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Perchè una mamma non può scopare con il proprio figlio


di geppettino2003
05.04.2013    |    122.410    |    4 9.6
"” “NO! amore mio… mi è solo caduta la spazzola in terra” Quella stessa spazzola che, invece, continua ad ondeggiare ritmica bagnandosi tra umide labbra di..."
Un raggio di sole nel trafiggere le imposte della finestra della mia camera da letto con il suo torpore mi risveglia da una di quelle mie solite notti. Le sette e mezzo, un giorno in più, un anno in più per me che oggi transito dagli enta agli anta ...da 15 sposata…da 16 con un bambino….e… un matrimonio riparatore. Un rapporto sbiadito nel tempo che oggi è già un annebbiato ricordo. In tutti questi anni sono riuscita a raggiungere quel giusto equilibrio tra il bisogno di delicate carezze ed il mio essere, purtroppo, sola! Quell'equilibrio che si cementifica spontaneo nel prendere atto che compagni di focose notti, tra il piacere di un lussurioso corpo e la responsabilità di un figlio… preferiscono la vigliaccheria!
Le sette e quaranta, mi alzo, oggi è il mio compleanno….un anno in più che sento su tutto il corpo, lungo i fianchi. Come vorrei fossero ancora lisci. E' forte il desiderio di avere ancora una pelle limpida, comunque queste mie plastiche rotondità, mi fanno la donna che adesso sono, con ancora morbidi lineamenti che disegnano una bella figura.
Il bel corpo di una madre di famiglia!
Le sette e cinquantacinque, il sole scandisce l'inesorabile passare del tempo, la finestra si illumina e riflette allo specchio il mio viso con l'espressione di un pensiero che cresce mentre mi ammiro per come mamma mi ha fatto. Confesso che, ultimamente, e solo per gioco, ho iniziato a manifestare innocenti atteggiamenti con lo scopo di accertare se sono capace ancora di suscitare quel particolare interesse che stimola una donna a tenere viva la sua femminilità. Un gioco fatto di velata provocazione all'insegna di quella seduzione che mi confermi il mio essere donna desiderabile. Un gioco nato quasi spontaneamente nel seguire occhi interessati risalire la mia plastica figura, nei quali ho letto intenso, il desiderio di conquista unita alla fantasia di qualcosa di intrigante e trasgressivo.
E' vero! Sono una mamma a cui piace sentirsi adulata.
In poco quel gioco si è trasformato in un qualcosa che stimola la mia intima fantasia e mi accompagna nelle mie solitarie notti.
La mia immagine allo specchio mi riporta alla mia attualità. Prendo atto che non sono più la ragazza che, pur ostentando l'erotico corpo, non la dava via mai. Solo una volta. Quella volta ha coinciso anche con l’ultima. E subito è arrivato Carlo, il mio bambino. Lo adoro, è tutta la mia vita, ma quanto mi è costato! Quanto è costato ai miei fianchi, quanto è costato al mio seno protetto, ora, sotto una frivola magliettina.
Inevitabili i pensieri di un primo bilancio che, tra alti e bassi, propende, per merito del mio ragazzo, verso il positivo.

Si son fatte quasi le otto e dieci e, completamente nuda, coccolo la mia immagine davanti allo specchio. I capelli ancora arruffati con le dita che si perdono nei primi piccoli filamenti di grigio. Accarezzo l'immagine del mio viso riflessa dallo specchio, un dito sfiora le mie labbra e si insinua lento tra di esse. Mi giro, timide mani scorrono la mia figura. Mi piaccio! Ma è tardi, devo vestirmi e non ne ho voglia. Oggi mi va di restare a letto fino a tardi. E' pur sempre il mio compleanno ed ho deciso di restare a casa per una giornata che vorrei fosse diversa dal suo essere normale. Oggi mi voglio dedicare una bellissima giornata!
Sono pur sempre una mamma di famiglia!

Ritorno in un letto che è subito diventato freddo, come sempre più spesso accade negli ultimi tempi. La mia pelle scivola dentro e i miei piedi si coccolano per scaldarsi. E' un bel po’ che mi piace stare nuda con me stessa. Il calore del mio corpo, lentamente, mi abbraccia. Socchiudo gli occhi e percepisco il fresco lenzuolo che, accarezzando dolcemente i neri riccioli del mio intimo, si sgonfia sulle mie delicate labbra. Come fosse la intrigante, mano di qualche mio etereo spasimante. Sussulto al colore che si diffonde lentamente sotto il lenzuolo, mentre i capezzoli reagiscono crescendo.
Una latente eccitazione velocemente mi assale trasformandosi in una intensa voglia di uomo e con essa il desiderio di essere selvaggiamente scopata come la più calda delle amanti. Ovviamente nessuno lo potrà sapere.
Sono una seria madre di famiglia… anche se, ultimamente, un po’ zoccola!
Torpore e fantasia sono il connubio che lentamente guidano dita nervose spaziare sul mio corpo, lasciandolo vibrare all'unisono ad un crescente respiro. Rinsecchite labbra si schiudono per lasciare ad una timida lingua la possibilità di seguirne il contorno. Un attimo e mi lascio andare ad un diffuso piacere che ormai sempre più spesso mi accompagna. Chiudo gli occhi ed assaporo la gioia che le mie, divenute esperte, mani sanno regalarmi.

