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La mia sweet con 2 veri bull - 3° parte


di passion65
18.07.2011    |    17.390    |    0 7.5
"Stava sfondandosi sul suo amante, che improvvisamente sentì una presenza alle spalle e in un attimo il suo ano era stato aperto senza tanta delicatezza per..."
La mattina ci svegliammo tutti tardi e già sapevo cosa mi sarebbe aspettato. I tre avrebbero fatto un lungo giro in barca e tornati solo nel pomeriggio. giusto in tempo per ripartire. Io sarei dovuto rimanere in spiaggia, con il mio bel giornale, perché soffrivo il mar di mare. Sapevo che non era neanche il caso di provarci, mi sarei sentito male dopo soli 5 minuti sull’imbarcazione.
Li accompagnai alla barca di Sandro e salutai a malincuore i 3. La troia, maliziosa, mi disse di non essere imbronciato che la sera mi avrebbe raccontato il tutto nei dettagli e mi avrebbe permesso di farmi una sega. Solo una sega perché lei dopo questa scorpacciata di cazzo non ne voleva proprio sapere di farsi penetrare la figa ed il culo, ormai irritati, da un cazzetto come il mio. La spiaggia era affollata, mia moglie mi diede un bacio intenso e poi salì, diede un bacio a Sandro e poi si attacco alle labbra di Pietro… la cosa non passò inosservata alle coppie presenti sulla spiaggia. Era facile immaginare che io fossi il marito cornuto e loro i suoi amici. Si allontanarono, ma quando erano ancora ben visibili, la gente in spiaggia notò distintamente che la troia si era liberata del costume e che anche i due bull avevano fatto la stessa cosa. Sentivo un parlottare intorno a me e sorrisi di scherno nei miei confronti. Chissà quanti mariti si vergognavano nel confessare che anche loro erano eccitati nel pensare la propria moglie in quel contesto. Quante mogli, poi, avrebbero voluto essere al posto della mia con quei due fantastici bull. Passai 6 ore nel rodermi dentro… ad immaginare cosa stessero facendo i 3. Neanche il cellulare poteva raggiungere mia moglie. Rimanere così eccitato per tante ore mi stava facendo impazzire. Si avvicinò il cameriere della sera precedente, che aveva notato tutto. Era spavaldo e dopo un po’ mi chiese se oltre che cornuto ero anche un po’ frocio, perché a lui non dispiaceva sbattersi i mariti come me. Gli feci capire che la cosa non mi dispiaceva. Dovevate vedere la scena: lui alto al max 1,60, minuto, che, con fare direttivo, ordinava a me alto 1,95 ed imponente, di seguirlo nello spogliatoi. Il tutto ad alta voce, così che le coppie intorno potessero caprie le sue intenzioni. Nello spogliatoio, senza perdere tempo si calò i pantaloncini e mi presentò un signor cazzo. Gli dissi subito che non poteva montarmi, perché il giorno prima mi avevano sfondato ed ora avevo tutto addolorato ed infiammato. Un po’ lo vidi infastidito, ma alla fine era così eccitato che mi disse: - ok però fammi un pompino con ingoio come neanche le migliori troie sanno fare -. Si accomodò su di una poltroncina da mare ed io in ginocchio iniziai a “lavorarlo”. Con le mani mi spingeva la nuca per farmelo ingoiare tutto fino al soffocamento. Ad un certo punto iniziò a scoparmi in bocca, finchè esplose in un orgasmo potentissimo inondandomi la gola. Non ne persi una goccia e mandai tutto giù.
Ritornammo in spiaggia, sotto gli occhi maliziosi di alcune donne che avevano ben capito cosa era successo.
Quando rientrarono la troia ed i suoi bull era ormai tardi e la vidi raggiante e molto affettuosa. Ormai c’era poca gente in spiaggia e così si presentò in perizoma con le mani dei due bull sul suo culo. La baciai e sentii distintamente il sapore di sperma… sicuramente il finale era stato un bell’ingoio stereofonico.
Era ormai tardi, lei si mise una camicia di Pietro, si tolse il perizoma e salì in auto. Per la prima volta vidi molto stanco il suo amante, che salì dietro con lei e si distese sulle sue gambe. Salutammo Sandro con la promessa che ci avrebbe raggiunto a Bari a settembre e partimmo per il rientro. Dopo un po’ Pietro si addormentò in un sonno ristoratore ed io non ero nella pelle nel sentire il racconto di quelle ore sulla barca della mia moglie troia.
