Racconti Erotici > Lui & Lei > Istinto da sottomessa - Cap. 2
Lui & Lei

Istinto da sottomessa - Cap. 2


di DangerousMind
23.09.2023    |    5.354    |    2 9.8
""Certo" rispondo "stiamo facendo delle foto"..."
La mattina seguente ho riaccompagnato Giulia a casa per poi recarmi al lavoro. Non prima però di averla costretta a tenermi il cazzo in bocca per un'ora buona. Ha provato a protestare un paio di volte per la mascella che le duoleva ma non ho voluto sentire ragioni. Mi aveva inoltre detto che non le piaceva che le venissero in bocca, ma anche su questo sono stato inflessibile. Il fatto che poi alla fine abbia ingoiato tutto senza fare storie mi ha fatto capire che con lei potevo osare, che sarebbe stata una troietta perfetta nella mie mani. Qualche forte schiaffo sul culo, due dita violente in figa e mi è bastata afferarla per la gola per farmi confessare che si eccitava ad essere trattata così.

Dal poco che ci siamo detti da me e mentre la riaccompagnavo a casa, Giulia risulta essere una ragazzina viziata, di famiglia agiata, che passa la giornate a fare poco o nulla. Dovrebbe studiare ma spesso non fa nemmeno quello. Alla sera esce con i suoi amici, quando non c'è altro da fare si ritrovano al bar ma verso il fine settimana sono frequenti feste presso le loro ville o uscite nelle poche discoteche del posto. Mi ha rivelato che il suo ragazzo è fuori Italia per lavoro e nel periodo estivo lo vede raramente. I ragazzini suoi coetanei la annoiano, li ammalia ma poi li lascia sempre a bocca asciutta. Anche per paura delle voci, che in un paese piccolo come quello potrebbero girare, non ha mai rischiato nemmeno con uomini più grandi che risvegliavano le sue fantasie. Io sono stato il primo, un pò perchè non ero del posto e un pò perchè inizialmente la incuriosivo. Poi ho tirato fuori il suo lato più nascosto, quello da troietta sottomessa, che sembra con me non riesca a controllare.
Per mantenere la sua apparenza di ragazza integerrima, seppur spesso esibizionista, non vorrebbe che trapelasse nulla. Peccato che forse non si rende conto che a me non interessa nulla della sua reputazione, anzi mi divertirò a cambiargliela drasticamente.

Durante la giornata i lavori procedono a rilento e nel pomeriggio mi ritrovo spesso ad affrontare tempi morti in attesa del cliente. Durante una di queste pause noto un messaggio di Giulia su whatsapp.
"Mi sono fatta prescivere la pillola". Non ha perso tempo, penso, questa ha davvero fame di cazzo.
Decido di non risponderle, ma poi, dato che ho tempo, le mando un ordine:
"Scattati una foto nuda e mandamela, adesso."
"Sto studiando con una mia amica. Il tempo di andare in bagno un attimo."
"Se non sei sola è meglio, così te la fai fare da lei!"
"Ma... non so, come glielo giustifico?"
"Non me ne fotte nulla. Fallo ora, muoviti!"
Non risponde. Dopo non più qualche minuto mi arriva la foto. Ha un top sollevato dal quale mette in mostra le tettine e un pantaloncino abbassato, come pure il perizoma, da quale si vede il suo pube depilato.
"Non mi basta, voglio vedere bene la figa e i capezzoli devono essere duri!"
Attendo un altro poco e mi arriva la foto di lei sdraiata con le gambe aperte e la figa in evidenza. Si intravede, nel basso su una gamba, una mano della sua amica che le aveva tirato giù i pantaloncini, probabilmente l'aveva aiutata a spogliarsi.
"Va bene?" mi chiede lei dopo poco in mancanza di mia risposta.
"Ora chiedi una mano alla tua amica. Dalle il telefono e d'ora in poi parlerò con lei. Tu fai quello che ti dice. Dille di scrivermi 'sono disponibile' se posso contare su di lei"

Ho saputo dopo dai racconti di Giulia che all'inizio ha provato a dirle che erano per il suo ragazzo ma la storia non reggeva e ha dovuto ammettere la verità. Sofia, il nome dell'altra ragazza, frequentava l'università con lei e abitava vicino, per cui capitava che si trovavano a studiare assieme. Ma non erano così amiche, come ho scoperto poi: Sofia era gelosa della popolarità tra i ragazzi di Giulia e appena ha capito la possibilità che le si parava di fronte si è subito resa disponibile per aiutarmi.

