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Gay & Bisex

49. Varsavia - Sebastian


di Sergioone61
12.08.2019    |    1.514    |    0 8.7
"I movimenti del cazzo in tiro sotto la stoffa dei calzoncini non sfuggono a Sebastian, che si fa più vicino..."
Un'altra volta a Varsavia, ed ancora un altro incontro attraverso Planet Romeo.

Solito copione, almeno all’inizio. Faccio un po’ di fishing sulla app per vedere se riesco ad agganciare qualcuno di interessante.

Dopo un po’ mi arriva un messaggio, l’id è curioso sembra quasi il titolo di una canzone, non ci sono foto, il messaggio è in polacco. Copio sul traduttore e più meno capisco il senso, chiede cosa cerco. Per prima cosa rispondo che purtroppo non conosco il polacco. E poi che cerco divertimento senza problemi, che vuol dire buon sesso senza menate.

La risposta arriva poco dopo in un inglese stentato ma comprensibile. Chiede se ho foto esplicite. Rispondo che non ne mando a chi non ne ha nessuna sul suo profilo…

Immediatamente arriva la risposta. Due foto. Un primo piano e una a figura intera a torso nudo. E’ un bel ragazzo, direi sui 30 anni, classico tipo dell’Europa dell’Est, magro, alto, biondo, occhi azzurri, nemmeno un pelo, tutto sommato non male. Braccia muscolose, di chi fa un lavoro duro, forse l’operaio o il manovale.

Rispondo con una mia foto in primo piano ed una a figura intera, nudo.

Silenzio.

Peccato. Evidentemente non ero il suo tipo. Succede.

Invece dopo qualche minuto la risposta. Dice che gli piaccio molto, ed anche al suo compagno e se mi va una cosa a tre. Lui si chiama Sebastian ed il suo compagno Miroslaw. Mmmm, interessante. Chiedo com’è il suo compagno. Risponde come me. Appena più vecchio, 59 anni corporatura robusta. Mi dice che mi raggiungono in hotel.

La prudenza non è mai troppa, quindi ribatto dicendo che devo ancora mangiare e se gli va di vederci prima in una birreria nei pressi. Altra pausa.

Risponde che va bene. Propone tra mezz’ora. Ok accetto.

Doccia veloce, calzoncino di felpa, (ovviamente niente mutande), maglioncino di cotone blu. Adidas.

Dopo 35 minuti sono di fronte alla birreria. Non vedo nessuno. Aspetto altri 5 minuti. Nulla. Mentre sto per mettermi l’animo in pace vedo un ragazzo avvicinarsi di corsa. E’ lui e devo dire dal vivo è molto più bello. Ha il fiatone, ci stringiamo la mano, calda e forte. Sembra solo. Dice che il suo compagno sta arrivando. Intanto ci sediamo. Miroslaw arriva dopo una decina di minuti, è un signore corpulento con i capelli grigi ma ancora folti, una bella barba molto curata. Non dimostra gli anni che dice di avere.

Iniziamo una brillante conversazione, dove Sebastian è praticamente tagliato fuori, visto il suo inglese poco più che scolastico. Miroslaw al contrario lo parla molto bene, e si capisce subito che ha studiato ed ha anche viaggiato molto.

Ma se Sebastian non partecipa alla conversazione sopra il tavolo, è invece molto attivo sotto il tavolo…

Complice la scarsa illuminazione del locale e l’angolo discosto dove si siamo accomodati, quasi subito dopo esserci seduti ho sentito la mano di Sebastian sfiorarmi la gamba, prima timidamente, quasi per caso, poi appoggiandosi al ginocchio a facendo muovere piano le dita.

Ci siamo scambiati un sorriso e uno sguardo di intesa. Mentre la conversazione continua, la manina impertinente si fa più audace. La sento salire lungo la coscia, carezzare i peli morbidi. Le dita si insinuano sotto i calzoncini. Poi una stretta che mi fa voltare verso Sebastian che mi fissa con un sorriso sornione: si è accorto che non porto le mutande.

