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Una spiaggia particolare - 1parte


di coppiaroma-69
09.03.2024    |    2.138    |    2 9.8
"Alessandro avverte una intensa erezione e lo stato di profonda eccitazione lo spinge a osare di più..."
Gli piace stare nudi e a contatto con gli elementi della natura (acqua, sabbia, sole…), ma niente sesso, perlomeno in pubblico. Alessandro in realtà non avrebbe problemi ad includere anche quello, se si presentasse l’occasione; del resto, sono una coppia consolidata e di aperte vedute, che non ha problemi di gelosia reciproca. Giada invece non ha mai voluto mischiare le due cose.

Lei è una bella donna con gli occhi verde turchese e lunghi capelli biondo oro, che d’estate scendono sulla pelle abbronzata color caramello… Poi un seno che lei ha sempre definito un po’ troppo piccolo, ma che a lui piace da matti anche perché vince di giorno in giorno la quotidiana sfida contro la forza di gravità.

Alessandro è alto, spalle larghe e qualche rotondità su pancia e fianchi, il minimo sindacale per un cinquantenne; dotazione normale che ancora svolge egregiamente il suo lavoro e due belle gambe muscolose.

Per la prima volta da molto tempo sono in vacanza da soli, senza i figli ormai grandi. La località la conoscono bene: graziosi paesini e lunghe spiagge di sabbia dorata che improvvisamente cedono il posto a favolose insenature fra gli scogli, bagnate da un mare limpido e azzurro.
La lunga passeggiata necessaria a raggiungere il posto preferito non li spaventa, ed eccola lì: una roccia a forma di parallelepipedo, che fuoriesce da una duna sotto la montagna; rispetto alla sabbia circostante emerge di una ventina di centimetri ed è perfettamente liscia sulla parte superiore; una sorta di piedistallo dove Giada ama stendere un paio di asciugamani e trascorrere il tempo completamente nuda.
Di fronte a loro, distante una quindicina di metri, solo il mare, con il sole pronto a immergersi dentro ad ogni tramonto.

Il rituale, ormai consolidato, prevede che Alessandro si metta di lato e le spalmi frettolosamente l’olio abbronzante, ma questa volta è diverso: sono soli, senza figli, in una spiaggia praticamente deserta, se non per qualche individuo ben distante, e lui indugia più del solito sul seno e poi sull’interno cosce… La voluttuosa bocca di Giada si è piega in un sorriso, segno inequivocabile del suo apprezzamento.

Senza fretta, le mani arrivano fin quasi alla sorgente del piacere, per l’occasione completamente rasata tranne per un piccolo ciuffo di peli sul pube, una cosa decisamente inusuale per lei; non che di solito trascuri il suo “giardino segreto”, ma esporlo così “nudo” non l’aveva mai fatto.

Messo da parte l’olio abbronzante, fin troppo aggressivo per le parti intime, lui prende dell’olio di mandorla e con la mano destra, comincia a sfiorare le grandi labbra con le dita, mentre lei, con gli occhi chiusi, schiude appena la bocca, come fa sempre quando prova piacere. Al tocco le grandi labbra sono setose per l’olio e per l’assenza di peli. La mano sinistra, invece, si occupa del seno stimolando i capezzoli già duri.

Alessandro avverte una intensa erezione e lo stato di profonda eccitazione lo spinge a osare di più. Così schiude delicatamente le grandi labbra per iniziare un lento massaggio intorno all’apertura della vagina sfiorando ad ogni passaggio il clitoride.

Si trova in un contesto inesplorato.
Si aspetta un “Adesso basta, stai esagerando!” da un momento all’altro e le sue dita si muovono come quelle di un pianista che teme di sbagliare nota.

È talmente concentrato a “leggere” il suo volto da non accorgersi dell’individuo che si è avvicinato fermandosi quasi sulla battigia; chissà da quanto è lì godendosi lo spettacolo, seduto sotto il suo ombrellone, con il sole dietro di lui a illuminare la scena, quasi stesse assistendo ad una rappresentazione teatrale.

Alessandro è combattuto; dentro di lui due impulsi opposti: rompere l’incantesimo, fermarsi e avvisare Giada oppure proseguire senza dire nulla, condividendo con lo sconosciuto lo spettacolo che solo una donna pervasa da un profondo godimento sa regalare.
Lei non si accorge di nulla: sdraiata, ancora con gli occhi chiusi, si sta godendo le intense sensazioni che gli comunica il proprio corpo.
Lui ragiona sul da farsi, ma la ragione in questi casi è sopraffatta dalle emozioni e realizza con colpevole ritardo di averle fatto aprire le gambe con le ginocchia sollevate.
Adesso lo sconosciuto può guardarla ancora meglio.

“Mmmmm, si così…” sussurra lei sempre con gli occhi chiusi.

Alessandro getta il cuore oltre l’ostacolo, inserisce un dito nella fica mentre con il pollice stimola il clitoride, un gioco che hanno fatto più volte, ma sempre da soli nella camera da letto. La trova colma di umori, tanto che anche un secondo dito entra con facilità insieme al primo.

Ogni tanto con lo sguardo cerca lo sconosciuto: sembra si sia avvicinato e si gode la performance, seduto sotto il suo ombrellone con la schiena rivolta al mare, le braccia dietro, per sostenersi, e una vistosa erezione.

‘Bravo rimani lì e ti lascio guardare finché vuoi’ pensa Alessandro, assaporando la contrastante sensazione che solo una situazione così inattesa sa regalarti.

“Andiamo a fare il bagno…” dice improvvisamente Giada facendolo trasalire.
‘E adesso?’ pensa Alessandro ‘se si alza vede lo sconosciuto, capisce tutto e…’
“Dai su aiutami ad alzarmi… voglio sentirti dentro di me, immersi nell’acqua” prosegue lei.

Alessandro si china su di lei per baciarla, ma in realtà vuole soprattutto ostacolare la visuale per non rischiare che la vista dello sconosciuto, così vicino, rovinasse tutto.
Giada sembra non averlo notato; forse il sole ormai basso e il suo riflesso sull’acqua lo celano ad un’occhiata distratta, anche se è così vicino.

Si alzano e lentamente, mano nella mano, raggiungono il mare, tiepido e accogliente teatro poco dopo di uno dei più belli e sconvolgenti amplessi di sempre.

Escono soltanto dopo il tramonto quando il sole, dopo aver fatto il bagno con loro, gli ha dato appuntamento all’indomani; dello sconosciuto non c’è più traccia… come quando ci si risveglia da un sogno.

(continua)
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