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Ricordi di gioventù (3)


di Erfantino
12.06.2022    |    5.457    |    0 9.3
"“Lui in questo momento non ci sta capendo niente e per dimostrarmelo ha inserito nel videoregistratore una cassetta porno, c’era una che prima lesbicava con..."
Il giorno seguente era sabato, i genitori di Luca non lavoravano per cui aveva a disposizione l’auto già dalla mattina. Passò a prendermi, passammo da Mina e raggiungemmo il resto del gruppo nel nostro bar preferito per fare una ricca colazione; dopo ci muovemmo tutti in direzione della spiaggetta, affollata per via del weekend. Fu un problema nascondere a tutti la nuova intimità raggiunta dal nostro trio, ma nessuno pareva avesse notato alcunché.
La mattina passò veloce, tra bagni e partite a beach tennis; anche il pomeriggio volò, con tutto il gruppo impegnato nell’organizzazione della serata: falò in spiaggia, birra, carne arrosto, musica, qualche sigaretta spiritosa. Ci divertimmo tutti, solo Luca sembrava evitarci, ma pensai che non volesse sputtanarci e sputtanarsi.
Tornammo a casa che era già giorno pieno, i miei pronti con la mia sorellina per trascorrere una mattina al mare, mentre io mi buttai a letto e mi svegliai alle 14 per il profumo che veniva dalla cucina. Dopo pranzo altra pennica, Tv, passeggiata nel centro con gli amici e a nanna presto. Il giorno dopo, infatti, avevo deciso di andare in città con un compagno per prendere i moduli per l’iscrizione all’università, per cui mi sarei dovuto svegliare all’alba per prendere il treno delle 7. Mancai tutta la mattinata, rientrai in paese giusto per l’ora di pranzo. Alle 14.30 squillò il telefono di casa, segnale convenuto da parte di Luca per dirmi “parto ora, scendi”. Non avete idea della sorpresa quando vidi arrivare la panda rossa con Luca alla guida e Mina al suo fianco! Anche quel lunedì era andata a casa sua?? Cosa stava succedendo? Entrai in macchina incazzato: “stamattina sei andata a casa di Luca” chiesi.
“Si, è venuto a prendermi col motorino” rispose lei.
“E avete anche scopato?” domandai.
“No”, risposero in coro, “cioè gli ho fatto un pompino”, ammise Mina.
“Cazzo, Mina, se ci sono anche io va bene, ci stiamo divertendo, se non ci sono mi stai tradendo” urlai.
“Aspetta, facci spiegare” dissero insieme.
“Cazzo vuoi spiegare, ti piace il salame di Luca e te lo sei presa” le dissi; “bell’amico” gridai in faccia al mio amico.
“Se stai zitto un attimo ti spiego, visto che al solito non hai capito un cazzo” abbaiò Mina, che sapeva sempre zittirmi.
“Dai, spiega, 60 sessantesimi”, nomignolo con la quale la chiamavo.
“Stamattina Luca mi ha chiamata, voleva parlarmi, è passato a prendermi col motorino e siamo andati a casa sua. Mi ha confessato che sta passando un periodo un po’ particolare, è sempre attratto dalle ragazze ma nelle sue fantasie c’è sempre un altro uomo” disse d’un fiato.
“Cioè sei frocio?” chiesi guardandolo.
“No, cioè non lo so, forse bisex” rispose lui parcheggiando vicino alla spiaggia.
“E allora che centra il pompino, scusa?” domandai.
“Lui in questo momento non ci sta capendo niente e per dimostrarmelo ha inserito nel videoregistratore una cassetta porno, c’era una che prima lesbicava con un’altra, poi arrivava un uomo e diventava un bel trio. Luca si è eccitato, il suo cazzo è diventato duro, lo ha uscito ed ha cominciato a masturbarsi. La scena in TV è andata avanti un bel po’, lui e lei, lui e l’altra, lei e l’altra, si accoppiavano in tutte le maniera ma non sembrava che facessero molto effetto su di lui. A vedere quelle scene e quel bel cazzone duro duro mi sono eccitata anch’io per cui glielo ho preso in bocca per fargli un pompino e farlo finalmente venire, ma niente. Ad un certo punto ha cambiato videocassetta, ne ha messo una in cui, già dalla prima scena, c’erano due ragazzi che si dedicavano ad una ragazza ma poi uno dei due cominciava a fare un pompino all’altro. A vedere quella scena in due minuti è arrivato al culmine, mi ha afferrato la testa e mi è venuto in bocca senza mani”.
“Cazzo!” dissi.
“Eh, proprio” rise Luca.
Ero completamente rincoglionito, non capivo più niente, tutto quello che avevamo vissuto assumevano un altro sapore: ecco perché aveva sborrato quando mi ero trovato a pochi centimetri dal suo cazzo, ecco perché non si faceva problemi a toccarmi o a prendermelo in bocca, ecco perché voleva mettere la sua cappella fra la mia lingua e quella di Mina…
“L’altro giorno sarei andato avanti per ore a scopare Mina, ma quando ti sei addormentato è bastato accarezzarti il cazzo moscio per venire in due colpi” disse il mio amico.
“Quindi sei stato tu a venirmi sulla pancia?” chiesi.
“Si, ho goduto come un maiale, pensa che un fiotto di sborra è finito sul muro” ammise Luca.
“Cazzo!” ridissi, “e tu hai visto tutto?” chiesi a Mina.
“Si, avevo già capito tutto ma volevo che fosse lui a parlarmi. E adesso?”
“Adesso che?” chiesi
“Che ne dici se domani mattina provassi a prendertelo in bocca?” domandò il mio amico.
“Oh!! Io non sono frocio!! A me piace la fica!” urlai scendendo dalla macchina e fiondandomi direttamente in mare. Era lunedì, per cui, a parte qualche parrucchiera, in spiaggia non c’era nessuno. Nuotai per una buona mezz’ora, il mare mi stancava ma mi rilassava anche, per cui uscii dall’acqua molto più calmo di come c’ero entrato. Mina mi venne incontro, mi prese sottobraccio e mi portò in un punto appartato, lontano da orecchie indiscrete.
“Senti” mi disse, “il tuo amico, amico capisci?, ha bisogno d’aiuto, non sa a quale facoltà iscriversi e dove, in più questo fatto di non sapere se è etero, bisex o omo lo sta facendo uscire pazzo! Ti ha chiesto solo se domani può provare a prendertelo in bocca, giusto per cercare di capire”.
“Non lo so, Mina, a me gli uomini non piacciono. Luca è quasi il fratello che non ho, ma non può chiedermi questo!” cercai di ribattere, ma debolmente. Luca era davvero un fratello, per me, avrei fatto di tutto per aiutarlo e il fatto di condividere con lui la mia donna dimostrava che vedevo in lui una estensione di me stesso.
“Dai, solo per provare, tu chiudi gli occhi e non saprai neanche se è la mia bocca o la sua. Io sono molto onorata che abbia confessato a me questo e che abbia chiesto il mio aiuto, voglio insegnargli a fare i pompini speciali che ti piacciono tanto” disse la mia ragazza dandomi tanti bacini. Poi mi prese per mano e mi portò in acqua, mi abbassò il costume e mi fece godere usando solo il suo interno coscia.
Usciti dal mare tornammo da Luca: “Allora, alcune cosette da chiarire: primo, domani mattina avrò bisogno di una sigaretta spiritosa”, dissi sapendo che erano entrambi contrari. “Poi, potrai giocare col mio cazzo ma non pensare che poi io ti inculi o, peggio, che tu mi inculi. Chiaro? Infine, entrambi mi dovete un favore”.
Un sorriso illuminò il viso di Luca, finalmente.
Mina mi abbracciò forte e mi diede un bacio con la lingua, cosa che generalmente in pubblico non faceva. “Se ti comporti bene, anche tu avrai la tua bella sorpresa” disse.
“Cosa?” chiesi io, e lei “Tu comportati bene domani e vedrai” rispose.

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