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2032 Pandemia tra le gambe: il blond-virus - Capitolo 4


di pillonzo
28.03.2021    |    1.311    |    4 9.8
"Mi ha letteralmente spaccato il culo..."
Non capisco “Cioè devo fare sesso con Danny D. Legolas di nuovo?”
“Esattamente, una cosa semplice, che ha già fatto tra l’altro” risponde il dottore
“Basta che apra le gambe” aggiunge il secondo dottore, che era stato zitto finora.
Faccio uno sguardo perplesso ma non commento su questo. Chiedo: “Devo farlo qua davanti ai medici?”
“Esattamente, ma solo a fini scientifici, ci sarà il massimo rigore”
“Va bene” acconsento. Non nego che il pensiero di farmi scopare da Legolas mi piace, e cerco di non pensare al disagio di essere osservato. E’ per la scienza.
“Bene, il popolo mondiale la ringrazia per questo” dice il dottore con pomposità, poi aggiunge “Si vuole dare una sciacquata prima della monta?”

Capitolo 4: L’esperimento controllato

Ho il cazzo di Danny D. conficcato nel culo fino alle palle. Mi ha letteralmente spaccato il culo. Il virologo capo, responsabile dell’esperimento medico, ha voluto che mi montasse “alla pecorina” La posizione sembra infatti che faciliti l’ingresso nell’ano del liquido pre-spermatico. Danny mi sta chiavando con grandi colpi di reni, mentre mi afferra i fianchi per fare perno e darsi più spinta. Siamo in una stanza bianca. Con una parete a vetrata. Dall’altra parte del vetro abbiamo un gruppo di 5-6 medici che ci osservano, ci riprendono e annotano le varie analisi chimico fisiche dell’amplesso.
Danny D. ci sa proprio fare col cazzo. Mi sta facendo veramente godere, sono in estasi. Nella stanza la temperatura si sta alzando e sento le gocce di sudore sulla fronte, mentre le sue palle di toro mi sbattono addosso. Mi tengo aggrappato al bordo del lettino per non cadere, mentre mi stantuffa con violenza. Giro la testa per guardarlo, svetta alto sopra di me. Coi pettorali tesi e gli addominali a lavoro nelle spinte di cazzo per la chiavata. Mi guarda con la bocca semi chiusa e lo sguardo da porco.
“Ti piace eh, troia?”
Come si permette di chiamarmi così davanti ai dottori? Sono sorpreso e contrariato. Non è come quando siamo in quattro con il mio ragazzo e Diego. Ora ci sono i medici davanti. Poi penso, - forse gli serve per mantenere l’erezione, per sborrare più copiosamente – non voglio rovinare l’esperimento e lo assecondo, per la scienza.
“Sì Danny, mi piace sì” gemo “cazzo” aggiungo per enfasi.
“Puttana” mi apostrofa “sei sempre vogliosa di cazzo, non ti basta mai”, poi mi afferra per una spalla e la usa come appoggio per infilarlo pieno in affondo e inizia a scoparmi più forte. Gemo. Cazzo, mi sento dietro tutto stimolato, sono un lago. Fa un affondo più deciso e poi esce completamente, mi sento un cratere dietro. Danny D. è molto ben dotato e mi ha spaccato il culo in modo osceno, non posso vederlo ma lo percepisco ora, sento il vuoto, e il culo come un tunnel del vento. Ecco che lo risbatte dentro, poi una sequenza di colpi continui e decisi. Ogni colpo mi stimola il punto G. Sono esausto.
Danny mi prende il viso e lo porta verso la vetrata con i dottori
“Fatti vedere troietta, fai vedere ai dottori come godi”
Io do un occhiata furtiva, i dottori sono un po’ in ombra non si vede bene, mi sembra che sorridano, qualcuno ha un cellulare in mano, come se stesse facendo dei video. Possibile? Ritraggo subito il viso imbarazzato. Danny vedo che fa il segno pollice alzato verso la vetrata e sorride.
Dal sistema audio arriva la voce del virologo capo “Danny stai andando molto bene così, la passiva è un lago, questo è ottimo per la riuscita dell’esperimento. Facciamo come prima, questa volta nel buco dietro”
Danny annuisce. Con “facciamo come prima” il medico si riferisce a quanto successo poco prima.
Era l’inizio della scopata. Stavo facendo un pompino a Danny, lo avevo appena imboccato, lui in piedi, cazzo in tiro svettante, sguardo di goduria, io in ginocchio, a succhiare diligente l’astas. In quel momento, il dottore ha chiesto a Danny se poteva sputarmi in bocca e farmi ingoiare. Il tutto a fini medici, ci ha spiegato, per aumentare il travaso di liquidi dal maschio alla passiva durante l’amplesso. Danny ha acconsentito con un ghigno, diventato più largo quando mi ha visto deglutire ubbidiente. Mi ha sbattuto il cazzo sulla lingua e poi mi ha sputato in bocca un paio di altre volte, per gradire. Poi un terzo sputo mi è finito pieno in viso. E Danny divertito me lo ha spalmato bene sul viso col cazzo. Ha guardato i medici cercando approvazione, e poi ricevuto il via libera entusiasta mi ha sputato ancora in faccia. Schiaffo e sputo. Poi imboccata di cazzo, spinta in affondo gola fino alle palle, cazzo fuori, schiaffone in faccia e sputo. E così via.
Questa volta i dottori volevano che Danny si sputasse sul cazzo e poi lo infilasse nel culo. Massimizzazione del travaso di fluidi dal maschio alla passiva. Lo fa un paio di volte, lo tira fuori completamente e lo risbatte dentro. Il tutto accompagnato da sonori ciaffoni al culo. Potente Schiaffo sulle chiappe, sputo sul culo, infilata di cazzo. Altro ciaffone deciso, altra infilata di cazzo. Ancora e ancora. Il culo mi va in fiamme. Danny continua senza nessun riguardo per me. Spinge, lo infila, mi schiaffeggia il culo. Vedevo che ogni tanto guardava in cabina di regia , dove gli facevano cenno ok , pollice alto e grandi sorrisi. Io sentivo il culo bruciare, sia il buco per i lunghi affondi che le mele per i pesanti schiaffoni.
