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In ginocchio fra le sue cosce.


di Membro VIP di Annunci69.it DoubleSide
09.03.2024    |    2.832    |    1 9.1
"Ero bloccato in quella divina e morbida morsa costituita da tutto il suo corpo..."
In ginocchio davanti a lei, completamente nudo, i polsi legati dietro alla schiena, il busto dritto ed un morbido collare al collo.
È così che mi ha lasciato, proprio davanti alla sua poltrona: in attesa. Questa condizione ha posto il mio spirito esattamente sul confine tra eccitazione e deliberato senso di abbandono.

Quando è ritornata e si è seduta sulla poltrona, aveva addosso solo un paio di mutandine che celavano del tutto la sua figa, il resto del suo corpo era libero, senza nessun velo.
Meravigliosamente nudo.
Non ha detto nulla soffermandosi però a guardarmi da vicino, chinata in avanti sul mio viso. La completa nudità mi rende fragile ed esposto, i polsi legati mi fanno sentire indifeso e totalmente arrendevole: è una sensazione che mi piace e che scalda il mio animo perché mi fa percepire come totalmente suo e nelle sue mani. È come essere saltato dentro ad un recinto da cui non poter uscire, senza nemmeno sapere cosa accadrà con l’unica certezza di essermi consegnato a lei.
Questo momento e questa particolare condizione sono la trasposizione fisica di ciò che lega spiritualmente i nostri animi.
Ero eccitato anche nel corpo in modo vistoso. Avevo il cazzo duro non nel modo consueto: spingeva e pulsava come se la cappella dovesse presto scoppiare. Il caldo motore di quella forte eccitazione premeva da qualche parte dentro di me dalle parti dello stomaco.

Desideravo che lei facesse ciò che voleva di me e del mio corpo: il mio più grande piacere è sempre nella consapevolezza di essere suo e di appartenerle. Qualsiasi suo gesto, anche doloroso, non sarebbe stato altro che la piena espressione della mia appartenenza a lei. Aspettavo ardentemente che il suo trattamento, qualsiasi esso lei avesse scelto di intraprendere, manifestasse la sua incondizionata proprietà nei miei confronti.

I nostri corpi sono solo due contenitori al cui interno ci sono le nostre preziose emozioni: il piacere profondo e denso oltre questo involucro è nella forza del nostro legame.

L’ho guardata. Lei sapeva molto bene che la desideravo, sapeva che avrei voluto darle tutto di me, sapeva che morivo dalla voglia anche solo di sfiorala. Il mio non era un semplice desiderio ma un bisogno profondo e a tratti quasi disperato.
Dopo poco ha aperto le cosce e mi ha fatto avvicinare ponendomi fra di esse. Il mio cazzo durissimo svettava sfacciato. Con infinita delicatezza ha agganciato un guinzaglio in pelle al mio collare e con altrettanta tenerezza mi ha avvicinato a lei. I suoi seni dondolavano intimi, vicinissimi al mio viso. Sentivo chiaramente l’odore della sua pelle nuda e liscia. Mille emozioni, troppe e tutte insieme, si affollavano nella mia testa senza riuscire ad uscire in modo definito: tutto questo finiva per tradursi in un tremore che si diffondeva in tutto il mio corpo rendendo fisicamente evidente il mio stato d’animo.

Con una mano ha afferrato gentilmente la mia mascella tenendo sollevato il mio viso: un gesto fermo, espresso chiaramente e in modo composto con cui mi faceva suo sottolineando la mia sottomissione. Poi ha avvicinato le labbra alla mia fronte e mi ha baciato con dolcezza sconfinata.
Con la mano ha poi percorso tutto il mio torace fino al ventre lasciando dietro di se brividi che hanno scosso il mio corpo in modo scomposto. Senza fermarsi nemmeno per un attimo, si è diretta sul mio cazzo afferrandolo con immediato vigore per poi aumentare lentamente la pressione fino ad una morsa fisicamente dolente. Quel forte gesto di possesso mi ha restituito un brivido intenso e caldo. Senza diminuire l’intensità della sua presa, mi ha sorriso in modo dolcissimo baciandomi sulla bocca con delicato amore. La sua lingua è penetrata con calore e generosità nella mia bocca unendomi a lei in un bacio pieno di reciproca passione. Sibili d’aria entravano ed uscivano frettolosi dalle nostre narici tradendo il sincero ed intenso coinvolgimento di entrambi.
Lacrime di autentica e travolgente emozione sono sgorgate dai miei occhi chiusi scorrendo fino a lambire le nostre labbra ancora saldamente serrate. Non appena se ne è accorta, ha preso il mio viso fra le mani e con amabile e meravigliosa premura ha quindi leccato quelle gocce facendole sue per poi guardarmi con tenerezza.

“Sono tuo” - sono riuscito a sussurrare dal basso verso l’alto con la voce rotta e incrinata da una sottile nota di disperata devozione.
“Lo so, mio adorato” - mi ha risposto con un sorriso soddisfatto e grato mentre con le dita si è lentamente premurata di stringere con graduale decisione i miei capezzoli. Le ero riconoscente per quel gesto che conferiva anche una fisicità intensa a ciò che ci eravamo appena detti.
Forse lusingata da quel nostro breve dialogo, mi ha sciolto i polsi invitandomi a girarmi per volgerle la schiena pur sempre rimanendo sempre in ginocchio fra le sue cosce.
Durante questo movimento, ed in modo che io non vedessi, si è sfilata le mutandine.
Adesso anche lei era completamente nuda. Non avevamo nessun contatto ma potevo percepire il calore del suo corpo dietro di me: una condizione che mi restituiva un profondo senso di intimità.

