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Umiliato da un 20enne toro


di LucLucoo
17.08.2023    |    23.761    |    61 9.7
"Ero appena entrato nel mio camerino, quando avvertii la porta di ingresso aprirsi, era lui..."
Sono un bell'uomo 40enne. Sportivo, realizzato nella vita, e senza tanti grilli per la testa. Ho sempre avuto una certezza dal punto di vista sessuale: MAI con un ragazzo molto più giovane di me. Non mi hanno mai attratto, ma la storia che vi sto per raccontare mi ha fatto ricredere. A conferma del fatto che "mai dire mai" nella vita.



Mi alleno in una palestra aperta 24 ore su 24, perché faccio un lavoro che ha orari alquanto irregolari, e per allenarmi, sono costretto ad andare negli orari più disparati. La struttura presenta dei bagni con una configurazione particolare, ogni cliente ha un suo camerino dove spogliarsi e all'interno trova anche la doccia. E' spettacolare, soprattutto per chi ama la privacy come me. Tenete a mente questo particolare, perché tornerà utile nel resto della storia.

Tutto è avvenuto alle 5 di mattina di qualche giorno fa. Eravamo nel mezzo di Caronte, il fenomeno atmosferico che ha attraversato l'Italia nel Luglio 2023, durante il quale si è registrato record storico di temperature. Erano le prime ore dell'alba, e già faceva un caldo micidiale, nonostante l'aria condizionata. Entro in palestra ed ero convinto di esser solo, ma per mia sfortuna (o fortuna) c'era anche LUI. Lo chiamerò "lui", perché - ci crediate o meno - ancora non conosco il suo nome, ma forse è meglio, altrimenti finirei a fare un patetico stalking online.

Lui è un ragazzo di una ventina di anni circa. Lo desumo dal viso dolce, con uno sguardo rilassato e sbarazzino. Sorriso sempre in bella mostra, educato e molto gentile con tutti. L'avevo visto in precedenza parecchie volte, e spesso parlava di esami all'Università con un compagno di allenamenti. Il contrasto tra il viso d'angelo ed il corpo da toro muscoloso mi aveva sempre colpito. Peraltro, era circa 1,70m, esattamente il mio tipo. Io sono alto 1,80m ma sono sempre stato attratto da uomini più bassi di me, con un corpo grosso. Nonostante ciò, come vi dicevo, non mi aveva mai realmente attratto finché un giorno ha deciso di mettere i pantaloncini corti.

Sembrerà una stupidaggine, ma io vado letteralmente matto per le cosce muscolose. Non è un punto debole, di più. Lui indossava sempre pantaloni da ginnastica lunghi, e sebbene si potesse già desumere che fosse piazzato anche sotto, una cosa è immaginarlo, altra cosa è vederlo in tutta la sua gloria a carne scoperta. Quel giorno che lo vidi indossare quegli shorts con mia grande sorpresa sentii l'esigenza di masturbarmi pensando a lui. E da quel momento, ogni volta che l'ho incontrato in palestra, mi sono sentito profondamente in imbarazzo. Quasi colpevole.

Detto ciò, torniamo alla quella fatidica mattina. Sono le 5 di mattina, e eravamo solo noi due ad allenarci. Ovviamente, il karma è una stronza, e ha voluto che lui indossasse i suoi incredibili pantaloncini corti. Appena lo vidi, lo salutai come sempre, lui ricambiò, e mi infilai nello spogliatoio per cambiarmi. Pregai che non venisse pure lui, perché nella mia fantasia lui mi sbatteva in una di quei camerini come una troietta. Lo so cosa penserete. 40enne che vuole farsi sottomette da un 20enne. Ma quel 20enne non era un ragazzino, ma un uomo vero e proprio. Fisicamente assai possente. Sfido chiunque a considerarlo un "ragazzino".

Ebbene, lui NON mi seguì nello spogliatoio, e mi sentii pure un cretino ad averlo solo pensato. D'altronde, qualche giorno prima l'avevo visto in giro per il quartiere con una ragazzina, quindi era chiaro fosse eterosessuale. Ma pensai pure che, se fosse stato gay o bisex, avrebbe scelto comunque un suo coetaneo, magari enorme come lui. Insomma, mi cambiai ed iniziai ad allenarmi, scacciando via ogni pensiero. Ma il karma non aveva ancora regolato i conti con me.

Era giorno di pettorali per bicipiti, quindi iniziai con panca piana. Sul bilanciere, misi più peso del dovuto, ma la sua vicinanza mi faceva sentire tutto ringalluzzito, come se dovessi mostrare di essere un toro anche io. Non so cosa mi frullasse per la testa. Sono molto ben allenato, e decisamente più forte della media, ma nulla a suo confronto. E così, monto i pesi, inizio la mia prima serie ma capisco subito di aver fatto una stupidaggine, riesco a fare solo 4 ripetizioni e con molta fatica poso il bilanciere esausto. Speravo lui non mi avesse visto, ma con grande disappunto, rialzandomi dalla panca, era lì a guardarmi con un sorriso.

"Se vuoi, ti aiuto io alla prossima serie". Il mio cuore ha iniziato a battere a tremila. Ancora con il fiatone, a stento accennai un "Si, magari, grazie". Così lui finì la sua serie di dorsali alla macchina, e si mise dietro di me attendendo che ripartissi. Non ero mai stato così vicino a lui, e il suo odore - credetemi - era celestiale. Un misto di sudore, deodorante speziato e bagnoschiuma. Peraltro, la posizione era veramente da film erotico. Io steso, volto sotto la zona del suo cavallo, ero tra le sue gambozze grosse, muscolose e tornite. Un paradiso, che solo a scriverlo mi viene ancora durissimo.

Iniziai le ripetizioni e saranno stati gli ormoni a mille, ma sono volate. Non ho sentito il minimo sforzo. Probabilmente, volevo anche fare bella figura con quel maschietto così potente, e volevo mascherare più di ogni cosa la mia attrazione fisica. "Niente male per la tua età", disse sorridendo sornione. Accennai uno sguardo di sfida: "La mia età? Guarda che ho 40 anni, mica 90!", risposi fingendomi arrabbiato. Lui si produsse in uno sguardo sorpreso: "40? Pensavo 30!". Sorvolando sul fatto che lui pensasse che a 30 anni io fossi già essenzialmente morto, manco fossimo ai tempi dei Romani, mi mostrai compiaciuto del complimento indiretto che mi aveva appena fatto.

L'allenamento continuò in un tiramolla di battute e scherzi. Era un ragazzo assai serio. Studiava Ingegneria, mi ha raccontato il suo sogno di fare l'Erasmus a Berlino, di aprire una start up, e ovviamente, diventare milionario entro i 30 anni, che a quanto pare erano le colonne dell'Ercole dell'esistenza per lui. Insomma, un giovane uomo con la testa a posto. Il che mi fece sentire ancora più colpevole di aver avuto certi pensieri nei suoi confronti, pensieri che continuavano ad assillarmi in ogni caso, perché lui era davanti a me, e quei muscoli mi attiravano sempre di più.

Quando terminai l'allenamento, lui era ancora lì che pompava i suoi muscoli. Lo salutai e tornai nello spogliatoio ignaro di quello che sarebbe accaduto da lì a poco. Ero appena entrato nel mio camerino, quando avvertii la porta di ingresso aprirsi, era lui. Lo capii, perché si sentiva la musica assordante delle sue cuffiette, era del genere Metal, quindi difficile da confondere. Nel silenzio delle prime ore della mattina, ogni minimo suono veniva amplificato. Feci finta di nulla, e continuai a svestirmi per buttarmi in doccia. Possibilmente, fredda. Dopo pochi istanti, lui si rivolse a me. "Che per caso hai il bagnoschiuma, l'ho dimenticato". Io ero già nudo, quindi indossai un asciugamano attorno alla vita, aprii il camerino per porgli il bagnoschiuma. Mi trovai lui davanti già in mutande, bianche, strette, pacco bello in vista, e ovviamente tutto quel bendidio di muscoli esplosivi.

La sua pelle era splendidamente bruna, poco prima avevo appreso fosse di origine marocchina, e incredibilmente lucente per il sudore dell'allenamento. I giochi di luce nello spogliatoio fecero il resto del lavoro: un quadro di mascolinità vivente. Purtroppo, la mia erezione fu istantanea. A volte, il mio cazzo vive di vita propria. Ero in imbarazzo totale, ma cercai di distrarmi. "Si, guarda, finisco un secondo di farmi la doccia e te lo passo subito, ok?", gli dissi. In quel momento, il suo sguardo cambiò. Da bravo ragazzo, si trasformò in un malizioso demone. Si era accorto che qualcosa bolliva sotto l'asciugamano. "Che stavi combinando lì dentro?", chiese provocante.

Io iniziai a balbettare, e mi forza a dire un timido "A volte mi capita dopo l'allenamento", sorrisi. Lui non se lo fece ripetere due volte. Mi spinse dentro il camerino e chiuse la porta. "Facciamoci la doccia assieme, è più comodo". Non potevo crederci, il mio sogno era diventato realtà. Ma pensate un po', per l'imbarazzo, persi l'erezione. Non so, forse nella mia testa, ancora pensavo si trattasse di una cosa da "bro", che lui fosse etero, e che io stessi montando un film nella mia testa. Sta di fatto, che lui si tolse prontamente gli slip, e mi trovai davanti un pene flaccido tra i più grandi che avessi mai visto. Il suo cazzo moscio era più grande del mio eretto.

Questo era davvero troppo. Dovete sapere che una delle mie fantasie più grandi è quella di farmi umiliare per le dimensioni del mio pene da un maschio molto dotato. E' una fantasia poco comune, però mi ha sempre eccitato. Quindi, vedere quelle dimensioni, a cazzo moscio, mi provocò veramente tanta confusione. A quel punto, tolsi l'asciugamano, ancora a pene flaccido, lui mi guardò e poi andò nella doccia, facendomi cenno di seguirlo. Entrammo nell'angolo doccia, e lui disse subito: "Adesso mi lavi tu".

(se vi interessa la parte 2 continuo, fatemelo sapere 🥰)
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