All’ultima manata piena sulla chiappa destra, non resisto, esasperato “Danny ti prego fai più piano” gli dico un filino irritato “Così mi fai male”. Ho la pelle della chiappa in fiamme.
Immediatamente, dal fonico arriva la voce del medico capo “Danny, non farti condizionare, sei perfetto così, in particolare, continua con gli schiaffi sul culo, perché aumentano la morbidità epiteliale e la trasmissività capillare, vai pure con forza”
– cazzo, ma come? La morbidità di sto cazzo, a me fa male- penso ma sto zitto, mi limito a girarmi verso la vetrata e lanciare uno sguardo torvo, Danny invece sorride, alza la mano, e poi la tira giù a tutta forza sul culo
- Aaahh – grido, mi prendo la mano, stringo i denti.
Nel fono il medico è entusiasta “Così Danny ottimo.” Poi cambia tono “Notiamo invece un cedimento della passiva. Frocio .. ehm.. Frodo, ricorda la missione, abbiamo una importante prova scientifica da produrre, stringi i denti, il progresso vale bene un po’ di sofferenza.” Poi cambia tono, si fa conciliante “Rilassati e potresti anche scoprire che il trattamento ti piace”.
- certo che ti piace, troia, apri bene il culo – mi sussurra Danny di controcanto.
Dal fonico arriva una seconda voce maschile, più energica e sfuggente “Danny, visto che la passiva fa un po’ le bizze.. ti abbiamo procurato un “oggetto” per goderti meglio la monta senza fastidiosi “rumori di fondo”, se capisci cosa intendo..” poi si sente un bella risata grassa, e, improvvisamente, come per magia, dalla parete bianca, si apre un cassetto motorizzato bianco. Deve essere un box2xMax tipo drone. Fluttua nella stanza e poi si poggia delicatamente sul letto accanto a Danny. Dentro c’è una ball gag. Cinturino nero e pallina rossa. Si stagliano sul bianco del cassetto. Danny sogghigna. Non perde tempo. Prende la ball gag. Sempre col suo cazzo piantato nel mio culo. Mi da uno schiaffo di braccio pieno sulla chiappa destra, al che io grido. Subito Danny sfrutta la mia bocca aperta, si sfila dal culo, mi prende la testa, mi gira con violenza verso il suo cazzo e mi infila di prepotenza la nerchia dritta in gola.
“Pulisci vacca” mi ordina. Di culo diretto in bocca. -Era necessario? Non è una cosa igienica, perché nessuno lo ferma?- Io non ho più la forza di oppormi, mi sento accerchiato. Obbedisco, umiliato. Chiudo gli occhi e lo succhio in fretta. Inghiotto. Poi faccio su e giù sull’asta. Danny mi lascia fare per un po’. Una volta soddisfatto del mio lavoro di bocca. Lo tira fuori.
“Guardami cagna” alzo lo sguardo verso l’alto “Apri la bocca, lingua fuori” Mi sputa in bocca, due volte. Quindi “ Cagna apri bene la bocca” apro la bocca più che posso e lui sfrutta per infilare la ball gag che poi sistema in posizione e la fissa col cinturino. “Bene cagnetta adesso non ti puoi lamentare più” e mi fa il verso “smeeeetti, ti pregoooo, fai piaaaano” ripete a cantilena con una vocina acuta e fastidiosa.
Dall’interfono la voce rincara la dose“Bravo Danny! fai vedere alla cagna chi comanda”. Mi viene da piangere, vorrei dire qualcosa, ma non posso. Sento una manata forte sul culo, brucia da morire, sento pulsare, è tutto rosso. Poi il cazzo enorme di Danny lo sento che mi squarcia, mi apre le viscere, grido, ma da fuori non si sente niente, il rumore è smorzato dalla ball gag. Le lacrime mi riempiono gli occhi e mi solcano le guance.
Danny è tutto dentro fino alle palle, si assesta, poi mi prende il viso, mi tira i capelli, mi da due schiaffetti, tanto per vedere come reagisco. Io mi blocco, ho paura che esageri, che mi faccia male. Prende la cintura della ball gag e la usa come una redine, per reggersi mentre mi galoppa.
“Hey dalla regia” dice a voce alta “Mi mettete una canzone? mi concilia la trombata, la reedit di Safaera di Bad Bummy”.
Dalla vetrata lo staff medico lo accontenta subito. La musica risuona nella stanza. Danny sbatte più forte, mi da una sberla, uno schiaffone al culo, poi mi mette le mani sul collo, sale su di me e parte con una mitragliata di pelvi. Bum bum bum bum sempre più forte. Ho il culo rosso e il buco irritato. Mi fa male ed entra senza riguardo. La musica lo ha gasato, se la vuole solo godere ora. A un certo punto mi si mette sopra, steso su di me. E’ più grosso di me e così mi pesa addosso con tutto il suo corpo. Mi schiaccia la cassa toracica e mi manca il respiro. Vorrei gridare ma non si sente niente. Danny nemmeno si cura di me ormai, sono solo un buco da riempire. Sento il suo respiro nell’orecchio. Sta ansimando per l’intenso sforzo fisico ed è madido di sudore, il suo sudore mi si appiccica sulla pelle. E’ al limite fisico, ma non da segno di cedere. Il ritmo della musica nell’aria, gli da il ritmo per i fendenti di minchia. Io non respiro, cerco di muovermi, di liberarmi, ma lui mi tiene fermo. Mi sento soffocare.

