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Un bidone niente male...


di renko
19.01.2022    |    8.746    |    4 9.5
"" Il bel faccino si fa triste nel momento in cui realizza che Elvis le ha tirato un bidone, ne approfitto? "Beh, mi dispiace..."
Domenica mattina di un'estate piacevole, non ancora troppo calda e afosa. E' una bellissima giornata e ho già in mente di passarla in pieno relax dopo una settimana di rompimento di coglioni al lavoro.
Ho finito di tagliare il prato e mi concedo una pausa con tanto di birra gelata seduto in veranda. Rivolgo lo sguardo verso la macchina che da almeno una mezz'oretta è ferma nel piccolo parcheggio oltre la strada. Scorgo del movimento all'interno, mi pare siano due ragazze che discutono animatamente.
Non mi sbaglio, infatti poco dopo un bel visino si affaccia al finestrino dell'auto voltando le spalle all'altra con un'espressione corrucciata. Devono aver litigato per qualche motivo, mi dico.
I nostri sguardi si incontrano, alzo la bottiglia di birra che ho in mano verso le ragazze e mormoro un "cin cin". Vedo che il bel visino cambia espressione addolcendosi, così mi pare ancora più grazioso. Altro movimento all'interno dell'auto, la discussione è ripresa evidentemente, poi lo sportello si apre e posso finalmente apprezzare la figura intera del bel visino!
Avrà meno di vent'anni, una sbarazzina coda di cavallo castana chiara che ondeggia ad ogni passo, canottierina nera degli AC/DC, minigonna jeans mini mini che lascia presto campo a due gambe spettacolari che terminano con due piedini infilati in sandali leggeri. Una Dea!
Si avvicina alla siepe bassa che delimita il mio giardino e si sporge verso di me regalandomi uno tour panoramico nella sua scollatura. "Ciao, scusa, ma questo è il parcheggio del Parco Lotto?" Cinguetta con una vocina che mi conferma che non deve avere più di 18 o 19 anni.
"Sì, ci avete parcheggiato proprio in mezzo!" Rispondo cercando di rendermi simpatico... non si sa mai. Invece la vedo stizzita girarsi verso la compagna che dalla macchina attende notizie.
"Sì, è qui." Le urla, poi si gira nuovamente verso di me. "Scusa se ti rompo le scatole ma, per caso, conosci Elvis, quello che gioca a calcio?".
Certo che lo conosco, ieri sera eravamo insieme a festeggiare la vittoria per 4 a 0 fino a tardissimo, Elvis ha esagerato con le bibite e l'hanno dovuto portare a casa mezzo in coma. Ora sarà sicuramente a smaltire la sbornia con un mal di testa da Guinness dei primati!
"Sì lo conosco, perché?" Rispondo al capolavoro della natura che continua a mostrarmi il meglio di sé custodito all'interno della canotta.
"No, niente... avevamo appuntamento qui quasi un'ora fa e pensavamo di avere sbagliato posto."
Il bel faccino si fa triste nel momento in cui realizza che Elvis le ha tirato un bidone, ne approfitto?
"Beh, mi dispiace... per consolarvi posso offrirvi qualcosa di fresco da bere, avrete patito il caldo a stare in auto tutto questo tempo." Azzardo facendo oscillare la bottiglia di birra che tengo in mano.
Mi guarda dubbiosa calcolando se potessi essere un ripiego all'altezza di Elvis, ho qualche anno e qualche chilo in più, la birra fredda forse la tenta... poi si gira verso l'amica che è rimasta in auto e, con un'alzata di spalle, le urla: "Ti va di bere qualcosa qui? Tanto ormai...".
Non molto gratificante per il mio ego, ma che ci volete fare? Chi si accontenta a volte gode...
L'amica ci pensa qualche secondo, le restituisce l'alzata di spalle e apre lo sportello dell'auto facendo scivolare fuori due gambe chilometriche che finiscono solo dove inizia un culo disegnato da Giotto! Sulla ventina anche lei, bionda, occhi azzurri cielo, poche tette per cui non spreca tempo ad indossare il reggiseno, un'espressione birichina impreziosita da una bocca carnosa e perfetta che, solo a vederla, ti vengono in mente i peggiori peccati capitali!
Indico le sedie alle due bellezze e tolgo dal frigo portatile due bottiglie di Corona ghiacciate che stappo con maestria prima di porgerle loro. "Salute! Io sono Renko, piacere di conoscervi."
"Ciao, io sono Marika e lei è Manu, piacere nostro!" Mi risponde la bionda mentre facciamo tintinnare le bottiglie in un brindisi carico di aspettative... le mie! Si portano i lunghi colli delle bottiglie alla bocca avvolgendoli con le labbra in modo irresistibilmente sensuale. Mi sa che sono due porcelline mica male le due ragazzine...
Al primo brindisi ne seguono numerosi altri, il frigo portatile presto si svuota, eppure c'era una dozzina di birre ghiacciate poco fa. Stappo e faccio tintinnare le ultime tre e chiedo:
"Ma toglietemi una curiosità." Cercando di sembrare ingenuamente sorpreso. "Avevate appuntamento con Elvis tutte due insieme?" Sguardo sbalordito e indagatore. Si scambiano un'occhiata sfuggente e piena di complicità e segreti indicibili, quasi a concordare tacitamente una risposta plausibile. Mi sa che le due porcelline sono complici in qualche piccante marachella, sono indecise se rendermi partecipe del loro segreto o se propinarmi una bugia che appaia credibile. Evidentemente, complici anche le birre che hanno ingurgitato, non ne trovano una decente e quindi la biondina, mordicchiandosi le unghie, confessa:
"A volte lo facciamo... io e lei insieme, con un ragazzo, intendo... sì insomma ci piace sia il cazzo che la patatina a tutte due, e allora..."