Un rumore dal corridoio mi riporta alla mia realtà. Mi ci vuole qualche attimo per riprendermi, raffreddare i sensi e mettere a fuoco la figura di un corpo. Due braccia protese verso di me. Ancora tremante scorgo il mio bambino con in mano un vassoio e un deciso sorriso “auguri mamma!”
Un intenso aroma di caffè velocemente mi abbraccia. Dischiudo gli occhi e riprendo coscienza. “Sei un amore” mi sollevo ed allungo le braccia per prendere il vassoio. Mi sento strana, non mi sono ancora del tutto ripresa. Dio mio ….. sono nuda! Subito mi ritraggo impaurita, la schiena sprofonda sul cuscino, “scusa non mi sono accorta di essere…..” Carlo è sorpreso mentre appoggia innocente il vassoio sull’umido pelo di un caldo intimo. Stringo con le ascelle il trasparente lenzuolo che, nell'avvolgere il seno, mostra, senza ritegno, il volume di capezzoli irti come spilli. “…di che mamma,…prendi il caffè, sai oggi non mi andava di andare a scuola, desidero festeggiare assieme a te il tuo compleanno” porgendomi il bocciolo di una rossa rosa.
Un intenso rosso che sembra materializzare il mio attuale essere.
“Grazie!”
Mi sento confusa e felice. Il suo è un dolcissimo pensiero. Mi sistemo meglio, metto il vassoio sulle gambe, stringo sul seno il delicato lenzuolo e….spero solo non si accorga che sono ancora un po’….accaldata.
“Mamma ti piace la mia rosa”
D’istinto allungo la mano ed il lenzuolo libero scopre, stavolta, una abbondante porzione del mio seno sino al punto dove la rosa aureola si unisce ad un voluminoso capezzolo. "E' bellissima" subito mi ricopro con lui che sorridendo, con un leggero rossore che colora le guance, ed un po' impacciato esce dalla stanza, mentre sorseggio un fumante caffè dal sapore strano.

Mi alzo di scatto e, nuda, corro nel mio piccolo bagno con la rosa stretta in mano. A momenti inciampo sugli slip lasciati in terra. Ancora davanti allo specchio, le mani sul viso coprono una latente vergogna. Il sapere che mio figlio mi ha visto mezza nuda mi turba un pochino. Ma che c’è di male ha visto solo un capezzolo dell'opulento seno di sua madre. Quante volte da piccolo ne avrà apprezzato il colore? Non credo proprio si sia scioccato. Interrogativi ai quali non so dare risposta. Spero solo che non si sia accorto di altro.
È bene che mi vesti, ed è tutto finito….. Ma non è così!
Incrocio lo sgualcito, ma penetrante, sguardo dell'unica cosa che potrebbe farmi degli apprezzamenti. La statica foto di un bel giovane modello di una vecchia rivista di moda. Sorrido compiacendomi al semplice pensiero che se si animasse…. e mi sorprendo con i vellutati petali scorrere su di una pelle che desidera fortemente essere accarezzata. Mi piace il delicato contatto! Ad occhi chiusi apprezzo caldissimi brividi accarezzarmi le cosce. Non è possibile ma mi scopro spudoratamente eccitata! E' intenso il calore spargersi tra le gambe. Non riesco a controllarmi! Il seno sembra rinvigorirsi di nuovo, rendendo ancor più tangibile il contorno di capezzoli duri e grossi.
Sono succube di una intrigante voglia di toccarmi. Mi sento troia!
Il mio essere consapevole vittima di chiari sguardi vogliosi che si materializzano in sicure perniciose fantasie di possedermi mi fa sorridere, per questo al pensiero che se quell'esuberante stalloncino si materializzasse si troverebbe davanti una voluttuosa cavalla da monta! Saprei bene come stimolare il desiderio del vivace puledro!
Divarico le gambe, con pungenti setole di una spazzola strette in mano. Spazzola sempre più mia complice di intimi desideri. Vorrei fermarmi ma non ci riesco. Lentamente le mani scorrono il corpo. La mia espressione materializza lussuria. Non ho più il controllo delle mie azioni. Eccitata mi possiedo con il duro manico. Sussulto seguendolo sparire dentro di me. So che è sbagliato ma è forte la voglia di uomo. La mano segue l'intenso crescere del mio respiro e si muove sempre più veloce, quasi a punirmi per una assurda libidine. Il corpo appoggiato alla parete, la testa nervosa scuote i miei lunghi capelli neri. Sto per venire….
“MAMMA hai preso il caffè?”
Carlo è di nuovo in camera mia.
“Si!” rispondo, mentre vengo tremando al suono di una maschia voce. Stringo forte il seno sino quasi a farmi male, strozzando in gola un intenso gemito
“mamma cos'è questo rumore?….hai bisogno di aiuto? stai poco bene?...”
“NO! amore mio… mi è solo caduta la spazzola in terra” Quella stessa spazzola che, invece, continua ad ondeggiare ritmica bagnandosi tra umide labbra di una fica in calore.
Ma cosa ho fatto! Come ho potuto. Il rossore del mio viso si riflette nel piccolo specchio.
Mi vergogno di me stessa sentendomi spossata ……ma soddisfatta!
Subito un pensiero, che vorrei abiurare, ma che dilaga infido nella mia mente: quella sua voce, saperlo dietro la porta, e se….no… non credo sia possibile!... non può essere….. ma non mi importa niente per averlo fatto per merito, o colpa di mio figlio. Quello è un problema che verrà dopo.
Ora sorrido a come sia stato dolce l'inizio del mio quarantesimo compleanno. Ma non posso mica andare oltre.

