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Lui & Lei

incontro professionale


di alexis415
14.12.2017    |    22.905    |    7 9.6
"Rimanemmo abbracciati per un po' mentre dolcemente le accarezzavo i capelli..."
Questa è una storia vera,
Avevo poco più di 30 anni e lavoravo presso una società di progettazione. Un giorno il capo mi chiamò informandomi che l’ASL della zona doveva risistemare dei locali e adattarli a delle nuove esigenze ospedaliere. Presi tutti i contatti e ritornai nel mio studietto e immediatamente contattai la persona indicata per fissare un appuntamento che ebbi il giorno dopo. Arrivai puntuale e mi feci annunciare. Dopo qualche minuto fui ricevuto dal direttore il quale chiamò un suo collaboratore che mi accompagno a vedere la struttura. Si presentò una dottoressa di circa 45 anni, ci presentammo e strada facendo mi spiegò cosa avrei dovuto progettare. Presi le misure, feci delle foto e tutto ciò che mi serviva almeno per una bozza di progetto. Salutai cordialmente la dottoressa e ci scambiammo i recapiti telefonici per avere poi un contatto immediato. Passai due giorni al lavoro e abbozzai un progettino di massima che avrei voluto presentare alla dottoressa. La chiamai le spiegai cosa avevo fatto e la invitai a venire allo studio per mostrarle il lavoro. Si presentò nel tardo pomeriggio e non più con il camice bianco ma con un bel vestito che la rendeva un più interessante rispetto il nostro primo incontro. Rimanemmo in studio per più di una ora, le spiegai il progetto e poi seguendo i suoi suggerimenti annotai le modifiche che avrei dovuto apportare. Si erano fatte le 19 e nel salutarla che chiesi se le andava di prendere insieme un aperitivo. Lei accetto con piacere e ci sedemmo al bar sotto lo studio dove gustammo due Aperol e, tralasciando il lavoro, iniziammo a parlare di noi. Ci lasciammo passando dal Lei al Tu e rimanemmo d’accordo che l’avrei chiamata per informarla sullo sviluppo del progetto. Passarono altri due giorni e chiamai all’ASL chiedendo della dottoressa ma mi dissero che non c’era in quanto malata, chiesi a loro di riferirle e che avevo fatto le modifiche concordate. Una ora dopo mi chiamò lei dicendomi che stava a casa per una lieve influenza e mi chiese, se per me non era di disturbo passare per casa sua il giorno dopo, Dissi che non c’era problema, mi diede l’indirizzo e fissammo l’ora. La cosa mi sembrò strana ma non ci diedi peso. Così il giorno successivo presi tutto il materiale e all’ora stabilita mi presentai all’indirizzo. Bussai alla porta e dopo qualche istante venne ad aprirmi. Questa volta indossava una gonna appena sopra al ginocchio una camicetta attillata che metteva in mostra una terza abbondante. La mia mente immediatamente iniziò a fantasticare, del resto lei separata da 10 anni, sola, mi invita a casa sua, tutto sembrava quadrare. Cercai di assumere un atteggiamento molto professionale, srotolai i progetti sulla tavola e feci vedere le modifiche che lei apprezzo e nello stesso tempo cercavo di cogliere qualche atteggiamento che mi inducesse ad osare. Finii la presentazione arrotolai i fogli e sistemai tutto nella cartella. Ci fu un attimo di silenzio interrotto dalla sua voce che si scusò per non mi avermi offerto neanche un caffè. Ci facemmo una risata e mi invito ad andare in cucina con lei per preparare la macchinetta. Io mi appoggiai al mobile e appena accese il fuoco, si avvicinò a me. Colsi l’occasione per prenderle la mano e la tirai a me, Non oppose nessuna resistenza, mi abbracciò e io immediatamente la baciai, lei ricambiò il bacio teneramente ma poi sempre più focoso. Fummo interrotti dal rumore del caffè che usciva. Lei versò il caffè nelle tazze, lo gustammo rapidamente senza quasi parlare, posai la tazzina nel lavabo e poi mi riavvicinai a lei che mi gettò le mani al collo e mi riprese a baciare con impeto. Ci staccammo un secondo e le mi condusse nella sua camera, ancora in piedi ma avvinghiati l’uno all’altro, ci iniziammo a spogliare e finalmente potei vederla nuda. Aveva un bel seno abbondante ma non sceso, e una peluria inguinale molto folta. Io ero già in tiro, mi stesi accanto a lei e la trascinai su di me, sentii i suoi capezzoli strofinarsi si peli del mio petto e con una mano cercai di raggiungere le sue gambe