Mi raccontò che andarono subito a largo e si distesero nudi a prendere il sole. Le ordinarono poco dopo di accovacciarsi fra le loro gambe e darsi da fare con la bocca. Passò mezz’ora a succhiare un pò l’uno ed un po’ l’altro. Se li guastava con un piacere unico, ma Pietro non volle essere egoista così, mentre lei continuava a gustarsi il cazzo di Sandro, con infinita dolcezza, iniziò a leccarle la figa ormai diventata un lago. In 10 minuti riuscì a farla godere con la sola lingua. Oramai in preda all’orgasmo, sentiva l’esigenza di sentirsi piena e salì sull’enorme cazzo di Sandro ed iniziò a cavalcarlo con movimenti profondi. Pietro si mise accanto e si segava aspettando il suo turno. 2 gran maschioni tutti per me!! Passò un’ora passando dall’uno all’altro, finchè non le proposero un bagno ristoratore. Dopo un bel tuffo ritemprante si distesero al sole e Sandro portò un grosso piatto di frutta freschissima con una bella bottiglia di spumante e 3 calici. Decisero di mangiare la frutta, fatta a pezzettini, sul suo ventre. Provava delle sensazioni uniche frutta fredda sulla pelle calda e lingue che scorrevano dovunque raccogliendo gocce di succo e pezzettini sparsi su tutto il corpo. Ogni tanto facevano scorrere lo spumante ghiacciato sulla mia figa e lo bevevano dalla fonte, donandole una sensazione unica. Anche lei fece dei pompini dopo aver bagnato il glande nello spumante… mmm che sensazioni!! dopo un po’ Pietro infilò il collo della bottiglia dello spumante nella figa e fece scorrere dentro il liquido. Immediatamente iniziarono a penetrarla alternandosi in lei in modo selvaggio con lo spumante che spruzzava fuori dalla sua figa. Mai aveva provato sensazioni simili… aveva perso totalmente il controllo, ormai in estasi. Si sentiva una vera cagna fra quei 2 bull. Presi dalla frenesia del momento salì su Pietro per cavalcalo e baciarlo e si dimenticò di Sandro, che si era tuffato per rinfrescarsi. Stava sfondandosi sul suo amante, che improvvisamente sentì una presenza alle spalle e in un attimo il suo ano era stato aperto senza tanta delicatezza per una monta doppia. Dopo qualche minuto di leggero dolore, prevalse la voglia di sentirsi cagna fra quei due maschi che la stavano usando. Non si erano accorti che da un peschereccio 3 uomini li stavano guardando e si stavano segando per quella scena. Con la coda dell’occhio li vide e si irrigidi ed avvisò i suoi compagni di gioco. Subito però capirono che volevano solo godersi lo spettacolo e che non si sarebbero mai avvicinati. I due bull iniziarono a scambiarsi i posti e prenderla in due in tutte le maniere. Intanto vedeva i grossi cazzi dei 3 pescatori: uno sembrava italiano e due nordafricani con delle proboscidi enormi. La situazione la eccitò ancor di più. Voleva far vedere loro che troia era e così fece distendere i due bull per succhiarli e si mise a pecora con il culo rivolto verso il peschereccio ormai a meno di 10 metri. Con una mano si apriva la figa e si toccava e con l’altra si sorreggeva mentre succhiava i due cazzi. Cercava di farli entrare fino in gola. Quella situazione stava eccitando, inverosimilmente, tutti. Sandro non riusci a trattenersi e le innaffiò la gola. Per la prima volta anche Pietro perse il controllo e dopo un po’ esplose nella sua gola. Sempre rimanendo a pecora con il culo aperto e rivolto al peschereccio, si voltò giusto in tempo per vedere schizzare quasi contemporaneamente i 3 grossi cazzi. Chissà da quanti giorni non sborravano, perché sembrava non finissero mai di cacciare tanta crema bianca.
Ormai la tensione era caduta e si salutarono, ringraziandoli. Salutarono affettuosamente Sandro e capi che era stato lui ad avvisarli di farsi trovare in quella zona per godersi lo spettacolo.
Io guidavo con un cazzo durissimo e in astinenza da troppo tempo. Pietro si svegliò quando orami eravamo arrivati a Bari. Ma comunque si era arreso ed aveva il cazzo in fiamme. Si attaccò a mia moglie in un bacio così intenso che mi sentii di troppo e dopo un po’ scese dall’auto e ci ringraziò per la vacanza indimenticabile. Mia moglie gli disse che voleva rivederlo subito e mi chiese con gli occhi il permesso. Non riuscii a dirle di no e prendemmo appuntamento per la settimana successiva a casa nostra.
In casa, corremmo in camera da letto. Entrambi nudi lei iniziò a chiamarmi cornuto, frocetto e ordinandomi di farmi una bella sega al mi cazzetto, perché lei non mi avrebbe toccato. Mentre mi umiliava in tutti i modi venni in un orgasmo esplosivo. Ci distendemmo sul letto e ci addormentammo, risvegliandoci solo il giorno dopo. Fu una vacanza memorabile che aveva lasciato il segno in tutti noi. Orami ero consacrato un marito cuck, che non vedeva l’ora di provare sensazioni sempre più intense.

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