Anche se in una chiara posizione di sottomissione, avevo comunque addosso una piacevole sensazione di protezione che lei ha accentuato serrando le cosce e tenendomi stretto. Ogni suo movimento era capace di esprimere sempre dolcezza e dominazione allo stesso tempo ed io mi sentivo come se fossi riparato da una fortezza fatta dal suo corpo ma anche costretto e prigioniero.
Adoro la morbidezza del suo corpo e amo intensamente le sue curve generose. Ho sempre passato molto tempo davanti alle sue foto lasciando scorrere libero ed intenso il mio ardore. Adesso ero lì, percepivo la sua completa nudità e questo riempiva con un intenso calore il mio animo fino a renderlo colmo e straripante.

Dopo avermi lasciato in quella posizione a lungo, forse con la generosa intenzione di permettermi di godere di quel momento, ha messo una mano sulla mia fronte in modo dolce e ed un braccio saldamente sul mio petto.
Mi ha stretto con forza graduale contro al suo corpo nudo facendomelo sentire molto bene. Ho avvertito un’inondazione di infinite e stupende sensazioni ed il mio respiro si è fatto subito più affannoso ed irregolare.
Ero serrato in una vigorosa morsa di possesso che allo stesso modo era però anche un passionale abbraccio.
Il suo corpo nudo premuto sulla schiena è la sensazione più divina che avessi potuto provare.
Premeva con sfacciata intenzione la figa sulla mia schiena per farmela sentire volontariamente molto bene, ho osato pensare che ne traesse lei stessa piacere. Sentivo anche chiaramente le sue tette più in alto. Ero bloccato in quella divina e morbida morsa costituita da tutto il suo corpo. Le mie sensazioni si sono spinte fino a farmi girare la testa. Stavo godendo dentro, sperimentando un vibrante e costante piacere in un luogo profondo dentro di me che solo lei riusciva a trovare e che nulla aveva a che fare con i superficiali e rapidi orgasmi del corpo. Era qualcosa di molto più intenso e potente che forse in pochissimi possono comprendere. È il piacere di abbandonarsi, di appartenere, di essere legati in modo saldissimo.

Mi sentivo suo, custodito con calore, di sua proprietà ed era bellissimo. La sua generosità nel farmi sentire tutto il suo corpo era stupenda, emozionante ed esaltante. Mi teneva stretto come qualcosa di suo, come quando si stringe egoisticamente un tesoro al petto ma in quella stretta c’era anche tanto sentimento e la salda consapevolezza di non essere entrambi soli. Quell’intreccio fisico era anche il nostro guscio all’interno del quale c’eravamo solo noi due. Un luogo nostro, nel quale potevamo permetterci di sentirci liberi di vivere le pulsioni più segrete.
Sentivo che mi stava trasmettendo tutto: possesso e sentimento,
dolcezza e fermezza, cura di me e protezione, inflessibilità e tenerezza.
Avrei voluto restare immerso nel suo corpo in quel modo per sempre.

Ancora una volta i respiri di entrambi rimandavano alla profonda eccitazione di quegli attimi. Poi le sue mani hanno ripreso la loro severità cercando ancora i miei capezzoli.
Questa volta li ha strizzati con intensità crescente portandomi a superare la soglia del dolore sopportabile. Un messaggio potentissimo con cui mi concedeva il piacere della consapevolezza che lei poteva fare qualunque cosa con me, anche inaspettatamente, perché le appartenevo.
Poi ha afferrato il mio cazzo e lo ha stretto ancora fortissimo.
Le ero terribilmente riconoscente per quel piacere e non ho resistito ad inclinare inevitabilmente la testa indietro baciandola sulla bocca.
In risposta ha stretto ancora più forte il mio cazzo che ormai svettava durissimo, senza tuttavia mai smettere di baciarmi. Le nostre lingue erano morbidamente intrecciate ma la sua mano era sempre severa: sembravamo comunicare attraverso due vie contemporaneamente dosando alternativamente l’intensità di una o dell’altra. È impossibile riuscire a trovare parole che in modo completo riescano ad avvicinarsi all’intensità di quell’istante.
Dopo qualche attimo ha deciso di sbilanciare quell’equilibrio precario: tenendo il mio cazzo con una mano, ha utilizzato l’altra per colpirlo con dei sonori quanti inaspettati schiaffi.

Eravamo entrambi molto eccitati, percepivo la sua figa bagnata scivolare nel contatto con la mia schiena: una sensazione sublime!
Credo che non ne potessimo più entrambi. Solo a quel punto ha fatto girare nuovamente verso di lei, ha preso il mio cazzo eccitatissimo e lo ha portato all’ingresso della sua figa.

Ci siamo fusi in un corpo solo. Poi abbiamo scopato a lungo: è successo in un modo meraviglioso che tuttavia qui non racconterò perché è solo nostro.
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