Dice qualcosa al suo amico in polacco. L’altro risponde e poi mi fissa sorridendo divertito anche lui.

Ora le mani che si muovono sotto il tavolo sono due, una per ciascuna gamba. Entrambe sono infilate nei calzoncini e sento le dita solleticarmi le palle nude. Il mio uccello non tarda a destarsi e a mettersi in mostra.

I movimenti del cazzo in tiro sotto la stoffa dei calzoncini non sfuggono a Sebastian, che si fa più vicino. Mi osserva intensamente. Poi sento la sua mano che mi afferra il cazzo e lo stringe. Mi giro a guardarlo e lo vedo leccarsi le labbra.

Intanto la mano di Miroslaw ha preso una altra strada e facendo forza mi ha fatto alzare un poco così da infilarsi sotto il mio culo e mi sta stringendo le chiappe.

Ok. E’ meglio fermarsi qui. Allontano i mie ‘molestatori’. Suggerisco di finire i nostri drink e spostarci in un luogo più comodo. Sebastian trangugia la sua birra in un attimo ed è già in piedi. I jeans molto, molto ben riempiti…

Anche noi finiamo le nostre birre. Il tempo che il cazzo torni quasi normale, vado a pagare ed usciamo insieme dalla birreria.

Miroslaw chiede in quale hotel alloggio e ci avviamo in quella direzione. Decidono di tagliare attraverso un giardino praticamente deserto a quell’ora, e scarsamente illuminato per via delle fronde degli alberi che nascondono la luce dei lampioni. Mentre camminiamo affiancati, sento la mano di Sebastian scivolarmi lungo la schiena, e poi sul culo. Sollevare la maglia, ed infilarsi nei pantaloncini tastandomi le chiappe nude. Mi fermo per favorire l’operazione, mentre sento il cazzo che mi diventa di nuovo duro. Mi si avvicina di più, con l’altra mano mi gira la testa avvicina la bocca e comincia a baciarmi. Le labbra si aprono e sento la sua lingua, morbida e calda, entrarmi in bocca a cercare la mia. Le mani che ravanano nei mie pantaloncini freneticamente. Poi all’improvviso si stacca, si mette in ginocchio, afferra i calzoncini e me li abbassa fino alle caviglie, in un attimo ha la bocca piena del mio uccello ormai in tiro. E io sono lì, in mezzo a un giardinetto con il culo all’aria, e le mani che tengono la testa del giovane ingordo, mentre gli pompo il cazzo in bocca.

In tutto questo Miroslaw sorride tastandosi il cazzo da sopra i pantaloni. Dice qualcosa in polacco e Sebastian da un ultima succhiata al mio cazzo, poi si scosta, mi rimette a posto i calzoncini e torna a stamparmi un bacio sulle labbra. Gli accarezzo il viso con appena un accenno di barba. Sorride mi afferra la mano e la stringe. Miroslaw ci invita a muoverci. Non sembra contrariato, anzi.

Entriamo in hotel, come sempre qui a Varsavia, nessuno fa caso a noi. Raggiungiamo gli ascensori. Io cercando di nascondere l’erezione che è ancora prepotente. Sebastian di placare la sua frenesia che lo fa saltellare da un piede all’altro e sistemarsi continuamente il cazzo nei jeans. Miroslaw serafico ci segue sornione.

10° piano. Stanza 1048. Il tempo di far scattare la serratura con la card e Sebastian mi spinge nella stanza. Facciamo quasi un passo di danza ruotando su noi stessi, poi finisco contro la parete e lui mi è subito addosso. Il corpo premuto contro il mio. La bocca a cercare le mie labbra e le mani dietro il collo ad attirarmi a se.

Dio questo ragazzo ha una fregola che se lo porta via!

