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Colpa di un cinepanettone


di PattyeFranco
22.12.2015    |    21.713    |    10 9.5
"Continuai per una buona parte del primo tempo ad accarezzarglielo, ormai era più concentrato a quella mano che gli accarezzava quel pene duro ed eccitato che..."
Eccomi di nuovo, sotto le feste Natalizie, mi è venuto di raccontare una delle mie particolari situazioni, proprio di questo periodo, assolutamente non recente, già di qualche anno fa.
Eravamo, come spesso capita, nella casa di Menton per passare le feste Natalizie. Come sempre al nostro arrivo, troviamo i vari amici del posto, tra Sanremo e Montecarlo. Fabio subito ci invita a passare un serata a cena in compagnia con tutti i suoi parenti, ormai conoscevamo tutti.
Normale periodo per le cene in famiglia, Franco subito accetta e ci proponiamo di portare qualcosa anche noi, e si propone con del vino che aveva comprato in Piemonte per qualche occasione speciale, e questa lo era.
Era un sabato sera, 4 o 5 giorni prima del Natale, quindi l'abbigliamento era tipicamente del periodo, il rosso. Per quella sera mi infilai un abitino rosso, un tubino, corto a metà coscia e piccolo spacchetto laterale, molto scollato sul dietro. Naturalmente scarpe rosse con tacco alto.
Una volta arrivati a casa dei genitori di Fabio, dopo i saluti di rito, un po' di chiacchiere sul divano e un buon aperitivo, andammo tutti a sederci a tavola pronti per la cena e tanto per cambiare, mi ritrovai in mezzo tra Franco e Fabio.
Già nel sedermi, accavallando le gambe, per Fabio fu uno spettacolo, ma mi premunii subito di coprirmi un pò con la tovaglia.
Durante la cena se ne uscì il discorso sui cinepanettoni, a chi piacevano e a chi no. A me sinceramente quei film piacevano un casino, portavano sempre un po' di allegria e anche un po' d'altro. Anche Fabio nella discussione affermò che li amava un casino, specialmente per la presenza di belle donne.
Durante la cena non si limitò esclusivamente a parlare, ogni tanto quando la tovaglia si spostava dalle mie gambe, allungava lo sguardo, senza contare le volte che mi faceva pure il piedino sotto il tavolo. Certo, tra noi c'era una forte intesa e complicità, quindi si divertiva spesso ad intrigarmi, addirittura in un momento di confusione e disattenzione dei commensali, mi sussurrò in un orecchio: “Ma le mutandine le hai questa sera? Visto che ti sei messa le autoreggenti, quelle sarebbero di troppo” e rise, gli risposi sorridendo:”Ti sei accorto che ho le autoreggenti e non sei riuscito a capire se ho gli slip? Male, male”. Qualche volta con la scusa del tovagliolo, approfittò anche di sfiorami un po' le gambe.
Era tremendamente istigatore, ma più di tanto non poteva fare, troppi parenti, troppa gente.
Comunque la cena fu alquanto piacevole e divertente, ad un certo puntò ci scappò anche un fantastico bacio con Fabio, proprio nel corridoio che portava al bagno, mentre lui usciva dal bagno e io ci entravo, ma fu una cosa estremamente veloce, lontano da occhi indiscreti.
Franco come al solito era consapevole di tutto e tutto questo intrigava pure lui. Appena tornata al tavolo sussurrai a Fabio: ”Adesso le ho tolte, sei contento?”, non era vero, ma tanto bastò per farlo andare nel mondo dei desideri.
Alla fine della serata, ognuno a casa per i cavoli suoi, Fabio rimase con la sua eccitazione, senza aver scoperto a tutti gli effetti se mi ero tolta o no gli slip.
Appena prima di andarcene, Franco se ne uscì con Fabio e gli chiese: “Domani sera sei libero? Visto che abbiamo parlato di cinepanettoni, oggi ho visto che ne proiettano uno all'Ariston, potremmo anche andarci, ci facciamo quattro risate, che ne pensi?”, Fabio non ci pensò molto, guardò me e Franco e rispose: “Si dai, è un po' che non vado più al cinema e ho proprio voglia di svagarmi un po' e farmi qualche risata”, io invece mi limitai con un sorriso per confermare che andava bene anche a me.
