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Loredana


di DoubleSide
30.07.2023    |    6.382    |    9 9.5
"Passò un tempo infinito durante il quale io fissai lo schermo senza però riuscire a seguire il film..."
Loredana

Conoscevo Loredana solo da poche settimane ma quell’amicizia si era rivelata fresca ed intensa già dai primi istanti quando mi fu presentata da alcuni amici durante una cena. Ricordo che quella prima sera chiacchierammo subito senza interruzione scoprendo innumerevoli interessi in comune oltre ad una immediata e spontanea simpatia reciproca. Diventammo in breve molto amiche iniziando a frequentarci con assiduità.
Loredana era una donna di mezza età, proprio come lo ero io. Avevamo entrambe alle spalle un matrimonio naufragato e qualche successiva storia più o meno d’amore con uomini apparsi e scomparsi nel giro di tempi sempre insufficienti.
Mi piaceva quel suo carattere sempre spigliato e divertente con il quale era capace di riempire ogni incontro con risate e spensieratezza. Era magnetica anche nella sua fisicità e, con i suoi capelli rossi ricci e voluminosi, riusciva sempre ad attrarre gli sguardi maschili. Alta più o meno come me, aveva forme appena abbondanti ma allo stesso tempo armoniose ed un seno molto più generoso del mio. Io sembravo invece il suo opposto: capelli mori fino alle spalle, più magra e con un seno così contenuto da non poter essere mai considerato vistoso.
Una sera decidemmo di andare a cena in un bel ristorante e poi al cinema. Lori arrivò all’appuntamento puntuale come era sua abitudine: un segno di rispetto che ho sempre apprezzato. Indossava una gonna nera ed una maglia scollata così aderente da delineare i capezzoli in modo chiaro e sfacciatamente inequivocabile. Io invece avevo scelto un paio di pantaloni grigi e una semplice camicetta bianca: un abbigliamento decisamente più casto.
Passai la cena a ridere come sempre ma quella sera mi ritrovai anche spesso a fissare quei seni così evidenti. Nella vita avevo frequentato sempre solo uomini, con le donne non avevo avuto nessuna esperienza e nemmeno l’avevo mai immaginata. Quella sera però non riuscivo proprio a evitare che i miei occhi cercassero il suo petto e in un paio di occasioni Loredana colse il mio sguardo lasciandosi sfuggire un breve sorriso metà sbarazzino e metà divertito.
Finita la cena andammo al cinema: avevamo scelto una commedia romantica appena uscita. Uno di quei film che piacciono alle donne e forse anche alle coppie piene di sogni.
Proprio davanti a noi si sedettero un ragazzo e una ragazza che avevano l’aria di essere al loro primo appuntamento. Lo feci notare a Loredana che mi confessò subito di avere pensato esattamente la stessa cosa. Pensai che sarebbe stato divertente vedere se lui ci avesse provato.
Non attendemmo molto prima che il film ebbe inizio. Con il favore della semi oscurità mi sentii più libera di guardare ancora i seni di Loredana abbassando lateralmente gli occhi. Mentre iniziavo a chiedermi perché ne fossi così attratta, mi accorsi che Lori mi stava guardando. Ci fissammo per un attimo durante il quale provai un profondo imbarazzo.
Passò un tempo infinito durante il quale io fissai lo schermo senza però riuscire a seguire il film. Poi, inesorabilmente, tornai a guardare verso di lei con la coda dell’occhio: stava guardando anche lei la proiezione ma con la mano si accarezzava un capezzolo: il suo dito produceva movimenti circolari sul tessuto attillato della maglietta. Ebbi un brivido rendendomi conto che il gesto era plateale. Cercai di vedere meglio e scoprii che con l’indice e il pollice aveva iniziato a pizzicarselo. Scoprii con sgomento di essere bagnata e mi sforzai di distogliere lo sguardo concentrandomi sul film iniziando a ripetere a me stessa che io ero etero.
Intanto i ragazzi davanti a noi avevano interrotto la loro amicizia per passare ad una condizione nuova e diversa del loro rapporto: si stavano finalmente baciando ignorando completamente il film. Potevo vedere chiaramente la lingua di lui insinuarsi nella bocca della ragazza e i movimenti della testa di lei che lo assecondavano. Mi ritrovai a guardarli e a pensare con sorpresa a quanto lei stesse sicuramente iniziando a bagnarsi. Pensai alla sua figa stretta nei jeans e mi chiesi se più tardi lei avrebbe concesso alle dita di lui di soddisfare il proprio bisogno di essere toccata.
Con quei pensieri non riuscii a distrarmi ed inesorabilmente ripresi a guardare Lori che intanto aveva reso i suoi movimenti ancora più chiari ed inequivocabili. Poi inaspettatamente si volse lentamente verso di me rivelando con sorprendente naturalezza tutta la consapevolezza della situazione che stavamo vivendo e togliendomi dunque ogni dubbio sull’intenzionale malizia delle sue carezze ai propri capezzoli. Senza smettere di guardarmi dritto negli occhi passò con disinvoltura una mano sulle mie spalle ed iniziò ad accarezzarmi i capelli ed il collo. Non mi mossi, anzi mi irrigidii: lei non smise. Mi sentii confusa e pertanto cercai di concentrarmi sulla coppia davanti a noi ripetendomi: “loro si baciano, io sono etero”.
Sembrava un mantra che inspiegabilmente continuavo a rincorrere nella nebbia.