In tutto questo vedo con la coda dell’occhio Miroslaw che si accomoda sulla poltrona nell’angolo a godersi lo spettacolo.
Mentre continua a ficcarmi la lingua in bocca vedo che scalcia via le scarpe e armeggia con la chiusura dei jeans. Sento i jeans scivolare via. Quasi perde l’equilibrio nel tentativo di sfilarseli senza interrompere la nostra slinguata. Lo afferro sotto le braccia. Prendo il bordo della t-shirt e gliela sfilo. Per un secondo le nostre bocche ormai grondanti saliva devono staccarsi.

Così posso apprezzare i mini slippini azzurri, un po’ consumati, che ormai non contengono più nulla: il cazzo duro è fuori per metà a destra e le palle sono praticamente uscite dalla parte opposta.

E’ lui stesso a toglierli e gettarli in un angolo.

Nudo come mamma l’ha fatto lascia la mia bocca, per togliermi il maglione con impazienza, subito mi afferra i capezzoli pizzicandoli e un secondo dopo è già su uno dei due alternando lunghe leccate a rapide succhiate. Oddio questo ragazzo mi farà morire!

Le sua mani intanto mi stavano letteralmente strappando di dosso i calzoncini. Il cazzo mi saltò fuori duro e pronto.

Sebastian mi trascina sul letto, si butta tra le mie cosce, si infila in bocca entrambi i miei coglioni e comincia a succhiarli e slinguarli. Fantastico! Ero completamente sopraffatto dalle sensazioni a dall’energia di questo ragazzo.

Ho girato la testa ed ho visto che Miroslaw si era tolto pantaloni e mutande e si stava menando un gran bel cazzo. Ci siamo guardati. Lui si è alzato dalla poltrona, si è inginocchiato sul letto, il cazzo a pochi centimetri dalla mia faccia. Ho aperto la bocca e lui l’ha fatto scivolare dentro, la cappella già umida.

Intanto Sebastian aveva preso di nuovo in bocca il mio cazzo e lo stava letteralmente affogando di saliva.

Mentre ero impegnato a gustarmi il cazzone di Miroslaw. Sebastian mi lascia il cazzo con la bocca e lo afferra con una mano, ci sputa sopra, poi si alza si sputa nella mano e se la passa dietro, piegandosi un po’. Sale sul letto si mette a cavalcioni, mi drizza il cazzo e lentamente, ma con decisione, se lo infila nel culo fino alla radice. E seduto leggermente piegato verso dietro, con le mani appoggiate alla mie cosce, il cazzo durissimo che gli vibra tra le cosce, gli occhi socchiusi e la bocca semiaperta….non credo che possa esserci miglior rappresentazione del godimento.

Vedo Miroslaw attirare a se il viso di Sebastian ed iniziare a baciarlo. Lui subito gli afferra la testa tra le mani e lo ricambia con passione, intanto ha iniziato a muoversi su e giù pompandomi il cazzo, con continue contrazioni del culo.

Il cazzo di Miroslaw è diventato ancora più grosso e mi sta sfondando la gola. Sebastian si stacca si abbassa verso di me, estrae il cazzo del suo amante e se lo ficca in bocca. Miroslaw comincia a pompare forza sempre maggiore. Vedo la saliva scorrere fuori ai lati della bocca e gli occhi di Sebastian inumidirsi. Poi distintamente vedo la gola di Sebastian muoversi invasa dalla cappella del cazzone di Miroslaw. La stanza è pervasa dal rumore del letto che sobbalza per la cavalcata di Sebastian e dai suoni di risucchio del cazzo che gli entra ed esce dalla gola.

E’ paonazzo. Miroslaw gli estrae il cazzo dalla bocca. Sebastian prende un lungo respiro. Ansima. Lo afferro tra le braccia e lo stringo accarezzandogli i capelli. Solleva il viso e ci baciamo. Mi muovo sollevando il bacino e lo scopo con forza, ma senza fretta. Lui ansima e mormora parole in polacco. Sento il suo cazzo duro sulla pancia.

Vedo Miroslaw in piedi dietro Sebastian. Si abbassa e subito dopo sento che sta leccando il mio cazzo ed il culo riempito di Sebastian, che a quel tocco ha un fremito e mugola inarcando la schiena.

