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Una Gita in Motoscafo, ...e la storia continua.


di PattyeFranco
11.07.2020    |    9.705    |    2 9.5
"Buona idea, anche per farmi smettere di urlare, godevo e succhiavo di nuovo quel membro dal gusto salato, per averlo lavato in mare..."
Ebbene si, il seguito doveva per forza esserci, ma iniziò subito con una precisazione, non amando le cose programmate, io accettai la seconda uscita in barca, solo per il desiderio di potermi, questa volta, godere davvero del panorama, di vedere buona parte della Costa dal mare.
Ne avevo parlato anche con Franco al rientro a casa, e lui fu d'accordo con me. Poi anche Fabio, ci chiamò e chiarì che comunque era una battuta la sua, l'intenzione era uscire ancora assieme, ma per godersi davvero una giornata in motoscafo.
Questa volta il programma era quello di addentrarci molto di più, di andare a visitare anche delle isole vicino a Cannes, quindi partendo al mattino per rientrare alla sera, portandoci anche una colazione al sacco e naturalmente tanta crema solare.
Si partì, Fabio aveva fatto presente anche a Giovanni delle vere intenzioni di questa gita, tutto era stato bello il giorno prima, ma la battuta di Fabio seppur intrigante, al momento restava solo tale.
Infatti si partì decisi, la velocità di crociera fu un po' più elevata per la prima parte, qualcosa avevamo già visto. Poi si continuò in modo più tranquillo, Fabio faceva da cicerone, ci diceva i nomi delle città da dove stavamo passando, ci spiegava un po' di cose. Il passaggio da Nizza, devo dire, fu una cosa impressionante, vedere quella città che conoscevamo bene, vista così dal mare era strepitosa. Diciamo che tutto era fantastico. Arrivammo a Cannes, che era quasi mezzogiorno, e dopo averla un po' guardata dal mare, ci dirigemmo verso le isole, dove saremmo anche scesi dal motoscafo, proprio per visitarle.
Prima di visitare l'isola più piccola, di cui non ricordo il nome, ma ricordo che era abitata da Frati e frequentata da molti visitatori, decidemmo di mangiare qualcosa restando sul motoscafo.
Finito di mangiare quel qualcosa che avevamo portato, si partì per fare il giro su quest'isola. Non ricordo poi molto di quell'isola so solo che di Frati non ne vedemmo nemmeno uno, e se c'erano, erano sicuramente in borghese, per meglio dire.
Ci volle un po' a girare tutta l'isola, benché piccola, era proprio un'isola più a tema religioso, quindi in quella era proibito fare il bagno. Si decise, poi, di andare sull'altra isola, dove avremmo approfittato per farci anche un bagno. Ma quella era molto più grande, sembra che fosse anche il luogo di reclusione del leggendario Uomo con la Maschera di Ferro, c'era da visitare, il Museo del Mare, oltre che si poteva prendere il sole e nuotare, permessi dalle diverse attrezzature sull’isola, e le diverse caffetterie, pub e ristoranti nel porto, che rendevano possibili dei bei momenti di relax.
Diciamo che la giornata si stava volgendo veramente nel migliore dei modi, in amicizia e relax in tutti i sensi, una giornata calda, ma ci fu anche la possibilità di farci qualche bagno dopo averla visitata, seguendo le varie indicazioni.
Ormai si era fatta già una certa ora, quindi arrivò il momento di ripartire per il ritorno, bene, avevo trascorso una bella mattinata ed un bellissimo pomeriggio, tutto era andato come programmato, senza tanti grilli per la testa. Fabio decise che però prima di ripartire, voleva fare il giro dell'isola con il motoscafo, per vedere come fosse osservandola da dietro, vederla tutta dal mare, quindi iniziò il giro.
Partì bello tranquillo a bassa velocità, ma poi viaggia viaggia, vediamo in lontananza della gente che faceva il bagno, non era la spiaggia dove eravamo stati noi, ma bensì un'altra spiaggia e nell'avvicinarci, cosa notiamo? Buona parte di questi erano nudi.
