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Moments of Glory 2, La sottomissione


di culettosodo
18.03.2024    |    2.139    |    4 9.8
"Sento che qualcuno ci sta guardando, ma non capisco da quale pertugio e non me ne importa un fico, anzi mi viene da sperare che qualcuno dei presenti mi..."
MOMENTS OF GLORY 2 – LA SOTTOMISSIONE AL CAZZO
Con il mio bicchiere di Negroni ormai a metà, saluto il bresciano e resto con il nuovo partner, quello che si è presentato attraverso il Glory Hole. Ha un nick che ricorda il signore dell’Inferno; mi piace essere più alta di lui come di molti maschi, mi fa sentire davvero una troiona sottomessa al cazzo, che non sta a questionare su altezza, spalle, gambe e capelli del maschio, ma soltanto (e dici niente!) sui pregi della sua dotazione fallica e sull’energia che mette nel rapporto sessuale.
La mia mano guantata di pizzo rosso lo porta con sé nel privè, il Negroni comincia lentamente a fare effetto nella mia mente, al solo inginocchiarmi davanti al suo cazzo la mia testa comincia a girare dolcemente, come se non mi restasse altro da quel momento che dipendere dal suo cazzo, dal profumo inebriante, dal calore, dal sapore eccitante di quel serpente di carne.
Chiudo gli occhi e mi lascio guidare verso la sua cappella dal profumo che emana; comincio a succhiare piano, dondolando un po’ la testa e leccando con la punta della lingua i lati dell’asta, un po’ di qui e un po’ di là, per capire dove piace di più a me ed anche a lui. Quando il suo cazzo s’indurisce comincio a succhiare con energia, ingoiando e rilasciando l’asta in rapida sequenza. Ho guardato il suo profilo su A69 e dai feedback ho capito che si è scopato le trav più note, quelle sempre perfette e sempre un po’ stronze; quindi ora me lo voglio godere, alla faccia di quella con gli occhi chiari o di quella con il culo rifatto…
Ora il suo cazzo svetta imperioso davanti al mio viso e mi richiama al mio dovere, al ruolo che mi è consono e che devo ricoprire con impegno, quello della vacca da monta. Poche gocce di lubrificante, tanto il sentiero ora è ben aperto, lui mi sbatte dentro il cazzo con decisione e con una dolce violenza; comincia a stantuffare, ansima un po’ ma mantiene un lodevole autocontrollo, non sbuffa ma mena sculacciate potenti sulle mie chiappe, ci sa fare il ragazzo..
Sento che qualcuno ci sta guardando, ma non capisco da quale pertugio e non me ne importa un fico, anzi mi viene da sperare che qualcuno dei presenti mi riconosca sotto la parrucca ed ambisca a sottomettermi pure lui, legando per sempre il suo cazzo ai miei orifizi.
Il mio demonio mi prende per la cinta e mi scopa più forte, come se fossi la sua cavalla domata, la sua puttana sfondata e sottomessa. Mi strizza le chiappe, mi arrossisce la carne, partono le belle parolacce, quelle che mi eccitano tanto: “Sì, troia, fatti vedere che puttana sei! Ti piacciono le sberle sul culo, eh? Prendi, troia!” E poi: “Sto venendo, vacca!” leva il cazzo dal mio culo e viene con un urlo strozzato “aaaahh! Troiaaaa..”. Le gocce calde come cera d’api mi cadono sul culo e sui fianchi, mi sento bella, mi sento dominata e sottomessa ma bella, affascinante anzi.
Mentre ci salutiamo ripromettendoci di rivederci, incontro il bresciano che mi ha scopata prima e mi dice che devo assolutamente parlare con una bella signora bionda, seduta al bar con il compagno (?) perché lui (il bresciano) vuole scoparla e pensa che io possa convincerla facilmente, io che sono passiva e quindi non “pericolosa” per definizione.
Parlo quindi con la bella ma un po’ stagionata bionda, le dico che vorremmo fare un quartetto e che io la leccherei dolcemente tra le gambe, per farla sciogliere e la bacerei come si bacia una fidanzata. Mi fa tenerezza questa bionda dalla pelle screpolata da decenni di fondotinta; penso che sia una madre di famiglia, abbandonata o anche solo tradita dal marito, che è stata convinta dal panzone che le siede al fianco a provare a divertirsi una sera. Pare che non ci sia nulla da fare, anche il panzone dà cenni di perdita della speranza, ma ecco che lei mi guarda e mi dice: “sei molto gentile, proviamo ad andare di là..”
Si muove la carovana del possibile sesso, ci chiudiamo nel privè, ma io ho nuovamente l’intuizione di lasciare socchiusa la porta. Lecco con devozione e dolcezza le parti intime della signora, mentre il panzone si masturba selvaggiamente (utilissimo..) ed il bresciano affila la canna da almeno cinque minuti. La bionda non si scioglie, l’atmosfera sta diventando pesante, ma ecco che la porta si apre ed entrano almeno tre maschi, arrapati e convinti del fatto loro. Passa meno di un minuto ed ecco la nuova scena che si presenta ai miei occhi: io in un angolo, decisamente di troppo lì dentro, la bionda che maneggia tre cazzi tre e succhiandoli con piacere. Ed io che non ho avevo capito proprio niente…CONTINUA
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