Sento che sputa. Poi qualcosa preme sopra il mio cazzo. Sebastian occhi semi aperti, con le ciglia che tremolano, sta trattenendo il respiro. Sento il mio uccello schiacciato da quello di Miroslaw che cerca a sua volta di entrare nel culo di Sebastian. Oddio è fantastico sento il cazzo di Miroslaw scivolare lentamente sopra il mio provocandomi sensazioni straordinarie. Sebastian emette brevi lamenti ritmati. Improvvisamente Miroslaw si abbassa sulla schiena di Sebastian e ci schiaccia con il suo peso. Poi si solleva in ginocchio e comincia a far andare il cazzo dentro e fuori dal culo ormai sfondato di Sebastian, contemporaneamente strusciandolo sul mio cazzo straduro e super compresso tra i muscoli del culo di Sebastian e il cazzo durissimo di Miroslaw.

Miroslaw ansima, Sebastian continua il suo lamento preso in un estasi di godimento. Io mugolo cercando di agitare il bacino per aumentare lo sfregamento. Siamo sudati e accaldati. Miroslaw accelera i suoi affondi. Poi si blocca e con un suono gutturale lo sento sborrare, il calore della sua sborra avvolge il mio cazzo, un secondo dopo anche io svuoto i coglioni nel culo sfranto del povero Sebastian che, tremando, mi riempie la pancia con la sua sborra che sento colare lungo i fianchi.

Siamo tutti e tre senza fiato. Il primo a muoversi è Miroslaw. Sento che estrae il cazzo dal culo di Sebastian cha ha un fremito ed una smorfia gli si disegna sul bel viso. Lo accarezzo. Apre gli occhi e mi sorride. Solleva una mano e l’appoggia sulla mia. La afferra e se la porta alla bocca baciandomi il palmo.

Poi si muove. Il mio cazzo ormai spento scivola fuori dal suo culo. Rotola via e rimane a braccia e gambe spalancate sul letto, il ventre piatto e senza un pelo lucido della recente sborrata. Un sorriso beato sul viso. Miroslaw si sta già rivestendo. Capisco che tra loro c’è una grande intesa, ma che è per Sebastian che Miroslaw accetta queste avventure. Anche se sicuramente se l’è goduta quanto noi.

Offro da bere dell’acqua dal minibar, ma Sebastian preferisce una lattina di birra. Piano ci rivestiamo. Miroslaw saluta con cortesia, ringrazia per la bella serata e si avvia alla porta.

Sebastian mi guarda, sorride, poi ci abbracciamo, mi sussurra all’orecchio, arrivederci. Un ultimo bacio e se ne vanno.

Io mi infilo nella doccia e rimango per un quarto d’ora sotto il getto dell’acqua bollente. Ho la schiena a pezzi e il cazzo tumefatto, ma da molto, molto tempo non godevo così intensamente.


Due settimane dopo sono di nuovo a Varsavia. Giornata piuttosto impegnativa. Molte riunioni e diverse attività da seguire. Decido di rilassarmi facendo due passi in giardino. Tiro fuori lo smartphone. E vedo l’icona dei messaggi di Planet Romeo.

Scorro e apro il messaggio. E’ Sebastian. E’ passata più di una settimana dal nostro focosissimo incontro. Mi chiede come sto. Rispondo bene e lui dice anche. Poi mi chiede se per caso stasera sono libero, però sarà da solo perché Miroslaw è in viaggio di lavoro. Rispondo subito che per me va bene. Facciamo alle 18? Lui dice che non può prima delle 20:30, perché in assenza di Miroslaw si occupa del suo negozio di souvenir e deve attendere la chiusura. Ok ci accordiamo per vederci al negozio alla chiusura.



E’ ormai estate e fa molto caldo. Io indosso bermuda, camicia e infradito, e nient’altro….

Anche Sebastian è in versione estiva, calzoncino in felpa, t-shirt e sneaker.

