Lui & Lei

Ricordi


di Primaprova72
17.06.2022    |    236    |    0 6.0
"Alta, capelli biondi e corti, si dondola un po' muovendo le gambe..."
Mi piace guardare la gente: l'aspetto generale, i tratti del viso, i movimenti del corpo. Lo faccio senza pensarci e qualche volta forse in maniera troppo ovvia e sfrontata. Il più delle volte però cerco di essere discreto e rispettoso. Mi affascina in particolare la ricchezza e l'imprevedibile variabilità del mondo femminile. Non c'è una donna uguale all'altra. Osservandole bene hanno tutte il loro perfetto equilibrio e c'è sempre qualcosa in loro che mi attrae e mi fa venire voglia di guardarle un po' più a lungo, per conoscerle meglio e magari scoprire qualche segreto.

Quando sono in compagnia della persona che amano diventano ancora più interessanti: le espressioni del viso e gli atteggiamenti cambiano, raccontano una storia. Ci sono delle volte che sembra di vedere un film, altre volte accadono cose che si vedono solo nei film porno, quelli fatti bene. Quando ho la fortuna di esserne testimone, quando colgo quel fantastico attimo in cui il desiderio trova sfogo e la donna si concede senza pensare che qualcuno potrebbe vederla o forse proprio per quello, mi godo ogni particolare con grande eccitazione e mi porto via un bellissimo e indelebile ricordo, ciascuno con il suo tratto distintivo e unico.

Il piede fuori dal finestrino. Una sera d'estate, in un parcheggio della città non lontano da una pizzeria, arriva un'utilitaria rossa con una coppia. Si fermano e mangiano una pizza d'asporto. Hanno aperto i finestrini e dalla mia auto sento le loro voci, anche se non distinguo le parole. Finito di mangiare parlano un po', iniziano a baciarsi. L'atmosfera si scalda in fretta e lei decide di concedersi. Abbassano il sedile e lui riesce a farla godere con la bocca, prima di penetrarla con foga animale. La sento ansimare e gemere, ma la cosa che mi fa più eccitare è che per allargarsi meglio e permettere una penetrazione più profonda, ha alzato le gambe e messo un piede fuori dal finestrino. Si muove al ritmo dei colpi che il suo amante impartisce, fino all'esplosione di godimento che accompagna con un grido. Si ricompongono con qualche difficoltà e prima di andarsene si fermano al cestino per buttare via il cartone della pizza. Avrei voluto guardarli da più vicino, avrei voluto sentire quel piede sul mio cazzo in tiro.

L'ambulanza. Sempre in estate, vedo due ragazzi che parlano appena fuori da un bar. Sono in piedi, ma lei è appoggiata col sedere alla fiancata della macchina. Ha un atteggiamento languido e provocatorio che attira il mio sguardo. Alta, capelli biondi e corti, si dondola un po' muovendo le gambe. Le vedo bene, perché indossa un vestito a fiori corto. Sono un po' lontano, ma ho l'impressione che lei stia insistendo per qualcosa, mentre lui ha l'aria un po' remissiva. Ha la divisa da soccorritore, magari è stanco. Lei lo bacia un paio di volte, ma lui sembra poco convinto. Poi succede una cosa stupenda: lei sorride e mentre lo guarda dritto negli occhi alza la gonna fino a scoprire la fica. Finiscono in macchina e dopo pochi appassionati baci vedo la ragazza che si alza bene il vestito e lo cavalca con dolcezza. Si baciano, scopano. E' buio e non vedo bene ma lei è meravigliosa. Quando si lasciano, lui sale sull'ambulanza e la saluta un'ultima volta accendendo i lampeggianti. Se fossi stato più vicino, lei avrebbe alzato lo stesso la gonna?

