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Gay & Bisex

Il nuovo collega 5 - fine


di ettoreschi
01.08.2008    |    8.283    |    0 7.6
"Nel giro di una settimana tutto era pronto..."
5 Regalo di nozze

Tony concluse con successo il contratto con l’azienda di Piero, anche se non nelle dimensioni sperate (Piero era veramente un osso duro nelle trattative di lavoro!) e da quella volta cominciammo a frequentare alla luce del sole il suo mondo. Non passò molto tempo che Armando venne assunto quale direttore sistemi informativi del gruppo di aziende e questo giustificava ampiamente la loro frequentazione anche fuori degli orari di lavoro. La relazione con Tony proseguiva in maniera tutto sommato tranquilla. I ruoli erano stabiliti, Tony era rigorosamente attivo (anche se non disdegnava che gli leccassi per bene il buchino e lo stimolassi ma solo un po’) ed io con lui ero passivo (anche se spesso prendevo io l’iniziativa!). Quando sentivo il livello di testosterone crescere sopra il livello, allora Tony organizzava una serata etero con un paio di gnocche (a volte anche veramente belle) e mi potevo sfogare. Nelle occasioni ufficiali (quali cene o feste a casa di Piero) ci recavamo in compagnia di hostess o di amiche che ci conoscevano.
Un giorno, saranno passati due mesi dalla gita con la barca di Piero, Tony mi disse che la sera doveva restare fuori per lavoro ma mi chiedeva di andare a dormire da un’altra parte per quella sera. Era non molto credibile e mangiai la foglia. “Con chi ti devi vedere? Sentiamo se la inventi bene!” Mi guardò negli occhi, poi con un sorriso mi rivelò “Devo fare un piacere a Piero. Stasera vado a cena con l’arpia di sua moglie e devo provare a portarmela a letto (ovviamente registrando tutto)”. Restai sorpreso “Ma come mai vuol farsi tradire?” “Semplice. Vuole avere le prove della sua colpa per poter andare a trattare il divorzio da una posizione di forza” “E una volta che ha divorziato?” gli chiesi anche se cominciava a formarsi nella testa una idea e la risposta di Tony me la confermò “Perché così può vivere con Armando” Pensai al mio ormai ex collega, al fatto che mi avesse sostenuto quando Elisa mi aveva lasciato, a come mi aveva iniziato ai piaceri del sesso con gli uomini e al fatto che da questo fosse nato l’incontro con Tony e l’amore che ne era nato. “Dimmi cosa devo fare, che se serve ti aiuto!”.
Avevo conosciuto Carla, la moglie di Piero, ad una cena a casa loro con una ventina di invitati. Era una donna un po’ tarchiata, un vestito classico che le fasciava il culo e le cosce molto “presenti”, con un volto bello ma attraversato da un cipiglio duro che non sembrava avere molto sense of humor. Tony aveva cominciato a “corteggiarla” facendole complimenti di ogni genere e ogni tanto facendo qualche affondo verbale. Prima aveva ricevuto delle risposte convenzionali ed educate, poi, verso la fine della cena, nel volto della donna si era come accesa una strana luce. Mi raccontò che dopo quella cena le aveva mandato dei fiori per ringraziarla, l’aveva chiamata a casa più di una volta e si era fatto strappare il consenso ad una cena “intima”. Questa era la sera della cena intima. Mi organizzai per lasciare il terreno libero a Tony e andai a dormire in un alberghetto poco distante.
Il giorno dopo Tony mi fece vedere le riprese del teatro delle loro imprese e devo ammettere che ancora una volta era stato veramente bravo a ottenere quello che voleva. La inforcò un po’ in tutte le posizioni anche se si vedeva chiaramente che la signora era da un lato lusingata delle attenzioni, dall’altro non aveva molta dimestichezza con il sesso. Un altro paio di incontri con la Carla che si era ormai mollata e che dava sfogo a tutto quello che neanche aveva mai pensato e Tony pensò di coinvolgermi nella vicenda. Quando venne la sera incriminata io rimasi chiuso nella mia camera e attesi gli eventi. Arrivarono presto (ora non serviva più la scusa della cena: si vedevano per fare sesso) e si fiondarono nell’altra stanza da letto. Attesi e, quando avvertii l’insorgere dei tipici rumori, mi avvicinai alla porta socchiusa. Tony la stava montando alla missionaria e, alzati gli occhi verso la porta mi vide e mi fece l’occhiolino. Prese Carla e fece in modo che le salisse sopra a smorza candela. La donna era proprio scatenata e pensai preoccupato che Tony venisse troppo presto. Ora avevo la vista del fondo schiena della scatenata amazzone e, come d’accordo, mi avvicinai nudo alla coppia. Attesi il momento giusto e mi fiondai a leccare il culo alla matrona. Avvertii che si era irrigidita per un attimo a causa della sorpresa, ma poi aveva ricominciato con il suo rullare e becheggiare attorno al randello del mio amante. Tony la teneva piegata verso il suo viso in modo da favorire il mio lavorio che consisteva nella preparazione del suo buco alla mia penetrazione. Man mano che il lavorio produceva il progressivo allargamento dell’imboccatura del suo tesoro posteriore, la avvertivo sempre di più concentrata sulle sensazioni che le scaturivano dal nuovo fronte e sentivo che si muoveva in piena sintonia con le tre dita che la stavano deflorando.
