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Another brick in the wall… della follia


di Membro VIP di Annunci69.it AbbiamoVogliaDi
06.12.2019    |    9.949    |    26 9.5
"Aprii il portellone posteriore come se avessi dovuto caricare qualcosa..."
Era la prima settimana di settembre. Tra le più faticose dell'anno. E' durissimo riprendere a lavorare dopo le vacanze estive. Per fortuna la giornata volgeva al termine. Sarei tornato a casa. Avremmo cenato e… si… si avremmo…

- Amore ci sei?

Lisa non era ancora rientrata. La casa era deserta. Aprii il frigo. Sapevo che era desolatamente vuoto, mi ero, a malincuore, già fermato a far spesa. Dovevamo ancora riprendere i ritmi del quotidiano. Probabilmente era la salsedine, permeata nei nostri abiti, che, nonostante i lavaggi, ci impediva di rientrare nella normalità. Faceva ancora abbastanza caldo.

Mi distesi sul divano. Senza rendermene conto mi addormentai. Fui svegliato dal trillo del cellulare. Era Lisa.

- Amore, cazzo sono bloccata, non so cosa sia successo, sto aspettando l'autobus da un tempo infinito. Sembra che questa sera il trasporto pubblico abbia deciso che, per il bene della nostra salute, si debba andare tutti a piedi!!! Cazzo!!! Qui siamo rimasti in tre gatti. Se ne sono andati tutti. Si sta anche facendo scuro, tra un po' viene giù il diluvio universale.

- Dove sei?
- Poco dopo il Sacco, vicino al magazzino Metro.
- Senti ti vengo a prendere. Aspettami li.

Mi alzai, imprecando tra me e me. Rimisi le scarpe. Salii in macchina e mi diressi verso Lisa. Il cielo si era coperto di nuvoloni che non lasciavano presagire nulla di buono. Nel giro di pochi minuti iniziò a piovere forte. Mi sono sempre chiesto da dove derivi tutta l'energia dei temporali estivi. Facevo fatica a guidare per quanta acqua cadeva. Pensavo a Lisa all'aperto, si sarebbe bagnata tutta e non per il motivo che avevo in testa prima di addormentarmi (mai sottovalutare -però- le "potenzialita" di una donna come Lisa). La chiamai al cellulare.

- Sto arrivando. Come va?
- Siamo dei pulcini, bloccati sotto una specie di tettoia, a lato della strada.
- Senti appena arrivo, ti apro lo sportello e sali al volo.
- Ok, va bene. Abbiamo degli ospiti, compagni di sventura.
- Dai tranquilla, fai salire anche loro.
- …
- Ecco vi ho visti. Chiudo la telefonata. Entrate come viene.

Accostai l'auto il più possibile a quel riparo di fortuna che avevano trovato. Lisa era in compagnia di una signora e di un ragazzo. Salirono di corsa in macchina. Erano tutti grondanti. Lisa ed il ragazzo salirono dietro. La signora sul sedile anteriore.

- Accidenti a questo tempo del cazzo!

Imprecò la signora.

- Oh mi scusi, sono stata inopportuna e decisamente poco raffinata.
- Non si preoccupi, anzi non ti preoccupare, diamoci del tu, io sono Piero. Ti capisco avrei detto ben di più se fossi stato al tuo posto.
- Io sono Francesca piacere, quello è mio figlio Luigi, con Lisa ci siamo già presentate. Siete stati gentilissimi, ci avete salvato.
- Ma dai per così poco. Dove abitate?
- A Garbagnate.
- Ci sta di strada vi portiamo a casa.
- Grazie, non ho davvero parole per ringraziarvi.

Mentre guidavo, continuando a parlare del tempo e del trasporto pubblico, buttai l'occhio sullo specchietto retrovisore. Mi accorsi che Luigi, rimasto in silenzio, non distoglieva lo sguardo dal seno di Lisa. La camicetta bagnata le si era attaccata alla pelle. Si vedeva benissimo la forma del suo seno ed anche l'erezione dei suoi capezzoli probabilmente dovuta al freddo. Il reggiseno leggero che indossava non aiutava certo a nascondere quei magnifici strumenti di piacere.

Incrociai lo sguardo di Lisa. Ci basta poco per capire, per comunicare anche senza parlare. Si era accorta anche lei della forza magnetica che le sue tette, unita alla scollatura, stavano esercitando su Luigi.

La vidi poggiare una mano sulla coscia di Luigi. Mi fece una specie di sorriso. Lentamente iniziò a passare i polpastrelli sopra la cerniera di Luigi. Ci vuol poco a far diventare un cazzo durissimo, soprattutto se giovane!! Il volto del ragazzo era tra lo sbigottito, lo spaventato ed il felicemente sorpreso. Era seduto li dietro a farsi accarezzare il cazzo da una signora che poteva essere sua madre.