Sono oltre le nove. E' mentre velocemente mi vesto che comincia ad essere tangibile la preoccupazione che il mio bambino possa essersi turbato. Spero proprio di no!
Oggi dovrà essere una giornata normale.
Mi vesto in fretta, indosso quello che avevo ieri in una delle mie ultime performance. Mi guardo una ultima volta allo specchio, prendendo atto che sempre più spesso mi esalto al fatto che qualcuno mi osservi.
Ma quante limitazioni nel mio ruolo di mamma!
Una mamma che nel tempo ha preferito il suo amorevole ruolo alle intime voglie, scegliendo di vivere la propria sessualità in piena solitudine.
Ma adesso è tutto finito! Ho da affrontare la mia giornata ed è proprio il caso, se è possibile, cercare di viverla nella normalità, senza devianti sorprese, evitando di ripetere le mie intime esibizioni in presenza del mio bambino che, dolce e premuroso, con il suo gesto, ha cercato di rendere meno dura la giornata di una donna un po' stordita dalla sua raggiunta età e da una vita, piatta, monotona e indirizzata verso la noia.

In cucina, Carlo non c'è, ma il disordine che ha lasciato è devastante.
Ecco questa è la normalità di una mamma!
Inizio a rassettare, pochi minuti e lui, baciandomi sulla guancia "mamma posso farti un po’ compagnia" "amore oggi puoi fare tutto quello che desideri" una risposta sibillina, non voluta e nemmeno pensata! So solo che qual suo delicato pensiero mi ha reso felice! "mamma ti è piaciuto il mio caffè, ci ho messo proprio impegno a farlo" "tesoro era veramente buono" una piccola bugia che, oggi, non guasta.
Il silenzio impera e saperlo alle mie spalle comincia a stimolare quella mia intrigante fantasia dell’ultimo periodo. Chissà se il mio piccolo tesoro starà pensando alla visione del turgido capezzolo della sua bella mammina, chissà se, adesso, starà fissando il mio rotondo fondoschiena, e come lo propongo mentre lavo le stoviglie.
Non so cosa sto facendo, ne perché, ma è solo quel mio innocente gioco fatto, oggi, senza ulteriori secondi fini. Desidero, forse, solo ringraziarlo per la sua delicata attenzione. Solo compiacerlo. Ecco perché stringo e rilascio le chiappe, cosciente che il mio essere madre mi impone giuste limitazioni.
Ma intanto gli offro il mio saper essere una mamma provocante!
Anche se non credo di suscitare particolare interesse nel mio bel giovanottone se penso a tutte quelle provocanti ragazzine che gli ruotano attorno e con le quali non credo di poter competere. Mha!
Ma se mi girassi di scatto sorprendendolo, magari, con le mani sulla patta del corto pantaloncino del pigiama. No! non lo faccio per la certa delusione di non vederlo interessato alla bella tardona che gli è davanti. Comunque non sto facendo nulla di strano rispetto ad ogni giorno, e non credo che la tetta di mamma possa essere stata così di forte impatto per fargli modificare il concetto sulla sua brava ed angelica fatina. Per lui sarà stato solo un imprevisto, lo avrà certamente vissuto come tale, e nulla potrà pensare nell'aver scoperto che la sua dolce mammina dorme nuda. Però! E se si fosse chinato dietro quella porta traguardando dal buco della serratura….. Ma no!... che sto pensando!...
Però, se devo essere sincera, credo di poter meritare qualche suo, diciamo, particolare, apprezzamento. Le scarpe con tacchi leggermente alti slanciano la mia figura, una casta gonna un po’ sopra il ginocchio, forse un filino trasparente, ma solo un accenno, e una camicetta blu che aderisce quasi a pelle sul mio seno stimolano un mio pensiero: Oggi sarei la gioia dei miei onirici corteggiatori, specialmente se sapessero che, per la fretta, non ho indosso slip e reggiseno!
Essere nuda sotto mi intriga al punto che decido di rimanere tutto il giorno senza intimo, tanto cosa potrà succedere, lo so solo io è così, oggi, deve essere.
Continuo nel mio gioco. Ho finito di sciacquare le stoviglie e devo riporle nella lavastoviglie. Normalmente piego le ginocchia e mi accovaccio su me stessa appoggiando il sedere sui talloni ma, stavolta, per la gioia del mio bambino, inarco la schiena, un passo in dietro e mi genufletto a novanta gradi. Inevitabilmente la gonna risale ben oltre il lecito guardare. Sicuramente starà evidenziato, non solo provocanti chiappe, ma rendere palese anche il mio essere nuda.
E' un gioco, non più tanto innocente che, però, mi piace anche perché una particolare intima emozione lentamente si sta impadronendo di me. Oggi non so cosa mi stia succedendo! Contemporaneamente mi assale la preoccupazione, ma è solo per un attimo, so bene che è un gioco e, come tale, può anche continuare!
Appoggio il detersivo, chiudo lo sportello e mi volto di scatto.
Carlo non c'è! Sono sola. Dove sarà andato? Quando? Ci resto un po’ male! Non posso credere che neanche un po’ di interesse abbia suscitato il mio provocante fare in un ragazzino di primo pelo. Certo l'attenzione al corpo della donna non certamente a quello della madre. È vero sono la sua mammarella a cui oggi ha dedicato un particolare pensiero ma sono anche quel gran femminone che, per gioco, lo ha provocato.
E' il caso che mi sbrighi …ho ancora tante cose da fare…sistemo in soggiorno e poi vado a rifare camera sua…"
Riprendo il mio più giusto ruolo di mamma!

Un'ora di intensa attività. Con la mente costantemente impegnata a quanto ho potuto fare. Immagino quali possano essere stati i suoi pensieri nel vedermi piegata. Si sarà beato dell'intrigante spettacolo della sua mammina? No non lo credo possibile. Però i suoi occhi non possono non aver risalito le mie cosce, a meno di un metro dalle sue mani. Avrò per caso esagerato? Sarà scappato per la vergogna? Mi do una risposta, forse la più comoda. Cosa ho fatto di male? Ho solo trasmesso al mio bambino la mia voglia di essere ancora una donna viva. Una voglia che non intende abbandonarmi. Una voglia che tra le mura domestiche, oggi, probabilmente si è accentuata. Adesso il mio bambino sa che la sua mamma non solo dorme nuda, ma sfaccenda per casa senza biancheria intima.
Finisco di mettere in ordine la mia camera. Un ultimo passaggio allo specchio, raccolgo i lunghi capelli e allento un bottone della camicetta, do respiro ad un seno, forse, troppo costretto.
Non è che la mamma adesso esagera!

Lui è in camera sua, mi preannuncio con il ticchettio dei mie passi. Entro, con fare naturale ancheggio plastica. Carlo è a letto. Mi sposto continuamente, per rassettare la sua stanza. Lo invito ad alzarsi ed aiutarmi a rifare il suo letto. Mi chino nel piegare le lenzuola. Lui mi è davanti. Mi guarda. Riordino la sua scrivania. Mi è alle spalle. Sento il suo respiro. Lunghi minuti di una piacevole provocazione. Poi mi siedo sulla sua sedia girevole accanto al letto, accavallo le lunghe gambe "sai mi hai fatto felice con la tua rosa" "Mamma desidero veramente fare di più" Sorrido mentre mi accorgo che i suoi occhi risalgono l'intera mia figura. Occhi chiaramente interessati sostano sulla bella porzione di tornita coscia che la corta gonna mette in evidenza. D'impeto serro le gambe e, per farlo, mi offro di profilo. Un intenso mio respiro gonfia il seno al punto che sento distintamente cedere il tessuto della camicetta ed il suo sguardo incollarsi sull'erotico disegno di provocanti mammelle, mentre percepisco crescere un suo certo imbarazzo.
Basta questo perché un intenso brivido percorri l'intera mia schiena fermandosi su………..

Mi ritiro in fretta in camera. Credo, stavolta di aver esagerato. Prendo atto di quel brivido che ha attraversato la mia schiena seguendo i suoi occhi spaziare sul mio corpo. La cosa mi inorgoglisce come donna, esalta il mio essere femmina ma, nel contempo, mi preoccupa nel mio ruolo di madre. Fuggo il dubbio, ma un atroce dilemma comincia ad avere il sopravvento sui miei pensieri: perché stento a controllarmi. Mi assale la vergogna, il cuore mi batte in gola. Non mi è mai successo! E', forse, quella mia indole di femmina che mi ha spinto in atteggiamenti che, senza volere, mi stanno sfuggendo di mano facendosi, secondo dopo secondo, piuttosto intriganti. Ma non è possibile! Ed è assurdo un pensiero che, lotta con la mia mente! Quel suo imbarazzo! E se avessi stimolato una sua possibile emozione. Avrei dovuto immaginare che il crescere delle mie provocazioni avrebbero stimolato un su probabile interesse. Allora anche in lui suscito quelle piccanti fantasie che leggo negli occhi di maliziosi ragazzini. Tremo nell'aver offerto al mio bambino il mio sapere essere donna, sussulto nel sapere che potrebbe essersi veramente eccitato.
Tutto questo però non è possibile!
Sola davanti allo specchio mi ritrovo con le gambe leggermente divaricate, sento i suoi passi nel corridoio. Se lui entrasse ora saprebbe come godere del bel ciuffetto nero di sua madre? Confesso a me stessa che quel suo sguardo mi ha intrigato e, adesso, non riesco ad oppormi all'infido, intimo, calore permeare le mie cosce. Allargo ancora di più le gambe. Vedo riflessi allo specchio le mie intime labbra. Non trattengo una mano sfiorare la clitoride indurita. La mia fica, contro ogni mio volere, è un lago e dita titubanti seguono il contorno di assetate labbra. Sono proprio infoiata e una timida mano tenta di calmare arditi ardori! E' immensa la voglia di toccarmi! Chiudo gli occhi e immagino il mio bambino davanti a me, sfacciatamente eccitato, con il cazzo duro stretto tra le dita. Quale sarebbe la mia reazione se fosse veramente così. Non so darmi la risposta so solo che, anche se un po’ preoccupata, ne sto gioendo! Si perché il corpo sussulta pervaso da un intenso piacere. Sto di nuovo godendo!
Sono davvero un mamma vacca!
Una mamma la cui ragione deve sapersi imporre al suo corpo. Una mamma che deve lottare per evitare che il proprio figliolo, conscio della sua attuale debolezza, non faccia in modo di sfruttare l'occasione.