Lo guardo mentre congeda gli ultimi clienti, il suo bel sorriso, quasi fanciullesco…

Finalmente ha finito. Si avvicina. Ci abbracciamo come vecchi amici. Odora di sapone e di sigarette.

Mi prende sottobraccio e si incammina spedito tra le stradine del centro di Varsavia.

Sta scendendo la sera. Un ultima svolta e ci troviamo di fronte ad una piccola porta sormontata dalla bandiera arcobaleno, inequivocabile insegna dei locali gay. E’ un pub, molto carino, c’è un bancone, alcuni tavolini una scala a chiocciola che sale verso una balconata, dove ci sistemiamo. Ordiniamo la cena e un paio di giri di birre. Chiacchieriamo fitto fitto, lui ha voglia di raccontarsi, forse per mascherare un certo nervosismo…Ormai abbiamo terminato di cenare già da una ventina di minuti. Lo osservo con aria interrogativa. Mi sorride. Infine si alza e mi prende la mano. Scendiamo la scala a chiocciola, che in realtà continua nel seminterrato, ed è li che mi porta.

La zona è in penombra illuminata solo da alcune candele e da schermi tv che trasmettono film porno gay…diciamo una versione glamour di una dark room.

In un angolo due ragazzi si baciano con passione.

In fondo un bancone dove un ragazzo a torso nudo serve da bere.

Sebastian mi abbraccia. Ci addentriamo in questa specie di labirinto fino a trovare un angolo con alcuni sgabelli accostati ad un bancone contro la parete. Sul lato opposto due schermi, unica fonte di luce.

Mi siedo. Sebastian accosta un sgabello al mio e si siede anche lui. Riesco a sentire il calore del suo corpo sul fianco e sulla coscia. Poi si allontana, ritorna poco dopo con altre due birre. Brindiamo di nuovo. Decido di prendere l’iniziativa. MI avvicino al suo viso e lo bacio. Sfioro le sue labbra con la lingua. Le sento schiudersi, aprirsi e la sua lingua andare incontro alla mia. Poso il bicchiere e gli metto una mano dietro il collo spingendo ancora di più la lingua nella sua bocca. Improvvisamente si discosta. Mi guarda e finalmente capisco qual è il problema. Così, senza il suo compagno presente, è come se lo tradisse.

Glielo dico. Mi guarda intensamente e poi mi stritola in un abbraccio che è tanto forte quanto tenero.

Ci stacchiamo e gli dico che non deve fare nulla che non si senta di fare, e che per me è già stato un piacere cenare con lui. Per quanto mi riguarda la serata può finire così e….

Mi mette una mano sulla bocca. Mi afferra una mano e se la mette sul cazzo. Lo sento subito duro e pronto sotto i calzoncini, ed è evidente che non porta le mutande stasera. Glielo stringo mentre ci fissiamo. Ho sempre la sua mano sulla bocca. Faccio uscire la lingua e comincio a leccargli il palmo, poi tra le dita ed infine ne prendo tre in bocca e comincio a succhiarli. Continua a fissarmi, si avvicina toglie le dita e ci infila la lingua.

Lo abbraccio e infilo le mani sotto la maglietta, la pelle leggermente sudata, è morbida e liscia. Scendo lungo la schiena e infilo le mani nei calzoncini a ritrovare quelle belle chiappe dolci e sode. Si appoggia a me la testa nell’incavo del collo. Sento la sua lingua che mi lecca dietro le orecchie. I nostri respiri sono sempre più rapidi.

Solleva il viso. Un bacio veloce, poi fa ruotare lo sgabello e mi stringe da dietro le spalle. Di nuovo la sua lingua dietro e dentro l’orecchio, socchiudo gli occhi pervaso da un brivido. Sento le sue mani scendere ed aprire i bottoni della camicia. Carezzarmi e pizzicarmi i capezzoli. Fa scendere la camicia dietro il collo e mi scopre le spalle per baciarle. La camicia mi scivola lungo le braccia a cade a terra. Adesso le sue mani sono tra le mie cosce a stringermi le palle e carezzarmi il cazzo duro sotto il lino sottile dei bermuda. Porto indietro le mani per sentire il calore del suo corpo, gli sollevo la maglietta e lui in un sol colpo se la sfila.

I suoi capezzoli duri sulla schiena. Mi ha aperto i bermuda e tirato fuori il cazzo. Mi giro. Voglio baciarlo e stringerlo. Scendo dallo sgabello e i bermuda cadono alle caviglie. Sfilo le infradito e li scalcio via. Sono nudo nel seminterrato di locale gay abbracciato ad un bel maschio, che mi sta aprendo e chiudendo le chiappe.

Gli abbasso i calzoncini, i nostri cazzi duri si strusciano l’uno sull’altro. Le lingue continuano a occupare la nostre bocche.

Scendo a leccargli e mordicchiare i piccoli capezzoli. Mi arriva il leggero odore di sudore. Sento la sua mano stringermi il cazzo. Mi abbasso fino a inginocchiarmi. La sua cappella umida mi sfiora le labbra. Apro la bocca e ingoio questo bel cazzo duro e succoso. Chiudo gli occhi assaporando lo scorrere della pelle tesa nella mia bocca. Le sua mani mi sfiorano la testa. Muove lentamente il bacino. Lo aiuto tirandolo verso di me stringendo le belle chiappe sode.

Affonda un paio di volte. Poi fa uscire il cazzo mi afferra e mi fa alzare. Ci baciamo di nuovo. Mi prende il cazzo e se lo infila tra le gambe. Lo faccio scorrere fino a sfiorare il suo buco. Geme e tira indietro la testa.

Gli prendo una gamba da sotto il ginocchio e la sollevo. I calzoncini scivolano via. Si issa sullo sgabello. Solleva la gamba e l’appoggia sulla mia spalla.

Intuisco, più che vedere, il buco del culo palpitante. Mi sputo in mano e mi bagno la cappella. Ci fissiamo. I suoi occhi brillano di desiderio. Appoggio il cazzo al buco. Lui si fa più sotto. Spingo. Lo sento aprirsi e accogliere la cappella. Sento fremere mentre scivolo dentro, ed è caldo e umido e fantastico!

Sebastian ha gli occhi chiusi. Una mano mi stringe un braccio. L’altra è aggrappata alla mia spalla. La bocca semi aperta.

Comincio a muovermi. Gli infilo tutto il cazzo nel culo, ma lentamente. Mugola e inarca la schiena. Il suo culo nudo scricchiola sulla pelle dello sgabello. Tiro fuori il cazzo fino alla cappella, poi lo faccio entrare di nuovo tutto. Mi afferra dietro il collo con entrambe le braccia e mi stringe con la gamba dietro la schiena. Faccio piccoli movimenti avanti e indietro, lui trema e mi sussurra qualcosa nell’orecchio che non capisco. Anche lui si muove assecondando il mio movimento.

Un fruscio e dei passi. C’è qualcun altro nella stanza. Cerco di divincolarmi, ma Sebastian mi stringe ancora di più abbassandosi sul mio cazzo e stringendo il culo. Mi scappa un gemito. Sento qualcosa sfiorarmi la nuca. Con la coda dell’occhio vedo una barba, e una lingua che si infila nella bocca di Sebastian. Una mano scivola sotto il mio braccio e mi afferra una tetta stringendola. Trova il capezzolo e lo pizzica. Sebastian continua a limonare ansimando e mi sbava sulla spalla. I nostri corpi sempre avvinghiati e tenuti uniti dal mio cazzo e dal suo culo.

Un ombra compare alle spalle di Sebastian. Due occhi chiari e due labbra carnose. Altre mani si insinuano tra i nostri corpi. Sebastian ha un sussulto l’ombra dietro di lui ora gli stringe il cazzo.