Le carezze dolci di Loredana non smisero mentre io cercai dei pensieri razionali che però non riuscii a trovare da nessuna parte. Rimasi paralizzata ma allo stesso tempo non feci nulla per sottrarmi alle sue attenzioni. Credo che Lori avesse il potere di leggere i miei pensieri perché dopo pochi attimi portò l’altra sua mano sul mio ginocchio. Il suo corpo era ora completamente ruotato verso di me: un atteggiamento intimo ed inequivocabile sospeso fra seduzione e suadente costrizione.
Fu l’attimo in cui mi resi pienamente conto che sarebbe successo qualcosa che mi avrebbe portato a superare un confine per giungere in uno spazio nuovo e sconosciuto. A quel punto la mano di Lori percorse la mia coscia salendo lentamente mentre il mio respiro iniziò a farsi più irregolare. Poco prima di arrivare fra le mie gambe, si fermò, si avvicinò di nuovo e mi sussurrò: “se vuoi mi fermo”.
Non riuscii a dire nulla.
Lei salì ancora fino ad arrivare fra le mie cosce e io realizzai di essere già terribilmente bagnata. Iniziò a sfiorare il tessuto dei miei pantaloni proprio sulla mia figa. Lo fece in modo estremamente leggero e delicato. Io cercai con forza di volgere ancora lo sguardo sulla coppia davanti a noi e ancora mi ripetei: “loro si baciano, io sono etero”.
Ero tesa, confusa e in uno stato d’animo indecifrabile che mi portò a decidere tutto in un attimo irrazionale: con un gesto rapido e risolutivo afferrai la mano di Lori e la spostai con decisione, mi alzai di scatto ed uscii dal cinema quasi di corsa.
Mi ritrovai sola sul marciapiede a respirare l’aria fresca della sera ma non ebbi il tempo di formulare nemmeno un pensiero perché Lori mi raggiunse. Si piazzò davanti a me con le braccia conserte, lo sguardo serio ed intenso. Io non riuscii a guardarla, preferii fissare l’asfalto riuscendo appena a sussurrare: “scusa, sono etero”. Lei sorrise in modo estremamente dolce, mi prese per mano ed insieme ci avviammo verso la macchina senza dire nulla.
Salimmo sulla sua auto, lei si mise al volante ma non accese il motore. Fuori era buio, fu un attimo sospeso reso scomodamente imbarazzante dall’ambiente ristretto dell’abitacolo ma lei allungò deliberatamente quel momento e io compresi che non sarebbe finita così.
Fu lei a parlare per prima: “sei sicura di quello che hai detto?”.
“Sono sicura”, risposi senza ormai più nessuna convinzione.
Poi si avvicinò fino ad essermi quasi addosso e aggiunse: “e allora perché sei così eccitata?”.
Tentai di rispondere ma ciò che uscì dalla mia bocca fu balbettante e sconnesso: “io, io non, non…”
A quel punto Lori appoggiò il suo corpo al mio facendomi deliberatamente sentire il suo seno. Il mio corpo reagì con un piccolo capogiro ed io improvvisamente cedetti. Tutto mi apparve inequivocabilmente naturale, fu come se una diga immaginaria dentro di me si fosse rotta travolgendomi con le intense emozioni che erano sempre state nascoste dentro di me. Fui avvolta da una vampata di calda eccitazione che pervase tutta me stessa: dal profondo della mia mente fino alla mia figa ormai bagnata come forse non lo era mai stata.
Lori mi riportò alla realtà avvicinando la bocca al mio orecchio per sussurrarmi: “adesso posso toccarti?”. La sua voce vibrava ed era languida: tradiva una incontenibile eccitazione.
Non risposi ma mi ritrovai a gemere in modo chiaramente irrequieto, lei appoggiò la mano fra le mie gambe e io mi sentii subito avvampare ritrovandomi a divaricare inconsapevolmente le gambe per assecondare la sua attenzione.
Con la lingua sfiorò le mie guance ed io iniziai a mugolare sommessamente spingendo il mio corpo contro il suo. A questo punto mi baciò in modo immediatamente intenso e prepotente infilandomi tutta la sua lingua in bocca: la assecondai subito istintivamente e con intensa passione.
Anche lei ormai ansimava; fra un bacio e l’altro rubò il tempo per sorridermi e invitarmi a toccare quei seni che avevo guardato tutta la sera. Capii che era consapevole di concedermi qualcosa che desideravo. Erano bellissimi. Sentii i capezzoli duri, li accarezzai con gusto e a lei apprezzò compiaciuta.
Senza interrompere il nostro bacio mi sbottonò i pantaloni appoggiando subito le dita sulla mia figa sopra alle mutandine. “Sei bagnata!”, disse maliziosa fingendo sorpresa in un modo deliziosamente poco credibile, poi sorrise mettendomi due dita dentro muovendole subito velocemente. Io scoppiai in un gemito forte, inaspettato e senza controllo.
Lei accelerò i suoi movimenti fino a renderli forsennati, poi spostò le dita sul clitoride cercandolo con sorprendente irrequietezza. Non credo di essere mai stata così bagnata o di aver mai provato un piacere così intenso e vibrante prima di allora. Iniziai presto un orgasmo lungo e terribilmente intenso sotto il suo sguardo sempre attento sul mio viso: questo dettaglio mi piacque moltissimo. Quando riuscii a calmarmi lei mi sorrise sussurrando con divina dolcezza: “guarda qui la mia bella Troietta”.
Poi mi baciò ancora e io non volli più staccarmi.
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