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Gay & Bisex

Prima volta, parte prima.


di carpediemss
11.03.2016    |    15.970    |    4 9.2
"“C'è lai grosso cazzo !” Escamò..."



: Prima Volta


Avevo circa ventidue anni quell'estate in cui io e i miei amici organizzammo il campeggio annuale di Ferragosto, decidemmo di andare quell'anno in una rinomata località del nord Sardegna conosciuta è molto frequentata in quel periodo.
Io come al solito avrei guidato la mia macchina, ed insieme a me avrei portato tre dei ragazzi che componevano il mio gruppo più stretto di amici Matteo, Gianni e Antonio, ed ovviamente io Alberto.
Altre due macchine in coda a noi con due ragazze Claudia e Serena a bordo di una, e nell'altra altri due compaesani Davide e Giancarlo.
Arrivati facemmo subito l'accettazione, li ci venne incontro un nostro conoscente Andrea fidanzato di Claudia, che il giono prima era arrivato nel campeggio insieme ad un suo amico Tommaso ed avevano preso posto.
Ci inoltrammo insieme a lui, ed individuato il piazzale, Tommaso ci accolse indicandoci dove meglio sistemarci, iniziammo a darci da fare montando le tende, dal caldo che c'era eravamo grondanti di sudore e a petto nudo, i nostri corpi brillavano alla luce del sole.
Una delle ragioni per cui adoro il campeggio è proprio la possibilità di essere liberi, stare nudi ed avere l'occasione di vedere altri ragazzi a torso nudo intorno a me, senza dare troppo nell'occhio perchè a quanto sapevo ero lunico a provare interesse verso il mio stesso sesso.
La mia tenda, la avrei condivisa con Gianni, il mio migliore amico di infanzia, per quanto ne sapevo era etero come del resto tutti gli altri, mai lontanamente mi sarebe passato per la mente la possibilità di confessargli che in realtà andavo matto per il cazzo. Gianni non era niente di particolare ai miei occhi,fisico nornale asciutto magro scuro di carnagione e moro niente di che con un bel viso da bravo ragazzo, io invece sono sempre stato robusto con un fisico prestante alto spalle larghe con un pò di peluria nei punti giusti. Gli altri componenti erano piu o meno uguali a Gianni chi più e chi meno tranne che per Antonio che avendo la madre tedesca era più chiaro di carnaggione e biondo di capelli.
Non appena ebbi un momento di relax ne aproffittai per dare un'occhiata alle altre tende che sparpagliate circondavano le nostre, tentando di sbirciare con indifferenza i vari componenti. Per la maggior parte famiglie o gruppi di ragazzi privi di interesse per i miei gusti, ma molte tende a quell'ora erano deserte, il campeggio era a pochi metri dal mare e al suo interno era presente anche la piscina ed era prorio li che noi tutti ci dirigemmo per rinfrescarci.
Com mia delusione il bagnino era una bagnina, neanche quella soddisfazione potei togliermi.
Solitamente i bagnini sono ben piazzati e carini da ammirare.
Dopo circa due ore di giochi in piscina e relax, la mia attenzione fu attirata da un bel ragazzo appena arrivato, più piccolo di me d'età, testa rasata un bel viso con una leggera barba scura, portava anche degli orecchini ai lobi delle orecchie, fisico asciutto ma con dei bei muscoletti in evidenza, abbronzato e con un tatuaggio credo tribale sul bracio sinistro in costume slip rosso.
Impossibile non notarlo, almeno per me, cercavo di non fissarlo troppo per non destare la sua attenzione, lui faceva lo stesso con me e ricambiava le occhiate.
Non era solo, ma accompagnato da due ragazze poco più grandi di età.
Non capivo se provava interesse per me o semplice curiosità, devo ammettere che iniziava a picermi ed un certo rigonfiamento comincio a svegliarsi sotto il mio costume che nascondevo il
il più possibile, mascherato dal'acqua della piscina.
Immerso nella vasca mi divertivo con gli amici, di tanto in tanto lo guardavo ma lui si girava da un'altra parte, mi distraevo da lui ma nuovamente il mio sguardo lo punva ed ogni tanto i nostri occhi si incrociavano ma solo per un attimo perchè subito si disinteressava facendo finta di nulla.