L’uomo barbuto dietro di me armeggia con la cintura e si abbassa i pantaloni. Sento il calore del suo cazzo duro nella piega del culo. Oddio. Sebastian viene tirato indietro. Quasi sdraiato. Il cazzo gli svetta umido sulla pancia. Il tipo dietro di lui fa un mezzo giro e si piega a prenderglielo in bocca. Il barbuto ha infilato il suo cazzo tra le mia gambe e lo struscia solleticandomi i coglioni.

Il culo di Sebastian pulsa stringendomi il cazzo. Il suo petto si alza e si abbassa al ritmo dei suoi ansimi. Si muove per incontrare le mie spinte. Il tipo barbuto si abbassa. Sento i peli solleticarmi il culo. Poi le chiappe aperte e una lingua calda infilarsi nel mio buco del culo. Oddio!!

L’altro ragazzo sta limonando Sebastian mentre gli sega il cazzo. Allungo una mano e gli palpo il culo, si volta sorride e abbassa subito pantaloni e mutande. Ha il culo lubrificato. No. Aspetta. Non è lubrificante. Porto il dito al naso, è sborra! Il barbuto si è rialzato. Ha appoggiato il cazzo al mio buco. Vorrei fermarlo, è tanto che non lo prendo. Ma sono troppo eccitato. Mi piego un po’ in avanti. Lo sento premere. Poi spingere. Ahia! Ecco si allarga. Ooohhh! Oohh. La cappella è dentro. Ah! Si muove! Lo sento che mi entra dentro. Ah! Mi sta aprendo il culo! Apro gli occhi e vedo Sebastian che mi fissa. Ha capito. Solleva la testa e mi bacia furiosamente! Intanto il cazzo del barbuto comincia a scoparmi. Ogni colpo fa affondare il mio cazzo nel culo di Sebastian che geme e mugola in estasi. Il barbuto mi ha afferrato i fianchi, ora statuffa dentro e fuori! Ahhhrgh! Ah! Sento dolore e piacere insieme. Ho il cazzo durissimo! Sebastian ansima e salta come un invasato. All’improvviso butta la testa indietro si irrigidisce e spara una sborrata verso il soffitto. Il tipo prontamente si fionda a prendere in bocca il cazzo pulsante ed a bere gli ultimi spruzzi. Le contrazioni dell’ano di Sebastian e il cazzo del barbuto che mi sbatte la prostata sono troppo! Sento la sborra montare e lascio andare nel culo di Sebastian una sborrata da primato! Sono sfinito! Senza fiato. Mi arrendo al mio inculatore, mi piego in avanti afferrandomi a Sebastian, mentre il tipo barbuto mi scopa veloce e con grandi botte. Ah! Ah! Ah! Aaahhhrgh! Con un verso gutturale si pianta nel mio culo e ci scarica la sua sborra!

Si sentono solo i nostri respiri affannosi. E l’odore acre di corpi sudati, sesso e sborra.

Il tipo barbuto esce dal mio culo, ma da una pacca, si solleva i pantaloni e se ne va.

L’altro bacia Sebastian, poi me e anche lui esce.

Siamo rimasti soli. Nudi, sudati ed entrambi riempiti di sborra! Il mio cazzo scivola fuori dal culo di Sebastian. Lui sospira. Ci guardiamo. Sorrido. Si avvicina. Ci baciamo.

Raccogliamo i vestiti e nudi come siamo andiamo nei bagni.

Il posto è attrezzato, C’è anche una doccia. Ci sciacquiamo. Ci asciughiamo a vicenda. Ci rivestiamo e usciamo.



E’ passata l’una di notte. L’aria è fresca. Camminiamo in silenzio. Poca gente in giro.

Siamo quasi al mio hotel. Ci fermiamo seduti su un muretto. Mi prende la mano e la stringe. Io prendo la sua la porto alla bocca e la bacio. Penso che è molto bello questo ragazzo polacco. Gli accarezzo la nuca. Lui si guarda in giro. Poi si avvicina e ci baciamo. E’ un bacio lungo e tenero. Sarà anche l’ultimo.

Si alza e corre verso il tram. Sale al volo. Si volta a salutare con la mano.



Non sono più tornato a Varsavia.



Alla prossima storia.



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