"Sono disponibile" vedo comparire dopo poco sul telefono.
"Bene, devi aiutarmi a fare le foto e i video più spinti possibile. Puoi deciderle tu cosa farle fare, ma devi inviarmi poi tutto."
"Tranquillo, ci penso io" con l'aggiunta di una faccina malefica.

Le cose che mi sono arrivate dopo (e che ho saputo Sofia si è inviata anche al suo telefono) sono nell'ordine:
- Giulia che si tocca da sola nella sua interezza
- primo piano della figa gocciolante con due dita dentro
- primo piano dei capezzoli di Giulia strizzati da una mano di Sofia
- strizzata di clitoride di Sofia con il volto urlante di Giulia sullo sfondo

Poi, dopo una breve pausa, che col senno di poi ho capito che è servita per cercare degli oggetti, mi arriva una foto con la mano di Sofia che tiene un vibratore in primo piano mentre sullo sfodno Giulia si tiene la figa aperta.

Dopo un'altra pausa, questa volta molto più lunga. Mi arriva un video.
Si vede Sofia che scopa Giulia con il vibratore e nel mentre le dice "Ho sempre saputo che sei solo una troietta succhiacazzi, non so perchè i ragazzi stravedono per te. Godi puttana, fai vedere a tutti che sei solo una schiavetta da usare! Chissà cosa penseranno gli altri quando ti vedranno per quello che sei!"
Giulia nel frattempo cercava di controbattere, ma stava godendo e i suoi versi erano eloquenti: "Ahhhh! No ti prego, non farglielo vedere io...ahhhh uhm ohhhhh cosa mi faiiiii"
Sofia: "Tutti meritano di sapere che sei solo una troia che vuole solo godere, al prossimo festino ti usiamo come sborratoio"
Il viso di Giulia è trasfigurato, si vede e sente gemere sempre più forte, fino alla sua resa: "Vengooooooohhh"
Poi si vede esausta sul letto. Sofia inquadra tutto il bagnato che ha causato. Il letto è un lago.
"Vedete quanto squirta la troia? Ha allagato tutto. Una così ha solo voglia di cazzi!"

Non ricevo altro. Da un momento all'altro devo rientrare al lavoro, motivo per cui mi limito a scrivere solo un: "Riprenditi che stasera ti passo a prendere appena finisco il lavoro che ti porto a fare foto sul lago. Vestiti bene e preparati come si deve, fatti figa. A dopo"

Ho scoperto poi che quel pomeriggio i rapporti tra Giulia e Sofia sono cambiati. Non mi è stato inviato il video, ma dopo aver goduto, Sofia ha messo la figa in faccia a Giulia e si è fatta leccare per bene fino a venirle in bocca. Poi le ha detto che se non voleva che facesse vedere nulla ai ragazzi avrebbe dovuto continuare a darle piacere ogni volta che avrebbe voluto. Giulia ha sommessamente accettato, senza specificare a nessuno che tutto ciò l'aveva eccitata oltre ogni limite e che quell'episodio ha svegliato in lei il suo lato bisex sopito.

Alle 18 passo a prendere Giulia. E' estate e fa buio tardi, per cui abbiamo tutto il tempo.
Sale in macchina un pò mesta ancora per quello che è successo prima. Ma percepisco fin da subito la sua voglia di farsi fotografare. Ha una borsa con dei vestiti (presumo) ed è curatissima nell'aspetto.
"Sono proprio curiosa di vedere finalmente le tue abilità da fotografo tanto acclamate, chissà se sarò all'altezza" mi dice.
"Una troietta esibizionista come te non avrà problemi. Chissà magari diventi famosa ahahahah"
Di sicuro non capisce il doppio senso, almeno per come io ho inteso la frase.
Prima di recarci nel bel posto che ho trovato per scattare, ci fermiamo brevemente in un bar nel paese limitrofo in cui faccio bere un paio di bicchieri alcolici a Giulia "per aiutarti a scioglierti". Il terzo glielo offre il barista quando scopre che deve posare per me facendole promettere che poi le avrebbe fatto vedere le foto in cambio.
La vedo già sciolta e brilla, molto meno contratta di quando siamo arrivati. Fa gli occhi dolci al barista e gli dice: "me ne offri un altro? Prometto che torno con le foto..." e gli fa l'occhiolino. Lui succube e speranzoso, versa.