Infilai il preservativo e mi puntai all’imboccatura, poi, aiutato in questo anche dai movimenti di Tony, cominciai a infilzarla. Si irrigidì e mi fermai. Tony le sussurrò parole di tenerezza e la spinse a cercare di essere tranquilla perché così avrebbe goduto come non mai. E fu proprio così. Quando il mio uccello si posizionò a fondo nel suo pertugio mi fermai ad assaporare la strana sensazione che mi veniva dal contatto, attraverso la sottile parete, con la mazza del mio amore. Percepivo le conformità, le venuzze, la rigidità. Ma durò poco perché quando Carla fu consapevole di essere infilzata da due uomini contemporaneamente (cosa che non aveva mai immaginato prima di allora), cominciò a dimenarsi. Urlava oscenità ma dopo un po’ la bloccai con le braccia, la spinsi verso Tony e comincia a pomparla nel culo. “Ti piace troia? Tuo marito non ti fa queste cose eh? Vuoi che ti sfondi il culo?” “Sì, sì, sfondami tutta!” mi rispondeva travolta da un primo orgasmo. Anche se all’inizio non mi ero sentito particolarmente attratto dalla situazione, forse perché Carla non si poteva definire una modella, ora stavo veramente godendo come un pazzo e mi piaceva molto governare a dovere quelle cosce forti e tornite e quel culo grande ma bello sodo. Fu questione di pochi minuti e me ne venni nelle sue viscere mentre lei era squassata da un ulteriore orgasmo che ebbe una punta ulteriore quando anche Tony se ne venne.
Stremati ci accasciammo sul letto. Lei si girò verso di me e mi gratificò con un “Grazie” sussurrato con la voce sfatta dal piacere. Quando se ne andò, Tony mi disse “Beh direi che dopo questa sera Piero ha materiale a sufficienza per il suo divorzio”. Lo guardai e gli dissi “E’ vero però possiamo sempre fare un bel sandwich alla signora!” Sorrise “Sei proprio un porco!” “Beh ho avuto un ottimo maestro!” Si gettò su di me e iniziammo una lotta scherzosa. La mattina dopo ci svegliammo tutti in tiro prima che la sveglia suonasse. Lo sguardo con cui Tony mi guardò voleva dire “Ho voglia di impalarti” Io invece risposi con uno sguardo che voleva dire “Mi sento più porca di Carla, sfondami come sai fare solo tu!”. E così fu.
Passò qualche mese e, mentre le pratiche per il divorzio tra Piero e Carla procedevano speditamente, avvenne un fatto importante. Una sera Tony tornò e mi raccontò che aveva saputo da un suo amico di Milano che Elisa e Dario avevano fissato la data delle nozze che si sarebbero tenute nella nostra città. Drizzai le antenne e mi feci raccontare tutto. Tony aveva saputo che questo Dario cominciava a non essere più un dirigente in ascesa nella grande multinazionale e che forse con questa manovra pensava di legare a se Elisa. Ravanando tra le sue conoscenze aveva saputo che in passato anche Dario aveva fatto carriera mettendo a disposizione del suo capo le chiappe e quello che c’era in mezzo. “Dio li fa poi li accompagna” pensai tra me, ma rimasi basito quando Tony mi raccontò di una idea che gli era venuta.
“Perché non ci infiliamo nella festa di addio al celibato di Dario, lo facciamo ubriacare, lo scopiamo per bene riprendendo il tutto con la telecamera, poi facciamo un bel dvd e tu lo mandi a Elisa come regalo di nozze?”. Mi sembrò un’idea magnifica e glielo dissi. Parlammo per tutta la sera a fare progetti. Alla fine concordammo che ci saremmo fatti aiutare da Eugenio, un amico di Tony che conosceva anche Dario e da Armando,il quale, dopo il regalo che gli avevamo fatto liberando Piero da Carla, era in debito con noi e che comunque non avrebbe disdegnato per una sera di essere lui a pompare nel culo di un bel maschietto. Nel giro di una settimana tutto era pronto.
