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Lui & Lei

Istinto da Sottomessa - cap. 3


di DangerousMind
19.10.2023    |    4.135    |    0 9.6
"Lui torna con la birra e due bicchieri..."
Dopo le foto al lago, riaccompagnando a casa Giulia, l'ho informata che nei due giorni successivi non ci saremmo visti poichè avevo impegni di lavoro irrinunciabili. L'ho avvisata però che le avrei mandato degli ordini da eseguire. Se fosse stata brava, l'avrei premiata quando ci saremmo rivisti, il Venerdì seguente, altrimenti, l'avrei punita. Lei ancora brilla e scossa per l'eccitazione e stanca e provata dagli avvenimenti si era limitata a rispondere con un "Si Padrone".
Nonostante la mia severità sembra si sia totalmente sottomessa a me. Le proteste sono gradualmente sparite e la ragazzina viziata, risulta ora in totale balia del suo spirito perverso che ho portato alla luce.

L'indomani mi sveglio presto per il lavoro. Sarò fuori tutto il giorno ma i parecchi momenti morti conto di occuparli a distanza con Giulia.
La mattina tuttavia passa veloce ed io immerso totalmente nel lavoro non penso minimamente a scriverle.
E' lei che mi scrive, verso pranzo, per prima:
"Buongiorno Padrone". Messaggio che tra una cosa e l'altra vedo solo verso le 14 quando stacco per pranzo.
"Che programmi hai per oggi" mi limito a scriverle, nel poco tempo libero tra un boccone e l'altro.
Non tarda a rispondere:
"Devo andare a fare ripetizione al ragazzo..."
"A chi ti riferisci?" le chiedo nonostante avessi già intuito a chi si riferiva. Ma voglio che sia lei a dirmelo.
"Quello a cui hai inviato la foto del mio seno..." mi scrive.
"Ricordo. Ho solo un ordine: indossa l'intimo più sexy che hai. Il resto fai tu."
Giulia non è preoccupata, si copre sempre bene quando va da lui e l'intimo non lo vede come un problema.
"Ho un reggiseno di pizzo trasparente e un perizoma mini trasparente, vanno bene?"
"Si. Ora ho da fare. Quando rientri voglio che mi scrivi com'è andata. A dopo." chiudo corto perchè mi stanno già chiamando. Sbuffo e torno al lavoro.


Lei si presente puntuale alle 16, indossa dei pantaloncini di tuta larghi e una canotta e sopra una felpa leggera a maniche lunghe. Nonostante sia caldo vuole in tutti i modi non attirare l'attenzione. Specie visto il mio ordine, che la obbliga a indossare dell'intimo scandaloso.
"Ciao Giulia" la saluta calorosamente lui aprendole la porta, con gli occhi a forma di cuore.
"Ciao Luca" risponde lei un pò intimidita anche dallo sguardo di lui.
Inutile dire che Giulia ha sempre cercato di essere irreprensibile e tenere un comportamento il più possibile professionale con il ragazzo perché si accorge di attrarlo ma per poterli dare ripetizione ha bisogno della massima concentrazione e attenzione di lui.
Già di solito, pure vestendosi sempre in modo per nulla sensuale, è comunque difficile. Il mio invio avventato della sua foto tette al vento la mette ora in una posizione di estremo imbarazzo. Ha paura di non avere più la sua attenzione, che inevitabilmente inficerebbe il suo rendimento. Ha promesso al babbo, Lorenzo, amico di famiglia, che ci avrebbe pensato lei a fare recuperare la materia al figlio, per non causargli la bocciatura. Al momento è preoccupata. Sa che deve inventarsi qualcosa. Intanto decide di prendere il toro per le corna.
"Scusami per la foto dell'altro giorno, sono stata sbadata e ho sbagliato a inviarla. Spero che tu non l'abbia fatta vedere a nessuno e l'abbia cancellata"
"Beh in realtà non l'ho cancellata..." dice lui quasi a scusarsi "ma le tue tette sono troppo belle! Però ti giuro che non l'ho fatta vedere a nessuno!!!"
"Preferivo la cancellassi, ma se non l'hai mostrata sei stato bravo"
"Avevi promesso un premio, se non sbaglio"
"Uhm...beh...ecco... ti insegno tutto quello che ti serve per passare l'esame!" Prova a replicare lei, sorridente e speranzosa possa bastare. Ma ovviamente no.
"Ma come...dai... speravo in qualcosa di più!"
"E cosa dovrei fare?? Non penserai mica che io possa fare qualcosa di sessuale con te?? Sono fidanzata!!!"
"Ma...mi accontenterei anche di qualcosa di meno..." risponde lui a giustificarsi
"E sentiamo, cosa avevi in mente?"
"Magari ti potresti spogliare...dai almeno toglierti qualcosa, sei sempre così coperta..! Almeno fammi vedere le tette!!!" ci prova lui
"Le hai già viste in foto e ti dovrebbe bastare! Tra l'altro non l'hai cancellata e le puoi vedere ogni volta che vuoi"
"Si ma vuoi mettere dal vivo! E poi..." ma viene interrotto.
"E poi cosa? Magari vorreste toccarle? Vedere altro?? No no scordatelo. Dai iniziamo a fare qualcosa che è già passato un quarto d'ora! Sono le 16.15, ti ricordo che tuo babbo alle 18 torna a casa e deve trovarti con gli esercizi fatti. Ci mettiamo al lavoro?" le intima per tagliare il discorso lei.
"Uffa Giulia" replica lui sconsolato e un pò depresso per non avere ottenuto niente.

Prova a iniziare a spiegargli qualcosa ma lo vede assente. Non recepisce e Giulia si sta spazientendo. Deve assolutamente completare gli ultimi esercizi e capire le ultime cose per potere affrontare l'esame di recupero. Hanno rimasto solo oggi per finire ma se va avanti così, lei se la vede dura.
Dopo altri 10 minuti in cui lui non sembra nemmeno ascoltare lei sbotta: "Insomma Luca! Lo capisci che è importante!"
"Non riesco a concentrarmi, pausa gelato?"
"Ma daiii abbiamo appena iniziato, non puoi" ma si ferma bruscamente poi Luca è già schizzato in cucina a prenderlo. Torna 10 secondi dopo con due gelati.
"Tieni Giulia dai fammi compagnia" e le porge il gelato.
"Grazie, ma dobbiamo lavorare" gli risponde lei un pò sconsolata
Solo il tempo di scartare il gelato e poi Giulia incalza di nuovo Luca.
"Dai mentre mangiamo leggi e spiegami questo paragrafo"
"Uffa Giu.... ma quale poi? Non possiamo finire il gelato prima?"
"No, dai intanto studiamo, in teoria avremmo solo un'ora ma oggi proprio non collabori. Guarda devi leggere quest.." Giulia si blocca. Nello sporgersi per indicare il punto sul libro un pezzo di cioccolato si stacca dal gelato e le finisce sulla felpa. Cerca di pulirla subito con le mani ma fa peggio, il cioccolato si parge e la felpa inesorabilmente si sporca tutta.
"Cazzo" esclama.
"Ahaha! Dai toglietela subito, se non vuoi fare un disastro. Lo vedi? E' il karma" la sfotte lui.
Lei amaramente non può fare altro che togliersela con attenzione a non causare un disastro sporcando anche altro.
Ora è in canotta. "Non ci voleva, ora come farò a farlo stare attento??" pensa lei.
Nei successivi minuti in effetti Luca è attirato più dalla canottiera di lei che dallo studio.
Improvvisamente blocca la spiegazione che Giulia stava dando sul libro dicendole: "No aspetta Giu, vado a prendere una birra, ora ho sete!" e scappa in cucina.
Lei è avvilita. Pensa che non ce la farà mai. Gli scoccia aver promesso che sarebbe andato tutto bene a suo babbo con l'esame e poi deluderlo così. Non sa cosa inventarsi.
Lui torna con la birra e due bicchieri. Li riempie e ne porge uno a lei.
"Bevi dai che ti vedo un pò giù" dice Luca.
"Eh non stai collaborando! Vorrei spiegarti queste ultime cose, sono fondamentali. Ti farai bocciare e tuo babbo se la prenderà con me!"
Poi beve la birra. Si sente disperata e manda giu il bicchiere quasi in un sorso.
Luca nel frattempo beve anche lui. Per gentilezza quando vede che Giulia ha il bicchiere vuoto va per versargliene dell'altra. Lei però stava guardando il libro e sposta all'ultimo il bicchiere che aveva in mano senza farlo apposta. Finisce così che lui le versa la birra sulla canotta.
"Nooo guarda che hai fatto!!!!" si lamenta lei.
"Cavolo Giu, mica l'ho fatto apposta, volevo solo darti la birra!" si giustifica lui.
"Eh cazzo però, ho la canotta fradicia! Cazzo cazzo cazzo mi tocca toglierla!"
"Che sarà mai, stai in reggiseno! Non è diverso dallo stare in costume al mare" le dice lui, ben sapendo però che non vedeva l'ora di sfruttare questa cosa per vederla in reggiseno.
"Eh che..." inizia la frase timidamente lei. Si blocca. Si sfila la canotta.
Rimane col reggiseno, sexy e trasparente.
"Cazzo Giu!" esclama lui.
Lei lo guarda a testa bassa. A momenti lo vede sbavare. Occhi fissi su di lei, o meglio sulle sue tette. Questa esposizione risveglia il suo esibizionismo e anche se non vorrebbe, inizia a eccitarsi, complice forse anche la birra che ha appena bevuto.