Il clacson. Sono da poco posteggiato di fianco a un carro attrezzi quando dall'altra parte del mezzo parcheggia una Mercedes nera. Con una certa fatica, vedo che dentro ci sono un uomo e una donna, entrambi sulla quarantina. Lei ha un'aria elegante, capelli biondi non troppo lunghi, rossetto, pelliccia. Parlano. Per un po' mi faccio i fatti miei, ma quando mi giro di nuovo verso di loro, mi sembra che sia rimasto solo lui. Magari lei è scesa e se n'è andata senza che me ne accorgessi, peccato perché l'avrei guardata meglio con piacere. Mi sembrava che avesse anche un gran bel viso. Lui però è strano: ha la testa appoggiata al sedile e gli occhi chiusi, ma l'espressione non è rilassata. Un attimo dopo capisco il perché: la sua mano destra sta accompagnando la testa della signora che aveva di fianco, che gli sta facendo un sontuoso pompino. Si vede che ci mette impegno, perché sembra che lui fatichi a trattenersi. Poi lei gli sale sopra, ma vedo male per colpa del dannato carro attrezzi. La Mercedes sobbalza, la scopata è focosa, parte un bel colpo di clacson. Sorrido: chiaramente non è un segnale per attirare l'attenzione, anche se vorrei che lo fosse con tutto me stesso.

Stretching. Sono seduto su una panchina al parco quando vedo arrivare una ragazza che sembra uscita da un fumetto: capelli biondissimi raccolti in due trecce col fiocco in fondo, top da ginnastica e leggings neri, scarpe da ginnastica rosa. Ha due tette enormi, sembra che il top stia per esplodere. Culo sodo e rotondo, deve fare un bel po' di ginnastica. L'accompagna uno che sembra appena alzato dal letto: maglietta bianca e pantaloni della tuta grigi, capelli spettinati e barba un po' lunga. Vanno a sedersi in un punto del prato un po' nascosto, ma li vedo. Non sto a guardare più di tanto, perché è pomeriggio e ci sono altre persone a passeggio. Anche un gruppo di persone anziane coi bastoncini da nordic-walking. Non so come ci siano arrivati, ma quando li guardo di nuovo, la ragazza è china su di lui, gli tiene le palle in una mano e ha tutto il cazzo affondato in bocca. Una scena incredibile. Dopo poche pompate, lei si gira e gli offre il culo. Lui le abbassa i leggings e la penetra da dietro. Il gruppo di nordic-walking passa vicino ai due, che fanno finta di nulla, ma non si fermano. La scopata dura poco, la ragazza si alza, stira le braccia, allarga le gambe e con le mani si tocca la punta dei piedi. Mentre la guardo mi prende una gran voglia di metterle il cazzo in faccia e strizzarle le tette.

La camicia bianca. Nel grande parcheggio dove mi sono fermato ad aspettare arriva veloce un'auto sportiva giapponese, che si ferma in un angolo poco illuminato. Esce un tizio dall'aria piuttosto volgare, capelli ricci neri poco curati, camicia bianca aperta, jeans tagliati e ciabatte infradito. Si gira verso la recinzione e piscia. Poi risale in auto, ma non riparte. Si apre il finestrino del passeggero, una ragazza con i capelli biondi e lunghi mette un braccio fuori dal finestrino, sembra che accarezzi l'aria. Continuo a guardarli e faccio bene, perché nelle due ore successive la ragazza si fa fare di tutto: l'ho vista scopare cavalcando il suo uomo, l'ho vista allungare le braccia in cerca di appoggio mentre lui la prendeva da dietro. L'ho vista puntare i piedi sul sedile, col sedere sul poggiatesta e il viso girato verso il finestrino del baule, mentre lui la faceva godere con la bocca. L'ho sentita urlare più volte, in un godimento che sembrava non finire mai. Ma l'immagine che non potrò mai più scordare è questa: alla fine di tutto, lei è scesa dalla macchina scalza e con addosso solo la camicia bianca del suo uomo, aperta. Una ninfa: alta, magra, il seno piccolo, due gambe infinite. Ha fatto il giro della macchina barcollando un po', è risalita e se ne sono andati. Avrei voluto averla così, di fianco al mio finestrino aperto, per poterle esprimere tutta la mia ammirazione, non solo a parole.
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