Usciamo dal bar con Giulia palesemente in stato euforico. E' diventata rumorosa, allegra ed eccitata in vista del servizio fotografico.
In breve raggiungiamo la location scelta che si trova poco lontano. E' un punto che mi consente di scattare avendo il lago come sfondo, ideale con la luce del tramonto che rende tutto spettacolare.
Le dico di sbrigarsi a prepararsi e di mettersi nel punto migliore che le indico.
Nonostante l'ora tarda, il posto è ancora frequentato da qualche presenza, per lo più maschile. Uomini che magari se ne stavano andando ma non appena vedono lei e me con la fotocamera decidono di aspettare per gustarsi lo spettacolo. Ci piazziamo in un vosto un pò isolato ma vedo che, anche se a distanza, in molti osservano.
Per l'occasione, si è messa un abito elegante molto carino ma che non scopre nulla.
Faccio un pò di scatti, in effetti rende parecchio come modella.
Dopo poco mi ritrovo già eccitato, lei grazie all'alcol in corpo è un pò euforica e le pose sono provocanti.
Le dico di cambiarsi e mettersi qualcosa di più audace.
Mi chiede dove si può cambiare, perchè ha notato che ci sono diversi curiosi che la stanno osservando, anche se da lontano.
"Spogliati qui, in pubblico, lasciati ammirare! Non credo che nessuno si lamenterà! Ahahaha"
Penso non attendesse altro.
Per togliersi il vestito fa uno spogliarello sensuale che non lascia insensibile nessuno, anche se gli osservatori non sono vicinissimi.
Senza reggiseno, rimane subito tette al vento. Piccole ma belle e i capezzoli duri svettano fieri.
Mi avvicino a lei mentre solo con uno stringato perizoma addosso è piegata per prendere l'outfit che indosserà dopo.
Le mollo una forte pacca sul culo. Tutti la sentono, come sentono il suo flebile gemito "ahhh".
Non se l'aspettava ma non protesta.
"Troia, scommetto che sei bagnata"
Un suo flebile sopiro mi basta come risposta.
Le spingo giù la testa. Si ritrova in ginocchio, col culo sollevato e il busto e il viso schiacciati per terra.
Altri due schiaffi violenti sul culo.
"Brava schiavetta, devi mettere il tuo culo sempre a mia disposizione"
Per risposta me lo scuote davanti agli occhi.
Due ulteriori schiaffi, ora ha il segno, è rossa.
Le tocco la figa, coperta solo dal sottile perizoma. E' già bagnatissima, non avevo dubbi.
"Ora alzati"
Mi allontano e riprendo a fotografarla.
"Posa così, in perizoma"
Sarà l'eccitazione e i freni inibitori già messi a dura prova dall'alcol in corpo, ma in breve inizia ad assumere pose molto disinibite.
Noto che mi guarda il rigonfiamento che mi ha causato e sorride soddisfatta.
"Sei proprio una troietta esibizionista rizzacazzi"
il sorrisetto sul suo volto mi fa capire che ha raggiunto l'obiettivo di provocarmi.
"Tira il perizoma" le intimo
La vedo che lo afferra dai lati e lo tira. Socchiude gli occhi, l'effetto del perizoma che si infila tra le labbra della figa e sfrega sul clitoride le causa fastidio e piacere.
Passano un paio di minuti di foto cosi e le impongo di smettere. Ci stava prendendo un pò troppo gusto.
Le faccio togliere il perizoma, tutto bagnato, e lo sguardo mi cade su un paio di cose che ha portato e mi stuzzicano che le dico di indossare.
"Basta intimo per oggi" le ordino.
Stavolta non mi chiede più niente. Si spoglia davanti a me e alla mercè di tutti i presenti, che seppur lontani, si godono lo spettacolo
Indossa una canottierina corta che non le arriva nemmeno all'ombelico, bianca e leggera, molto trasparente. Sotto, degli short bianchi talmente attillati da sembrare la sua pelle. L'effetto camel toe è notevole.
In pratica è tecnicamente vestita, ma è peggio che se fosse nuda.
Comincio a fotografarla così, ma ben presto mi viene un'idea. Solo che ho bisogno di aiuto.
Vedo un uomo non troppo lontano da noi, con attrezzatura da pesca, che forse aveva terminato da poco ed era rimasto li per godersi lo spettacolino di Giulia. Una cosa che non capita tutti i giorni in effetti.