Carlo in cucina mi avvicino a lui "allora cosa ti piacerebbe fare per far contenta ancora la tua mamma oggi?" "tutto ciò che può farti felice" ad una domanda ambigua la risposta non può che essere enigmatica. "allora pensiamoci la giornata è ancora lunga…." piegandomi per baciarlo sulla guancia. Carlo, con i suoi bellissimi occhioni neri, mi fissa, e dal viso lascia poi scivolare gli occhi sulle prosperose forme di un accattivante seno.
E' meglio essere forte ed allontanarmi da lui. Il mio bambino è cresciuto e le mie provocazioni stanno suscitando più di un semplice interesse….ma non vorrei che pensasse che la sua mammina è un po’ puttana: No! la mamma è stata oggi soltanto umana, debole vittima delle sue esigenze di donna e delle sue voglie di femmina.

Mi sono seduta, lui mi è accanto, mi fissa ma non guarda me. I suoi occhi sono incollati alla mia figura. Il seno ciondola libero da costrizioni. I capezzoli turgidi, esaltando il disegno sotto la camicetta, sembra vogliano perforare il tessuto. Un altro brivido, stavolta violento percorre tutto il mio corpo. Sento forte i suoi occhi perdersi nel taglio di fresche mammelle, ed invece di rialzarmi, piano piano dondolo, sotto i suoi occhi, le spalle. Con un intenso respiro gonfio il petto, acuendone il profondo solco, lasciandogli intravedere la chiara pelle del mio seno.
Si allontana da me, al frigo prende dell'acqua, con la più futile delle scuse, non so se voluto o cercata, lascia cadere il tappo della bottiglia. Sarà il fato! lo seguo rotolare sin sotto il tavolo. Lui si abbassa a raccoglierlo. Perché d'istinto divarico leggermente le cosce? E' un invito. Seguo il mio bambino sostare sotto il tavolo oltre il dovuto. Starà fissare il pelo scuro della calda fica di sua madre?… e sua madre, purtroppo, si sta bagnando ancora come una volgare troia. Lunghissimi secondi, per lui di una visione, credo, paradiasiaca, per me sicuramente esaltante! Non posso allargare le cosce altrimenti sarebbe evidente ma, confesso, ne ho un gran voglia. Si rialza, il rossore del suo viso è evidente! Stavolta mi è chiaro. E' spudoratamente eccitato lo vedo dal tangibile rigonfiamento dei pantaloncini.
Veloce esce dalla cucina senza parlare, mentre io sto impazzendo al pensiero del mio cucciolo con il pisellino duro.
Mi riprendo al rumore del chiudersi della porta del bagno.
La forza che mi ero imposto mi ha definitivamente abbandonato. Mi accosto a quell'uscio. Ascolto il suo respiro. Mi inginocchio e dalla toppa scorgo un braccio che si muove frenetico al suo diventato intenso respiro. Non riesco a vedergli il sesso ma è chiaro. Si sta masturbando. Dio mio cosa ho fatto! Me lo sarei dovuto aspettare! Lunghi secondi accovacciata ed intontita. Attimi nei quali non riesco a controllare la mia mano sparire tra le pieghe della gonna e, risalendo le cosce, sfiorare, a fil di pelle, la fica. E' intenso il brivido che mi coinvolge. Ma è fantastico! Il mio bambino si spugnetta pensando al pelo della sua mamma, e la mamma si tocca pensando al cazzo di suo figlio. Sono bagnata, mi stringo forte il seno seguendo il suo braccio aumentare il ritmo. Ascolto i sottili gemiti del suo piacere tramutarsi nel mio nome. Credo stia per venire. Ed anch'io sono molto vicina! Si perché di nuovo due dita stanno possedendo la mia caldissima fica. E' assurdo! Il mio bambino si tocca il cazzo e la sua mamma si sditalina la fica. Tira forte come fosse impazzito dall'eccitazione, per come assatanata, mi possiedo anch'io. Lo vedo irrigidire il corpo, stringere le labbra ed, ad occhi chiusi, schizzare fiotti potenti di sperma che zampillano impetuosi spargendosi tra dita scure.
Anch'io vengo con il corpo che trama sulla mia mano.
Sono proprio una mamma puttana!