Quindi salutammo tutti e ce ne andammo. Durante il tragitto verso casa, mi rivolsi a Franco e gli dissi: “Spero che non ti sei inventato il cinema con qualche secondo fine, sai che non mi piace assolutamente programmare certe cose”, Franco mi guardò sorpreso, poi rispose: “Se devo essere completamente sincero, non ho pensato proprio a niente, se non quello di andare a godermi il cinema, visto che ne abbiamo parlato a cena mi è venuta voglia di andare a vederlo”.
Era solo per sapere bene cosa gli passava per la testa, non amo le cose programmate. Con Fabio ci sono state delle fantastiche situazioni, c'è una grande intesa e complicità, ma c'è anche una fantastica amicizia, non basata certo solo sul sesso e mi piace pensare che l'amicizia era alla base, il resto solo piacevoli situazioni.
La sera dopo, ci trovammo prima per una pizza, per poi andare la cinema, il mio abbigliamento era dei soliti, abbastanza sul provocante, almeno per gli uomini, a me pareva assolutamente normale.
Durante la pizzata si rise e scherzò parecchio, ma già si intuiva che Fabio era ancora attizzato dalla sera precedente, dalla storia delle mutandine.
Dopo la pizza subito al cinema, il tragitto era breve, quindi ci andammo a piedi, all'entrata Franco e Fabio andarono alla cassa a prendere i biglietti, poi si diressero per andare in platea, ma io gli dissi che era meglio in galleria, si vedeva sicuramente meglio, non mi sembravano molto convinti, ma accettarono.
Era l'ultima proiezione della serata, quindi in platea era abbastanza pieno ma in galleria c'era poca gente, avevamo solo l'imbarazzo della scelta del posto, e andammo a metterci proprio nel centro della galleria, posto fantastico.
Mi aspettavo di trovarmi in mezzo a Franco e Fabio, invece Fabio andò a sedersi di fianco a Franco. Rimasi un pochino sorpresa, anche perchè d'abitudine mi trovavo sempre in mezzo, la cosa mi fece strano da subito e siccome non era ancora cominciato il film, chiesi a Fabio perchè non era venuto a sedersi vicino a me, mi rispose: “Non vorrei che durante il cinema mi venissero strane idee, lo sai che ci sono anche scene intriganti oltre che comiche”, a questo risposi: “che scemo che sei, sempre su quello cadete voi, dai vieni di qua e siediti di fianco a me, se stai di là non sento le tue cavolate”.
Quindi si alzò e venne a sedersi vicino: “ooh! Ecco adesso mi sembra più normale” gli dissi con soddisfazione, infatti era quasi un'abitudine trovarmi in mezzo a loro due.
Iniziò quindi il film, tutto tranquillo fino a quando in qualche scena si cominciò a vedere qualche seno, Fabio intento al cinema, si sganasciava dal ridere, ma ogni tanto gli scappava la mano sul passero, cercando di sistemarselo, segno che era eccitato.
Ad un certo punto presa dalla voglia di scherzare e visto anche che si rideva parecchio, allungai una mano sul passero di Fabio e glielo sistemai, poi gli dissi ridendo: “che cavolo!!! ci vuole tanto a metterlo apposto?”, sentii in effetti che era molto eccitato, lui si girò e mi rispose : “Scusa Patty, ma nel mio cervello ci sono mille pensieri, tra le tue cosce e certe situazioni nel cinema, lui non capisce più niente”.
In effetti aveva ragione, seduta con le gambe accavallate, la gonna come al solito salì e di molto, in più lo spacchetto laterale, bastò per fargli notare ancora una volta che portavo le autoreggenti.
Le risate continuavano per tutte le situazioni che succedevano in quel film, ma in verità erano molte anche le situazioni intriganti, che un po' eccitavano anche me.
Infatti non potei resistere molto, nella spensieratezza del momento, mi venne anche un momento di spontanea generosità e la mano tornò sul pacco di Fabio che era sempre molto eccitato.
In qualche modo gli abbassai la lampo e infilai la mano, intrufolandomi a fatica sotto gli slip, sentendo il calore di quel passero, la situazione mi intrigò ancora di più.
Fabio mi guardò sorpreso e stupito, ma molto più rilassato, sembrava rinato. Certo non potevo fare molto di più, se non accarezzarlo lentamente e tenerlo stretto in mano, non eravamo soli, anche se non c'era gente vicino a noi.