che istintivamente si aprirono. La toccai un po' per accorgermi che già aveva un buon livello di eccitazione. Mi abbassai su di lei, le aprii bene le cosce e misi la mia bocca sul suo sesso pulsante. Aveva un clitoride bello grosso e immediatamente iniziai a stimolarlo con la lingua per farlo inturgidire di più. Continuai per qualche minuto godendo del copioso liquido vaginale. Ad un tratto iniziò a rantolare dal piacere emettendo qualche gridolino strozzato raggiungendo l’orgasmo. Mi fermai mantenendo però la mia bocca su di lei, sentivo che le sue mani mi cingevano la testa e piano piano iniziarono a ridurre la presa. Mi staccai da lei alzandomi un po' e la mia eccitazione era a mille guardandole la sua vagina completamente aperta e bagnata, mi adagiai su un fianco e delicatamente le accarezzavo i capelli. Dopo un po', si voltò allargò le gambe e si sedette sul mio cazzo che non fece nessuna fatica a penetrarla tanto che era bagnata. Cominciò a cavalcarmi sempre più velocemente ed io godevo da morire e non riuscivo più a trattenermi, mi sfilai da sotto facendo in modo che lei si stendesse e esplosi nel mio orgasmo con una copiosa spruzzata di sperma che le bagno tutta la pancia. Rimanemmo abbracciati per un po' mentre dolcemente le accarezzavo i capelli. Lei si tirò su sedendosi e appoggiando alla spalliera la sua testa ed io potei finalmente ammirarla in tutta la sua discinta nudità. Iniziò con voce un po' roca a dirmi che aveva goduto per due volte e che la mia bocca l’avevano fatta impazzire. Io mi sono sentito molto gratificato e ho contraccambiato i complimenti. Poltrimmo sul letto ancora per una ventina di minuti, io non avevo fretta e a quanto pare anche lei non ne aveva. Sentii il mio cazzo che si stava risvegliando e quindi l’attirai a me e iniziai a baciarla ancora. Si stacco dal mio bacio e si avvento sul mio cazzo non del tutto duro. aprì la bocca e lo fece suo. Con la sua lingua in maniera esperta iniziò a stimolarlo tant’è che in pochi secondi ero al massimo. Lei cercava di farsi penetrare in bocca quanto più in profondità era possibile e la mia asta scomparve totalmente nella sua bocca. Io ero in estasi, sentivo i suoi movimenti ritmati che mi procuravano immenso piacere. Con sapienza fece scorrere un pò della sua saliva sui miei testicoli, e si lubrificò il suo indice che poi raggiunse il mio buchetto e teneramente iniziò a penetrarlo. Fu una esperienza bellissima, e eccitantissima. Lei si accorse che apprezzavo tale situazione e continuo a spingere raggiungendo la mia prostata che iniziò a massaggiare delicatamente. Io stavo nel pallone e stavo per raggiungere un altro orgasmo, ma volevo scoparla. La allontanai dolcemente, lei immediatamente si girò inginocchiandosi sul letto offrendomi i suoi orifizi. Mi avvicinai a lei e la penetrai mentre iniziò a mugolare. La sbattevo ritmicamente e nel frattempo la allargai vedendo un bel culetto pulsante. Così lentamente mi sfilai dalla sua vagina e con la cappella umida iniziai a lubrificarla con il suo meraviglioso liquido. Lei per dimostrarmi il suo gradimento, con le mani allargò le sue natiche praticamente invitandomi ad entrare. Poggiai la mia cappella sul suo fiore e iniziai a spingere lentamente. Andai molto adagio fermandomi appena sentii che il buco si stava dilatando. Lei allora con sapienza inizio a spingersi verso di me concludendo la penetrazione. Iniziai a muovermi con delicatezza aumentando sempre di più il ritmo spingendo sempre più in profondità. Lei dal mugolio passò a urletti strozzati e farfugliando frasi come “ mi stai sfondando”, “ sono tutta rotta” “godo da morire con questo cazzo in culo”. Queste frasi mi fecero raggiungere il punto di non ritorno e la inondai del mio liquido che le procurò un altro orgasmo. Stanca si sdraiò sul letto ed io stavo sopra di lei e ancora dentro. Piano piano iniziò a afflosciarsi e scivolò fuori. Rimanemmo così ancora a lungo toccandoci teneramente. A fatica ci rialzammo, mi rivestii la salutai con la promessa di rivederci al più presto. Mi accompagnò alla porta, ci baciammo ancora teneramente ed uscii. Mentre mi avviavo a casa, mi ritornavano in mente quei momenti di alto erotismo che avevo vissuto e già non vedevo l’ora di rincontrarla.
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