"Vedi quel signore col berretto? Vai da lui e chiedi se ti può prestare due dei suoi secchi. Servirebbe riempirli di acqua e che lui poi venisse qui ad aiutarci. Ti guarda da un pò, non ti dirà di no. In ogni caso convincilo"
Giulia mi guarda incuriosità per la mia richiesta, ma forse capisce dove voglio andare a parare.
Senza protestare, si limita a un "Vado subito, Padrone"
Vedo lei che va da lui, piacevolmente sorpreso, gli dice qualcosa mostrandosi e facendogli gli occhioni dolci e in breve ritorna sorridente.
"Ha detto che arriva subito coi secchi d'acqua!"

Dopo poco arriva da noi. Un uomo robusto, di aspetto rude. Con la barba un pò incolta e un beretto in testa che gli copriva parte del viso. "Eccomi. Ciao, sono Walter, mi ha detto la tua modella che avevi bisogno di aiuto e ti servivano questi" mi dice sollevando un pò i secchi che teneva in mano.
"Si grazie Walter. Sto facendo delle foto a Giulia, ma mi mancava qualcosa. Quando ti ho visto ho pensato che saresti stato utile. Spero non ti dispiaccia darci una mano"
"Certo che no, vi avevo notato, lei è davvero bella. La guardo volentieri da più vicino. Sei fortunato ad avere una modella così!" mi risponde.
"Mettiamo subito in chiaro le cose, siamo qui per fare delle foto si, ma lei non è la mia modella bensì la mia schiava"
Vedo Walter sorpreso. Un sorriso gli spunta in viso.
"Vero che sei la mia troietta esibizionista?" dico ammiccando a Giulia.
Giulia mi vorrebbe fulminare con lo sguardo, ma lo abbassa e risponde con un "Si Padrone".

"Lei fa quello che gli dico. Ma veniamo a noi. E' eccitante già così ma io volevo di più. Ho pensato che tu potessi rovesciarle addosso questi secchi d'acqua nel mentre che la fotografo. Credo che il bianco possa essere molto trasparente bagnato" dico rivolgendomi a lui.
Walter un pò in difficoltà inghiotte mentre pensa alla scena e mi risponde a fatica un "Indubbiamente"

"Mettiti in quel punto, inginocchiata con le gambe un pò aperte. Walter ti rovescerà un secchio d'acqua addosso, tu pensa a posare. Il tempo sarà poco e voglio che le foto siano notevoli" dico a Giulia indicando dove si deve posizionare.
"Walter rovescia l'acqua lentamente ma non troppo, falla bagnare per bene" spiego a lui, con tanto di doppio senso per metterlo ancora di più nella parte.

Mi posiziono con la reflex in mano. "Al mio via... Vai!"

L'acqua cade abbondante dal secchio tenuto alto da Walter, sopra la sua testa, e si infrange prima sul viso di Giulia, poi sul corpo. La canotta diventa trasparente mentre si inzuppa, i capezzoli si induriscono come non mai con il freddo dell'acqua. Anche lo short è completamente fradicio e si può osservare bene tutto ciò che contiene. L'acqua finisce molto presto, il secchio non ne contiene molta anche se sufficiente a bagnarla completamente.
Giulia si passa le mani sul viso verso l'alto, per poi proseguire la loro corsa nei capelli, per pulirsi il viso e mi guarda in modo sensuale.
Scatto diverse foto. Tutto molto eccitante.
Walter infatti ha gli occhi fuori dalle orbite.
Quando smetto di fotografare, noto lo sguardo di Giulia indugiare sulla poderosa erezione che ha causato all'uomo. Lo stesso effetto che ha fatto a me e a tutti gli altri presenti che osservano da più distante la scena, suppongo.