Giulia prova con nonchalance a riprendere la spiegazione, ma Luca è concentrato unicamente su di lei.
"E come dargli torto" pensa lei.
Inizia ad essere disperata e a perdere le speranze. Non sa più cosa fare. La paura di fallire l'attanaglia.
"Luca io ho bisogno di farti studiare ste coseeee" piagnucola lei.
"Ohi Giu, mettiti nei miei panni! Come faccio a concentrarmi con te così davanti!" si difende lui, che nel frattempo ormai le ha fatto uno scanner completo.
Persa, decide di tentare il tutto per tutto, conscia che sarà praticamente impossibile.
"Luca, parliamoci seriamente. Abbiamo buttato via un'ora e non abbiamo ancora fatto niente. Io devo spiegarti sta roba. Come facciamo?? Ascolta. se tu ora ti concentri, ti prometto che dopo ti premio!"
"Eh Giu, ormai ho capito che dici così e poi non fai niente!" l'ammonisce lui.
"Uff...hai ragione ascolta. Facciamo così. Cosa vorresti?"
"Un pompino!" esagera lui senza nemmeno pensarci tanto.
Lei si vede che ci pensa un pò. Si dice che tanto è impossibile, tanto vale giocarsi sta carta per il miracolo.
"Ascolta...ok! Però poi siamo pari anche per la foto eh. Ma devi capire tutto e fare bene gli esercizi, non transigo!!!"
"Va bene, ma niente bluff! Se li faccio bene me lo fai davvero!" l'avvisa lui.
"Ok, andata. Iniziamo però!" dice lei con fretta.
"Aspetta Giulia!" scappa un secondo e se ne torna subito con una sua t-shirt che le da. "Mettitela dai, cosi mi concentro sul libro!"
"Pensarci prima no eh?? risponde scocciata lei.
Nell'ora successiva lei spiega e lui si mette d'impegno come Giulia non credeva possibile.
Quando va a correggere gli esercizi che lui ha fatto, non può che constatare che sono corretti.
Da un lato è felice per avere raggiunto l'obbiettivo, dall'altra pietrificata perché sa cosa le aspetta.
L'unico lato positivo, è che essendo l'ultima lezione, poi non sarà più costretta a vederlo ogni settimana, anche se rimane sempre un amico di famiglia.

Luca: "Giu, adesso però paga pegno!" dice lui felice come non mai. Non gli sembra vero.
Si avvicina a lei e le toglie nuovamente la t-shirt. "Ora però puoi mostrarmi di nuovo le tette!"
Giulia non dice niente e lascia fare. Pensa a quanto sarò contento io di sapere che alla fine ha dovuto fare un pompino. E si eccita.
Alla fine Luca non è un brutto ragazzo, pensa. Si inginocchia di fronte a lui e gli tira giù i pantaloncini che indossava. Poi anche le mutande, dalle quali fuoriesce quasi come una molla il suo cazzo già duro.
"Ehi Luca, già duro??" si sorprende lei.
"E' tutto il pomeriggio che è così" non si nasconde lui.
Poi Giulia si mette d'impegno e lo prende in bocca. Prima delicatamente, leccandolo un pò. Pensa che alla fine non sia così male. Non pensa al suo ragazzo ma a me e si eccita pensando che mi renderà orgoglioso di lei.
Lo succhia sempre con più foga. Lo vuole fare morire dal piacere.
Lui è in estasi. Nemmeno nei suoi sogni se lo aspettava davvero.
Dopo 5 minuti lui è già sul punto di esplodere.
Lei se ne accorge ma non fa in tempo a togliersi, che lui le viene in gola. Per non fare ancora più casino sporcando tutto, decide anche se non le piace di ingoiare tutto. Lui se la gode scaricando tutta l'eccitazione accumulata e la sua sborra in bocca a lei.
Poi sospira soddisfatto ma all'improvviso emette un suono di sorpresa.
Giulia subito non capisce, e con ancora un filo di sborra che le cola dalla bocca, si gira.