Niente decisi di non farenulla, usci dalla piscina lasciandolo con le sue amiche, insieme agli altri mi recai alle doccie del campeggio affollatissime al tramonto.
Non potei fare a meno di notare la presenza di bei ragazzi che mi circondavano.
Pensieri perversi si insinuavano nella mia mente, non facevo altro che gurdare i loro corpi abbronzati dal sole, i loro pacchi, le gambe moscolose e pelose!! mmmm.
Ecco mio turno, subito in doccia per sciaquarmi e placare i bollenti spiriti e l'erezzione che stava iniziando a notarsi sotto i miei boxer.
La sera decidemmo di trascorerla nel paese vicino per una pizza ed una passeggiata, rientrammo nel campeggio a notte fonda.
Una cosa che faccio sempre quando vado in campeggio, è qualla di farmi una doccia prima di andare a letto, mi spoglio in tenda con Gianni che invece era gia bello che sdraiato nel sacco a pelo, ed in boxer da mare, asciugamano e bagnoschiuma mi dirigo alle doccie. Non c'è anima viva, sono le due di notte e ne aprofitto per rimanere sotto l'acqua più tempo possibile.
Inizio a fantasticarte sul ragazzo in piscina, lo immagino nudo davanti a me, lo bacio la mia lingua si attorciglia alla sua, gradisce la cosa.
Ed intanto inizio a segarmi.
Passo ai capezzoli duri, larghi e sporgenti che ho visto, proprio come piacciono a me, inizio a succhirli prima uno e poi l'alto, a tintillarli con la lingua a stringerli con i denti, lui gode, lo sento gemere gli piace, non resisto più voglio il suo cazzo in bocca, mi inginocchio davanti a lui, gli abbasso gli slip rossi è vedo il suo pisello saltare all'insù come una molla duro anzi durissino.
Lo immagino grande, grosso e venoso, non aspetto più, lo scappelo fino alla fine, lo prendo in bocca ed inizio a leccarlo e succhiarlo più e più volte.
Gode lo sento gemere di piacere, non si trattiene, lo succhio e lo risucchio gli pratico una pompa divina, lui mi prende la testa vuole di più, mi spinge il cranio con le mani verso il suo cazzo lo ingoio più e più volte, mi piace la sua iniziativa è un tipo che sa far godere.
Mi piace il sapore del suo cazzo.
Non resisto il ritmo della mia mano sul mio cazzo durissimo è incessante, sono copletamente in estasi, ha haaa arriva, haaaaa sborro!!! sborro!!!!! Haaa cazzo se è bello!
Ne faccio tanta almeno quattro o cinque schizzi abbondanti, mi piacerebbe leccarla come faccio a casa ma non posso.
Sto in una doccia pubblica di un capeggio, chi sa quanti cazzi sono passati di qui.
Un altra fantasia... no! no! Basta!!
Apro l'acqua, mi sciaquo, mi passa, il cazzo torna moscio a fatica.
Esco, mi asciugo mi infilo i boxer e mi dirigo in tenda, Gianni russa beatamente.
Figurati chi lo sveglia a quello, appena appoggia la testa si addormenta beato lui, io no invece, faccio fatica a prendere sonno.
Mi infilo nel mio sacco a pelo dando le spalle a Gianni, la mia tenda è abbastanza grande neanche ci tocchiamo.
Di fronte a me da una fessura vedo una delle tende che nel pomeriggio erano vuote è non posso credere a quello che vedo!! Tre razzi completamente nudi che dormivano uno affianco all'altro attaccati, la tenda è piccola, sgrano gli occhi per vederci meglio, ma la situazione non cambia, tre corpi maschili nudi i cazzi ed il pelo sono evidenti.
Il lato posteriore della loro tenda semi aperto motrava i tre ragazzi, forse per il caldo tenevano il lato posteriore aperto. Ringrazierò per sempre la luce flebile di quel faro che anche se in lontananza, riuscia a proiettarsi sulla loro tenda riuscendo a distinguere i loro corpi nudi ma non le loro facce. Il cazzo inizio a diventarmi nuovamente duro. Avevo il cazzo duro appoggiarlo sul matterassino da mare sul quale ero sdraiato e la cosa mi procurava piacere.