Lisa esclamò:

- Ho freddo alla gambe.
- Amore, nella tasca della poltrona, proprio davanti a te ci dovrebbe essere una specie di copertina. Tirala fuori e mettitela sulle gambe.

Lisa non ha mai freddo alle gambe. Avevo capito al volo il reale motivo di quel freddo "improvviso". Estrasse la copertina e la distese sopra le sue gambe e sopra quelle di Luigi dicendo:

- Dai Luigi copriti anche tu, sei tutto bagnato.
- Si grazie.

Non ci volle molto nel vedere armeggiare Lisa con la mano sotto la copertina. Dai movimenti che vedevo, seppur mascherarti dalla copertina, aveva tirato fuori il cazzo di Luigi e gli stava facendo una sega.
L'espressione di Luigi era tesa, la situazione era alquanto strana. Si stava gustando una sega, quasi incestuosa, con sua madre seduta sul sedile anteriore.

- Non vi dispiace vero se metto un po' di musica?

Spinsi il bottone del CD per far partire un vecchio album dei Pink Floyd. Il suono dell'elicottero di "The wall" avrebbe coperto i silenzi ed anche i gemiti che Luigi riusciva a trattenere, penso, con molta fatica.

"Another brick in the wall" della nostra follia.

A vedere i movimenti facciali di Lisa e da come si era sistemata sul sedile credo che si stesse facendo toccare da Luigi. Decisi di rischiare, Francesca mi ispirava fiducia, aveva l'aria di una "sveglia", "disinibita", aveva una espressione da "annunci". Sapevo benissimo che se mi fossi sbagliato sarebbe successo un gran casino. Volevo, però, amplificare le sensazioni di quella situazione tanto atipica.

Allungai un mano e toccai una gamba di Francesca. Francesca si volto versò di me con aria interrogativa. Avevo catalizzato, senza parlare, la sua attenzione. Con le espressioni del volto le feci cenno di stare in silenzio. Orientai lo sguardo verso lo specchietto retrovisore come a dirle:

- Aspetta un attimo e guarda

Spostai quell'oggetto cattura immagini, alle volte di anime, in modo tale che potesse vedere anche lei quello che vedevo io. Fui fortunato, non disse nulla, non fece scoppiare nessuna bomba e si mise a guardare, direi a spiare, quello che stavano facendo sul sedile posteriore. Lisa ci mandava degli sguardi complici. Luigi era completamente perso. Non si sarebbe accorto di nulla. In quel momento il suo mondo stava nelle mani di Lisa.

Con la coda dell'occhio osservavo Francesca, stava stringendo le gambe. Si stava eccitando. Sono convinto che se avesse potuto farlo avrebbe iniziato a toccarsi. L'idea di vederla eccitata nello spiare suo figlio "segato" da Lisa mi sconvolgeva. Avevo il cazzo durissimo.

Il diluvio non ne voleva proprio sapere di placare la sua furia, la guida era ancora al limite del possibile. Nei pressi della Esselunga di Garbagnate, esclamai:

- Amore dobbiamo prendere qualcosa per cena, il nostro frigo è decisamente vuoto. Mi fermo qui all'Esselunga.
- Si però vai tu, io no me la sento di scendere.

La zoccola sapeva benissimo che le stavo lasciando campo libero. Aveva capito tutto. Capii anche Francesca che disse:

- Anche io dovrei prendere qualcosa, dai Piero andiamo assieme, facciamo in fretta. Luigi fa dei casini stratosferici ogni volta che lo mando al supermercato ed oggi non è proprio cosa!!

Mi infilai nel parcheggio sotterraneo e fermai la macchina verso il fondo di quello spazio grandissimo, scelsi uno stallo isolato, anche un po' riparato, adiacente alle porte tagliafuoco. Il parcheggio era praticamente deserto. Era il posto ideale per lasciare Lisa e Luigi soli in macchina e non solo per loro. A lato dello stallo era montato uno di quegli specchi stradali, di quelli che si mettono negli incroci quando non c'è sufficiente visibilità per circolare in sicurezza.

Io e Francesca scendemmo dalla macchina dicendo:

- Facciamo in fretta. Aspettaci qui.