“Ese culo se merece to’, “-e un colpo di cazzo-” se merece to’, - un altro - se merece to’, -un altro ancora-

Mi avvicina le labbra alle orecchie “Lo vuoi il mio latte gattina?” Mi viene da piangere di rabbia, ma , annuisco, sì, voglio che venga, sotto sotto sto godendo come un animale, soffro e godo insieme, ma ho anche paura, non ho più controllo della situazione, preferisco che l’atto finisca il prima possibile.
Lo sento che parla più forte “Hey dalla regia, la posso inseminare la vacca?”
La risposta è come un assist “Affermativo, inondala di crema come un bignè” “Dagli il latte” sento un’altra voce dal fondo dell’interfono. Danny è già al limite, palle pronte per lo schizzo, dà gli ultimi colpi. Veloci e profondi. Lo tira fuori giusto per far volare uno schizzo scenico in aria. Poi me lo ripianta dentro e conclude abbondanti sei o sette getti di sborra dentro. Si ferma un attimo per riprendere il respiro, fermo sopra di me, con il cazzo gocciolante ancora piantato in culo, quindi col dito raccoglie lo sperma volato sulla schiena, mi scosta la gag ball e dal dito me lo fa colare in bocca.
“Ingoia” mi ordina.
Ubbidisco. Lui mi guarda soddisfatto eseguire il suo comando. Quindi si alza e si allontana.
Io non mi muovo, resto immobile. Sento il vuoto nel culo, il bruciore al buco del culo. Ma soprattutto mi sento umiliato per come sono stato trattato, non ho voglia di muovermi. Senza lacrime da piangere. Sento un rivolo di sperma che mi esce dal buco e mi bagna la coscia. Non ho le forze per pulirmi e la lascio scivolare giù. Poi le luci si spengono e cala il silenzio.
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