Ma no dai basta!!, basta seghe, basta masturbarsi. La fantasia correva, domani li dovevo assolutamente conoscere pensai, ma per il momento basta!! Mi girai dall'altra parte, di fronte a me Gianni, anche su di lui avevo fantasticato ma la cosa mi era passata. Troppo amico per farci qualcosa come gli altri daltronde.
Dovevo dormire, dormire, solo dormire ….........


L'indomani mattina mi risvegliai con il cazzo in erezzione, grondava presborra, sicuramente frutto di pensieri morbosi fatti durante il sonno.
Cercai di pensare ad altro, uscii all'esterno ed immediatamente guardai in direzione della tenda dei tre ragazzi, ma nulla, nessun movimento, mi spostai verso di loro.
La tenda era chiusa da entrambi i lati.
Un pò deluso ritornai nei pressi del piazzale delle nostre tende che per come erano disposte formavano un cerchio quasi perfetto.
Come al solito ero il primo a svegliarmi, erono quasi le nove del mattino,va be!!
Diedi la sveglia a tutti e dopo, fatta la colazione, decidemmo tutti che quella giornata la avremmo passata al mare.
Andrea ci informo che quel giorno si sarebbero uniti a noi, due suoi colleghidi di lavoro.
Andrea faceva il militare, li per li non badai molto alla cosa.
Al ritorno dalla spiaggia, mentre tutti andarono a farsi la doccia, decisi di fare un salto in piscina, era tardi quasi l'imbrunire, pochissima gente li presente a qull'ora, del razzo dal costume rosso nessuna traccia, peccato pensai.

Feci la doccia anche io è rientrato alle tende conobbi i due colleghi di Andrea, arrivati in campeggio nel pomeriggio Marco e Stefano.
La mia attenzione fu catturata da Marco un bellissimo manzo di ragazzo.
Iniziai a squadrarlo dalla testa ai piedi, impossibile non farlo.
Un bel ragazzo di trentanni su per giu la stessa età di Andrea, fisico prestante e muscoloso, si vedeva che faceva palestra o che si teneva in allenamento, capelli scuri rasati ai lati e corti al centro, due occhi marroni, un viso spigoloso con un pò di barbetta curata e tenuta in ordine, come anche il pelo che gli circondava il petto rasato e gli addominali che spiccavano. Indossava solo dei pantaloncini corti da cui si intravedeva anche un bel culo, ed anche il pacco nn sembrava male.
Dopo che si presentò stringendomi la mano in una bella stretta da macio, non potei fare a meno di fissarlo, ero imbambolato dalla sua prestanza fisica, era la prima volta che mi trovavo vicino una bellezza simile.
Tanto che se ne accorse e mi rivolse la parola dicendomi:
“Sei presente oppore no!!”
Aveva una voce alta e chiara sicura di se.
Ero in imbarazzo, risposi:
“Si! Si, scusarmi forse ho preso troppo sole questa mattina in spiaggia”.
Lui si mise a ridere, compresi gli altri che assistevano alla scena, mostrandomi dei denti bianchi in ordine. Stavo sudando e sarei diventato rosso come un peperone se il sole preso in quella giornata non avesse mascherato la mia faccia. Lui dandomi le spalle, si allontano in direzione della sua tenda, rientrai nella mia, avevo indosso solo in costume e quasi mi vergognavo del fatto che mi avesse visto cosi, considerando la sua muscolatura.

Quella sera decidemmo di rimanere all'interno della struttura, cenammo nel ristorante interno, dopodichè io e i miei tre amici di infanzia ci godemmo lo spettacolo di animazione messo in campo dallo staff del campeggio, ed è proprio li che ritrovai il ragazzo dal costume rosso.
Era vestito con una camicia bianca aperta sul petto dei jeans corti strappati ed infradito.
La camicia metteva in risalto la sua abbronzatura. Era da solo, mi gurdò ed io feci lo stesso.
Nuovamente quello scambio di sguardi, più e più volte a distanza di poco tempo l'uno dall'altro, stavo quasi per avvicinarmi e con una scusa banale, attacare bottone.
Ma niente, non trovavo il coraggio per farlo. Come facevo a sapere se era etero, bisex o gay?? Solo sguardi e nientaltro, che cazzo capisco cosi!!
Arrivò una delle ragazze che stavano con lui in piscina l'altra sera, si accese una sigaretta e la passo subito dopo a lui che laprese e la fumò.
Chi sa se era la ragazza? Mi domandai.
Allora è etero, e la mia è solo una fantasia.
Ma allora perchè quelli sguardi??
Ma non lo vidi ne baciarsi e ne avere particolare attenzione verso di lei.
A quel punto tutti e due si girarono e si allontanarono dal locale, ma prima di sparire dalla mia completamente dal mio campo visivo, si girò verso di me è mi sorrise.
Io un pò incredulo ricambiai per istinto e poi spari dietro gli alberi di pino del campeggio.
Preso da quel ragazzo, mi ero completamente dimenticato dei tre ragazzi nudi della tenda.
Senza dare troppe spiegazioni, mi staccai dagli amici e mi diressi verso il piazzale dove stavano le nostre tende e dove a pochi metri si trovava la loro.
Ma della loro presenza nessuna traccia, la tenda era li, notai anche tre moto di grossa cilindrata che la sera prima non avevo notato. Stavano a qualche metro di distanza dalla loro tenda e molto probabilmente erano loro i proprietari.
Forse erano usciti in paese a piedi, o forse erano qui da qualche parte, all'interno del campeggio.
Magari li avrei incontrati girando, a quell'ora erano quasi tutti in giro o al ristorante, oppure a godersi lo spettacolo.
Un po deluso ritornai dai miei amici che nel frattempo avevano fatto conoscenza con delle ragazze sedute affianco a loro, ridevano e chiacchieravano del più e del meno. Io mi presentai e rimasi li con loro godendomi la serata che decidemmo si sarebbe conclusa così.
A tarda notte rientrammo tutti nelle nostre rispettive tende, i discorsi che facemmo rigurdavano le ragazze appena lasciate e che forse forse si poteva combinare qualcosa.
Io stavo al gioco come sempre facevo in quelle circostanze.

La mia attenzione però, fu catturata dalla tenda di Marco e del suo amico.
Si sentivano le voci delle nostre amiche e le loro risate, mischiate a quelle dei ragazzi.
Il fumo di quello che dall'odore mi sembrava mariuana, fuoriusciva copioso dalle fessure e dall'ingresso della tenda.
Mi avvicinai divertito, vidi all'interno casse di birra aperte e liquori al mirto sparsi per terra, Marco ed il suo collega erano seduti ai lati di un tavolino da campeggio, bevevano birra, giocavano a carte insieme ad Andrea ed alla sua ragazza Claudia, con al suo fianco Serena la sua amica, seduti all'altro lato del tavolino bevevano il liquore al mirto.
Andrea beveva birra, seduto a capotavola su quello che era un frigo portatile in funzione. I ragazzi stavano a torso nudo e pantaloncini da mare, erano brilli ed euforici dall'alcol e dalla mariuna fumata all'interno di un arghilé, ad ogni boccata emetteva parecchio fumo, fumo che si mescolava a degli incensi sparsi ai lati della tenda per creare atmosfera, o forse per coprire l'odore pungente della mariuana.
Le ragazze non erano da meno in quanto a vestiario, vestite anche loro con pochissimi abiti adosso, diciamo lo stretto necessario ...
Il caldo che ci aveva accompagnati per tutta la giornata, non dava scampo neanche la notte.
La tenda puzzava di erba, incensi aromatici e sudore, ne era pregna, la situazione mi provoco un erezione e voglia di fare sesso.
Mi dava l'impressione che di li a pocco si sarebbe potuta scatenare un orgia, con le ragazze cosi disinibite, ed i ragazzi mezzo nudi, pronti a non lasciarsi perdere quall'occasione, e che all'indomani si sarebbero tutti pentiti o di non averci provato ed osato, concedendosi alla lussuria più totale, o al contrario di avere esagerato, ed essersi comportati da porci schifosi.
Ma si sa, la situazione rende l'uomo ladro o maiale in questo caso.
Stavo lontano dalla loro vista, è questo mi permise di distrarmi è notare l'arrivo dei tre ragazzi nudisti che arrivati nella loro tenda vi fecero ingresso.
Decisi di lasciare perdere Marco e la loro festicciola, tanto per me non era cosa, mi allontanai in direzione della mia tenda, Gianni gia dormiva come un bambino.
Mi spoglia mi misi il costume perchè avevo intenzione di fare la mia doccia notturna più tardi.
Mi distesi come ieri in corrispondenza della fessura da cui si vedeva la tenda dei tre ragazzi, ma stavolta non vidi assolutamente nulla.
Il lato posteriore era chuso. Un po' incredulo usci dalla tende e li vidi tirati a puntino, si sedettoro su due delle moto, uno da solo e gli altri due su un'altra moto, e si allontanarono nel campeggio.
Molto probabilmente si stavano recando in qualche locale della costa li vicino dove avrebbero trascorso tutta la notte.

Deluso dalla situazione mi recai alle doccie che come senpre si presentavano deserte al mio arrivo vista l'ora tarda.
Feci la doccia, ma dopo un po' sentii delle delle voci vicine, forse qualcuno aveva avuto la mia stessa idea, solo voci maschili mi parvero due ragazzi o uomini, non sapevo. Udii anche lo scivolio dell'acqua scorrere.
Un pò infastidito mi asciugai alla meglio, aprii la porta in legno della doccia ed uscii allo scoperto.
Vidi due ragazzi di spalle a petto nudo e pantaloncini con rispettivi asciugamani sulle spalle che si lavavano i denti su dei lavandini posti alla parete subito dopo le doccie in fila ad altri lavandini.
Entrambi accortisi della mia presenza si girarono, per guardarmi.
Riconobbi subito il ragazzo dal costume rosso, il tatuaggio che aveva sul bracio sinistro si estendeva per poco sulla spalla sinistra.
L'altro ragazzo era più grande di lui.
Mi bloccai per un attimo, fissai entrambi, il ragazzo più grande si voltò è riprese il suo lavoro, lui invece continuo ad osservarmi per un po', i nosti occhi si incontrarono fino a che voltandosi riprese anche lui il suo lavaggio dei denti.
Che fare?
Ero nel panico non sapevo come approfittare della situazione.
Decisi di continuare ad asciugarmi anche se non ne avevo bisogno, mi spostai su uno specchio piuttosto vecchio e rovinato dagli anni, mi pettinai i capelli con la mano anche se corti tanto per dare l'impressione di fare qualcosa.
“Che fai ti muovi ??” Disse ad un certo punto il ragazzo più grande a lui.
“Si" Gli rispose.
“Ma ... mi trattengo un attimo, faccio una doccia e arrivo, tu vai”.
“Ok, come ti pare”.
Si girò e venne verso di me che ero in direzione dell'uscita, mi diede una rapida occhiata, io ricambiai per un attimo, era più grande di lui, alto e slanciato, capelli un pò lunghi curati e barba di due giorni lunga in un viso tondo.
Altro non potei notare da quella rapida occhiata, mi passo davanti allontanandosi dal locale.
Rimanemmo soli io e lui, lo guardai e gli sorrisi.
Lui ricambio abassando lo sguardo al pavimento bagnato.
Mi diressi verso di lui e mi presentai tendendogli la mano:
“Ciao, mi chiamo Alberto”.
Lui velocemente, ripose lo spazzolino che teneva in mano nell'astuccio che aveva con se.
Si voltò e mi tese la sua mano aferrando la mia.
“Gabbriele piacere”.
Ci guardammo ridendo per un po' per l'imbarazzo della situazione.
“Ti ho visto in piscina l'altro giorno e poi ci siamo nuovamente incontrati vicino al ristorante per lo spettacolo di animazione”.
Dissi io non avendo altro da dire sul momento.
“Si ti ho notato anche io”.
Mi rispose lui.
“Quanti anni hai?” Mi chiese.
“Ventidue” Risposi io.
“Tu?”
“Diciannove, venti tra un mese”.
Rispose lui.
“Ha ok, io ventidue” Rido.
“Ti Piaccio ?” Mi chiese all'improvviso.
Non sapevo cosa rispondere, non mi aspettavo una domanda così diretta.
“Allora? Non Rispondi?” Ride e guarda il pavimento, forse pentito da quella domanda imbarazzante.
“Si, mi piacciono i tipi come te”.
Gli ripsposi io di getto, iniziavo a lasciarmi andare.

Stettimo in silenzio per poco e poi senza dire una parola o aggiungere altro si abbasso i pantaloncini quel tanto da mostrarmi il suo cazzo, che anche se era ancora moschio si presentava bene.
“Questo ti piace?” Disse prendedolo in mano e guardandomi con malizia.
“Si” Gli rispondo un po' imbarazzato, non lo avevo mai ammesso con nessuno fino a quel momento.
Ci guardiammo per un attimo e ridemmo, lui si tirò su i pantaloncini e mi disse:
“Andiamo nel box doccia!”
Fece strada lui, io lo segui, entriammo nel box, chiusi la porta in legno rosso alle mie spalle, siamo uno di fronte all'altro, ci guardammo un po' impacciati, il box doccia era piccolo e stretto ma ci adattammo comunque.
Avvicinai il mio viso al suo in cerca delle sue labbra, lo baciai, lui ricambio, prima un bacio leggero, poi più deciso.
Mi lasciai andare, lo baciai con più forza, lui ricambiava si lasciva andare anche lui facendosi trasportare dalla mia iniziativa, la mia lingua si attorcigliava alla sua più è piu volte, aveva un buon sapore, la mia saliva si mescolava alla sua.
lo tenevo per la testa, lui inizio a strizarmi i capezzoli.
“Haa!!” Dissi io.
Continuammo a baciarci, ci stacavamo solo per respirare.
Anche io iniziai a strizzargli quei bei capezzoli che aveva, mi piacciono ho voglia di leccarli come avevo imaginato nelle mie fantasie, mi staccai dalla sua bocca, lo guardai aveva una faccia perversa, immersa nella lussuria che ci stava guidando.
Continuai a strizzargli i capezzoli
“Si dai mi piace !” Mi disse.
Continuai a strizzarli, non resistovo più mi spostai e con la testa su di uno ci appoggiai le labbra e iniziai a suchiarlo a leccarlo a mordichiarlo con i denti.
“Si haa haaaa dai continua stringili di più non ti fermare !!”
Sono spessi e duri mi piacciono li voglio, li mordo di più, li stringo e più li stringo e più lui gode. O paura di fargli male, passai all'altro e feci la stessa cosa.
Passai da uno allaltro, poi lui mi afferro la testa, e mi riporto all'altezza del suo viso, ci baciammo le nostre lingue si attorcigliarono nuovamente.
Si staccò, mi passò le mani sul mio petto mi trinse i miei di capezzoli.
I miei sono più piccoli dei suoi ma duri allo stesso modo, brividi di piacere.
“Haa haaaa” Mi piace.
Ma lui vuoleva altro, si inginocchiò e mi abassà i pantaloncini, il mio cazzo duro saltò fuori.
Lo afferrò con la mano destra ed inizio a farmi un sega scapellandolo di più, ando avanti cosi per pochi secondi, poi inizio a leccarmi la capella e subito dopo a succhiarmi il cazzo, leccandomi anche le palle, che stringeva con la sua mano.
Stavo godendo.
Smise per un attimo, mi gurdava dal basso eccitato, il suo viso illuminato dal piacere.
Sentii nuovamente la sua lingua vorace sulla punta del mio cazzo, se lo infilò in bocca iniziò a succhiarlo prima piano ma poi con più vigore e voracità
“Haaa si siiii cazzo succhia dai!! Ha haaaaaa” Mi uscii dalla bocca.
Lui lo succhiava veloce, sempre più veloce, si faceva forza portandosi le mani sul mio culo.
Iniziò una ponpa divina, era bravo ci sapeva fare, forse non era la prima volta che lo faceva.
Si staccò per riprendere fiato, si sedette sul box doccia, incrociando le gambe spostandosi e tirandomi in avanti con le sue mani che mi afferrarono per le natiche prendendo il mio pisello con la bocca durussimo e scapellato reso viscido dalla sua saliva dal pompino precedente. Ricominciò a succhiarlo e succhiarlo sempre più velocemente non si ferma più tanto che ebbi paura di sborrargli in bocca, sentii il liquido pre spermatico uscire dalla mia capela, lui ingoiò tutto.
Ero in estasi, la prima volta che mi facevano un pompino, non poteva andare meglio di così.
Stovo godendo, mi piaceva e mi piaceva lui.
Si fermò inarcò la schiena all'indietro, poggiandosi con le mani e braccia sul fondo bianco della doccia, mi guardò e con un sorriso malizioso esordì dicendomi:
“Tocca a te bello, o non ti va ?”
Cazzo se mi andava !!, non aspettavo altro.
Lo feci alzare, mi abassai mettendomi in ginocchio, lo spogliai, il suo cazzo era più piccolo del mio ma più lungo, bello duro e pronto all'uso, lo aferrai con la mano ed iniziai a succhiarlo scapellandolo forte, sempre più forte, mi prese la testa dando il ritmo alla mia pompa.
Non lo avevo mai succhiato prima di allora, lo avevo sempre visto fare nei numerosi film porno gay a cui mi dedicavo quasi ogni sera.
Mi piaceva, cavolo se mi piaceva, avevo sempre desiderato farlo.
Sentii il liquido pre spermatico uscirgli dal cazzo ma non smisi di succhiale e leccare palle comprese.
Lo stringevo, lo tenevo saldamente in bocca.
Provai anche ad ingoiarlo ma non ci riuscii, il conato di vomito mi blocco la pratica.
Lui godeva come un porco grondava sudore come me.
“Haa Haaaa si, sii dai suchhia non ti fermare, che pompa sei bravissimo a fare pompini, succhia, succhia dai così fai il porco con me, haaa si che bravo che sei mmmmm”.
Godeva il ragazzo ed io con lui, sentivo la fronte imperlarsi sempre più di sudore per losforzo. Le ginocchia cominciarono a farmi male per via della posizione, ma non smisi, succhiavo e leccavo quel cazzo e non acennavo a staccarmi.
Lo aveva capito il ragazzo, ed ogni tanto mi dava dei colpi con il ventre tenendomi la testa per farmelo ingoiare sempre di più, abituandomi così ai rigurgiti di saliva, riuscii a prenderlo sempre più in fondo cosa che lui gradiva.
Fu lui a farmi smettere e privarmi del suo arnese, mi rialzai dalla posizione in cui ero e via di nuovo a baciarsi.
“Sai del mio cazzo”. Mi disse ridendo.
“Mmmm adoro il tuo cazzo. Gli risposi.
“Dai sbattimelo nel culo, lo voglio”.
Cossa?? Pensai io.
Ma lui senza aspettare si girò mostrandomi le sue belle chiappe bianche e sode cn una leggera peluria bionda che si faceva più scura man mano che ci si avvicinava al buco del culo.
“Dai lecca, leccami il culo”. Mi chiese, chinandosi in avanti.
Senza dire una parola mi abassai allargando le sue deliziose chiappe, avvicinai le mie labra al suo foro voglioso di cazzo, tirai fuori la lingua ed iniziai a leccarlo. Aveva un sapore amaro ma non mi fermai, i peli si attaccarono alla mia lingua, lo tintillai ed ogni tanto ci passavo il dito indice sopra, e quando lo facevo lui apriva lo sfintere.
Lui godeva, lo sentivo ansimare come una cagna in calore.
“Si! siiii dai leccalo, leccami il culo, ha haaaa nn ti fermare, dai”
Continuai ad alternare la lingua al dito, lo pentrai un po,' gli piaceva, lui mi aiutò allargandosi le chiappe con le mani.
“Dai scopami, infilaci il cazzo dentro ma piano!” Mi dice.
Non resisto, il suo culo era troppo invitante pronto per ricevere la mia nerchia.
Mi rialzai piazzandomi dietro di lui, aferrai il mio cazzo bello in tiro, ci sputai sopra un po' di saliva per rendere più comoda la penetrazione, un altro pò la misi sul suo culo.
Ero pronto, poggiai la capella sul suo buco e spinsi.
Trovai un pò di resistenza ma cedette subito al mio cazzo voglioso, ingoiando la mia capella rovente.
Senti piacere misto a dolore mai provato prima e mi fermai, la mia capella era ben piazzata nel suo sfintere voglioso, circondato dai suoi peli.
“Haaaa!! Cazzo, fa male !”. Disse lui un po' sofferente.
“Mettici altra saliva!” Lo feci.
Non sapevo cosa dire ma avevo una gan voglia di continuare e spinsi, ancora e ancora.