Continuai per una buona parte del primo tempo ad accarezzarglielo, ormai era più concentrato a quella mano che gli accarezzava quel pene duro ed eccitato che al film. Poco prima della fine del primo tempo, tolsi la mano facendogli segno chiudersi la lampo.
Quella situazione aveva eccitato pure me, sebbene mi divertivo anche con il film. Durante la pausa, gli dissi se volevano qualcosa da bere, entrambi optarono per una coca cola, quindi mi proposi di andare a prenderle io.
Prima di passare al bar andai al bagno e pensando alla grande eccitazione di Fabio e credo anche di Franco, che aveva notato dove avevo messo la mano, ne approfittai e mi tolsi gli slip, avendo come sempre delle autoreggenti e la gonna non proprio cortissima, me lo potevo anche permettere.
Quando tornai in sala il film stava già cominciando e le luci si erano già spente, passai dalla parte di Franco e non appena feci per scavalcarlo, una sua mano si infilò dritta sotto la gonna per tastare se i nostri pensieri erano gli stessi, e infatti dopo aver passato il bicchiere a Fabio, Franco mi sussurrò subito: “ci avrei scommesso, ormai ti conosco troppo bene”, sorrise e mi diede un bacio veloce sulla bocca.
Fabio non si era ancora accorto di niente, ma non aspettai molto per farglielo capire, dopo aver di nuovo allungato la mano, riaperto quella lampo e ripreso tra le mani il suo pene ormai perennemente in piena eccitazione e dopo averglielo di nuovo massaggiato lentamente, presi una sua mano e la appoggiai semplicemente sulla mia coscia, il resto avrebbe saputo farlo da solo, forse aspettava solo un mio segno.
Cominciò così ad accarezzarmi la coscia, fino a salire lentamente oltre le calze, sentendo il contatto con la pelle, poi ancora molto lentamente fino ad arrivare al punto cruciale, sentendo al contatto diretto con le labbra della mia passera che gli slip non c'erano. A quel punto si girò verso di me con un sorriso a mille denti, ma non disse niente, anzi continuò ad accarezzarmi dolcemente le labbra, Non tentò assolutamente mai di infilare le dita, ma semplicemente di sfiorarmela piacevolmente.
Stava diventando estremamente piacevole, ormai anch'io stavo perdendo il filo del film, talmente piacevole era quell'accarezzarmi la passera, fino a quando anche Franco allungò la mano sulla mia coscia, per poi a salire fino ad incontrare le dita di Fabio. A quel punto mi salì un forte calore di eccitazione, le fiamme del piacere mi stavano assalendo.
Fu a questo punto che mi venne una tremenda voglia di baciare uno dei due, ma come potevo? cosa avrebbero pensato le persone dietro? ma voltandomi per osservare quante persone c'erano dietro di me, mi accorsi che qualche coppia era intenta a tutto tranne che al film, alcune coppie che si baciavano e qualche singolo che guardava decisamente il film e qualcuno che guardava le coppiette, nella nostra fila e quella subito dietro non c'era nessuno. Quindi, presa da questa tremenda voglia, mi girai verso Franco e con la mano che fino a poco prima stringeva il pene di Fabio, gli presi la testa e lo portai verso di me, iniziando a baciarlo con estrema passione, stavo perdendo il senso del pudore.
Franco ormai era tremendamente preso ad accarezzarmi la passera che si stava sempre più bagnando dei miei umori, il film era diventato un sottofondo secondario, anche Fabio continuava con le dita a stuzzicarmi la passera combattendo con quelle di Franco, ma tutto piacevolmente.
Ma purtroppo in certe situazioni il tempo passa molto in fretta, infatti eravamo quasi alla fine del film, quindi per forza di cose bisognava assolutamente fermarsi, tolsi le loro mani dalla passera con molto dispiacere, facendogli capire che il divertimento stava finendo assieme al film.
Sia Fabio che Franco rimasero alquanto dispiaciuti, sicuramente quanto me.
Infatti finì il film e si accesero le luci, ma cosa fare ora? Ci alzammo e uscimmo dal cinema, ci guardammo un po', ma quello che era successo? una piccola parentesi di un rapporto di complicità?
Fabio propose di andare a berci una birretta in un pub vicino casa sua, anche questo a due passi dal cinema, Sia io che Franco accettammo, ma semplicemente perchè tutti eravamo con la gola secca e nessuno azzardava una proposta al seguito del cinema.
