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94 - Un grosso nero al mercato


di Membro VIP di Annunci69.it stinf
26.01.2024    |    7.834    |    41 9.8
"_ “Si è capitato un paio di volte con una signora molto anziana che si era fatta portare la spesa a casa, ma le donne più giovani come te sono sempre con i..."
CAPITOLO 94

Questa mattina ho deciso di andare al mercato, mio marito è da alcuni giorni in montagna per una perdita nel bagno, mentre mi vestivo ero indecisa se mettere i pantaloni o una gonna, certo Bruno mi avrebbe consigliato la gonna e quindi l’ho messa, pensando a lui ho sentito la sua mancanza ma anche quella del suo cazzo, con quel pensiero mi sono tolta le mutandine ho aperto il cassetto dove teniamo i nostri giochini ho preso un plug-in e me lo sono infilato nell’ano. Era quasi mezzogiorno e non avevo voglia di andare a piedi, ho preso la macchina ed ho parcheggiato nel viale sotto gli alberi, come sempre si è avvicinato un nero che mi ha aperto la porta e mi ha salutata, a me dà un po’ fastidio perché vogliono la mancia senza nemmeno portarti la spesa, l’ho salutato e sono andata al mercato.

Mi sono fermata davanti a diversi banchi, ho comprato frutta e verdura, mentre continuavo la mia camminata il plug-in mi stimolava e mi sentivo la figa vogliosa e umida, forse avevo fatto male a mettermelo, Bruno sarebbe ancora rimasto in montagna per due giorni, pazienza mi sarei aggiustata da sola o avrei telefonato a Giusy, la mia dirimpettaia che non vedevo da qualche giorno. Tornata verso la macchina c’era un camion che vendeva casse di pomodori per la conserva, con Bruno avevamo deciso di farla ma lui adesso non c’era e i pomodori erano proprio a buon prezzo e belli, il problema era portarli a casa, ho visto il nero che bighellonava poco distante, l’ho chiamato e lui si è avvicinato, era un omone alto quasi 1 e 80 e bello robusto e devo dire con un sorriso simpatico.
_ “Mi dai una mano a portare queste casse di pomodori alla macchina”?

Lui ha detto di sì e dopo aver pagato mi sono avviata verso la macchina seguita dal nero con una cassetta, arrivati ho aperto il baule e lui me l’ha caricata e poi si è avviato per prendere l’altra, e mentre lo aspettavo ho pensato a come avrei fatto a portarle a casa, nel frattempo lui è arrivato con la seconda cassa, me l’ha caricata e poi ha allungato la mano per essere pagato.
_ “Fino a che ora stai qui” gli ho chiesto.
_ “E’ quasi l’una adesso me ne vado”.
_ “Dove”?
_ “Davanti a qualche supermercato così vedo se riesco a scroccare qualcosa da mangiare”.
_ “Senti se vuoi da mangiare te ne do io, ma mi devi aiutare a portare le casse in casa”.
_ “Va bene ma mi dai anche la mancia”.

Sorridendo l’ho fatto salire in macchina e mi sono avviata verso casa, il nero emanava un forte odore di sudore, non che a me dispiacesse, gli odori mi piacciono, ma pensavo che forse non era molto pulito, con questi pensieri sono arrivata sotto casa e per fortuna ho trovato il parcheggio vicino al portone. Ho preso le due borse e lui una cassetta l’ha portata all’ascensore poi è venuto a prendere l’altra e siamo saliti.
_ “Io a mezzogiorno mangio due spaghetti ma se tu vuoi altro io te lo preparo”.
_ “Vanno benissimo gli spaghetti” mi ha risposto soddisfatto.
_ “Vuoi mica farti una doccia mentre io preparo”.
_ “No grazie l’ho fatta questa mattina”.
_ “Come ti chiami”.
_ “Gebre”.

Sono andata in camera da letto per cambiarmi, mi sono messa un vestitino che metto sempre in casa perché eccita mio marito ed è abbastanza corto, non porto mai il reggiseno ed ero senza mutandine, mi sono toccata in mezzo alle gambe ed ero tutta bagnata, di certo a farmi bagnare così non era solo il plug-in ma la presenza del nero e il suo odore di sudore. Avevo voglia, ho preso il telefono ed ho telefonato a mio marito.
_ “Ti posso fare le corna” gli ho sparato a bruciapelo.
_ “Sì ma non dirmi niente adesso, mi racconti tutto dopodomani quando torno” io l’ho ringraziato e salutato, era la prima volta da quando l’avevo incontrato che lo facevo senza di lui.

Ho preparato il tavolo sotto lo sguardo attento di Gebre, quando ho steso la tovaglia e mi sono piegata sul tavolo per sistemarla il vestito dietro si alzato e lui seduto in basso sul divano ha avuto una bella visuale. Scolati gli spaghetti a lui ne ho dato una bella porzione e li ho conditi con un ragù che avevo preparato il giorno prima, ci siamo seduti uno di fronte all’altro ed abbiamo pranzato, io volutamente non avevo chiuso tutti i bottoni del vestito sul davanti e si vedeva la spaccatura del mio seno. Faceva caldo e Gebre aveva delle perle di sudore sulla fronte, io l’ho guardato bene, aveva un bel viso, gli occhi un po’ gialli e dei capelli corti e ricci, mi piaceva e più lo guardavo più mi veniva voglia, avevo sempre rifiutato di fare sesso con dei neri ma dopo l’esperienza di Mantova mi ero ricreduta e adesso ero eccitata e lo desideravo.

_ “Sei qui da solo in Italia”?
_ “Sì sono qui da 3 anni, avevo un lavoro ma poi con la crisi mi hanno lasciato a casa, avevo un alloggetto da solo ma adesso lo devo dividere con altri due connazionali, ma mi hanno proposto un altro lavoro così potrò continuare a mandare dei soldi alla mia famiglia”.
_ “E con le donne come fai”.
_ “Mi devo arrangiare da solo, non posso andare a prostitute, non posso spendere”.
_ “Sei un bell’uomo, vuoi dirmi che non trovi nessuna bianca che si voglia fare un nero”.
_ “Si è capitato un paio di volte con una signora molto anziana che si era fatta portare la spesa a casa, ma le donne più giovani come te sono sempre con i mariti”.

Aveva capito quello che volevo, mi sono alzata e ho preparato la caffettiera, poi ho preso lo sgabellino per prendere le tazze su un ripiano alto del mobile anche se ne avevo a portata di mano, sapendo che comunque non ci sarei arrivata, ho alzato il braccio facendo alzare il vestitino, Gebre vedendo la mia difficoltà si è alzato per aiutarmi, mi ha passato una mano attorno alla vita per non farmi cadere, ha allungato un braccio ed ha preso le tazzine, il suo odore pungente di sudore mi ha inebriata e per scendere dallo sgabello ho fatto passare le mani attorno al suo collo facendo andare il suo volto nella spaccatura delle mie tette, mi ha abbracciata sempre per aiutarmi ma siamo rimasti lì fermi. Lui non osava prendere l’iniziativa, allora io con una mano gli ho accarezzato la testa e con l’altra mi sono sbottonata altri due bottoni, mi sono staccata un po’ da lui e il mio seno è uscito dal vestito, ho visto le sue grosse labbra prendere in bocca un capezzolo e succhiarmelo, un brivido di piacere ha scosso tutto il mio corpo, le gambe mi sono un po’ cedute e se non c’era lui che mi teneva sarei caduta.

Stando abbracciato a me mi ha succiato e baciato le tette, ha preso in bocca i miei capezzoli e me li ha succhiati e leccati mentre io iniziavo a godere vedendo quelle grosse labbra sui miei seni, e mentre continuava a baciarmi si è slacciato i pantaloni e se li è sfilati, ho sentito contro la mia gamba un cazzo bello duro, ero sempre sullo sgabello, sentivo i miei umori che colavano dalla vagina, ho allargato le gambe e lui mi ha fatto passare le mani sulle natiche, mi ha sollevata come una piuma e mi ha calata sul suo cazzo che puntava verso l’alto, era bello grosso e lungo, l’ho sentito entrare lentamente dentro di me mentre rabbrividivo per l’intenso piacere e quando la cappella ha incontrato il mio utero ho raggiunto l’orgasmo, sentivo che mi riempiva tutta e mi dava un piacere incredibile.

Tenendomi in braccio si è spostato appoggiando la schiena contro il mobile per non perdere l’equilibrio e poi mi ha scopata lì in piedi alzandomi e facendomi ricadere sul suo cazzo, essere scopata in quel modo mi ha eccitata all’inverosimile, ho subito avuto un multi orgasmo, complice anche il plug-in che avevo ancora in culo, non so quanto sia durata la scopata io mi sono abbandonata tra le sue braccia, gli accarezzavo la testa e la nuca mentre lui mi sbatteva su e giù e io godevo, lo accarezzavo e le mie mani erano bagnate del suo sudore, poi il ritmo è aumentato, i colpi mi stavano indolenzendo il basso ventre e mi sono accorta che stava per godere, l’ho abbracciato forte ed ho incollato le mie labbra sulle sue, infilandogli la lingua in bocca, lui ha risposto al mio bacio risucchiando le mie labbra nella sua bocca e infilandomi la sua lingua, e quando ho sentito che era al culmine del piacere l’ho stretto ai fianchi con le gambe e ho sentito lo sperma bollente inondarmi la vagina, non finiva più di eiaculare, lo sperma usciva e scivolava sulle natiche e colava a terra.

Mi teneva sempre piantata sul suo cazzo duro, si è girato e mi ha appoggiata sulla parte libera del tavolo, ha sfilato il grosso cazzo dalla mia vagina e io mi sono coricata, lui ha messo le mie gambe sulle spalle e mi ha leccato il clitoride poi l’ha risucchiato in bocca mentre con le sue manone mi arpionava le tette e con le dita mi pizzicava forte i capezzoli. Io ho raggiunto un altro orgasmo, poi lui con la lingua si è spostato sulla vagina leccando quello che era rimasto del suo sperma e i miei umori, mi penetrava con la lingua la vagina dilatata e poi tornava sul clitoride e io continuavo a godere. Mi ha poi sfilato il plug-in dal culo ed essendo l’ano un po’ dilatato al suo posto ha infilato la lingua mentre io con la testa in confusione raggiungevo un altro orgasmo.

Esausti e soddisfatti sono scesa dal tavolo lui era lì in piedi ancora con il cazzo duro, ho preparato e preso il caffè, la voglia di essere nuovamente sbattuta era tanta, finito di prendere il caffè mi sono alzata e siamo andati a letto, Gebre si è spogliato completamente nudo, sembrava una statua era grosso ma pieno di muscoli, si è coricato con il cazzo duro che svettava verso l’alto, era nero, bello grosso e lungo con una bella cappella, io mi sono accucciata vicino a lui e l’ho accarezzato, i suoi pettorali e la pancia erano madidi di sudore, mi sono coricata su di lui e l’ho baciato sulla bocca, poi gli ho leccato le orecchie e il collo, sono poi scesa con la lingua sui capezzoli li ho leccati e mordicchiati, infine mi sono girata per fare un 69 e mi sono tuffata con il viso tra le sue cosce, leccavo l’inguine e il suo sudore, ho preso in bocca testicoli e infine ho leccato tutto il cazzo facendogli un bel bidet, mentre lui leccava gli umori che uscivano copiosi dalla mia vagina. L’ho fatto girare e sono andata a cavalcioni della sua schiena, mi sono strusciata con le tette a lungo su di lui specialmente sul suo culo, infine sono scivolata verso il basso, davanti al mio volto c’era un bel mandolino, l’ho accarezzato, baciato e mordicchiato le belle natiche sode, le ho aperte e ho guardato il suo sfintere, con la lingua ho leccato le natiche in modo circolare spostandomi sempre più verso l’interno delle sue cosce, poi ho leccato la sua rosellina mentre con la mano accarezzavo il cazzo duro, lo sfintere si contraeva e sentivo che godeva, mi sentivo una cagna in calore e avevo nuovamente voglia di essere penetrata.