Con un intenso sospiro, stordita, mi allontano spaventata da quella porta. Mi chiudo in camera, la schiena contro la porta. E' forte la paura che possa entrare adesso. Il respiro stenta a tornare normale. Mi pento per quello che ho fatto. Avrei dovuto immaginare la reazione di un esuberante torello. Ho veramente esagerato ed adesso non voglio che questo gioco continui. Mi vergogno, mi sono toccata due volte stamattina e mi sono offerta nuda agli occhi di mio figlio, gli ho concesso la possibilità di godere del mio intimo, ho spiato la sua reazione godendone in maniera morbosa.
Doveva essere un gioco! Un innocente gioco che, ho paura, non governo più. Come potrò tornare indietro, come riportare quel sano rapporto nel suo giusto alveo. Ora basta, devo tornare alla giusta normalità. Mi sento una puttana. Ho costretto mio figlio a chiudersi in bagno e masturbarsi. L'ho spiato mentre si menava il cazzo e mi sono toccata perversa. Mi devo rivestire, cerco gli slip, non li trovo, sotto il letto non c’è nulla, sulla poltroncina il solo reggiseno. Sto diventando matta. Dove li ho lasciati?….
Devo parlargli. Vado verso la sua camera, attraverso il corridoio con passi decisi e veloci, la sua porta è chiusa, mi fermo un attimo, la mano accarezza la maniglia, ma è meglio prima che mi sciacqui il viso. L'acqua raffredda i miei istinti. Ne ho proprio bisogno. Non trovo l'asciugamano. Forse è scivolata dietro la cesta. Nello spostarla scorgo il lembo di quel mio slip. Non ricordo di averlo messo tra i panni da lavare ….allungo la mano… ed è come se un violento pugno mi colpisse allo stomaco bloccandomi il respiro.
Tra le dita copioso si sparge un denso liquido bianco, lo porto al naso è sperma. Il suo! Un sospiro dal mio ventre si scalda e sale fino alla gola, mentre una goccia scivola lentamente sulla mia coscia. Il panico si impadronisce di me, non so cosa fare, quello che ha fatto non è colpa sua. E' solo colpa mia.
Non riesco a reagire fissando la sborra di mio figlio. Una voglia inibisce il cervello. La mano raccoglie quella goccia dalla mia coscia, è un insano istinto che guida la lingua e leccare, con ingordigia, un seme ancora caldo. Il sapore si diffonde in bocca. Tremo mentre una mano sfiora le cosce, si insinua fra le gambe, e sosta intrigante sulla fica. Sospiro, rivedendo mio figlio con il cazzo duro che mi dedica il suo piacere.
Di nuovo mi sto toccando. Non è possibile DEVO smetterla. Ma non ci riesco sono vittima di un incestuoso piacere. Godo di nuovo! Vengo al sapore del suo piacere!
Sono veramente una mamma troia!

Una riflessione mi sconvolge. Non sarò certo la prima madre che scopre il proprio figlio farsi le seghe, ma quello sperma è come se mi appartenesse è stato il risultato delle mie provocazioni. La cosa mi fa impazzire! Ma sono diversi i miei sentimenti. E' vero mi fa un enorme piacere prendere atto che per lui sono ancora una bella donna, e che lo apprezzi… Ma adesso basta…non può continuare. Ma è inutile. Mi accorgo di essere, invece, felice che mio figlio mi abbia dedicato quel suo sporco pensiero.
Ma è un pensiero che se ne va con la stesa velocità con il quale è arrivato. Tutto può anche starci ma è bene che finisca qui.
Una mamma non può scoparsi il figlio!
Intontita esco dal bagno. Il mio sguardo sembra perso nel vuoto, ed il cuore impazza, con i suoi ripetuti battiti, nel petto.
Davanti alla sua porta, mi fermo, mi faccio coraggio, mi ricompongo, non so bene come andranno le cose, ne cosa riuscirò a dirgli, ma una cosa mi è chiara. Tutto deve finire. Sono in uno stato di intensa agitazione fra una crescente angoscia, ed ancora la latente eccitazione, entro!
“Carlo ti devo parlare”
E' seduto sul letto con indosso l’accappatoio che copre un corpo ancora bagnato, prendo la sua sedia e, mi siedo, stavolta, in maniera piuttosto pudica “mamma cosa è successo?”
“Carlo, forse è il caso che ti dica alcune cose…" “No mamma non c'è nulla da dire, oggi è il tuo compleanno” “sai ti volevo dire che oggi forse hai notato qualche mio atteggiamento strano, sappi che…" mi guarda sorpreso “ma no che dici, oggi sei proprio bellissima, dai non ci pensare…. e dobbiamo ancora festeggiare…”
La sua reazione blocca ogni mia ulteriore iniziativa. La sua voce è suadente. Se non avessi vissuto la sua eccitazione potrei dire che tutto è stato un sogno, un bellissimo sogno. Ma ho vissuto il suo rossore, il chiudersi in bagno, le intime carezze, lo sperma…….tutto vero!
Stringe forte la mia mano con un innocente sguardo nel tentativo di trasmettermi sicurezza.
Anche per lui sarà tutto finito?
Tutto è stato e tutto è finito.
“va bene ok!”

