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Lui & Lei

Uno, due, tre, toccava me?


di Primaprova72
23.05.2022    |    6.094    |    0 9.3
"Visto è una parola grossa, meglio dire immaginato a posteriori..."
Una calda domenica di fine agosto sto rientrando a casa in auto e improvvisamente si accende sul cruscotto la spia rossa del motore. Accidenti, vuoi vedere che sono rimasto con poco olio? Speriamo non sia una perdita nel radiatore, altrimenti resto a piedi. Decido prudentemente di fermarmi nel parcheggio appena fuori dall'autostrada. Pago il pedaggio e mi avvio lentamente verso una zona tranquilla, dovrò aspettare un bel po' prima che il motore si raffreddi. Per fortuna alla radio stanno trasmettendo una puntata di "From my home to yours" con Bruce Springsteen che introduce le canzoni che ha scelto, raccontando aneddoti e condividendo le sue riflessioni sul presente e sulla vita. In fondo non mi dispiace aver avuto questo contrattempo: l'impianto audio è ottimo, "The Boss" è impareggiabile e qui nel parcheggio posso tenere un volume un po' più alto senza disturbare nessuno.
Apro un po' i finestrini, sperando che non entrino le zanzare. Sento il rumore del traffico in sottofondo, qualche voce lontana di gente che si saluta prima di tornare a casa. I lampioni che illuminano il parcheggio diffondono una luce arancione appena sufficiente per permettere alle persone di raggiungere la propria auto in sicurezza. La zona del parcheggio dove mi sono fermato è poco illuminata rispetto ad altre, ci sono ancora diverse auto parcheggiate, probabilmente per tutta la notte. Bella domenica sera sto passando: tutti che si divertono e io sto qui seduto in macchina, col motore in panne, solo come un cane.
Anzi no: guardando meglio non sono solo. A una ventina di metri da me, vicino alla recinzione del parcheggio dove cresce qualche cespuglio incolto, c'è un furgone cassonato bianco con il muso rivolto verso le piante, parcheggiato di fianco ad una utilitaria rossa. La portiera del passeggero è aperta e non proprio nascosto dai due mezzi vedo un uomo di spalle nella tipica posa assunta da chi piscia in piedi. Si sarà goduto la serata, avrà bevuto un po' troppa birra e l'effetto lo avrà colto di sorpresa fra il bar e casa sua.
Springsteen intanto sta mettendo insieme dei brani musicali stupendi, un amalgama perfetto di classici che piacerebbero a mio padre, i giganti del rock, del blues, perfino qualche canzone country. Tutti legati dal filo conduttore delle sue storie, che racconta con voce roca. Sono proprio contento di ascoltarlo. Il tempo passa e mi accorgo che l'uomo di prima è ancora là: possibile? Lo guardo con più attenzione e sì, è sempre lui. Muove la spalla destra, anzi tutto il braccio. Il movimento è ritmico e lo conosco bene: il momento è sempre buono, qui il luogo non è adatto, ma ho la netta impressione che si stia facendo una sega. Sarà ubriaco? Magari la barista era uno schianto e non è riuscito a tenersi fino a casa: sono sempre carine le bariste e capita che qualcuna flirti un po'. O magari la sua ragazza lo ha mandato in bianco all'ultimo momento e adesso si sta sfogando. Chissà. Comunque sembra che abbia finito, perché si gira e se ne va. Verso un'auto blu, parcheggiata a qualche distanza dall'utilitaria rossa e dal furgone.
Mentre sale e parte deciso, io mi sto chiedendo per quale motivo il furgone parcheggiato abbia ancora la portiera aperta. Passa un attimo e arriva la risposta: dalla parte di muso del furgone che riesco a vedere, spunta una testolina bionda, capelli lisci, pettinatura a caschetto, bella fronte rotonda. Ogni tanto scompare, per poi riapparire brevemente. In qualche fugace momento riesco a vedere tutto il viso, sembra una bambola con la boccuccia a cuore e il rossetto sulle labbra. Solo adesso capisco che mi sono sbagliato di grosso: il tizio di prima non era da solo, non stava pisciando e nemmeno si stava masturbando. Ho appena visto del sesso a due. Visto è una parola grossa, meglio dire immaginato a posteriori. Comunque hanno di sicuro fatto sesso. Bel coraggio!
Dallo spazio libero fra la portiera e l'asfalto ogni tanto mi sembra che provenga un bagliore bluastro. Saranno i riflessi di qualche auto che passa. La biondina è ancora là dietro e non capisco cosa stia facendo. Abbasso del tutto il finestrino, spengo la radio e provo ad ascoltare con attenzione. Con il ritmo delle onde che si infrangono sugli scogli, sento gli schiaffi ripetuti di quella che deve essere una gran bella scopata: la biondina a novanta appoggiata al cofano del furgone e qualcuno che non vedo che da dietro la prende. Un'ondata di eccitazione mi pervade, in pochi attimi ho il cazzo durissimo e la curiosità di vedere meglio la scena. Soprattutto la biondina, che mi pare molto carina e assai spigliata.
Rilascio il freno a mano, premo il pedale della frizione e sfrutto la lieve pendenza del parcheggio per guadagnare una posizione migliore, basta poco. E riesco a vedere che in effetti dietro la biondina c'è un uomo, camicia aperta e pantaloni calati, che la sta scopando esattamente come avevo immaginato.