"Abbiamo ancora un secchio. Ora mettiti a 90, voglio vedere bene la tua figa tramite gli short. Abbassa la testa per terra e dammi il culo come hai fatto prima" le dico volgarmente apposta.
Nessuno ormai è più sorpreso. Lei ubbidisce, ma vedo che tiene la testa e il busto un pò troppo sollevati.
"Troia, non farmi perdere tempo, mettiti bene e la spingo giù"
"Ma qui c'è del fango, terra... mi sporco tutta" mi risponde quasi altezzosa.
Senza pietà, le spingo giù la schiena finchè non finisce nel fango con tutta la parte superiore del busto e col viso.
"Tieni solo in alto il culo, ci riesci a eseguire questi semplici ordini, cagna incapace?"
Non mi risponde, non ce n'è bisogno. Vedo che cerca di evidenziare il culo senza alzarsi col viso da terra.
Ora che tutto è pronto mi metto in posizione. "Walter rovesciale il secchio d'acqua lentamente sul culo!"

Lui esegue e io scatto. Faccio diverse foto finchè l'acqua non si esaurisce.
"Ora tirale bene gli short per favore, evidenzia bene le forme che si intravedono" dico a lui che come non attendesse altro si fionda con le mani su di lei, toccandola evidentemente più del dovuto. Lo lascio indugiare, poi quando ha finito si sposta e io scatto.

Ho terminato queste foto, dunque lo dico a Walter e lo ringrazio. Un pò mesto se ne va. Avrebbe forse voluto stare li e fare di più ma non ho ancora finito con lei.

La faccio girare supina, lasciandola però stesa a terra, nella fanghiglia che l'acqua ha creato. C'è un bel contrasto tra il bianco dei vestiti e lo scuro della terra che la ricopre. La fotografo così, con gli ultimi raggi del tramonto che la colpiscono mentre sporca, cerca di fare pose sensuali.
Non me ne sono accorto intento com'ero su di lei, ma il sole ormai è calato. Finite queste foto noto che non c'è rimasto praticamente più nessuno. Anche Walter è andato via. Rimangono solo un paio di audaci che sembra si stiano avvicinando a noi.

Sono due uomini sulla cinquantina. Brutti, a dirla tutta. "Tutto bene?" ci fa uno dei due.
"Certo" rispondo "stiamo facendo delle foto". Anche Giulia li guarda e conferma la cosa.
"Vedi cosa ti dicevo?" dice il secondo uomo al primo dandogli di gomito.

"Solitamente vi manderei via. Odio essere disturbato mentre scatto. Ma potete essermi utili." Dico ai due che annuiscono.

"Vedete che si è sporcata tutta? Prima di arrivare qui ho visto che c'è una gomma. Non so per cosa la usano. Che voi sappiate funziona?"
"Si, si" mi confermano.
"Portatela la e lavatela, così com'è" Giulia mi guarda e sgrana gli occhi.
"Guai se le fate del male o le togliete i vestiti. Potete ritenervi già così come se aveste vinto alla lotteria, vi concedo di poter toccarla. La dovete pulire bene, non la voglia sporca nella mia macchina."
I due si guardano stupiti e poi rivolgendosi a me balbettano un "Da-davvero possiamo? Ma tu chi sei?"
"Sono il suo Padrone. Ora ve lo dirà lei." rivolgendomi a Giulia.
Lei li guarda e non può far altro che replicare con "Sono la sua schiava. Vi prego fate quello che ha chiesto. Lavatemi. Potete toccarmi ma non togliere i vestiti"
I due non se lo lasciano ripetere, la prendono in mezzo a loro e poi l'accompagnano alla gomma, un pò distante dalla nostra zona.
Metto via l'attrezzatura e poi li raggiungo.
Li vedo da lontano, prima che loro si accorgano di me. La stanno lavando con la gomma, loro sono molto vicini con le mani che si muovo frenetiche su di lei. Per palparle che per lavarla.
"Nessuno ci vieta di toccarti sotto i vestiti, se non te li togliamo giusto?" chiede retoricamente uno di loro.
Non sento se lei risponde, ma vedo le loro mani infilarsi ovunque. Seno, figa, culo. Non le risparmiano nulla.
Vedo lei che geme, persa. Quando entra in trance da schiava, si lascia fare tutto. Gode e subisce passivamente.
Decido di stare in disparte per un pò.
Capisco anche dai suoi moviemnti e urletti che le hanno infilato delle dita, forse in figa o forse nel culetto.
No ecco, ora le hanno sicuramente piantato un dito nel culo, lo vedo dall'espressione di sofferenza.
Ora la stanno masturbando, sembra davanti e dietro, devono essere stati abili a inserire le loro mani in quei minuscoli pantaloncini.
Le stringono anche i capezzoli o comunque mi sembra che ci stiano giocando pesantemente.
Vedo Giulia dopo un pò di gemiti rilasciare un "ahhhh" liberatorio.
Finito il suo orgasmo, li raggiungo.
Loro subito ritraggono le mani, e finiscono di pulirla come meglio possono.
"Grazie, può bastare" intimo loro.
Un pò contrariati, chiudono l'acqua e la lasciano. Poi ringraziano e salutano.
Li vedo andarsene e parlando tra loro percepisco i commenti "Che troia!" "Fortunato lui!"

