, mi accorsi che non portava il reggiseno, d’altronde non ne aveva bisogno, aveva un seno magnifico, una seconda piena ma turgido, duro, con i capezzoli piccolini ma duri come chiodi… mi concentrai proprio su di loro, inizia ad accarezzarli, li pizzichettavo, li tiravo prima forte poi piano, poi di nuovo forte… la stavo facendo uscire di testa, quando c’era la luce eravamo molto discreti, ma appena arrivavano le gallerie si strusciava di su di me come una furia,  fino a che non ho dovuto dirle di calmarsi un attimo se no finiva male… lei non credo che comprese subito cosa le stavo dicendo, ma mi accontentò…
Mi avvicinai a lei e le dissi : Se vuoi puoitoglierti le mutandine, così ti piacerà molto di più…
Rimase restia  per un momento, interdetta sul da farsi… poi con molta eleganza, sollevò il bacino quel tanto che bastava per sfilarsi lo slip, lo raccolse e si guardava intorno, cercando un posto dove nasconderlo. Glielo presi io, col dire di mettermelo in tasca, era completamente bagnato, sembrava che fosse uscito dalla lavatrice in quel momento, me lo portai al naso e lo annusai… aveva un odore dolcissimo, pungente ma non pesante, l’odore di una giovane donna…
Ricominciò subito da dove si era interrotta, costatando con piacevole sorpresa che le stava piacendo molto di più, iniziai ad accarezzarle l’interno coscia, salendo piano piano fino ad arrivare al suo scrigno segreto, mi lasciò fare ormai aveva la mente annebbiata, le toccai il clitoride e si fece scappare un gridolino, prontamente le tappai la bocca con l’altra mano, ci guardammo intorno e per fortuna ancora dormivano tutti…
La sentivo bagnarsi sempre di più, tra il mio pre-cum ed i suoi umori stavamo facendo un disastro… non mi bastava più !
Decisi di tirarlo fuori, come prima la feci spostare in avanti per poterlo far uscire dai boxer, stavolta però di spaventò perché non voleva tornare più indietro… mi avvicino al suo orecchio e le dico : Scusami mi stava facendo male, mi si stava irritando, così è meglio credimi …
Rimase ferma qualche secondo, poi come un cerbiatto esce per la prima volta nella foresta, spinse molto lentamente il bacino verso di me e quando i nostri sessi si toccarono, sobbalzò ma rimase ferma, le servirono alcuni interminabili secondi per capire che era tutto ok e che poteva lasciarsi andare…
Si prese tutto il tempo necessario, si sollevò leggermente così che il suo clitoride fosse quasi a contatto con il glande, per poi scendere in avanti per strusciarsi su tutta la lunghezza, la sentivo fremere, ad ogni movimento sentivo i suoi sospiri crescere.. Nulla aveva più senso, mi chiedevo che stessi facendo, stavo molestando ( o meglio venivo molestato ) da una ragazzina, dentro la mia testa una battaglia era in corso tra il bene ed il male, tra ciò che era moralmente giusto e ciò che fisicamente era giusto…
Quando d’improvviso, nel suo insesorabile scorrere in avanti, il mio glande s’insinuò quasi all’interno di lei, nella parte finale della sua vagina, vicino al perineo, scavallando fuori… forse fu troppo per lei perché s’irrigidì e cominciò a tremare stringendo le gambe… era appena venuta.
Capìì subito, e rimasi fermo... preoccupato “egoisticamente” che ora che aveva placato i suoi desideri mi avrebbe lasciato in quel modo… qualche secondo dopo si riprese e ricominciò quel gioco perverso tra le nostre menti, ma ora cercava insistentemente quel suono, quella sensazione… il mio glande che scivolava quasi dentro ogni volta, per poi farlo uscire…ancora ed ancora… Non ero più disposto a soffrire tanto, volevo sentirla, volevo possederla…
Accompagnavo i suoi movimenti in modo da farlo scivolare leggermente più all’interno, ad ogni movimento ero più vicino, sempre più… quando all’improvviso successe…
Scivolai dentro dentro di lei ! Si fermò di colpo, s’irrigidì , trattenne il fiato. Si avvicinò leggermente a me e mi sussurò : Mi fa male ! ( capii che era la sua prima volta ) ma non mi importava, mi aveva fatto perdere la ragione, l’animale che è in me prese il sopravvento e le dissi : Non preoccuparti, se ti rilassi tra un attimo sarà la cosa più bella che tu abbia mai provato…
Mi stavo giocando il tutto per tutto, anche se nutrivo poche speranze… ma inaspettatamente non si spostò, anzi scese un altro po’ per farlo entrare di più… dopo un paio di volte si era abituata a questa nuova sensazione e cominciò a scendere sempre più in profondità…
L’aiutai a prendere il ritmo giusto, alternavo movimenti veloci a movimenti più ampi e lenti, sentivo che stava per venire di nuovo, cominciò a contrarre il basso ventre, ed ad ogni affondo nel suo corpo, la sua vagina mi avvolgeva sempre più forte… stavo arrivando al limite.
D’un tratto emise un profondo gemito e si contrasse tutta… in quel momento non ce la feci più, la sollevai leggermente, giusto il minimo per farmi uscire da lei e “venni” come non avevo mai fatto prima… Schizzai il mio seme caldo sulla sua vagina, sulle gambe e sulla sua gonna… sicuramente era la prima volta che sentiva lo sperma, era una cosa nuova per lei, come quasi tutto in quel giorno.
Non fece una piega, si alzò con eleganza e se ne andò in bagno, io mi ricomposi subito ed appena uscì la madre si svegliò … : Devo essermi appisolata mi scusi, spero che i miei figli non l’abbiano infastidita. Ed io le risposi subito : No signora non si preoccupi, è stato molto piacevole passare del tempo con loro …
Avevo il cervello in pappa, pensieri su pensieri ed in tutto questo continuavo a cercarla con lo sguardo, speravo che stava bene, volevo uno sguardo di complicità ma non arrivò mai… non torno più in cabina, eravamo vicino Milano e li sarebbero scesi… poco prima dell’arrivo del treno la vidi nel corridoio che guardava fuori dal finestrino, quando il treno si fermò si girò verso di me, aveva gli occhi lucidi ed una lacrima che le solcava la guancia… non mi disse neanche una parola, scese dal treno e si perse tra la folla…

… mancava ormai poco a Torino, ed io esausto ed assonnato, me ne stavo a guardare fuori il paesaggio che correva, pensando tra me e me : Sarà successo veramente ?
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