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Mio suocero


di Nemesitrav
09.07.2023    |    15.981    |    65 9.7
"In questo anno passato dalla morte di sua moglie, mio suocero si è lentamente spento, ex militare ormai in pensione che nel giro di poco tempo si è ritrovato..."
Edit. Racconto già proposto da me su altro profilo poi cancellato.
Edit 2. Racconto di pure fantasia.

Un anno fa purtroppo è venuta a mancare mia suocera, donna austera all’apparenza ma generosa, altruista e sempre disponibile con coloro che aveva a cuore.

Vivo con il mio compagno ormai da 10 anni, nel tempo e lavorando entrambi sodo, siamo riusciti a sistemarci una bella casetta che da proprio sul mare, un posto tranquillo e che ci piace molto.

In questo anno passato dalla morte di sua moglie, mio suocero si è lentamente spento, ex militare ormai in pensione che nel giro di poco tempo si è ritrovato senza lavoro e senza l’amore della sua vita.

Con il mio compagno abbiamo così deciso di proporgli di venire da noi nel periodo estivo senza considerare peró che una presenza fissa in casa avrebbe limitato di certo le nostre abitudini, anche sessuali.

Passata la prima settimana in serenità, passata la seconda quasi in serenità, arrivato alla quarta settimana senza fare sesso, la mia voglia, ormai ingestibile ma il mio compagno non voleva saperne, imbarazzato dalla presenza in casa di suo padre e nonostante mi preparassi per bene tutte le sere di sesso neanche l’ombra.

Mio suocero è sempre stato un bell’uomo, non molto alto, forse 1e70, con l’avanzare dell’età aveva messo su qualche chilo ma nei posti giusti, un bel viso rotondo contornato da una barba sempre tenuta piuttosto corta, un bel petto villoso messo in mostra dai bottoni slacciati delle camicie che sovente indossava, una sexy e rotonda pancia, braccia e gambe grosse e possenti, non nascondo che mi provocava dei pensieri poco eleganti!

Passó il primo mese di convivenza nella quasi totale normalità, se non fosse per il sesso, solita vita frenetica, lavoro, pasti fugaci, corti riposi e qualche momento in spiaggia rubato ai mille impegni e una voglia di pisello da tenere legata a doppio nodo, fino al giorno delle tanto agognate mie ferie!

La mattina del primo giorno mi svegliai alle 7, mi chiesi i motivi, mentre mi accorsi che faticavo a gestire la vescica, mi girai dal lato opposto del letto, il mio compagno era già uscito per il lavoro, “peccato non essere riusciti a far combaciare le ferie”, pensai mentre mi infilai un paio di pantaloncini decidendomi finalmente a scendere in bagno.

Scesi le scale che portano al piano di sotto ancora assonnato ma piuttosto di fretta, vista la situazione, quando all’improvviso incontrai mio suocero, con solo gli slip addosso, in piena erezione che cercava di coprire con le mani, un viso imbarazzato che era tutto un programma!

gli diedi il buongiorno senza mai staccare gli occhi dalla forma delle sue mutande, che se pur coperte dalle mani, lasciavano intravedere una proboscide degna di quella del figlio!

Ero a pezzi, voglioso, perverso, eccitato ma pur sempre consapevole che quello era mio suocero!

Scappai in bagno, mi misi seduto sul water cercando di gestire la mia di erezione e il bisogno di far pipì, non chiusi a chiave la porta però, ma non era mia abitudine farlo, sentii aprire la porta, entró mio suocero, aveva spostato gli slip da un lato, stavolta il pisello non lo nascose, lo aveva in mano svettante come uno scettro, pieno, largo, venoso, grosso.

Fece i tre passi che ci separavano, non protestai neanche, aprii solo la bocca, sorrise “apri più che puoi” ordinó con fare eccitato e deciso, me lo ritrovai piantato direttamente in gola, così come per i successivi quindici minuti, fui riempito in modo in cui mai prima, la bocca così piena, la gola indolenzita dai colpi ricevuti dalla sua cappella, sbavai in modo osceno, senza fiato, con gli occhi lucidi, in nettissima difficoltà ma non avrei smesso per nulla al mondo, devoto a quel maiale, alla sua nerchia sontuosa e alla mia troiaggine.

Lui godeva, ad ogni affondo in gola ringhiava quasi, mi invitava a mangiargli il cazzo, “vai, mangialo tutto ma tira fuori la lingua e vediamo se riesci a leccarmi pure le palle”. Quando prendevo fiato era perché mi prendeva a pisellate sul viso, fu un pompino assurdo, ma non gli bastó!

Mi alzò di peso dal water, mi mise a pecora di lato allo specchio, con il mio culo in bella vista, le mani poggiate sul davanzale della finestra, un piede poggiato sopra un porta biancheria che alzava di netto la mia gamba, lui dietro di me!

passò con fare frenetico il suo cazzo sul mio buchino, pisellate potenti sulle chiappe!

“Girati verso lo specchio, voglio vedere la tua faccia, quando te lo butto tutto nel culo e poi devi vedere quanto sei troia! Tu vuoi che te metto tutto tutto, vero?”

Risposi di sì, avrebbe potuto far di me ciò che più desiderava, io volevo solo essere trapanato in tutti i modi conosciuti all’umanità!

Fu un inculata da film porno, messo così davanti lo specchio vedevo 3/4 e più del suo pisello sparire dentro di me, i suoi gemiti, i suoi grugniti si accompagnavano ai miei gridolini di piacere, mi riempiva totalmente per poi uscire lasciandomi vuoto e bisognoso di ricevere quel trattamento per sempre, prese i miei capelli e mi tirò su, avvicinandomi a lui, i suoi colpi ora erano meno intensi ma più profondi

“Vai cammina andiamo in sala” mi spostai e mi accorsi che lo stesso passo lo fece lui, rimase dentro di me, ridendo e asserendo che lo stavo prendendo nel culo anche camminando!

in salone e solo lì capii veramente quanto maiale fosse mio suocero, arrivammo davanti il divano, mi chiese con fare davvero deciso:

“Mettiti a 4 zampe sul tappeto che adesso ti monto e urla quanto vuoi, non servirà però, adesso te lo prendi come dico io!”

E lo presi come diceva lui, alle sette e mezzo del mattino a quattro zampe su un tappeto con lui sopra che mi aprii il culo in modo osceno, insultandomi, dandomi della vacca, sfondata di culo e di bocca, urlare non serviva

“Che c’è perché urli? Stai a prende un suppostone di 20 cm tutto nel culo, le senti le palle che sbattono, significa che te l’ho piantato tutto in quel culo da vacca che hai!”

Impazzii, preso in quel modo, con il culo che brontolava ad ogni suo affondo, esortando il mio toro di non smettere, ma anzi di continuare, che doveva sfondarmi e che mi sarei fatto scopare tutti i giorni da lui!

Tra il bagno ed il tappeto mi scopó per più di un’ora, sentii però il cambio del suo respiro, stava per venire lo percepivo anche dalla violenza dei suoi colpi, all’improvvisó mi giró, mise una mano sulla mia testa mentre con l’altra segava il suo cazzo puntato verso la mia bocca aperta, quando venne mi inondó letteralmente il viso, schizzi copiosi di sborra bollente invasero la mia bocca, i miei occhi e anche la mia testa, pulì per bene tutto, lucidai la sua cappella aspirando le ultime gocce di un piacere che ho creato io, ne fui ghiotto e a lui riconoscente.

E Da quel giorno non ho più patito la voglia di cazzo!

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