Questa è la serata dei colpi di scena: ho creduto di vedere uno che si masturba, per poi scoprire che si stava godendo una compagnia femminile, e adesso capisco che si trattava di sesso a tre e che ora sono rimasti in due e ancora ci danno dentro. Si sarà fatta venire sulle tette? O lo ha preso in bocca fino alla fine? L'avrà toccato o solo guardato? Questa a qualcuno la dovrò raccontare, anche a costo di fare la figura del guardone. Che poi, avevo l'auto in panne, che dovevo fare?
Non vedo un granché, soprattutto vedo poco la biondina, che mi sta facendo morire di curiosità. E soprattutto non sento sospiri, gemiti o urla di godimento. Solo il suono della scopata. Metto il braccio fuori dal finestrino, ho caldo e una gran voglia di tirare fuori il cazzo e farmi una sega. Potrei scendere e provare ad avvicinarmi: se hanno giocato col terzo prima, magari fanno divertire anche me. O magari si incazzano e torno a casa col naso rotto. Meglio se sto qui tranquillo e mi godo la scena, tanto ormai non credo durerà molto.
Infatti la scopata termina, l'uomo si dà una sistemata. La biondina invece resta ferma, forse deve prendere fiato. No, la ragione è un'altra: lui tira fuori il cellulare e comincia a farle delle foto: adesso capisco cos'era il bagliore blu che si vedeva ogni tanto! Hanno fatto foto anche col terzo! Se prima ero eccitato, adesso sono veramente al limite: cazzo in tiro, pulsazioni alterate, bocca asciutta. Mi sento di sognare, ma le sorprese non sono finite e di quello che vedrò da adesso in poi mi resterà un ricordo perenne.
La biondina finalmente passa a lato della portiera aperta e fa un paio di passi verso di me, prima di girarsi verso l'interno del furgone. Caschetto, rossetto, scarpe da ginnastica. Ha la pelle bianca come la luna ed è completamente nuda! Ha un corpo stupendo, proporzionato, belle gambe. Fianchi stretti e seno minuto, davvero splendida. Si ferma un attimo, credo che mi abbia visto. Non faccio nulla per nascondermi, ma resto immobile, trattengo perfino il respiro. Come quando nel bosco si vede uno scoiattolo o un capriolo e si cerca stando fermi di prolungare il più possibile quel meraviglioso attimo e non far scappare l'animale. Credo di avere la bocca spalancata dallo stupore.
Passa un attimo che sembra lungo un'ora e la biondina si gira a prendere qualcosa sul sedile del furgone. E qui mi sento svenire, perché con quella mossa mette in mostra un sedere che non si può descrivere: perfetto, sodo, rotondo, quanto lo voglio! Deve avere una pelle di velluto. E cosa fa? Si appoggia al sedile, allarga un po' le gambe e mette bene in mostra la fica che sembra perfettamente liscia, mentre il suo uomo le fa le foto. Chissà se si vede colare la sborra. Ero talmente rapito e concentrato sulla bellezza del suo sedere che solo ora mi accorgo che la biondina ha la schiena interamente tatuata! Ho il cazzo così duro che ci potrei piantare i chiodi. Chiudo un attimo gli occhi, chiudo la bocca e provo a deglutire.
Riapro gli occhi e vedo la biondina che alza un braccio, guardando verso di me. Mi sta facendo un segnale, dovrei scendere e avvicinarmi? Posso davvero essere così fortunato? La decisione da prendere è difficile: sono di fronte a un quadro stupendo, potrei correre il rischio di rovinarlo. Oppure potrei diventare uno dei personaggi del dipinto, ma forse la scena cambierebbe e diventerebbe improvvisamente scadente. E poi invece che il ricordo di queste incredibili emozioni, della tensione erotica e della meraviglia che sto provando, correrei il rischio di portare a casa il ricordo di una solenne figuraccia. O magari di una fantastica venuta in bocca a una fantastica sconosciuta mentre il suo uomo ci fotografa. Con quel poco di lucidità che mi resta, o forse proprio perché non ragiono più tanto bene, resto fermo in auto.
Finite le foto la biondina torna a prendere qualcosa sul sedile del furgone. Mette ancora in bella mostra quel fantastico sedere, sembra proprio che faccia apposta per farmi impazzire. E si riveste. Per modo di dire: si mette addosso solo una maglietta bianca leggera leggera e una minigonna corta, nera e svolazzante. Lo so, l'ho appena vista farsi fotografare nuda, l'ho sentita scopare, so che ha appena fatto sborrare due bei maschi, ma vestita così è veramente irresistibile: sembra fatta da Manara. Sbuffo, faccio fatica a respirare, vorrei uscire dalla mia auto e correre a scoparmela senza ritegno. Magari è troppo, magari però potrei toccarla o potrebbe farmi godere e finalmente porre fine a questa tortura e darmi un po' di pace. Non ho fatto un bel niente e ho già bisogno di una doccia.
La biondina mi guarda per un attimo poi i due salgono sul furgone, fanno manovra e se ne vanno, passandomi davanti senza nemmeno girarsi. Non credo che avrò più la fortuna di incontrarli, ma questa sera per me è stata davvero indimenticabile. Mentre torno a casa con il motore finalmente freddo e il sangue che ancora ribolle, penso che anche loro lo abbiano capito e che anche a loro sia piaciuto. Grazie ragazzi!
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