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Camminata erotica per scoprire Elisa


di marchino79
13.03.2017    |    1.959    |    2 8.8
"Va là che con un culo così te la davo io la cena, altroché! Ma mentre la supero e le getto uno sguardo languido, ma non troppo, noto che il ragazzo della..."
E' inverno qui in Romagna, ma il sole inizia a scaldare le giornate e noi riminesi ne approfittiamo per le prime passeggiate domenicali in spiaggia o sul lungomare. Anch'io mi armo di scarpe comode ed esco, con l'unico obiettivo di rilassarmi un po' ed evadere dalla routine casalinga. Dove vado? Mi chiedo mentre parcheggio l'auto in zona lungomare. Vado incontro al sole, mi dico. E così inizio a camminare tranquillo, rilassato. La falcata piano piano si fa più fluida e il fisico, comunque allenato, risponde bene. Così riesco a star dietro alle signorine in bicicletta, che mostrano già i primi indumenti superstriati per lasciarci intravvedere ciò che più bramiamo, oppure le signore che camminano, che seguo con lo sguardo cercando di carpire un movimento più sexi. Mi passano davanti e dietro altri ragazzi, uomini e famglie ovviamente, ma non ci faccio caso. Mi godo quel "safari" in mezzo a tanti animali come me, Finché non noto che qualcuno stava seguendo me. Speravo fosse una donna, ma quando faccio per voltarmi vedo questo bel ragazzo, avrà poco più dei miei anni, che rimane un po' colpito dal mio sguardo. Poi però sorride e passa avanti. E cosa vorrà mai questo? Mi chiedo di nuovo. Ricomincio la mia camminata come se niente fosse e dopo qualche centinaio di metri vedo che quel ragazzo sorridente si era fermato su una panchina, mi vede arrivare, sorride ancora. Vabbè, sarà gentile, penso tra me e me, mentre inseguo con lo sguardo una signora davanti a me che cammina sinuosa e parla al cellulare. Carpisco qualche parola e capisco che parla con un'altra donna. Mi avvicino e sento che le parla del marito, che sono usciti a cena ecc ecc. Va là che con un culo così te la davo io la cena, altroché! Ma mentre la supero e le getto uno sguardo languido, ma non troppo, noto che il ragazzo della panchina si era rimesso a camminare ed era di nuovo dietro di me. Al che inizio a farmi qualche scrupolo e accelero, e anche lui sembra accelerare. Allora mi fermo anch'io sulla prima panchina che trovo e vedo che succede. Lui nota la cosa, rallenta un poco e poi si ferma a non meno di 5 metri da me. Mi guarda e sorride ancora. Sono un po' in imbarazzo, ma ne esco subito quando ci passa davanti la signora al telefono. La guardo ancora, meglio di prima, me la godo tutta questa passerella di una cinquantenne ben messa che agita ancora il culetto come una ventenne. Ormai ha capito che l'ho vista e che la osservo, e non fa niente di più di quello che faceva prima, anzi, forse rallenta anche, ma è solo un gioco di sguardi, probabilmente le fa piacere ma non si azzarderebbe mai a darmi corda. O a darmi qualcosa di più gustoso, penso. Appena si è allontanata, ritorno a guardare il mio nuovo compagno di camminata. Ha notato il mio sguardo e mi lancia una battuta: "Le guardavi il culo, eh?" Si vedeva così tanto? Penso, e gli rispondo: "Beh, sai, la carne è carne e quella lì secondo me ne vuole!" Al che lui ride di gusto e poi con molta calma mi si avvicina, fino a che sento anche il suo profumo, che ha qualcosa di strano... è un profumo da donna, capirò dopo. "E te cosa gli avresti fatto?" mi chiede senza tanti giri di parole. "Di tutto, a una così farei di tutto...". Non ero imbarazzato, erano discorsi tra uomini del resto, ma c'era qualcosa di strano. "Ti piacciono le donne, quindi?" mi chiede e quasi sembra un'affermazione negativa. "Sì, mi piacciono le donne, ovviamente, davanti a un bel culo non resisto", gli confesso. "Quindi anche se non ha le tette?" e ride di gusto. "In che senso, scusa?" faccio io, ormai deciso a capire dove volesse arrivare questo qui. "Hai detto che i bei culi ti attizzano... il mio com'è secondo te?" Alè. Lo guardo negli occhi e capisco che non scherza, poi abbasso lo sguardo e lui si volta, mostrandomi le natiche e chinandosi a 90 facendo un classico esercizio di stretching. Ma non era l'esercizio che voleva farmi vedere. Si intravedono i lineamenti, dolci come quelli di una donna, ma decisi e scolpiti di un uomo. Il culo perfetto. "Certo che hai un bel culo anche te... " mi scappa senza nemmeno che me ne accorga. Lui ride e cambia ancora espressione, stavolta fa sul serio. "Senti, io non abito lontano da qui, se vuoi ti offro un drink, ho visto che hai camminato così tanto, sarai stanco..." Stanco no, ma il drink sembra interessante. "Ho la macchina al porto, vuoi che ti accompagno?" "No, guarda, ti lascio l'indirizzo, vai a prendere l'auto che così ho tempo per avvisare la mia amica Elisa che ho un ospite". La tua amica Elisa? Cazzo qui si fa intrigante la cosa. Torno alla macchina, quasi sudo per quanto vado di fretta, monto su, imposto il navigatore e mi fiondo all'indirizzo che mi ha dato. Suono. "Sali pure al secondo piano, ti aspetto". E' lui, ma la voce sembra diversa, più dolce, quasi squillante. Sarà il citofono. Salgo le scale due a due e arrivo davanti alla porta, che è socchiusa. Busso e al suo cenno di benvenuto, entro. E' un po' in penombra ma non buio. Entro in una stanza che pare sia il salotto, sento che lui è di fianco a me ma non lo vedo chiaramente, allungo una mano e sento un tessuto liscio, quasi seta, gli occhi si abituano e vedo meglio: è un vestitino da notte da donna, e dentro c'è una figura magra e slanciata, con dei capelli lunghi e lisci. "Piacere, io sono Elisa". Mi dice. "Marco, piacere, ma..." La risposta al mio dubbio è lei, o meglio, è lui. O entrambi. Avevo capito gli interessassero gli uomini, ma immaginavo un'altra scena. Invece questa è una sorpresa vera e propria. Una bellissima sorpresa! Penso che da lì a mezzora dopo di parole ne abbiamo detto poche altre. Abbiamo iniziato con il conoscerci nella penombra, carezze e baci, mi ha spogliato lì nel salotto e ha iniziato a masturbarmi, ma dolcemente. Poi mi ha accompagnato in camera da letto e lì si è spogliata anche Elisa, tenendo solo il vestitino leggerissimo e la parrucca. Mi ha coccolato e soddisfatto in tutte le maniere possibili, prima di bocca, poi con quel culetto che mi aveva mostrato in strada. Una meraviglia. Sensazioni controverse mi hanno attraversato mentre godevo di quel corpo sinuoso. Fino al culmine finale, che mi ha lasciato sfinito su quel letto, ansimante. Siamo rimasti lì per qualche tempo, senza dire niente. Poi piano piano si è rialzata dal letto, si è tolta la parrucca e si è diretta in bagno. Ho sentito il rumore della doccia e quando ne è uscito era di nuovo il bel ragazzo che avevo visto fuori. "Se vuoi fare la doccia, fai pure. Se ti imbarazza rimetto la parrucca..." No, non mi imbarazza più niente e glielo dico. Ridiamo ancora, stavolta ridiamo assieme. Si è fatto tardi e devo andare. "E' stato bello", confesso. "Sì, molto bello", mi risponde. Non c'era niente da aggiungere. Esco e riprendo la mia strada.
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