Racconti Erotici > Lui & Lei > A carte scoperte in Basilicata
Lui & Lei

A carte scoperte in Basilicata


di marco111000666
05.02.2022    |    2.498    |    1 7.0
"Questo da una parte mi preoccupa, da un’altra mi eccita, e mi fa stare vigile..."
Racconto di fantasia, dedicato a Marika, bellissima ragazza di 22 anni che ho fatto arrabbiare ma che vorrei tanto conoscere di persona. Credo che la vita sia fatta anche di occasioni, e di tempi che devono incastrarsi per essere condivisi.

È un caldo pomeriggio di inizio estate 2021, sono alla guida e da pochi minuti sono entrato nel centro urbano di Potenza. Eccitato, con il cuore in gola, in un territorio sconosciuto, osservo con gli occhi che brillano di curiosità, ho il finestrino abbassato, alle mie narici arriva l’odore di questa città che sta per darmi il benvenuto. L’adrenalina non mi fa sentire la stanchezza del viaggio, e sono cosciente che non mi rilasserò presto. Questo da una parte mi preoccupa, da un’altra mi eccita, e mi fa stare vigile.
Mi hai dato preciso appuntamento, sto facendo il possibile per arrivare in anticipo. Nella mia mente si susseguono immagini di te che mi stai aspettando, o di me che aspetto te. Ho veramente il cuore in gola. Vorrei che il condizionamento psicologico da emergenza covid19 non pregiudichi tutto, vorrei sentirmi libero, mi sento libero, sicuramente avrò soggezione, sono arrivato, parcheggio, bevo un sorso d’acqua, aspetto.
Sei arrivata con la tua auto bianca, ti vedo, l’appuntamento è preciso. Non posso non riconoscerti. Ti fermi dietro di me, scendo per salutare, tu rimani in macchina con il motore acceso, pronunci solo: “Seguimi”.
Appena entratoci, già esco dalla città, seguendoti, mi stai portando fuori, in campagna, in direzione della natura che mi hai detto di vendere dalla finestra della tua camera. Dopo una quindicina di chilometri lasciamo l’asfalto e prendiamo lo sterrato, è un posto isolato quello in cui ti fermi dopo una ventina di minuti. È una radura, solo natura selvaggia intorno a noi e le nostre auto, l’aria è diversa, più piacevole dell’odore cittadino.
Scesi entrambi dalle nostre auto, nei pochi passi che stiamo percorrendo l’uno verso l’altra noto che calzi stivali, forse i tuoi migliori, aderenti a quelle meravigliose caviglie. Nutro qualche sospetto circa quello che mi attende, ma non oso proferire parola, solo provo ad abbozzare un sorriso di saluto. Tu sei seria, togliendoti gli occhiali da sole mostri i tuoi occhi, il tuo sguardo mi studia, mi analizza, mi penetra.
Il mio sorriso viene subito soffocato dal groppo in gola che mi ritrovo, e che aumenta nel momento in cui odo pronunciarti: “Spogliati. Completamente.” … “Cosa?…” … “Sto parlando italiano, lo capisci l’italiano!?”… La tua risposta non ammette repliche, quindi comincio a togliermi i vestiti, nel mezzo della radura, assoluto silenzio intorno. “Lascia tutto sull’erba. Appena finito lo vedi quell’albero? Vai lì, vicino al tronco”. In due minuti mi sono denudato di tutto, con un cenno faccio per provare a capire cosa vuoi fare ma tu rimani in silenzio ad osservarmi, i tuoi occhi su di me, non mi resta che fare come dici. L’albero che mi hai indicato è a circa venti metri di distanza, li percorro a piedi nudi, ho lasciato tutti i miei vestiti sull’erba, nei pantaloni ci sono portafogli, le chiavi dell’auto e i documenti, in pratica la mia vita. Sono vicino all’albero e mi giro verso di te. Sento le piante dei piedi minacciate dalla natura. Ti avvicini al fagotto di vestiti che ho lasciato, raccogli i pantaloni….ti sto osservando con la massima attenzione, il mio cuore batte forte, molto forte.
Hai appena sfilato la cintura in pelle dai miei pantaloni, è una cintura semplice, lunga 105 cm, spessore di 2,50, e ti incammini verso di me, tenendola per mano.
“Voltati. Non mi devi guardare, non te lo meriti. Abbraccia il tronco dell’albero, se ti riesce, e non muoverti. Sai perfettamente cosa ti aspetta, un solo cenno di rifiuto o di ribellione e ti blocco anche su quel cazzo di sito di merda. Sono stata chiara?!”…… Ti osservo ormai del tutto inebetito, potrebbe cominciare a girarmi la testa da un momento all’altro. “Rispondi coglione!” … “Si, Marika”, e deglutisco. E obbedisco.
Il tronco dell’albero ha una circonferenza non troppo grande, riesco ad abbracciarlo, sento la natura minacciare il mio petto, il mio addome, i miei genitali. La cintura è corta, devi avvicinarti, il silenzio intorno a noi, distinguo i passi dei tuoi stivali sull’erba.
Sento la prima sferzata. Netta, piena, una scossa elettrica sulla spina dorsale, fino al cervello. Messaggera di oscurità, come l’abisso dei tuoi occhi nei quali vorrei perdermi. Respiro. Saranno passati venti secondi, seconda sferzata. Il respiro comincia a cambiare in leggero affanno, che continua ad aumentare dopo il terzo colpo. Sento presenza di segni e rossore sulla schiena, sento il principio di erezione.
“Scusami qual’era il concetto semplice da capire?… ah si, il vaffanculo insomma…..va bene….” … quarta e quinta sferzata l’una dopo l’altra intervallate da pochi secondi, ci hai messo rabbia, ci hai messo impegno e passione. Comincio a flettermi sulle ginocchia, mi fa male la testa, credo che potrei cominciare a piangere, nel frattempo timidi gemiti escono dalla mia bocca contro la nuda e cruda corteccia.
Ti avvicini, mi sei accanto, avvicini una tua mano alla mia schiena, è calda… “Ti piacerebbe continuassi vero?… adesso mi accendo una sigaretta. Tu rimani fermo e immobile, altrimenti tra due minuti te la spengo sopra questa bella linea rossa che vedo formandosi...proprio qui…..” e con le unghie di una mano accarezzi…. sento che brucia, sento il tuo respiro vicino, sento il mio pene pulsare. Ma non riesco a parlare. Sento l’odore del fumo, stai fumando, sigaretta in una mano, e la mia cintura nell’altra.

