Meno di un’ora e un cuore di tenebra

Mentre ti aspetto, paura ed eccitazione mi attraversano. Sono passati tantissimi anni dall'ultima volta che ti ho avuto dentro di me. Ti piacerò ancora? Mi allago solo all'idea del tuo cazzo tra le mie gambe, della tua lingua tra le mie labbra aperte. Colo, il mio desiderio di te cola, lento, mi bagna, mi apre, mi scalda.

E finalmente sei qui, davanti a me. Sei sempre tu. E divampo. Mi sconvolge, la mia reazione. Mi si bloccano i pensieri, voglio solo sentirti addosso, dentro. Abbiamo meno di un'ora per vedere se ci riconosciamo, se ci incastriamo ancora, poi io me ne devo andare. E non so se ti rivedrò più. Ho fame di te ma non so come toccarti. Respiro, respiri, poi mi penetri. Ah, il tuo cazzo è perfetto, come me lo ricordavo. Mi allarga, mi riempie, ho talmente tanta voglia che già sento che sto per godere.

Riesco solo a pensare “Sbattimi”, forte, ancora più forte. Quando mi fai girare per prendermi da dietro penso che è da tanto che non mi sento così esposta. Ma mi piace che tu mi guardi, mi piace avere le gambe aperte per te, la figa grondante.

Mi scopi e mi fai venire voglia di urlare, godo, ancora e ancora, mi chiedi se puoi mettermi un dito nel culo ma non sono pronta, anche se vorrei esserlo. Lo sarò mai? E’ tardi, è quasi ora di andare.

Ti prendo in bocca il cazzo, è caldo, duro, intriso dei miei umori. Lo lecco, lo succhio, mi riempie la bocca di buono. Voglio che tu venga così, mentre ti scopo con la bocca. E poi vieni, sei amaro e salato e mi eccito ancora, ma devo andare. Il tempo è finito.

“Ci rivedremo?”

“No”.

Qualche tempo dopo...

Ci metti un dito, poi due. Mi allarghi, piano, pianissimo. E’ la carezza più dolce che mi dai, non vuoi farmi male. E’ per questo che te lo lascio fare, che voglio con tutta me stessa che sia tu a farlo. Perchè so che non proverò dolore, perchè starai attento, fino a quando mi sentirai rilassata, fino a quando sentirai che sono pronta, allora mi aprirai di più, entrerai più a fondo.

La prima volta va così, e scopriamo che mi piace, che non mi fai male, che già mi fai godere. E’ un piacere primitivo, più intenso, non so, è abbandono e possesso. La figa vuota, il culo pieno, è un piacere che viene da un posto diverso. Il tuo cazzo mi allarga, mi porta via la lucidità. Non penso più a niente, sento e basta. Non sono abituata, non lo sapevo che mi sarei sentita così, con te che mi scopi il culo e io che devo ricordarmi di non ansimare troppo forte, non vogliamo che ci sentano.

L'ultima volta che lo abbiamo fatto, fuori era caldissimo. Mi hai scopata con forza, sudandomi addosso, volevo chiudere gli occhi e abbandonarmi ma volevo anche continuare a guardarti, perchè mi eccita guardarti mentre mi porti via tutta la dignità. Mi hai fatto godere, mi fai sempre godere, ogni volta in un modo nuovo. Fuori faceva caldissimo e dentro, dentro era furia e lussuria cieca. Mi hai fatto mettere a carponi sul letto, il culo per aria, una goccia di lubrificante, e hai inizato ad allargarmi.

Quando sei entrato, oh quando sei entrato mi sono abbandonata a te e al tuo cazzo duro. Ti ho chiesto il permesso di toccarmi, mentre mi scopavi il culo, e ho adattato il movimento delle dita sul clitoride al ritmo delle tue spinte. Ho avuto l'orgasmo più forte della mia vita. Pensavo che sarei svenuta. L'ho sentito salire, un'onda altissima e possente, e mi ha travolta. E sono rimasta così, attonita, le ginocchia molli e un rombo come di cascata nella testa.

Ti sei preso il mio cuore di tenebra.