Mi sono sdraiata sul letto a gambe larghe e lui si è inginocchiato tra di esse, ha puntato la cappella sulle labbra della mia vagina che era tornata un lago di umori e mi ha penetrata, sentire quel cazzo che si faceva strada dentro di me mi ha mandata subito in visibilio ed ho ripreso a godere, ho cinto le gambe ai suoi fianchi e Gebre ha iniziato a cavalcarmi, mi dava dei colpi profondi entrando più che poteva dentro di me, poi si fermava e spingeva la cappella contro il mio utero come se volesse appiattirmelo, io avevo un multi orgasmo incredibile, speravo che non finisse mai, ed è durato un’eternità, alternava momenti in cui mi penetrava lentamente e altri molto veloci, e infine mi ha montata come un toro scatenato e quando è partito mi ha riempita nuovamente di sperma e si è accasciato su di me. Eravamo tutti e due fradici di sudore, lui si appoggiava un po’ sui gomiti se no mi avrebbe distrutta, il suo sudore colava sopra il mio volto, ma il suo cazzo era ancora duro e anche se non si muoveva lo sentivo pulsare dentro di me e la mia vagina si contraeva, poi lentamente si è rimpicciolito ed è uscito.

Erano le 16, mi aveva scopata per due ore abbondanti, siamo andati in bagno e ci siamo fatti una doccia e poi tutti e due nudi siamo tornati in cucina.
_ “Mi dai una mano a pelare i pomodori e poi ti fermi a cena da me”?
_ “Oh sì grazie, ma poi scopiamo ancora”.
Ero stanca e soddisfatta, ma al pensiero di ricominciare mi è tornata la voglia, dopo aver preparato e pelato i pomodori alle 19 abbiamo cenato e da bere ho messo in tavola delle birre e Gebre ne ha scolate due.

Dopo cena aveva nuovamente il cazzo duro anzi non gli era mai diventato del tutto molle, io però avevo un po’ il terrore al pensiero di riprenderlo in figa, con le scopate del pomeriggio sarebbe durato molto e il mio ventre non lo avrebbe sopportato, mi rimaneva solo il culo, ma il cazzo era grosso, tra i miei dubbi la voglia aumentava, pensavo di essere una ninfomane, non era normale avere tanta voglia così di cazzo. Dopo aver sparecchiato Gebre mi ha presa in braccio e mi ha coricata sul tavolo, ha preso una sedia e si è seduto tra le mie gambe, le ha alzate e mi ha leccata partendo dallo sfintere fino al clitoride, senza mai soffermarsi in un punto preciso, mi ha leccata l’inguine, mi ha penetrata la vagina e leccato lo sfintere, infine le sue labbra hanno risucchiato il mio clitoride in bocca e la sua lingua lo ha leccato, nel frattempo un suo dito mi stava forzando lo sfintere, l’ho sentito entrare lentamente in culo mentre il mio piacere aumentava, quando è stato tutto dentro invece di scoparmi si è messo a rovistarmi l’intestino, poi sotto le sferzate della sua lingua sul mio clitoride ho raggiunto l’orgasmo, lui ha smesso di leccare il clitoride e si è spostato sulla vagina raccogliendo i miei umori, nel frattempo sfilava il dito con una lentezza esasperante che continuava a farmi godere.

Sono scesa dal tavolo e seguita da Gebre sono andata in camera, mi sono appoggiata con la pancia sulla sponda del letto con le gambe larghe, lui mi è venuto dietro, si è inginocchiato, mi ha allargato le natiche e mi ha penetrata con la lingua, il mio sfintere era voglioso e si contraeva e dilatava, avevo una voglia tremenda di prendere quel cazzone in culo, lui si è alzato, io ho passato le mani dietro ed ho tenuto le natiche larghe, ho sentito la cappella fregare contro il mio sfintere e indugiare, poi si è spostato e mi ha penetrata nella vagina, è stato un po’ dentro muovendosi lentamente, poi è uscito ed ha appoggiato la cappella bagnata dei miei umori sul mio sfintere, l’ha fregata un po’ poi mi sono sentita mancare il respiro e sfondare da quella cappella, l’ho sentito avanzare lentamente nel mio intestino entrando tutto dentro di me, l’inguine di Gebre appoggiava contro le mie natiche che io tenevo aperte con le mani e ho sentito i testicoli che sbattevano contro le labbra della mia vagina.