Durante quel piccolo tragitto, in un vicolo che portava al pub, presa ancora da tanta euforia per la piccola parentesi durante quel film, presi Fabio e lo baciai intensamente. Il caloroso e passionale intrecciarsi delle nostre lingue, fu un vero piacere per entrambi, non ero riuscita a resistere dal farlo, avevo baciato Franco durante il film, ma sentivo la voglia di baciare anche lui.
Fu un bacio breve ma molto passionale. Arrivati al pub ormai quasi vuoto, andammo a sederci e ordinammo subito le birre, nell'attesa sussurrai a Franco che dovevo andare in bagno, quindi mi alzai e mi allontanai, ma prima di entrare mi girai verso il tavolo, facendo un gesto a Fabio che mi seguiva con gli occhi, un gesto chiaro di seguirmi in bagno.
Prima di alzarsi disse qualcosa a Franco che sorrise e gli strizzò l'occhio, poi si diresse subito verso deciso verso di me.
Non so cosa mi stesse succedendo, ma ero tremendamente presa da tanta eccitazione e nonostante il fresco della serata invernale, mi saliva un calura impressionante, ma il fresco che durante il tragitto mi era salito alla passera, essendo senza slip, richiedeva comunque un certo riscaldamento.
Non appena mi raggiunse, lo tirai verso di me e ricominciai a baciarlo con ardore, sentivo la voglia di sentirmi abbracciata e baciata, una voglia estrema di contatto fisico e tanto piacere.
Durante quel caloroso bacio, Fabio non seppe resistere dall'infilarmi la mano sotto la gonna e accarezzarmela con decisione, un toccasana, ero già estremamente eccitata e se non fosse stato per il luogo in cui eravamo, non so cosa sarebbe successo, ma bastò per farmi inumidire sempre di più di piacere.
Anche Fabio era preso da tanto ardore, al punto che non solo mi accarezzò la passera, ma mi infilò subito due dita, sembravamo due ragazzini al primo incontro. Quelle dita mi fecero stralunare, provando un intenso piacere, ma a questo punto non c'erano altre soluzioni, li non si poteva continuare, anche Franco avrebbe avuto il piacere di continuare la parentesi del cinema.
Quindi nuovamente e nuovamente con dispiacere interruppi Fabio e gli dissi: “Fabio c'è qualcuno a casa tua? Qualche tuo parente?” lui mi rispose di botto che era solissimo e che i parenti erano tutti dai suoi. Quindi gli proposi sfacciatamente che sarebbe stato meglio andarcene a casa sua, acconsentì, ma prima di uscire dal bagno mi disse: “prima di uscire da qui posso fare una cosa? Veloce veloce, poi vorrò ricominciare da dove abbiamo terminato qua”, sorpresa da questa sua strana richiesta, gli risposi senza pensarci:”Okay fai pure, ma mi raccomando niente cose strane”, non se lo fece ripetere due volte, mi fece allargare un po' di più le gambe, si abbassò, mi sollevò bene la gonna e dopo aver osservato bene la mia passera, ci si sprofondò deciso con la lingua, dandogli delle belle leccate decise sulle labbra finendo sul clitoride, poi si fermò, e mi disse: “ecco voglio ricominciare da qua, ti va bene?” e rise.
Rimasi lì come stordita, nonostante le sole due leccate, mi aveva invogliata ancora di più, quindi gli risposi: “Più che bene, tranquillo comincerai sicuramente da dove abbiamo terminato”.
Lui se ne tornò subito di là, io aspettai qualche secondo per riprendermi da quella euforia che avevo dentro, poi tornai anch'io di là.
Fabio aveva già spiegato la situazione a Franco, che subito accettò, non solo io ero eccitata, quindi subito la birra fu finita e subito ci avviammo a casa di Fabio.
Appena il tempo di entrare in casa e mi ritrovai immersa tra loro due, Fabio fu di parola, mi fece appoggiare sul poggiolo del divano aprendomi le gambe e ricominciando da dove aveva terminato al pub, infatti iniziò a leccarmi la passera con estrema intensità, con tanta voglia di sentire i miei umori, Franco si mise a baciarmi con passione e vigore, cominciando a slacciarmi il golfino, per poi togliermi pure il reggiseno.
Io ero eccitatissima e questo loro ardore e tutta la passione che ci stavano mettendo, esaltavano sempre di più i miei sensi.