Guardo Giulia, un pò provata. Ormai è totalmente buio. Solo qualche luce in lontananza.
La zona dove siamo è poco illuminata ma sufficiente a consentire a lei di cambiarsi e asciugarsi.
"E' freddo Padrone" mi dice mentre nuda si sta infilando qualcosa.
"L'avevo notato dai tuoi capezzoli e dalla tua pelle d'oca. Vestiti che andiamo"
Mi guarda, mentre si infila una gonna e una camicetta, senza intimo sotto.
"Mi hanno fatta godere" mi dice.
"Come ti senti?" le chiedo a bruciapelo.
"Troia. Sono la tua troia Padrone."

Nel mentre che ritorniamo all'auto, lasciata in un parcheggio che prima era popolato mentre ora è rimasto deserto, carichiamo le nostre cose e saliamo, le chiedo:
"Come ti senti?"
"So che non dovrei, che è rischioso fare certe cose. Ho il ragazzo, una reputazione... ma ogni volta che ricevo un ordine, ogni volta che vengo umiliata, scatta qualcosa in me che mi fa godere e non mi fa capire più nulla. Inoltre mi eccita mostrare il mio corpo e..." mi guarda abbasando gli occhi, come a rivelare un inconfessabile segreto "...essere usata"
"Non ti preoccupare, ti assicuro che verrai usata come la troia che stai dimostrando di essere. Mi è venuta un'idea per concludere degnamente la serata."
Mi guarda incuriosita. E' in attesa come di un regalo, si percepisce che non vede l'ora di essere di nuovo in balia degli eventi.
"Scendi e mettiti davanti all'auto"
Accendo i fari.
"Apriti la camicetta, voglio le tette ben in evidenza"
Esegue.
La guardo, ha le mani appoggiate al cofano e mi guarda. Il seno nudo esposto, i capezzoli sempre durissimi, e freme tutta. E' uno spettacolo tremendo, il mio uccello è talmente duro che fra poco mi buca i pantaloni.
Scendo, scatto qualche foto col cellulare poichè mi piace quella scena, poi mi avvicino a lei cingendola da dietro.
Non può non sentire il mio rigonfiamento all'altezza del suo culo. Le stringo il seno.
Geme, come non aspettasse altro.
Libero il mio cazzo. La sua gonna corta non è di alcun ostacolo, e lei si posiziona per agevolarmi. E' già bagnatissima, la penetro senza alcuna difficoltà. La sua figa pulsa, è calda ed è un lago cosa che mi consente di iniziare in breve tempo a fotterla sempre più forte.
Impongo un ritmo infernale che la costringe a piegarsi ancora di più fino a stendersi sul cofano. Si è portata una mano fra le gambe e stuzzicarsi ancora di più. I suoi versi sono sempre più forti, finchè improvvisamente non si zittisce e si irrigidisce.
La sento pulsare, e un fiume cola da lei.
Si accascia sull'auto, quasi crolla per terra.
La sorreggo.
"Non pensare che sia finita, devi pensare al mio piacere non al tuo!" le dico perentorio.
La sollevo di forza e senza complimenti la giro e poi la adagio sul cofano supina.
Le sollevo le gambe che metto sulle mie spalle.
Rientro nuovamente in lei. Lo infilo tutto, fino alle palle. Questa posizione è una delle mie preferite.
La guardo negli occhi, totalmente persa nella lussuria e incapace di smettere di godere.
Ancora, lei viene prima di me. Apre gli occhi, mi guarda intensamente in quel momento.
"Padrone, sono tuaaaahhh"
Attendo che l'eccitazione le sfumi. Adoro guardare le scariche di piacere contercere il suo corpo in quei momenti.
Poi però mi sono stancato, voglio godere io.
"Troia, hai finito di godere? Basta ora inginocchiati e fai venire me!
La spingo a terra bruscamente.
Cerca di non cadere, ancora privata di gran parte delle sue forze.
Si sistema come può, poi più che farmi una pompa è corretto dire che si lascia scopare la bocca.
Ci sa fare, riesco a infilarle il cazzo in gola, riesce a usare bene anche la lingua per quel poco che riesce a fare.
Ripenso a tutti i fatti appena accaduti, la guardo sottomessa ai miei piedi e finalmente vengo.
Le vengo in gola, non prova nemmeno a staccarsi. Voglio che si abitui a ingoiare. Poi mi stacco da lei che quasi crolla a terra, restando a carponi.
Appena ritorno in me dall'orgasmo, sento un rumore, a cui prima non avevo dato peso, ma ora sempre più vicino.