Mi alzo, stavolta è naturale il mio allargare le cosce, è solo un attimo, ma quanto basta per sentire i suoi occhi spingersi tra le mie gambe. Mi avvicino veloce per un casto bacio in fronte. Nello sporgermi la camicetta lascia ampia facoltà al suo sguardo di spaziare libero tra il solco del mio seno che dondola prima di posarsi sul suo viso. Una mia gamba innocente si insinua tra le sue spostando leggermente l’accappatoio. Sfioro il suo intimo. lo sento palpitare. Non è possibile. Ancora! Non riesco a trattenere la fantasia. Immagino un imperioso cazzo.
"Sai mamma ho in mente una bella sorpresa per te. Qualcosa che a me piacerebbe e, che sono sicuro, piacerà anche a te!" "dimmi…non tenermi sule spine…sono veramente curiosa"
Stringo il suo capo al mio petto con un contemporaneo vortice di piacere che si diffonde tra le cosce. Sento il suo bacino muoversi e da un angolo dell’accappatoio intravedo un cazzo di dimensioni veramente incredibili. Rosso, tutto scappellato, duro. Stringo ancora più forte il suo capo a me. Il suo respiro riscalda il mio seno. Lui è ben consapevole di essere nudo, ma non immagina che sto ammirando, con insano trasporto, un gran cazzo enorme, turgido e voglioso. Un magnifico cazzo. Il mio bambino è diventato uomo, ed ha un gran bel pisellone, ed è tutto merito della sua mammina.
Tento di allontanarmi da lui, ma le sue forte mani sui miei glutei me lo impediscono.
Resto ferma qualche secondo e sussulto nel sentire titubanti mani risalire le mie cosce. Un contatto delicato. Il mio silenzio è più di un esplicito invito, una forma di vigliacca accondiscendenza. E nei suoi occhi è forte l'implorazione a non andare via.
Tremo nel percepire un suo dito sfiorare i primi riccioli di una fica infiammata. La sua gamba tra le mie mi inibisce di stringerle. Le gambe non sostengono il mio corpo. Il mio è un equilibrio precario. Per un attimo scivolo favorendo un perverso contatto. Ma è solo un attimo! Mi riprendo, raccolgo le mie residue forze. Confusa, tento ancora di allontanarmi da lui, lottando sia contro la forte voglia di abbandonarmi su quel dito e la forza delle sue braccia che mi spingono a farlo!

Lentamente le sue mani hanno fatto sì che la gonna scoprisse il mio essere nuda. "Carlo…ti prego…" Non c'è determinazione nelle mie parole. Non riesco ad oppormi. Il suo respiro muore sul mio intimo, le sue labbra si impossessano del mio piacere, complice allargo le gambe offrendo alla lingua di inebriarsi del mio calore.
“mamma….”
La sua voce mi gela il cuore mentre un imperioso cazzo pulsa frenetico sulla mia coscia. Lo guardo negli occhi con amorevole trasporto, allungo la mano e, toccandolo, spingo verso il basso un magnifico cazzo nascondendolo sotto l’accappatoio.
"amore mio non possiamo…."
Un ultimo tentativo!
“…mamma ….non più bello questo bel cazzo di quel freddo manico di stamattina. Sai ti ho visto…eri bellissima…”
Sgomenta, ed ipnotizzata dalle sue parole e da quella mazza cerco di reagire “è stato… solo un momento, uno stupido gioco…non pensavo mi stessi spiando!”
“mamma mi hai fatto impazzire”
“ti prego smettila” mentre con una mano spinge il mio corpo sulla sua bocca e con l'altra comincia a toccarsi spudorato davanti a me. Le sue sono carezze intriganti. Vedo crescere il cazzo fra le sue mani, ed ora è veramente enorme. Non ho mai visto un cazzo così grosso. Le due mani assieme non riescono a mascherare alla mia vista la rossa cappella.
Ormai è una tragedia. Ho fatto il più grosse errore della mia vita e non so come rimediare.
Non accenna a smettere, si masturba con insano trasporto. Vederlo così inibisce ogni mia determinazione ed incide sulla mia forza sconfiggendo ogni possibile resistenza.
"ti ho sentito dietro la porta del bagno mentre ti ho dedicato la mia sega, ho percepito i tuoi gemiti, ti ho visto poi leccare con trasporto lo sperma che avevo lasciato di proposito sul tuo intrigante slip. Pensavo ti arrabbiassi ed invece ti sei eccitata mentre lo assaporavi”
”Santo cielo!”
“Mamma hai tanto bisogno di cazzo e non c’è niente di che vergognarsi. Desideri farti scopare per come io voglio sbatterti….”
“smettila sono tua madre!”
“e questo è il cazzo di tuo figlio che è pronto a farlo!”
Adesso è lui che provoca, ma il suo non è un gioco. E' di più è una voglia incestuosa che guida la sua mano mentre in piedi mi offre la bellezza di un cazzo gigantesco che si erge dritto fra le gambe.
La gonna è scivolata ai miei piedi, ardite dita mi privano della camicetta mentre tremo ad un provocante contatto. Ora sono nuda alla mercè di mio figlio con il suo cazzo che si bea del mio pelo. Ho la fica in fiamme con la voglia di far scoppiare quel cazzo. Farlo esplodere in me.
Fisso quel cazzo enorme con le dita che scivolano lente sul suo corpo facendosi coraggio dei suoi gemiti.