Vedono Lorenzo, il padre, che li osserva immobile dietro di loro.
"Cazzo, sono passate le 18" pensa Giulia terrorizzata per essere stata beccata.
Dopo secondi di silenzio Lorenzo interviene: "Ciao. Non volevo interrompervi ma se non sbagli tu Giulia saresti qua per dargli ripetizioni."
Lei un pò in panico: "S-si! Ecco, vede... abbiamo fatto tutto eh, guardi! Suo figlio ha fatto gli esercizi, è stato bravo, è pronto per l'esame!" Gli dice andando sul tavolo a prendere i fogli e poi mostrandoglieli.
Lorenzo osserva e si rivolge al figlio: "Bravo! Lo sapevo che non eri stupido!"
Poi all'indirizzo di Giulia: "Tu però se non ti spiace, vieni con me nell'altra stanza che ti vorrei parlare. Luca per favore, vai a fare la spesa che non abbiamo niente da mangiare stasera!"
Luca schizza fuori, contento per essersi tolto da quella situazione e per il pompino appena ricevuto.
Giulia prende gli abiti per rivestirsi, ma desiste perché sporchi.
Segue Lorenzo. Poi cerca di difendersi: "Vede... mi sono sporcata la canotta e la felpa... poi non sapevo come fare per suo figlio, che non riusciva a stare attento.... gli ho promesso un premio, ero disperata!"
Lui la blocca: "Zitta su! Se qui praticamente nuda. Anzi, già che ci sei, togliti i pantaloni!"
Lei non capisce più e non sa più come reagire. Si sente colta in fallo ma anche impreparata a una reazione del genere.
"M-ma...ma..." balbetta.
Lui le tira giù i pantaloni e le ammira il culo, praticamente nudo, da dietro.
"Sei vestita proprio da puttanella, chi viene a dare ripetizioni con questo intimo!?!!"
Non sa più le sensazioni che prova. Si sente persa. Non si rende nemmeno conto che la sua risposta è: "Mi è stato ordinato, non volevo."
Lui ghigna.
"Facciamo così: mi fai un pompino anche a me e ti lascio andare via. Per ora mi accontento." le dice lui.
Quel "per ora" le fa provare un brivido. Non sa come ribellarsi, forse non vuole, forse si...non lo sa. Pensa per un attimo a me e quanto sarò contento quando sentirò cos'ha dovuto subire. Si eccita.

"Quindi ti piacciono gli ordini?" le chiede retoricamente Lorenzo. Nel mentre la afferra per la testa, la fa abbassare e glielo mette in bocca. "Succhia troia!" poi si ritrova a scoparle la bocca. Lei non si ribella e lo lascia fare, lui dura poco e in breve è sul punto di venire.
"Ingoia anche la mia, non accetto un rifiuto, non voglio sporcare!" le ordina.
Poi le viene in bocca e lei, per la seconda volta in breve tempo, beve anche la sua sborra.
Non le piace, ma cerca di non pensarci. Anche se si sente quasi i conati. Non è abituata, il suo fidanzato non le viene praticamente mai in bocca.
E' durato poco Lorenzo, quasi si sente dispiaciuta. Gli ultimi giorni l'hanno cambiata, non l'avrebbe mai fatto ma ora pensa che le sarebbe piaciuto scopare o farsela leccare per ricevere piacere anche lei.

Si riveste indossando gli abiti sporchi ed esce. Non si scambia parole con lorenzo, che però sembra essere soddisfatto dopo essere venuto.
Non appena è fuori cerca subito il cellulare per aggiornarmi.

Casualmente nel momento in cui ricevo il suo messaggio sono libero.
"Stai diventando una brava troietta! Ho un ordine per te. Al tuo ritorno a casa, fermati da qualche parte, un parcheggio o dove ti pare, basta che sia all'aria aperta e poi spogliati in intimo e fatti una foto, puoi tenere le scarpe."
Non fa in tempo a rispondere che aggiungo: "Dimenticavo. Devi trovare anche qualcuno che ti faccia le foto, non voglio autoscatti."