Mi girai di scatto verso Fabio, volevo fulminarlo, e gli dissi con tono di rabbia: “ma lo hai fatto apposta? Sapevi che anche qui c'erano nudisti e hai voluto provarci? Ne avevamo parlato, a me le cose programmate proprio non piacciono”, lo dissi proprio con un tono esagerato, tanto che anche Franco e Giovanni ci rimasero male, pure loro. Scese il silenzio, nessuno osava dire parola, diciamo che a tutti gli effetti ne avevamo parlato, poi continuai: “la giornata era stata perfetta e ora? Si prova a rovinarla?” mi ero proprio arrabbiata.
Fabio continuò ad andare avanti, fino a superare quella spiaggia, nessuno osò dire qualcosa, nemmeno si preoccuparono di guardare oltre, poi finito il giro, continuammo sulla direzione del ritorno. Con questa mia arrabbiatura, sembrava che fossi stata io a rovinare la giornata, un silenzio tombale. Ad un certo punto Fabio mi chiamò vicino a se, con voce particolarmente giù di tono, quindi mi avvicinai, Franco si spostò ed andò a sedersi dietro con Giovanni. Sicuramente Fabio voleva dare le sue giustificazioni o scuse, non poteva esserci altra motivazione. Infatti, appena mi misi a sedere vicino a lui, cominciò a parlare, con voce alquanto bassa: “Patty ti giuro, non lo sapevo, non lo avrei mai fatto, solo per sfogare strane idee. Non sapevo affatto che anche qui ci fosse una spiaggia di nudisti, ti giuro non l'ho fatto apposta, ti avevo promesso una giornata normale senza grilli per la testa, ed hai visto che in tutta la giornata, proprio non se n'è parlato. Scusami ma proprio non ho parole, ma ti prego non prendertela, non roviniamo una bella giornata in compagnia tra buoni amici...”, e si interruppe, anche perché durante quelle parole aveva un grosso nodo alla gola. Comunque devo ammettere che in quelle parole sentivo la sua sincerità, sentivo il suo dispiacere dell'accaduto, quindi, questa volta, rimasi io in silenzio per del tempo, riflettendo. Mi resi conto, che alla fine la colpa era anche mia, non avrei dovuto reagire con quel tono, tanto arrabbiato, avrei dovuto farglielo notare, ma non in quel modo. Quindi decisi di scusarmi con lui, conoscevo Fabio, non credo proprio che l'avesse fatto apposta, ed il suo tono di voce, me lo aveva confermato. Mi scusai, e poi cercai di sdrammatizzare, non mi andava proprio di rovinare una bella giornata, solo per una stupida ed inutile reazione. Così lo abbracciai, gli diedi un bacio, dicendogli: “Scusami tu, prima di incazzarmi avrei dovuto ragionare, darti almeno il tempo di una spiegazione”.
Per la miseria, ero veramente dispiaciuta dell'accaduto, Fabio mi stava facendo una gran pena, tanto che gli restai abbracciata per un bel po'. Franco e Giovanni che erano dietro, non dissero parola, o perlomeno parlavano tra di loro, ma non so di cosa, ma certo avevano capito che la mia arrabbiatura era passata. Fabio non meritava certo un trattamento del genere. Una situazione che cercai di ribaltare, tanto che scherzando gli sussurrai nell'orecchio: “Certo è che ieri siamo stati proprio un po' balordi, abbiamo lasciato Franco da solo, lui dice di non esserci rimasto male, ma comunque a me, un po' è dispiaciuto, che ne dici? dovrei recuperare?”, così che Fabio rispose: “beh, io non ti dico recupera, ora, non vorrei prendere colpe ancora, ahahahah!!!” tanto che mi venne subito una strana illuminazione. Tutto era tornato alla normalità, ma proprio per questa battuta, mi era venuta voglia di giocare ancora su questa storia, provocando proprio Fabio, scherzare sul fatto del giorno prima, provocare ancora lui a discapito nuovamente di Franco, dopotutto Lui e Giovanni avevano detto che sarebbero stati buoni.
Quindi gli dissi: “non so che fare, lo sai non vorrei sembrasse fatto solo per recuperare la mancanza di ieri”, e qui Fabio non seppe proprio che dire.
Ormai io ero passata da una arrabbiatura inutile ad una voglia di coccole e piacere e anche un po' di amore, ricordare il giorno precedente mi stava creando gioia e desiderio. Ma come stavo dicendo era ancora Fabio che mi stava attizzando. Dunque resto vicina a lui e comincio a baciarlo sul collo, poi gli succhio il lobo dell'orecchio, e gli sussurro: “Fabio sono eccitata, mi è tornato in mente la giornata di ieri, intrigante rifarlo”, Fabio mi guarda e mi risponde sempre sottovoce: “certo che se fai così, non riesco nemmeno io a resistere, poi non ti incavolare ancora, se comincio ad allungare le mani”. Embè troppo tardi, era già eccitato, una mano era già scappata a me, sul suo passero già in piena erezione, già sull'attenti in attesa. Ma gli altri due? Beh! Giovanni si era sdraiato su una poltroncina a prendere il sole, come anche Franco, quindi non si stavano accorgendo di niente. Cosa devo dire, certe occasioni fanno l'uomo ladro, quindi Fabio allunga una mano tra le mie gambe e sale, fino ad arrivare a stuzzicarmi la passera ormai già umida e desiderosa, scostando il costume ed iniziando ad accarezzarmi sulle labbra, e poi a stuzzicare il clitoride. in quei continui movimenti, ogni tanto infilava parzialmente le dita. Entrambi eravamo già super eccitati, ma in quel caso era difficile continuare, fare e guidare era difficile, anche se Fabio, con una mano, era già riuscito a slacciarmi e sfilarmi il reggiseno del costume, certo la situazione si stava scaldando. Io avevo invece provveduto a far saltar fuori dal suo costume il suo passero, e per la miseria, mi era venuta anche una voglia di baciarlo come si deve, ma non si poteva, mentre guidava, quindi gli proposi di rallentare un po'.
Non riuscivo più trattenermi, l'eccitazione si era alzata troppo, anche per lui, quindi non solo rallentò, si fermò proprio, anche lui non riusciva più a trattenersi, quindi iniziammo a baciarci passionalmente, con le mani che erano ovunque, sul passero, sulla passera, sul seno. Fu a questo punto che Franco e Giovanni si accorsero che qualcosa stava succedendo, il motoscafo si era fermato, sentivano il nostro ansimare di piacere, quindi arrivò puntuale la battuta di Franco: “avete fatto pace?”, era evidente che si.
Quindi Fabio preso da una euforia bestiale, decise di sfilarmi anche il costume sotto, poi si sfilò anche il suo, quindi ritornammo a baciarci, a toccarci reciprocamente. Era un po' scomodo andare oltre in quel posto, così che Fabio, mi prese per una mano, e mi tirò, davanti sul motoscafo, non so come si chiama (La prua forse?), e mi fece sdraiare ed iniziò a baciarmi tutto il corpo, il seno, il collo, sul pube, tra le cosce, sulla passera, quasi a limonare con lei, la sua lingua fremente che passava sulle labbra decisa, un dito che mi stuzzicava il clitoride, per poi leccarlo anche con la lingua. Ma che cavolo, troppo piacevole, forse meglio del giorno precedente, si stava superando, una mano mi accarezzava il seno, poi mi baciava, un susseguirsi di atti, volti a farmi impazzire di piacere.
Certo che nella foga, tralasciammo alcuni particolari di cui ci accorgemmo solo dopo qualche momento, proprio mentre ero li con tanto di gambe divaricate, con la testa di Fabio proprio li, che leccava, mi penetrava con le dita, io che godevo, passò un motoscafo con due giovani a velocità abbastanza sostenuta, ma pur sempre abbastanza per vedere la scena, così che urlarono qualcosa in francese, facendo anche segni di vittoria, ma non si fermarono, per fortuna proseguirono per la loro strada, mi sarei vergognata terribilmente. Ormai era impossibile fermarsi, stavamo entrambi provando troppo piacere. Per fortuna non eravamo sotto costa, eravamo abbastanza lontani, ma a questo punto, non mi interessava più di niente, anche solo al pensare ai due giovani che si erano goduti, anche se per poco tempo, quello spettacolo, la cosa mi provocava ancor maggior piacere, tornando a galla quel mio essere anche un po' esibizionista.
Avevo già goduto, Fabio era già riuscito a farmi avere un primo orgasmo, tanto che a questo punto decisi di dedicarmi anima e corpo al suo passero. Lo feci sedere, mi misi in ginocchio davanti a lui e ammirando quel fantastico passero, nervoso, massiccio, vibrante, lo presi tre le mani, lo strofinai un po', poi mi abbassai leccandolo con tutta la passione possibile, fino a farlo sparire tra le mie labbra, affondando il più possibile. Il mare non era proprio una calma piatta, le onde ci trastullavano quasi con piacere, anzi erano un piacere in certi momenti. Ma gli altri due che facevano? Erano la seduti che ci guardavano, sembravano al cinema, a godersi pure loro lo spettacolo, mentre si accarezzavano i loro passeri, anche loro già usciti dalla gabbia. Alla vista di quei membri eccitati, mi stava cogliendo il ricordo del giorno precedente, non dovevo tralasciare nessuno, anche perché il desiderio stava aumentando sempre più. Per un po' preferii continuare ancora da sola con Fabio, volevo godermelo ancora per un po' da sola. Fabio stava provando piacere e quindi non mi fermai proprio, non volevo farlo godere, ma volevo sentirlo ansimare di gioia. Ormai eravamo al culmine per lui, lo sentivo, quindi mi fermai, mi alzai ed andai dritta da Franco e Giovanni, che erano seduti uno in fianco all'altro, Fabio me lo trascinai per una mano facendolo mettere vicino a me.
Ero fuori di me, sentivo il bisogno di amore e di piacere, una giornata speciale, doveva finire in modo ancora più speciale, quindi mi misi come seduta su un fianco, con una gamba sollevata per fare in modo che Fabio potesse tornare con la sua lingua e le sue dita, a far godere di nuovo la mia passera, mentre io mi ero buttata con piacere a baciare, leccare, succhiare e masturbare alternativamente i membri di Franco e Giovanni.
Wow!!!! che situazione super eccitante, ero proprio piena di piacere, godevo di tutto, non so cosa mi succedeva, ansimavo e gemevo, mentre succhiavo quei due membri, intanto che Fabio insisteva con la lingua e le dita a farmi avere un nuovo orgasmo, da pazzi.
Non ricordo che ora potesse essere, ma godere in quel modo, con un fantastico tramonto, è indescrivibile.
Nuovo orgasmo con la lingua e le dita di Fabio, mi portarono a desiderare altro, ma decisi lasciare fare a loro, non sapevo più cosa decidere, cosa fare, con chi avere maggior iniziativa. In quel momento, Fabio forse era quello più intraprendente, mi fece mettere in ginocchio, così che io potessi continuare a occuparmi dei membri degli altri due, puntò deciso tra le labbra e affondò quel suo duro membro, dentro di me. Pur non essendo la mia posizione preferita, in quel momento fu tanto piacevole, da lasciarmi andare proprio ad ansimi e gemiti continui, mentre Fabio continuava a spingere e ritrarsi, lo sentivo tutto dentro di me, godevo tanto, un piacere immenso, e ripeto in quel tramonto era anche romantico. Stavo godendo di nuovo, e mi venne forte il desiderio di baciare Franco, tanto che smisi di succhiare quei due membri, mi sollevai un po' riuscendo a baciarlo con passione, fermento, frenesia, e cos'altro non lo so, so che stavo godendo come una indiavolata, Anche Fabio era allo stremo, tanto che dopo una specie di crisi, di euforia, arrivò il momento di godere anche per lui, lo sentii fermarsi un attimo, poi di scatto lo sfilò, andando a scaricare tutto il suo piacere in mare.