E’ stato fermo dentro di me per un’eternità, il mio sfintere si contraeva attorno a quel cazzo immobile e pulsante, poi si è sfilato completamente uscendo dal mio ano, sentivo che lo sfintere era rimasto dilatato, è rientrato dentro di me andando nuovamente fino in fondo molto lentamente, ha ripetuto l’operazione per alcune volte, poi mi ha presa per i fianchi e mi ha inculata andando su e giù dentro di me cambiando ritmo sovente, poi io ho raggiunto l’orgasmo urlando, speravo che lui rallentasse un po’ dandomi modo di riprendermi ma così non è stato, ha continuato a incularmi, io continuavo a tenermi le natiche aperte per prenderlo tutto e continuavo a godere anche se sentivo le prime avvisaglie di bruciore, ma avevo ancora voglia, ho lasciato le natiche ed ho passato un mano tra le gambe e mentre venivo inculata mi sono masturbata raggiungendo un favoloso orgasmo.

Questa volta Gebre sentendomi godere ha diminuito il ritmo ma non si è fermato, la mia mano ha lasciato il clitoride ormai troppo sensibile e mi sono messa due dita nella vagina, mentre lui continuava ad incularmi, sentivo il suo cazzo andare su e giù dentro di me oltre che con l’ano anche con le dita, ho ripreso a godere poi lui si è fermato spingendomi il cazzo dentro più che poteva e poi ha eiaculato, ho sentito il suo sperma caldo nel mio intestino, i brividi di piacere percorrevano tutto il mio corpo.
_ “Rimani tutto dentro di me, non toglierti” gli ho sussurrato.
Lui mi ha stretta forte ed è rimasto dentro appoggiando tutto il suo corpo su di me, il mio sfintere ogni tanto si contraeva attorno al cazzo che pulsava, poi si è leggermente ammosciato.
_ “Adesso rilassati bene e pisciami in culo, falla tutta dentro di me”.
Ha dovuto concentrarsi e dopo un bel po’ ho sentito il suo piscio inondarmi, ne ha fatta veramente tanta anche grazie alle birre bevute, ben tappata ho sentito il liquido risalire il mio intestino aiutato dai miei profondi respiri, siamo stati fermi così a lungo poi Gebre si è mosso nel mio culo ed ho sentito che un po’ di liquido mi colava lungo le cosce, ero preoccupata per quando si sarebbe tolto, non mi ero preparata un asciugamano per tamponarmi, l’ho pregato di stare fermo ed ho aspettato che si ammosciasse di più e quando mi è uscito ho stretto lo sfintere più che potevo e sono corsa in bagno.

Ci siamo ritrovati in cucina sempre tutti e due nudi, abbiamo bevuto alcuni bicchieri di aranciata per dissetarci.
_ “Ti è piaciuto?” gli ho chiesto.
_ “Sei stata fantastica, e poi l’inculata con la pisciata in culo mi hanno sballato”.
_ “Abiti distante”?
_ “Abbastanza, e a quest’ora non so se passa ancora un pullman, ma non importa la faccio volentieri a piedi”.
_ “Vuoi fermarti qui a dormire?”
_ “Ne sarei felice”.
_ “Ma… basta cazzo”.

Siamo andati a letto e io mi sono addormentata quasi subito. Alle 7 e 30 mi sono svegliata Gebre era già sveglio vicino a me, ho allungato una mano ed ho sentito il suo cazzo bello duro, ho avuto una contrazione al basso ventre e non ho resistito.
_ “Scopami”.
Prontamente si è inginocchiato tra le mie gambe, io ho preso in mano la sua proboscide nera e l’ho accompagnata tra le grandi labbra della mia vagina e mi ha penetrata, ho avuto un lungo brivido di piacere sentendolo scorrere dentro di me, lui mi ha montata con foga ma non è durato tanto e anche io ho raggiunto l’orgasmo un attimo prima di lui, poi il suo sperma mi ha inondata. Si è alzato e io ho chiuso le gambe perché non mi uscisse tutto lo sperma, si è vestito, mi ha dato un bacio e se ne è andato, sono rimasta lì sul letto con le gambe incrociate pensando allo sperma che avevo dentro, poi le ho allargate e mi sono toccata, la maggior parte dello sperma era uscita e imbrattava la mia figa, mi sono infilata due dita dentro ed ho giocherellato un po’ con lo sperma che avevo dentro, poi a malincuore mi sono alzata e lavata, sono andata in cucina dove mi aspettavano i pomodori e mentre li sbollentavo i miei pensieri erano tutti rivolti ai neri, i due di Mantova e Gebre, beh avevo proprio cambiato idea sui ragazzi di colore.
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