Giulia è già un po' eccitata dai fatti appena trascorsi e anche se sa che è pericoloso perché si trova non lontano da casa, la sua figa già inumidita risponde per lei: "Ok Padrone".
Si ferma con la macchina in una piccola zona di sosta. Non è un parcheggio vero e proprio, ci stanno giusto due macchine e c'è un parchetto di pochi metri quadrati con una panchina e un paio di alberi. E' sera e si va anche verso il tramonto.
Quando arriva non c'è nessuno. E' sola.
Scende, si e va a sedere sulla panchina. E' ancora vestita, ma visto che è caldo e il sole serale che anticipa il tramonto ancora emana molto calore decide di rimanere con la sola canotta, che nel frattempo si è asciugata anche se ancora puzza di birra.
Mentre pensa a come fare e scorre distrattamente il cellulare, si accorge che una macchina parcheggio nell'altro posto utile. Scende un uomo di mezza età, sembra tranquillo, robusto, con la barba un pò lunga e capelli corti. Prima cosa che pensa è che non lo conosce. Non è bello ma per fortuna non ci deve scopare, solo farsi fare due foto e farsi vedere mezza nuda. Quando ci pensa si eccita all'idea di questo ennesimo episodio di esibizionismo in pubblico.
L'uomo le si avvicina e le chiede con fare gentile se è rimasta a piedi e se ha bisogno di aiuto, dato che è li da sola ha pensato che potesse avere bisogno di aiuto.
"In realtà non ho problemi con l'auto ma avrei bisogno di aiuto, si. Però è una cosa un pò particolare. Non so se posso chiedere a lei."
risponde Giulia.
"Certo, mi dica pure, se posso aiutarla volentieri!"
"Ecco...vede...è una richiesta, diciamo....un pò osè. Dovrei farmi fare un paio di foto in intimo, ecco." le chiede lei con un minimo di imbarazzo.
Lui rimane preso un po ' in contropiede, non se l'aspettava. Ma la squadra, vede che è una bella ragazza, e senza farsi troppo domande si dice disposto ad aiutarla.
Lei gli da il cellulare e gli dice come usarlo. Poi si mette dietro ad un albero di quelli presenti, almeno per evitare che le auto in transito possano fare un incidente o che possa essere segnalata rischiando una figuraccia nel suo paese.
Rimane veloce in intimo.
L'uomo rimane un po' imbambolato a osservarla praticamente nuda, coperta solo di poca stoffa e, sopratutto, trasparente.
Ci mette un pò a scattare, gustandosi la visione. Lei non dice nulla, si lascia ammirare.
"Sono per il tuo ragazzo? Te l'ha regalato lui?" le chiede l'uomo indicando il completo.
"Cosa?? Ah...ah. Si-si sono per lui" risponde un po' balbettando impreparata Giulia.
L'uomo allora non aggiunge altro e le restituisce il telefono. Poi va via ma non prima di averla squadrata un ultima volta. Lei lo lascia fare, poi si riveste.
Si risiede al tavolino, mentre si sente il rumore della macchina dell'uomo che se ne va in sottofondo.
Mi manda le foto col telefono: "Ho fatto Padrone."
In attesa della mia risposta, infila una mano nascosta sotto i pantaloni e si tocca. E' abbastanza coperta e non si vede. Non avrebbe mai pensato prima di farlo, ma tutte queste esibizioni e azioni impudiche l'hanno tremendamente eccitata.
"Brava. L'ultimo ordine della serata: non masturbarti, non puoi godere."
Maledice il telefono per un attimo. Ne aveva voglia, non ha ancora sfogato l'eccitazione.
Sbuffa, ma sa che deve rispondere. "Si Padrone" scrive.
Rimonta in auto e riparte. Frustrata per non potersi sfogare e godere tutta quella eccitazione accumulata.
Arrivata a casa si fionda sotto la doccia, per lavarsi via quell'odore di birra che le era rimasto addosso.
Si passa il getto dell'acqua su tutto il corpo, quando passa sulla figa però sente una scossa. Le si accende il desiderio e per quanto cerchi di lavarsi evitando punti sensibili, quando esce è un fuoco. Si ferma nuda a guardarsi davanti allo specchio. "Questa volta non resisto" pensa. Si tocca, ammirandosi allo specchio. Pensa che non deve godere, all'ordine che ha ricevuto, a cosa le farò se non ubbidisce. E tutto a un tratto viene. Non riesce a fermarsi, i pensieri la eccitano ed esplode in un violento orgasmo.
Dopo essere venuta continua, pensa che il danno è fatto, e con i pensieri della giornata viene una seconda volta.
Potrebbe evitare di dirmelo, ma sa già che non lo farà.
Mi scriverà che ha disubbidito. Due volte.
E sa che io la punirò.

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