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LA NOSTRA PRIMA VOLTA NELLA SPA NATURISTA


di Membro VIP di Annunci69.it DM7177
14.01.2024    |    10.247    |    16 9.9
"Ne scelsi uno molto lontano da casa nostra, per evitare di incontrare qualcuno che potesse conoscerci..."
Qualche anno fa un amico che faceva pubblicità ad una Spa naturista ci regalò un paio di tessere della durata di un anno.
Eravamo ben lontani da certi ambienti e nella nostra ingenuità parlare di “naturismo”, fino a quel momento, poteva essere solo una filosofia di vita e non di certo da intendere come forma di trasgressione.

Una sera io e Debora decidemmo di passare una serata diversa dal solito e di recarci in uno di questi locali per esplorare nuovi orizzonti.
Mi ero documentato parecchio sul sito della struttura e le avevo tenuto nascoste alcune cose, convinto che se lei avesse saputo davvero tutto avrebbe potuto tirarsi indietro all’ultimo momento.
Ne scelsi uno molto lontano da casa nostra, per evitare di incontrare qualcuno che potesse conoscerci.

Arrivati sul posto e mostrato le nostre tessere ci furono dati asciugamani e ciabattine, quindi indicato lo spogliatoio dove lasciare i nostri vestiti.
Una volta pronti, con addosso solo quei teli a coprirci, ci incamminammo verso un lungo corridoio con alla fine una tenda rossa fatta di un tessuto grosso che non lasciava passare luci o rumori.
Io e Debbi ci guardammo, come a chiederci nel nostro silenzio se davvero volevamo farlo.
Presi io la decisione di scostare quella tenda ed entrammo all’interno della Spa lasciando alle nostre spalle paure e paranoie.

Musica di sottofondo, rumore di acqua scrosciante e il chiacchiericcio delle persone che riempivano le vasche e le altre zone benessere presenti nell’ambiente.
Come due turisti iniziammo a camminare tenendoci per mano, quasi a voler esaminare con attenzione quegli spazi e capire meglio dove poterci rifugiare.
Alcuni singoli avevano iniziato a seguirci da quando eravamo entrati e non sapevamo quindi come comportarci.
Una sola cosa mi chiese Debora: “Non lasciarmi mai da sola” e non era mia intenzione farlo visto come i tre la stavano mangiando con gli occhi in quel momento.
Non mi era mai passata per la testa l’idea di vederla tra le braccia di un altro uomo o anche semplicemente sfiorata da qualcuno che non fossi io.

Aspettammo si liberasse una vasca idromassaggio un po’ più appartata e piccola rispetto alle altre due presenti in quel locale.
Chiesi a Debbi se volesse entrarci e in un attimo lasciammo i nostri asciugamani su una roccia poco lontano per immergerci nel tepore dell’acqua.
Per noi era la prima volta, ma sembrava che l’imbarazzo iniziale di mostrarci nudi ad altri fosse svanito in un attimo e fossimo completamente a nostro agio mentre guardavamo passare corpi di ogni tipo e di ogni età davanti ai nostri occhi, commentando tra noi e chiedendoci come fosse un gioco cosa quelle persone potessero essere nella vita e come tra le lenzuola.

I tre uomini si fermarono nelle vicinanze della nostra vasca, rimanendo lì forse in attesa di un invito da parte nostra.
Ma questo non era nei nostri programmi e lei mi aveva detto chiaramente nello spogliatoio che non era sua intenzione quella di dare confidenza o interagire con altre persone.
Debbi improvvisamente sussurrò al mio orecchio: “Facciamoli impazzire”, quindi si mise à cavalcioni sopra di me.
Iniziò a baciarmi con passione mentre simulava un rapporto strusciandosi sul mio cazzo che ci mise davvero poco a raggiungere la giusta consistenza.
Lo prese con un paio di dita per accompagnarlo dentro di sé alternando movimenti dolci del suo bacino ad altri molto più decisi.
“Tu sei fuori di testa!” le dissi stupito del suo comportamento, considerando che nella vita di tutti i giorni lei era sempre stata timida e riservata nei confronti degli estranei e in quel preciso momento facevo fatica a riconoscere quella donna che invece voleva dare spettacolo.

Tutta la situazione mi stava facendo impazzire e lei godeva nel sentirmi così eccitato.
I tre si godevano la scena e io con disinvoltura li osservavo stando attendo a non incrociare i loro sguardi, in modo che non fraintendessero e potesse capire che il mio era un invito ad entrare nella vasca.
Li vedevo toccarsi sopra gli asciugamani che tenevano in vita e uno di loro iniziò a masturbarsi senza farsi tanti problemi, invidiandomi probabilmente e desiderando di essere al mio posto.

Misi le mie mani sulle natiche di Debora e accompagnai i suoi movimenti, successivamente le strinsi i suoi grossi seni e lei sussurrò al mio orecchio un divertito: “Sei un porcello”.
La vidi poi guardarsi attorno e accortasi che i tre uomini erano ancora lì, a poca distanza dalla vasca dove stavamo dando spettacolo, mi guardò con le guance rosse rivolgendomi un sorriso malizioso.
Si avvicinò nuovamente al mio orecchio e mi disse: “Deve essere proprio eccitante guardare quello che stiamo offrendo loro” e poi aggiunse: “Sai cosa mi piacerebbe? Guardarti scopare con un’altra per vedere cosa si prova”.
Io, percependo quella frase come una provocazione, risposi: “Allora anche io dovrei guardare te mentre scopi con un altro”.
Sorrise nuovamente e disse: “Si, ma dovrei essere tanto ubriaca in quel momento”.

Quelle confidenze che ci stavamo facendo e tutta la situazione generale, l’immagine di lei contesa da quei tre uomini che tanto mi creava gelosia quanto eccitazione non mi lasciò scampo e stringendola a me con le mani sul suo culo le dissi che stavo venendo.
Sentimmo entrambi un calore scorrere lungo tutto i nostri corpi, ci abbracciamo forte e continuammo a baciarci rimanendo immersi in quella vasca.
“Che cosa abbiamo fatto?” era la domanda che rimbalzava nella mia testa mentre la stringevo forte.

Fino a quel momento non avevamo mai scopato davanti a nessuno, ma soprattutto non avevamo mai rivelato l’una all’altro i nostri desideri più nascosti e perversi.
Nel frattempo i tre uomini, capito che non ci sarebbe stato un seguito per loro si allontanarono.
Io e Debbi aspettammo ancora un po’ prima di uscire dall’acqua, poi facemmo una doccia e dopo un breve giro per il locale decidemmo di tornare a casa nostra.

Nei giorni seguenti non parlammo di quello che successe quella sera alla Spa.
Ripensavo sempre più frequentemente a quello che mi aveva risposto quando le dissi che anche a me sarebbe piaciuto vederla scopare con un altro e giorno dopo giorno cercavo il modo per realizzare questa cosa.
Volevo guardarla mentre veniva posseduta da un altro uomo.
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