Non solo loro stavano provando piacere, ma ne stavano procurando molto anche a me,
Fabio insisteva con la lingua passando dalle labbra al clitoride, esasperando sempre più il mio godere quando arrivò ad infilarmi pure le dita, muovendole gradevolmente e soffermandosi con la lingua sul clitoride.
Franco mi baciava ovunque dal collo al seno, stuzzicandomi i capezzoli induriti dal forte piacere che stavo provando. Ero al primo e piacevole orgasmo, stavo godendo,.ero preda del dominio del piacere, ansimavo, gemevo e urlavo.
Dopo questo mio primo e piacevole orgasmo, Franco si scostò spogliandosi, per poi prendere il posto di Fabio, ma non prima di avermi sfilato la gonna, e permettendo così a Fabio di togliersi i vestiti di troppo.
Senza farmi spostare il sedere dal bracciolo, mi fece allungare sul divano, restavo cosi in una posizione alquanto scomoda, ma la passera era perfettamente di fronte a Franco che inginocchiatosi cominciò a baciarmela e leccarmela, lisciando la lingua sulle labbra, per poi affondarla dentro.
Fabio si avvicinò così da potergli prendere il suo pene con una mano, masturbandolo lentamente. Poco dopo riuscii a portarmelo alla bocca e iniziai passandogli la lingua sulla lunghezza, per poi succhiarlo dolcemente ma con tanta passione.
Fabio era appoggiato con una mano al muro, mentre con l'altra mi accarezzava il seno.
Franco invece ci stava mettendo troppo impegno con quella lingua e vista la sua decisione mi portò nuovamente ad un'altro orgasmo, che piacevole godere di nuovo, continuavo a gemere.
Al finire di quell'orgasmo, Franco si fermò con la lingua, si alzò in piedi e sollevandomi di peso dal poggiolo, con decisione puntò il suo passero tra le mie labbra e affondò deciso, mi sentii riempire da quel cazzo duro, ed esageratamente eccitato. Iniziò, avanti e indietro, dapprima lentamente, poi sempre più con decisione, mentre io continuavo ad ansimare e di nuovo a godere, sempre con il pene di Fabio tra le mie labbra. Godevo talmente tanto che non mi rendevo conto di quanto fosse scomoda quella posizione e di quanta fatica stesse facendo Franco per tenermi sollevata in quel modo.
Anche per lui, vista l'eccitazione che aveva dentro era pronto a godere, infatti mentre io continuavo a godere ad un certo punto cominciò a sussurrare: “sto per godere, non resisto, vengo”, quindi mi adagiò sul poggiolo e se ne uscì schizzandomi sul ventre, un getto di seme caldo addosso, ma io volevo continuare ero ancora in pieno orgasmo, quindi presi i boxer di Fabio che avevo visto per terra vicino al divano, mi ripulii in qualche modo poi feci sedere Fabio sul divano e mi misi sopra il suo elettrizzato passero, lo indirizzai tra le labbra e lo infilai con desiderio, ero ancora piena di voglia, quindi iniziai a cavalcarlo con trasporto e decisione, ricominciando quell'orgasmo quasi interrotto, gridavo e gemevo, sembravo indiavolata, fino all'orgasmo estremo. Non so come ma Fabio seppe resistere a tutto questo mio impeto, ma riuscì a farmi avere quest'ultimo orgasmo in tutto il suo piacere, poi anche per lui arrivò il momento, infatti mi fece sollevare appena in tempo e riuscire a schizzarmi sul ventre e addirittura sul seno, tra sussurri e gemiti di piacere anche lui aveva goduto.
A quel punto ci stravaccammo sul divano, stravolti, felici, ma ancora con tanta voglia di baci e carezze.
Tra di noi si era creata una forte intesa, una complicità fisicamente e mentalmente gradevole e che permetteva poi di arrivare a queste forti esperienze da una porta particolare, arrivando ad un piacere fisico e mentale con un generoso scambio di passione e godimento.
Ma ancora tutta quella voglia di passione e piacere ci invogliava a ricominciare, avevamo ormai deciso di fermarci a dormire da lui, quindi mi alzai per andare i bagno e ripulirmi, seguita poi da Franco e Fabio.