Ma cavoli, proprio in quel modo, mi sentii un vuoto dentro di me, dentro la mia passera, quindi che fare? Feci scivolare Giovanni a terra, mi ci misi sopra, e senza pensamenti, me lo affondai fino in fondo, altro e nuovo momento di intenso piacere. Continuai a baciare Franco, che nel frattempo mi accarezzava e strizzava anche i seni. Giovanni nella posizione in cui si trovava, non poteva fare altro che aspettare il mio saliscendi, mentre Fabio si era messo comodo sul divanetto laterale a guardarci. Il suo pene era ancora sull'attenti, ma restò solo a guardare, mentre baciavo Franco con intensità e cavalcavo Giovanni con calma. Raccontare queste situazioni è sempre difficile, senza essere ripetitivi, non è facile descrivere quello che proprio avveniva, ma era un piacevole momento.
Dopo aver cavalcato per un po' Giovanni, e dopo aver baciato tanto Franco, mi premurai di cambiare, così che sedendomi sul divanetto, Giovanni potesse trarre beneficio anche lui del piacere di guardarmi godere e godere del piacere di muoversi a sua discrezione. Infatti tenendomi le gambe ben divaricare e sostenendole fin quasi sopra le sue spalle, mi penetrava con entusiasmo, anche lui mise in opera quell'operazione, di ritrarsi fino a farlo uscire, per poi rientrare, cosa che ogni volta mi faceva sussultare di piacere, riuscivo comunque a baciare Franco, che mi accarezzava anche i seni, e così fu che cominciai di nuovo a godere, un nuovo orgasmo, sempre più piacevole ed intenso, dentro e fuori quel membro, massiccio, mi lasciai andare proprio ad urla di piacere, non solo a semplici ansimi e gemiti, tanto che anche Fabio si riavvicinò porgendomi sulla bocca il suo, ancora duro, pene. Buona idea, anche per farmi smettere di urlare, godevo e succhiavo di nuovo quel membro dal gusto salato, per averlo lavato in mare. Ancora una volta stavo godendo dei due cugini, entrambi al meglio delle loro capacità per farmi provare il piacere più intenso dell'amore. Ebbene, anche per Giovanni arrivò il momento di godere, così che si sfilò e pure lui andò a esplodere il suo piacere in mare. Il membro di Fabio però era ancora li che affondava nella mia bocca, me lo gustavo ancora. Ma a questo punto anche Franco si lasciò andare alla sua passione al suo piacere, avevo ancora le gambe ben divaricate, tanto che ci si infilò di buon gusto con lingua e dita. Con due dita, teneva ben evidenziato il clitoride, passandolo con tanta intensità con la lingua, mentre altre due dita erano lì a sfiorare le labbra della passera, fino ad affondarle. Ero ancora piena di desiderio, quella lingua sempre molto attiva sul clitoride, sempre molto convincente, come era sempre convincente il membro di Fabio nella bocca, che stava resistendo alla mia irruenza, al mio insistente leccare ed affondare tra le mie labbra. Pur stravolta dal piacere, sentivo sempre quel punto di godimento immenso oltre che piacevole, il sentirmi travolta dalle loro attenzioni sempre con intenso e piacevole desiderio.