Mi giro pensando che qualcuno ci stesse guardando invece non vedo nessuno. Abbasso lo sguardo, si tratta di un cane, di colore nero che nella notte si mimetizza bene. Non è minaccioso, solo curioso. Non conosco la razza ma non mi sembra pericoloso. Si avvicina, lo accarezzo. Sembra felice, scodinzola. Poi vedo che annusa molto, forse sente l'odore di sesso.
Si avvicina a Giulia ancora a terra a carponi. Ha il viso schiacciato su un braccio, e il culo all'aria. Non si è nemmeno accorta.
Il cane si avvicina sempre di più, l'annusa.
Sentirà gli odori di una cagna in calore, penso.
Avvicina pericolosamente il muso alla sua figa, annusandola da vicino.
In una frazione di secondo me lo ritrovo che inizia a leccarla.
Lei forse non si rende conto, è sorpresa, inizia ad ansimare. Le piace non si alza. Rimane così ed anzi apre le gambe che erano strette. Non si è ancora accorta del cane.
Geme, se la sta godendo sempre di più.
Mi viene da ridere e quando lo faccio, lei percepisce che non potevo essere io quello che le stava dando piacere. Si ridesta, e subito alza e gira il viso per guardare. Si accorge del cane.
"Noooooooh" si lamenta, ma senza riuscire a smettere di godersi la leccata.
Anzi forse è proprio per quella scoperta, o forse per l'aumentare di intensità del cane o per entrambe le cose, che si ritrova a godere anche di quell'ennesima umilizazione.
Quando si ridesta dall'orgasmo, vorebbe cercare di scappare, di staccarsi dal cane. Che però ci ha preso gusto, e si fa più irruento. Vorrebbe montarla, ma è troppo alta.
Decido che per ora basta così, scaccio il cane che guaendo un pò se ne va non prima di averci provato fino all'ultimo.

"Troia, se non intervenivo ti saresti fatta montare anche da un cane, sei solo una cagna"
"Sono una cagna Padrone" mi risponde sconsolata
"Magari la prossima volta lo lascio fare...." le dico per provocarla.
Vedo che si porta una mano fra le gambe e si tocca. Forse l'idea tutto sommato la eccita.
"Basta cagna, alzati e sistemati. Per stasera hai goduto abbastanza, ti riporto a casa."
Disclaimer! Tutti i diritti riservati all'autore del racconto - Fatti e persone sono puramente frutto della fantasia dell'autore. Annunci69.it non è responsabile dei contenuti in esso scritti ed è contro ogni tipo di violenza!
Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
Votazione dei Lettori: 9.8
Ti è piaciuto??? SI NO


Commenti per Istinto da sottomessa - Cap. 2:

Altri Racconti Erotici in Lui & Lei:



Sex Extra


® Annunci69.it è un marchio registrato. Tutti i diritti sono riservati e vietate le riproduzioni senza esplicito consenso.

Condizioni del Servizio. | Privacy. | Regolamento della Community | Segnalazioni