Ma ecco che mentre Fabio e Franco stanno per raggiungermi in bagno per ripulirsi, si accorgono che in casa non eravamo soli. Fabio se ne accorse perchè vide un cappotto e delle borse che non dovevano esserci, cose che nella concitazione, al nostro arrivo nessuno aveva notato, poi notò una luce che filtrava da sotto la porta della cameretta,.
Ci guardò con stupore e sorpresa, poi ci sussurrò: “Cazzo, ma non dovrebbe esserci nessuno, sono tutti dai miei”, poi con decisione si infilò i pantaloni e andò deciso ad andare a vedere.
Aprì la porta di scatto e, sorpresa, trovò che c'era suo cugino che si stava masturbando, dapprima un attimo di imbarazzo, poi Fabio subito gli disse: “ma che cavolo ci fai qui? Non dovevi essere da mia madre?”, suo cugino in un primo momento preso anche lui da molto imbarazzo, rispose balbettando: “Da tua mamma è arrivata anche mia sorella e non c'era più posto per tutti quindi ha preferito mandare qua me, sai non stava bene mandare qua Lucia sola con te, cosi mi ha dato la chiave”.
Io e Franco restammo in corridoio a sentire loro che discutevano ma anche noi logicamente un po' preoccupati e imbarazzati, poi sussurrai a Franco: “cavoli ci avrà visti o sentiti? Noi belli tranquilli che non ci fosse nessuno”, quindi lui rispose:”Visti non lo so, ma sentiti sicuramente si, con tutto quel trambusto, tra i nostri urletti e gemiti di piacere, poi c'è stato un tuo urlo che sicuramente non poteva non sentire, bhò aspettiamo Fabio e vediamo cosa dice”.
Nel frattempo noi ci sistemammo un pochino e dopo qualche minuto tornò Fabio che ci riferì il tutto. Prima ci disse che era suo cugino Giovanni che avevamo conosciuto alla cena della sera prima, poi con uno sguardo tra il preoccupato e il divertito continuò: “Ragazzi per prima cosa vi devo dire che l'ho beccato che si stava masturbando, quindi mi ha riferito che a seguito del nostro casino si è svegliato ed è venuto a vedere cosa c'era, e quando ci ha visti in quella situazione, non è riuscito a farne a meno di restare di nascosto a guardare, comunque non c'è da preoccuparsi, non c'è pericolo che dica qualcosa. Mi ha comunque divertito, che nonostante l'imbarazzo del momento è riuscito a venire davanti a me, visto che si stava già masturbando, ora gli ho detto di restare a letto e che ne avremmo parlato meglio domani, comunque era impaurito da voi due, specie che Franco avrebbe reagito male a sapere questo”.
Diciamo che la tranquillità di Fabio tranquillizzò anche noi nonostante l'imbarazzo, restammo per un bel po' a parlare della situazione in sala, poi alla fine io dissi a Fabio: “Ora noi andiamo, ci sentiamo domani, il proseguio sarà per un'altra volta...”, subito Fabio mi bloccò dicendomi: “Non se ne parla di andare via, dormite in camera mia, io mi arrangio sul divano”.
Franco a questa frase mi lanciò uno sguardo d'intesa e disse:”Ci mancherebbe che dormi sul divano, se proprio dobbiamo rimanere, dormi in camera con noi, non sarà la prima volta, ormai tuo cugino ha già visto tanto, cosa vuoi che cambi?”, io serenamente confermai il pensiero di Franco, tanto peggio di così.
Infatti visto l'orario decidemmo di andarcene a letto, ma come naturalmente doveva succedere, tra battutine varie sulla situazione, baci e coccole varie, ci ritrovammo tutti e tre nuovamente nudi e la notte proseguì come infatti doveva proseguire.
“Ma che notte quella notte” diceva una canzone, in effetti fu una notte piena di piaceri per tutti e tre. Perlomeno questa volta suo cugino poteva solo sentire, anche se dal nostro parlare, era uscito che un po' ci eccitò anche il pensiero che suo cugino ci aveva osservati per tutto il tempo, e anche il rischio che avrebbe potuto presentarsi nel bel mezzo del rapporto e sicuramente nello stato di piena eccitazione in cui ci trovavamo, credo proprio che non sarebbe stato certo cacciato, oltretutto era anche carino e simpatico.
Comunque quella sera tutto finì per il meglio, ma la storia del cugino ebbe un seguito, sicuramente uno strano seguito.
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