Dopo la confessione guarda l'amica cercando la sua approvazione, con un'alzata di spalle sincronizzata scoppiano a ridere entrambe dimostrando grande intesa. Io sono rimasto come un ebete, senza parole, a momenti lascio cadere anche la bottiglia che ancora stringo in mano. Ma che bella sorpresa!
E' chiaro che l'effetto che hanno ottenuto su di me le diverte molto. Continuando a ridacchiare, un po' brille, mi indicano a sottolineare la mia prolungata, ma spero momentanea, paresi. Poi Marika decide di finirmi con il colpo di grazia. Si avvicina a Manu e la bacia in bocca, lasciandomi intravvedere le lingue che si intrecciano vorticosamente in un umido abbraccio. Continuano per qualche secondo e poi, senza smettere di baciarsi, si sfilano le magliette l'una con l'altra, svelando due seni giovani e sodi, allergici a reggiseni e incuranti della forza di gravità. Una meraviglia della natura!
Marika, abbandonata la bocca dell'amica, le scende lungo il collo con la lingua fino ad incontrare un capezzolo ormai gonfio e turgido che inizia a succhiare. Lo stringe tra i denti accertandosi che io abbia una buona visale dei suoi denti affondati nella carne dell'altra. Poi fa roteare la lingua attorno all'areola, appena poco più scura della pelle del seno. Con la mano stringe l'altra tettina, torturandone il bottoncino sapientemente.
Manu inarca la schiena, la nuca appoggiata sulle spalle, si gode il supplizio a cui la sottopone Marika. Dopo qualche minuto, percorsa da un fremito che rivela il primo orgasmo, decide che è tempo di ricambiare il favore. Allontana l'amica spingendola all'indietro e si tuffa sulle sue tette perfette iniziando a leccarle avidamente.
A poco a poco riprendo le mie facoltà mentali e fisiche, soprattutto fisiche perché noto un bozzo mica male crescere nei miei pantaloncini di cotone. Lo notano anche loro e, sghignazzando entrambe, aumentano il tasso erotico della loro performance allo scopo di far definitivamente esplodere i miei shorts.
Decido allora di liberarlo dalla sua prigione di cotone, appena abbasso i pantaloncini l'amico svetta prepotente impennandposi come una moto da gran premio! Manca solo che esclami "Finalmente!"
Ormai eccitate dall'inaspettata situazione, le due porcelline sembrano apprezzare la comparsa sulla scena del mio inquilino del piano inferiore... Lo osservano valutandone dimensioni e consistenza, forse si chiedono se basterà per tutte due...
Decidono di valutare da vicino il nuovo giocattolo, interrompono i baci saffici e gattonano verso la mia sedia come due flessuose pantere. La bionda allunga una manina dalle unghie smaltate di rosso fuoco verso il mio uccello. Lo afferra stringendolo alla base e lo scrolla per verificarne la consistenza. Sembra soddisfatta, lo piega in direzione della bocca di Manu e, mettendole la mano sulla nuca, la avvicina alla mia cappella pulsante. Una sensazione di umido e morbido tepore mi avvolge il cazzo, ormai sparito nella bocca della maialina.
Una vera pompinara la Marika! Se lo spinge fino in gola per poi farlo ricomparire lubrificato da filamenti di saliva. Si dedica a leccarmi la cappella con alcune lappate per poi tornare ad ingoiarlo avidamente. Manu intanto non smette di massaggiarmi le palle, anche se le stringe un po' troppo forte la cosa mi piace un sacco. Poi inizia a succhiarmi prima uno e poi l'altro testicolo, li tira stringendoli tra le labbra mentre li massaggia con la punta della lingua. Due maestre del pompino, senza dubbio!
Dopo un paio di minuti di questo massaggio le due decidono di spartirsi equamente l'asta ormai durissima. Inizia così un pompino a due bocche, e che bocche! Una da un lato e l'altra dall'altro fanno aderire le labbra al mio uccello e, con le lingue ne percorrono tutta la lunghezza, andata e ritorno sincronizzate. Arrivate alla punta le loro lingue si incontrano scambiandosi umide carezze.
Decido che mi piace troppo quello che stanno facendo. Perché trattenermi oltre? Voglio riempire queste due bocche vogliose con tutto quello che posso spruzzare. Forse capiscono le mie intenzioni, perché iniziano a segarmi l'attrezzo con forza, senza smettere di succhiare la cappella. Si alternano con le lingue mentre a condurre la sega è Marika, che ha una mano molto esperta.
Quando sentono che inizio ad ansimare e che il mio cazzo è pronto ad esplodere, aumentano il ritmo della sega e avvicinano le bocche alla cappella continuando a infilarsi le lingue in bocca.
Arrivato al limite del sopportabile esplodo con un fiotto poderoso che termina la sua corsa sui due visini ansimanti. Ne seguono altri tre o quattro che impiastricciano capelli, nasi, occhi e tutto quanto si trovi sulla traiettoria. Appena cala la gittata e lo sperma esce timidamente colando sul glande, le due si dedicano a leccarlo assetate. Mi restituiscono una cappella più asciutta e pulita di quando gliela ho consegnata.
Per niente soddisfatte (giustamente) le due amichette riprendono immediatamente la loro lesbicata, i pochi vestiti rimasti sono volati sul prato e adesso ho la splendida visione del culetto di Manu che, inginocchiata tra le gambe di Marika, le lappa il grilletto mentre infila tre dita nella patatina agitandole velocemente.
Mi godo qualche minuto della performance accarezzandomi il pisello, appena ha ripreso vigore mi avvicino al culetto in splendida vista stringendo il cazzo in mano e annuncio:
"E' ora che mi dedichi un po' ai vostri buchetti, chi ne vuole?..."
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