Lui si teneva chino aggrapandosi al bracio della doccia, contorcendosi dal dolore, ma non mi rifiutava.
Lo spinsi tutto dentro, la mia pancia nascondeva le sue chiappe, lui mi intimo di fermarmi.
Rimasi fermo gustandomi il piacere delle sue carni.
Sentivo in suo sfintere stringersi ed allargarsu sul mio cazzo , era mio lo stavo montando, lo possedevo.
Lo tirai fuori, sentivo la capella bruciare, misi dell'altra saliva e lo rispinsi immediatamente dentro, stavolta in un solo colpo senza indugiare
“Haaaa, haaaaaaa !!” Gridava e respirava, respiri affannosi, e carichi di voglia.
Stavo godendo come mai mi era capitato, forse gli stavo rompendo il culo, anche per lui era la prima volta?? Che onore se lo era.
“C'è lai grosso cazzo !” Escamò.
Continuai con il su e giù, il suo buco si adattò alle dimensioni del mio cazzo, sentivo che i gridolini che emetteva per il dolore avevano ceduto il passo alla goduria.
Lo montai a dovere, le mie palle sbattevano sulle sue chiappe tutte le volte che spingevo il mio cazzo fino in fondo, lasciando solo le palle fuori.
Lo calvalcai ancora ed ancora, aumentai il ritmo e lui non si oppose, stavo godendo ero in estasi, il mio cazzo gli stava allargando lo sfintere, sentivo la capella strisciare nella parete del suo ano ormai sfondato.
“Ha haaaa !! Si cosi dai scomami porco bastardo !!”.
“Sfonadami il culo Haaa”.
Andammo avanti cosi per un po' incoscenti del fatto che qualcuno potesse arrivare e sentirci.
Venne il momento di sborrare, sentivo il cazzo diventare sempre più grosso, ansimavo e godevo.
“Stai sborrando?” Mi chiese a quel punto.
“Ha haa, si, si tra poco !!” Dissi.
“Non ti fermare, sborrami nel culo, voglio sentirla tuta dentro”.
Non gli diedi altro tempo, gli rovesciai tutto il mio piacere nel suo intestino, tre cinque o sei schizzi non so partirono copiosi dal mio cazzo e si dispersero nei meandri del suo culo aperto.
“Haaa sborro, sborrro, haaaaa, haaaaaaaa !!”.
Ero stremato ma contento bagnato di sudore, in alcuni momenti avevo anche perso l'equilibrio dall'eccitazione agrappandomi a lui per non cadere.
Si divincolo voltandosi vero di me, si inginochiò e prese a succhiarmi il cazzo lavandolo dalle ultime goccia di sperma presenti sulla capella del mio cazzo.
Il calore della sua lingua mi provoco un balzo, la mia capella era un fuoco rossa come una cilieggia.
Si rialzo si diresse sul mio viso, mi bacio, io non mi ritrassi.
“Ora sborro io, voglio venirti in faccia!”
Non mi opposi.
Mi abbassai, il sui cazzo mi arrivava giusto all'altezza del mio viso.
Iniziò a segarsi e in poco tempo mi inondo la facia del nettare dei suoi coglioni.
Ero un pò restio ad aprire la bocca, ma lo feci ed assaporai la sua sborra passandomi la lingua sulle labra.
Lui mi aiuto a tirarmi su ed inizio a baciarmi, raccolse la sua crema con la lingua e me la mise in bocca giocammo cosi incrociando le nostre lingue lubrificate dalla sua sborra.

Aprimmo l'acqua della doccia e ci lavammo, ci insaponevamo a vicenda ed ogni tanto ci davamo un baccio ed una toccatina alle chiappe ed ai cazzi.
Uscimmo dalla doccia, per fortuna non vi era anima viva intorno.
Ci asciugammo ed un po' imbarazzati dalla situazione ci salutammo, ma prima ci scambiammo il numero del cellulare che scrissi sul bagnoschiuma con una matita che aveva lui nel suo astuccio e prendemmo il cammino ognuno per la proria tenda.


Questo è un racconto di fantasia, alcune scene descritte sono reali, come tutte le altre storie che, tempo permettendo, pubblicherò a breve.






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