Notai sul volto di Luigi una sorta di felicità cosmica, si poteva finalmente rilassare e godere quell'inaspettato piacere. Appena fuori dall'auto presi Francesca per mano, La trascinai velocemente dietro una colonna del parcheggio. Da li potevamo vedere, grazie allo specchio, quello che stava succedendo in macchina. Lisa aveva tirato via la copertina, aperto lo sportello della macchina e fatto scendere Luigi. Si era inginocchiata ed aveva preso in bocca il suo magnifico cazzo. La conoscevo, lo faceva sempre con una passione infinità. Era nata per far pompini e non solo!!! Quando ebbe l'impressione che Luigi stesse per venire. Si staccò. Prese dalla sua borsetta uno dei preservativi che portavamo sempre con noi. Lo aprì e lo srotolò lentamente sul cazzo durissimo di Luigi stando bene attenta a non farlo venire. Si mise poi sdraiata sul sedile posteriore a gambe aperte. Era senza mutandine. Doveva essersele tolte, senza che ce ne accorgessimo, durante il tragitto in macchina.

Ordinò a Luigi:

- Adesso sbattimi

Francesca respirava affannosamente, si era alzata la gonna e si stava toccando. Mi aprii la cerniera, le presi la mano libera e le dissi:

- Dai fammi una sega!!

Fu un sollievo bellissimo sentire il caldo della sua mano sul mio cazzo. Stavamo tutti godendo di quella situazione al limite della realtà, tra l'incredibile ed il fantascientifico. Ognuno con un pensiero diverso, con una eccitazione e motivazione propria nel vedere e nel vivere quello che stava succedendo.

Infilai una mano nella parte posteriore della gonna di Francesca. Le strinsi forte le chiappe. Sembrò gradire. Le passai un dito tra le natiche, era tutta completamente bagnata. Non resistetti alla tentazione di infilarle un dito nel culo. Iniziai a muoverlo, a farlo vibrare con movimenti leggeri, non volevo farle male, volevo farla impazzire e volevo impazzire assieme a tutti loro. Francesca protese il culo all'indietro come a dire dai non smettere.

Luigi si stava sbattendo Luisa. Tra un gemito e l'altro, nemmeno troppo silenzioso, Lisa riuscì a dire:

- Ti prego Luigi, fermati poco prima di venire, foglio fare una cosa.

Luigi in balia della lussuria e sempre più sconvolto, si fermò di li a poco. Lisa si alzò. Si rimise in ginocchio. Tolse il preservativo a Luigi e gli disse:

- Voglio che mi vieni in bocca!

Senza dir altro si infilò in gola il cazzo di Luigi. Vedemmo Luigi tremare mentre veniva. Con le mani teneva ferma la testa di Lisa.

- E' buonissimo. Assaggialo.

Lisa raccolse con un dito un po' dello sperma di Luigi che le colava a lato della bocca e glielo offrì.

Eravamo tutti sconvolti.

Lisa e Luigi risalirono in macchina dopo essersi riassettati, lentamente ci riprendemmo anche io e Francesca.

- Ed ora come facciamo con la spesa, non possiamo tornare a mani vuote non saprei cosa raccontare a Luigi?!

Mi chiese Francesca.

- Non ti preoccupare, io la spesa l'ho fatta prima di venire a prendervi, ti do una delle nostre buste, e così salviamo tutti la faccia…. Hai un culo stupendo!! Lisa, e non solo lei, ti sbatterebbe tanto tanto volentieri.

Aspettammo un poco ci avvicinammo alla macchina. Aprii il portellone posteriore come se avessi dovuto caricare qualcosa. Risalimmo in macchina.

- Ragazzi, tutto bene? Ci abbiamo messo un po', c'era una sola cassa aperta.
- No, no, tranquilli, abbiamo chiacchierato con Luigi, il tempo è volato, siamo diventati amici intimi.
- Ok, allora possiamo andare.

Uscii dal parcheggio con Francesca che mi faceva da navigatore verso casa loro. Era tornato il sole. Ci fermammo davanti al loro cancello. Scendemmo, tirai fuori una delle buste della spesa dal baule e la porsi a Francesca che disse:

- Non a me, la prende Luigi, che non ha fatto nulla sino a questo momento!! Luigi per cortesia avviati, porta su la spesa, io saluto Lisa e Piero e poi salgo.

Luigi dopo aver ringraziato ed essersi congedato spari in silenzio dietro al cancello.
Ci guardammo tutti e tre. Quasi all'unisono esclamammo:

- Accidenti che giornata!!!

Scoppiammo a ridere assieme. Lisa guardò fissa Francesca negli occhi e le disse:

- Mi sarebbe piaciuto tanto sentire Luigi vibrare mentre mi veniva dentro.. l'ultima cosa l'ho fatta per noi.. adesso baciami voglio condividere con te il sapore di tuo figlio.

L'una porse le mani sulle guance dell'altra e viceversa prima di iniziare a baciarsi appassionatamente.

Mi sentii un pre adolescente mentre le guardavo dopo essermi reso conto di essere venuto senza nemmeno toccarmi!!! Ero l'unico rimasto, in quella giornata folle, a dover aggiungere "a brick in the wall"!!!
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