Giunse la sera attesa e ci recammo al *** un locale dove c’erano delle stanze “privè” a disposizione degli ospiti che pagavano per tale servizio. Tornammo giù in sala e aspettammo. Una mezz’ora dopo giunse Dario con 4-5 amici tra cui anche Eugenio. Facemmo la scena di incontrarci per caso e tutti concordarono che ci unissimo per festeggiare il futuro sposo. Socializzammo in fretta e cominciammo a far bere Dario in maniera pesante. Dopo tre ore gli altri suoi amici cominciarono a salutare e tornare ai rispettivi alberghi. Rimasti soli con Dario gli proponemmo il bicchiere della staffa nel nostro privè. Barcollando ci seguì. Una volta sopra cominciammo a scherzare sul fatto che prima del matrimonio doveva trasgredire visto che poi lo avrebbe atteso un futuro di fedeltà! Ma non ci sono donne! Allora Armando comincia a dire “Beh vediamo se uno strip tease comunque ti può bastare”. Cominciò a spogliarsi a ritmo di musica. Riempiendo il bicchiere di liquore e facendoglielo bere in continuazione comincia con “Ma se vuoi concludere devi essere anche tu pronto” iniziammo a spogliarlo. Lui cercava di opporsi ma i fumi dell’alcool oltre ad annebbiargli le idee, rendevano molto deboli le difese. Spogliandolo gli massaggiavamo le parti erogene così che si ritrovò nudo e con il cazzo duro e svettante.
Dario era steso su una specie di dormeuse e Armando, ormai anche lui nudo gli si presentò dondolandosi a ritmo di musica e facendogli ballare davanti al viso il suo pisello già di dimensioni consistenti. Dario, che già non aveva tutte le sue capacità a disposizione, stimolato da mani sapienti che lo stavano segando e gli stavano titillando anche il buchino, non ci pensò un attimo e inghiottì la nerchia del mio amico come se fosse la cosa più naturale da fare. Le riprese cinematografiche stavano venendo bene e allora ci svestimmo tutti e cominciammo il trattamento previsto. Eugenio si fece prendere in mano il cazzo, sollevò la gamba destra di Dario e gli impugnò l’asta continuando a segarlo. Tony dall’altra parte gli sollevò la gamba sinistra e gli mise la mano sul suo uccello. Io invece mi accomodai con lentezza nelle sue viscere. Procedevo con calma assaporando sia il piacere fisico che quello mentale della vendetta. Rivedevo l’immagine di lui che scopava Elisa urlando sguaiatamente il loro piacere e mi ritornò il ricordo del dolore e della lacerazione che mi aveva dato quello che avevo visto. Lo inforcai fino in fondo, ma non fece niente di più che un piccolo sussulto, e allora cominciai a pompare con forza e violenza. Non volevo che godesse ma che soffrisse.
Ma invece Dario si dimenava e sembrava gradire tutti i trattamenti che gli stavamo facendo, stava segando con grande dedizione Tony ed Eugenio, ed era anche molto bravo di bocca a giudicare dai mugolii di Armando. Man mano che venivamo gli spruzzavamo lo sperma sul torace e così feci anch’io dopo essermi tolto il preservativo. Un’ultima zoomata sul suo sguardo stravolto dal piacere e sul suo petto coperto dai liquidi degli uomini cui aveva dato sollievo sessuale e le riprese del film erano finite. Ora bisogna aspettare che un amico di Tony montasse il tutto oscurando i visi dei protagonisti.
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Ero lì con in mano il dvd pieno delle sequenze con le inculate di Dario e pensai a Elisa, a quanto l’avevo amata e a quanto mi aveva fatto soffrire. Immaginai anche che, opportunista come era, questo regalo di nozze poteva solo affrettare i tempi con i quali si sarebbe liberata di Dario, perché era già scritto che lo avrebbe fatto, alla prima occasione di carriera avrebbe aperto le gambe a chi gli poteva dare quello di cui aveva bisogno. Era come se avessi già un film davanti agli occhi. Io sapevo invece di avere Armando, che mi aveva iniziato sapientemente ai piaceri del culo e del sesso con gli uomini, e la sua amicizia. Di vivere con Tony che riusciva sempre a procurarsi donne simpatiche da scopare e che mi faceva godere di culo con il suo cazzone caldo e duro, che mi tratta come una persona e non come la sua troia, che sono sicuro di amare come, credo, anche lui mi ami. Di avere anche Carla che a volte mi accoglie tra le sue cosce tornite o più spesso tra i suoi glutei consistenti. Tony mi fissa con uno sguardo interrogativo, getto il dvd nel cestino e con un sorriso gli dico “Andiamo che ho voglia di un po’ di aria pulita!”.

Di Ettoreschi ([email protected])
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