E' pazzesco, ho il cazzo di mio figlio che palpita tra le mie mani, lentamente lo accarezzo, lo stringo forte percepisco, i battiti del suo cuore che scuotono le mie dita. E' forte la voglia di succhiarglielo, di fargli un sontuoso pompino, farlo morire di piacere.
“Carlo?!”
“si dimmi mamma” con un filo di voce
“hai un cazzo stupendo sai, non pensavo che lo avessi così grosso. E' bellissimo!”
“mamma è tutto merito tuo …..”
“oggi la tua mamma è stata puttana” mentre comincio a menarglielo con la delicatezza ed il trasporto di mamma “ti piace la tua mammina”
“mamma tutto mi piace di te, le cosce, il seno…il cul…"
"dillo….…sto impazzendo”
“mamma hai il più bel culo del mondo”
“quando l’hai visto il culo della mamma”
le mie mani aumentano la velocità e il suo maestoso cazzo inizia a reagire, la sua cappella si colora ancor di più
“in cucina eri una splendida porca…. ”
sono eccitatissima ora continuo a masturbarlo cominciando a masturbarmi
“quando ti sei chinata ……… mi è venuta voglia di toccartelo… è tanto che ne ho voglia…””
“e….poi…”
“mi è venuto subito duro, con la voglia di infilare tra le chiappe la mia la lingua e leccarti fra le chiappe e la fica ,poi ti avrei messo il mio cazzo nel culo”
“oh mamma mia! avresti messo in culo questo enorme cazzo?”
“si mamma e poi ti avrei sborrato in faccia”
"e perché non lo hai fatto…e sei andato via?”
"ero troppo eccitato avevo paura che ti arrabbiassi. Stavi per confessare dello strano sapore del mio caffè…sai stamattina, ti stavi toccando a letto e mi sono eccitato e prima di entrare ci ho sborrato dentro..."
“Oh Dio mio sei un porco…mi hai fatto bere la tua sborra!"
Spudorato stamattina mi ha fatto assaggiare la sua sborra. E' devastante la sensazione che sto vivendo. Sforzo la fantasia e con una mano continuo a pestare su di un bellissimo cazzo pronto ad esplodere e con l'altra, di nuovo, riprendo ad accarezzarmi la fica. Stringo la gonfia clitoride tra le dita. La sento pulsare.
Mi sditalino infoiata.
È devastante il mio piacere! Lo specchio alle sue restituisce la mia espressione di eccitata e vogliosa troia.
Il suo corpo trema, con un gemito intenso sostituisce le sue mani alla mia, il respiro è profondo "mamma….." mentre tira su di uno splendido cazzo a pochi centimetri dalla mia bocca" "si tesoro sborrami in bocca…", consapevole che è questo il suo volere. Le mani impazzite devastano i miei seni, le dita veementi stringono duri capezzoli, sono tutta un fuoco pronta ad essere spenta dal suo piacere. Accarezzo perversa le sue cosce, lentamente risalgo avvolgendo tra le mie vogliose mani testicoli pronti ad esplodere.
Davanti a lui inginocchiata, ad occhi chiusi, aspetto con la bocca aperta e la lingua che, nervosa, picchietta sulla cappella pronta ad accogliere il suo piacere schizzarmi addosso.
Ancora un gemito e comincia a schizzare il suo piacere. Mi inonda con un fiotto di sperma calda il viso, tira ancora ed ancora due schizzi si spandono sul seno, indietreggia e un lago di sborra si deposita sul mio pelo. Sconvolta assisto inerme ad un altro nuovo spruzzo che si infrange sulle mie labbra. Nessun limite alla nostra eccitazione. Come una vera maiala riprendo in mano il cazzo e lo accompagno alla bocca. Avida lo stingo offrendo alla mia lingua il suo sapore. La lingua accarezza dolcemente la rossa cappella. Una avida lingua raccoglie il suo seme.

Depravatamente fantastico!
E' caldo lo sperma che cola dalla mia bocca al seno, lenta, va ricongiungersi a quella sulla mia fica inondato dal suo piacere. Ci passo una mano e lo spalmo su ogni parte della mia fica, dilato leggermente le labbra vaginali e cospargo la mia fessura con le dita, fino a possedermi, incestuosamente vogliosa di essere chiavata. L’indice segue il medio e mi ritrovo posseduta. Sto per avere un orgasmo.
"SSSSSSSSSIIIIIIIIII"Godo, godo da pazza, le dita in fica e accarezzo la clitoride, vengo, spudoratamente, mi inarco e mischio il mio piacere al suo. Sospiro e urlo dal piacere.
Carlo mi osserva, stringo il superbo cazzo, lo guardo estasiata e felice e sorrido…..
Perché una mamma non può scoparsi il figlio?......
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