Ero di nuovo pronta a godere, Franco era andato a toccare anche un punto cruciale che gli altri avevano trascurato, oltre le due dita nella passera, con un altro andò a stuzzicare anche il buchino dietro, prima solo giocandoci, per poi penetrarlo. Era diventato un deciso persistere, con quel entra ed esci intensamente, fino a farmi scoppiare in un nuovo orgasmo, ebbene ero ripartita, mi stavo contorcendo dal piacere, ma questa volta, non lasciai che questo orgasmo si esaurisse in questo modo, nel bel mezzo volli sentirmi penetrata, volevo godere con Franco fino all'esaurimento, infatti lo feci sdraiare e mi misi su di lui velocemente, mi affondai il suo pene ed iniziai a cavalcarlo con tutto il piacere possibile, godevo di nuovo, un piacere tremendamente intenso. Mi abbassai a baciarlo, mentre anche Fabio si scostò, lasciandomi sola con Franco, ora me lo stavo godendo con tutto l'amore possibile, si stavo facendo l'amore con Franco, ci baciavamo, mentre lo cavalcavo godevo, e più godevo, più lui aumentava di intensità con i suoi baci. Continuai a cavalcarlo con maggior energia, finché Franco mi fece sdraiare e si mise sopra di me, continuando a penetrarmi. Ed insisteva, baci, penetrazione decisa, cambiava continuamente posizione, era fuori di se, stava letteralmente andando oltre, tanto pieno di iniziativa, così che io godevo sempre di più. Alla fine anche lui dovette cedere, stava godendo anche lui, tentò di fermarsi, ma non riuscì, lo sentivo che stava per esplodere, infatti, dopo un altro paio di affondi, lo sfilò godendo, schizzando tutto il suo seme su di me, godendo e ansimando. Ma la sorpresa per me non era finita, perché mi ero distratta troppo con Franco, ero troppo presa dal suo slancio in quei momenti interminabili, Fabio e Giovanni, si erano avvicinati, mettendosi di fianco masturbandosi, e non appena Franco si scostò, anche loro godettero di nuovo, ma questa volta non più nel mare, ma sul mio corpo già coperto da quello di Franco, riuscirono a godere masturbandosi, guardando me e Franco. Per la miseria, quanto era quello sperma, la maggior parte si era diretto proprio sul seno.
A questo punto si lasciarono andare stravolti, chi sdraiato da una parte, chi dall'altra, io invece restai immobile, sentivo solo quello sperma che mi colava dal seno, sui fianchi, tanto che ad un certo punto, dissi: “Ora chi di voi mi viene a pulire? Non posso stare qua immobile ad aspettare”, solo che a quelle parole tutti e tre vennero vicino e si misero a spalmare tutto lo sperma sul mio corpo, addirittura con soddisfazione, Fabio ridendo, disse: “Sai sta facendo quasi buio, questa è un'ottima crema per una speciale tintarella notturna”, scoppiò una risata generale, solo il viso tralasciarono da quella crema, perché tutti e tre volevano ancora lasciare un segno, tutti e tre vogliosi di un bacio passionale, cosa di cui non potei esimermi dal fare.
Ebbene, stava facendo veramente buio, non so quante ore eravamo rimasti in quella barca a goderci quei momenti da non dimenticare, amata da tre gentiluomini. Si perché nonostante la promessa non mantenuta, loro erano stati tali, io li avevo di nuovo invogliati a lasciarsi trasportare dal desiderio irrefrenabile di godersi con me quel fine giornata, una giornata cominciata nel migliore dei modi e finita ancora meglio, con i fuochi d'artificio.
Si, al ritorno, arrivati quasi a Menton, ci trovammo costretti a fermarci perché a tutti gli effetti c'era uno spettacolo pirotecnico. Beh!!! alla fine devo dirlo e ripetermi, una giornata stupenda e finita nel modo migliore; dopo i fuochi, rientro a casa, doccia e visto l'orario e che non avevamo ancora mangiato, scappatina in pizzeria a Ventimiglia in allegria.
Diciamolo chiaramente, il mare e quel motoscafo avevano fatto qualcosa di magico, una situazione chiaramente superlativa, coinvolgente e naturalmente indimenticabile, non ci furono più giri in motoscafo di quel tipo, ma chiaramente quelli erano stati sufficientemente superlativi.
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