Si dice che di buone intenzioni sia lastricata la strada per l’inferno. Beh il mio invito in chat di metà Marzo era pieno di buone intenzioni. Non posso vederti ma sembrano passati un paio di minuti dalla tua ultima boccata di sigaretta, attorno a noi il silenzio, bellissimo, mentre la luce del sole comincia a calare, peccato non possa godermelo come vorrei, abbracciato ad un tronco di un albero, volutamente abbracciato sotto ricatto, sembra una contraddizione vero? quante contraddizioni ti ho mostrato di me, quante volte ti ho scritto che avrei sempre giocato a carte scoperte con te, una donna così interessante, e che mai e ripeto mai ho pensato di sopravalutare.
Finisci di fumare, e con una schicchera mi butti addosso il mozzicone, sfortuna vuole che proprio il lato incandescente urti la pelle della mia schiena, proprio nella parte più colpita dalle sferzate di cintura. “Aah!” … il mio spontaneo grido, che rimbomba tutto intorno, un paio di uccelli svolazzano dall'alta vegetazione poco distante. Un gemito. Respiro affannoso. Mi hai letteralmente in pugno. Passi di stivale sull’erba, mi sei di nuovo molto vicina, mi parli nell’orecchio sinistro, con ferma delicatezza: “Ora vorrei tanto praticarti un brutale sfintere anale lo sai maleducato che non sei altro? Sentiresti molto dolore, ma dopo qualche minuto anche molto piacere … se fossi stupida lo farei. Ma non lo sono, sono una psicologa io. Le mie mani, le mie unghie dentro il tuo culo non le meriti, come non meriti il piacere che potrei donarti”.
Qualche passo indietro, secondi interminabili...ed ecco di nuovo la cintura che mi sferza, una due tre, sulle mie chiappe, quattro cinque sei….ancora chiappa destra chiappa sinistra….. sette otto nove…..ancora le mie chiappe colpite……...e la decima….è un urlo della tua forza, mi prendi di netto, pieno, sulla schiena alta, quasi sulla nuca, come a gridare “Tieni bastardo figlio di puttana! come ti sei permesso di rivolgerti a me così!!!???”.
I colpi inferti così a bruciapelo uno dopo l’altro, mi hanno stordito, stavolta veramente mi lascio cadere a terra, sulle ginocchia, mai mi era accaduto prima. E lì… in quel momento… con le rotule che si macchiano di verde erba, uno dei miei colori preferiti, mi rendo conto di quanto sia immaturo, di quanto sia inadeguato, di quanto sia ridicolo. Eppure dentro di me c’è una voce, in quel silenzio assordante, che pulsa forte nella mia mente: “Sei pazzo di lei”. Sento venire le lacrime agli occhi, ma non ne verso una goccia, non ancora, piango dentro. Sono inginocchiato, completamente nudo, ho lasciato cadere le braccia lungo i fianchi, non ce la faccio più ad abbracciare il tronco avanti a me.
Lentamente ti avvicini, sento il lieve tocco di una tua mano sulla mia testa...mi stai accarezzando. Allora parlo, con voce un po' strozzata, sento la gola bruciare, sento la testa scoppiare: “Non volevo allontanarti... non volevo mandarti... affanculo….ti prego credimi…..non volevo allontanarti…...Marika…….perdonami ti prego…” ………. gemiti ……… “…...una seconda possibilità …. Marika…..”……….. “mi manchi…..”.
……… “Lo so”………… mi stai ancora lievemente accarezzando la testa………… “Lo so che ti manco, Marco. … ma preferisco scopare senza preservativo con il trainer sposato della palestra, piuttosto che affezionarmi ad una persona border line come te. Lo capisci questo vero?” ……… “Si Marika…”…. “Quanto sei stronzo…”…. E mi accarezzi ancora. Avrei voglia di girarmi verso di te, alzare lo sguardo….. fissare per un attimo i tuoi meravigliosi e penetranti occhi… e cercare il tuo ombelico, impreziosito dal piercing, e baciarlo….leccarlo...baciarlo ancora….. sentire con la mie labbra e le mie mani le contrazioni dei tuoi muscoli addominali. Se solo potessi provare a meritarlo…. una seconda possibilità, così maledettamente irraggiungibile.
Mi resta il filo di voce per chiederti “Marika, posso baciarti una mano... per favore?” … “Si, Puoi". È in quel momento che alzo per un attimo lo sguardo, e incrocio i tuoi occhi su di me. Mi hai sottomesso. Ottieni ciò che vuoi. Non devi meritare un uomo, è lui che deve meritare te, e una possibilità da parte tua.
(Grazie per l'attenzione. Continua, forse).

Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 7.0
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per A carte scoperte in Basilicata:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni