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Il primo ragazzo che mi ha soddisfatto, non speravo di rividerlo


di giustinos
11.03.2021    |    8.688    |    3 7.1
"Apro la bocca e inizio a passare la lingua e stringere fra le labbra il suo cazzo coperto dalle sue mutande zuppe di piscio, ne inghiotto un po', mi sembra..."
Erano passati circa due mesi da quell'incontro, nel frattempo mi ero lasciato con il mio ragazzo, avevo capito che non me ne facevo niente di un uomo fisso, la minestra più la riscaldi e più il sapore diventa disgustoso. Avevo 19 anni e volevo incontrare più uomini possibile, toccare più cazzi che potevo.
Il pomeriggio dopo quell'incontro rientrai su Grindr per chiedergli il numero, l mattina nella fretta non ce l'eravamo scambiati. Sorpresa, la chat non esisteva più, probabilmente mi aveva bloccato, sicuramente era uno a cui non piaceva quando un ragazzetto gli si attacca ai coglioni.
Non lo nego, ci rimasi male, ma ero fidanzato e comunque non ero in quel momento intenzionato a valutare una permuta.
Passarono i giorni, le settimane e i mesi, mi lascia, iniziai ad uscire con dei ragazzi poco raccomandabili, i ragazzi giusti per uno che ha quell'età e vorrebbe scopare ogni sera. Andavamo in discoteca, anche se quella musica mi faceva schifo, ma bene o male uno o più pompini in una serata si rimediavano, a volte andava meglio. Ogni tanto andavamo in un posto per nudisti e spesso in un grande parcheggio dove trovavamo sempre gente nuova.
Una vita grandiosa insomma, non ricordavo nemmeno più quella mattina, almeno fino a quando una sera in un bar lo vedo, seduto al tavolo con altri 4 uomini della sua età, tutti fra i 30 e i 40 anni. Lui non mi vede e io di certo non cerco di farmi notare da lui.
Ci sediamo in un'altra stanza, la stessa stanza dove si trova il bagno del locale, non dico niente ai miei amici, ma qualcosa non andava e credo mi si leggesse in faccia.
Passa qualche minuto e dalla porta della sala entra lui, ubriachissimo, entra in bagno, penso che non mi abbia visto, ci sta davvero parecchio, credo di essermi accorto che fosse un tempo davvero lungo dopo il secondo giro di birra che ci siamo fatti da quando è entrato. Sono indeciso se entrare o farmi beatamente i cazzi miei, d'altronde lui per primo mi aveva bloccato!
Alla fine mi decido, potrebbe essersi sentito male, "Scusate ragazzi devo pisciare" dico alzandomi "Guarda che questo è un locale etero, non trovi cazzi da succhiare in bagno!" dice a voce fin troppo alta il più disinibito della compagnia. Sorrido e sto allo scherzo.
Entro nel bagno, puzza di piscio peggio di quello di una discoteca il sabato sera.
"Ehi, sei qui?"
nessuna risposta
"Ti ho visto entrare e non ti ho visto uscire, tutto bene?"
Sento un mugugno, proviene dall'ultimo bagno, mi muovo fin li e busso.
"tutto ok?"
Non risponde
"Sto entrando!"
Giro il pomello della porta e semisvenuto su water trovo lui, ha la testa reclinata su una spalla, indossa una canotta, penso che sia il suo indumento preferito, davanti è fradicia di sudore.
"ehy tutto ok?"
"Cazzo vuoi? chi sei?"
"ehm... ti sembrerà strano, ma ci siamo già incontrati, ora credo che ti serva una mano?"
"Lasciami qui e va via"
"Mi sa che è meglio che andiamo da i tuoi amici"
gli alzo il braccio, sento di nuovo quel suo buonissimo odore di maschio, gli passo un braccio intorno alla vita e il suo me lo metto sulle spalle, pesa un quintale, i muscoli, pesano più del grasso!
"Mi vuoi lasciare in pace, devo pisciare!"
mentre lo dice guardo la patta dei suoi pantaloni, è semi aperta, si intravedono le sue mutande bianche, si intravede anche una leggera gora gialla. Nei pochi secondi che sto in contemplazione una macchia più scura sui suoi jeans si allarga...
"Cazzo amico ti stai pisciando sotto"
"mmmm.."
Aspetto che la situazione si assesti un po' e con immenso sforzo di peso lo porto fuori dal bagno, spero che i miei amici non mi vedano, non perché mi creasse problemi dir loro che lui era un tipo con cui avevo scopato, figuriamoci, ma per le condizioni penose in cui versava. Sono fortunato, si stanno facendo i cazzi loro.
Con la disinvoltura di una foca di 800 kg attraversiamo tutto il locale, fino al tavolo dove era, dei suoi amici neanche l'ombra.
Che cazzo dovevo fare? non potevo lasciarlo li, in oltre si stava riprendendo un po' e stava cercando di darsi un minimo di contegno. Gli dico di sedersi un attimo e di aspettarmi li, torno dai miei amici, afferro la giacca "Ragazzi scusate, devo tornare a casa, è un'emergenza!" Mi guardano straniti.
"Tutto ok?"
"si, si, domani vi spiego, notte!"
Chiudo la conversazione e torno da lui, sta pagando il conto ad un barista schifato, pago il mio e con un minore sforzo di quello fatto per farlo alzare dal cesso, usciamo dal locale.
"Dai ti riaccompagno a casa, andiamo alla mia auto"
Non risponde
"Ti va bene? vuoi che chiami i tuoi amici?"
"No lascia stare vado a piedi"
"E come? ti sto ancora tenendo, dai su ti riaccompagno"
"mi son pisciato addosso"
dice accompagnando la frase con delle bestemmie
"ero presente, non preoccuparti"
Non risponde, mi guarda in faccia, strizza gli occhi e poi li apre, riconosco il suo sorriso
"ah, mi ricordo di te, non devo preoccuparmi di cosa? che ti piaccia? eheheh"
Gelo, mi aspettavo che mi riconoscesse, ma non che fosse così tanto diretto.
Non so cosa ribattere, in compenso nelle mutande il mio cazzo sta scattando sull'attenti.
"Allora? dove hai parcheggiato?"
Mentre lo dice fa per alzare gli occhi verso di me, ma nota il mio gonfiore fra le gambe.
"Ahhhh avevo ragione! ti piace è? sei molto più puttana di quello che immaginassi!"
"mha..."
non aggiungo altro, con la sua mano mi agguanta il pacco, si gira e mi attacca al muro, non mi bacia, ma mi si butta completamente addosso. Mi lecca il collo e l'orecchio.
Non so cosa fare, è una via buia, ma passano delle auto, il mio cazzo è durissimo e sembra che lui si stia riprendendo.
Vedo un vicolo, deve essere il retro di un ristorante, chiuso per fortuna.
"Andiamo li" dico
Guarda nella direzione, si stacca e inizia a camminare verso il vicoletto, gli sto dietro.
andiamo infondo, sotto una tettoia
"Allora? stasera sono messo pure peggio dell'altra volta, ti piacciono ancora i maschi sporchi?"
mentre lo dice mi prende la mano e se la porta sul suo pacco, umido.
"Si"
"bene! allora dimostramelo"
questa volta non mi coglie impreparato, parto dal suo orecchio, gli annuso e lecco il collo, poi scendo sul deltoide, bello marcato e sudato e infilo il naso sotto la sua ascella.
"Bravo... vedo che hai capito, vuoi sentire il mio odore? ti accontento troia!"
Alza il braccio e mi spinge la faccia sulla sua ascella. Quell'odore che l'altra volta era nuovo, acre e a tratti sgradevole, ora mi sembra l'odore del sesso stesso. mi viene il cazzo di marmo, annuso a pieni polmoni e lecco.
Scendo fino al capezzolo. lecco il suo petto villoso e risalgo all'ascella. Limoniamo, lui sta apprezzando molto quello che sto facendo e questo contribuisce a farmi arrapare.
Sento che la sua mano dalla mia testa passa alla mia spalla, mi spinge verso il basso.
"Succhia!"
prima che potessi aprirgli i pantaloni però inizia a strofinare la mia faccia sui suoi pantaloni zuppi di piscio, sotto la stoffa sento il suo cazzo, tozzo, è già duro.
Mi lascia, mi sposto di qualche centimetro, ho la faccia zuppa del suo piscio. Gli sbottono i pantaloni, glieli abbasso al ginocchio, davanti a me ho le sue mutande zuppe, lo stesso modello che mi aveva regalato e con le quali mi ero ammazzato di seghe.
Apro la bocca e inizio a passare la lingua e stringere fra le labbra il suo cazzo coperto dalle sue mutande zuppe di piscio, ne inghiotto un po', mi sembra buonissimo.
Di nuovo la sua mano, sull'elastico delle sue mutande, se le abbassa e come una molla scatta il suo pisello.
Lo guardo in faccia, mi fa cenno di alzarmi.
"Sei vestito bene, sei uscito a bere sta sera? ti ho fatto andare via prima? non sei riuscito a bere nulla?"
"veramente io.."
"Ora ti do da bere io"
Non finisce la frase che di nuovo mi spinge in basso con la sua mano, mi piega la testa all'indietro.
"apri la bocca"
Apro. Avvicina il suo cazzo alla mia bocca, lo scappella, puzza più dell'altra volta, ma sono eccitatissimo da lui e dal suo odore.
"bevi e non farne uscire una goccia, non vuoi sporcarti il vestitino vero?"
Non si sta segando, non capisco, fin quando sento che inizia a riempirmi la bocca, è piscio, voglio spostarmi, ma mi piscerebbe addosso, inghiotto, è amaro, aspro, continua a riempire la bocca, inghiotto ancora.
"Bravo bevi tutto!"
Inghiotto altre sei o sette volte, deve aver bevuto parecchia birra, sono schifato, ma anche super eccitato, vorrei segarmi e sborrare a litri, ma quando finisce mi riprende la testa, mi gira, contro il muro, ora ho lui davanti e la testa poggiata al muro. MI infila il cazzo in bocca, inizia a scoparmi la bocca, non posso sottrarmi e nemmeno voglio!
Mi scopa la bocca con dei colpi ritmati e ogni tanto si ferma spingendomi la sua cappella fino infondo. Resta fermo fino a farmi venire i conati, ma cerco di non fare rumore, siamo comunque all'aperto.
dopo circa dieci minuti così, dieci minuti davvero lunghi di piacere lo sento gemere, il suo cazzo inizia a pulsare, sta venendo, mi sta venendo in bocca. Da un ultimo colpo, mi arriva in gola, voglio tossire, sta sborrando, non mi sta sborrando in bocca, ma in gola, mi sta soffocando, mi sta andando di traverso, ma lui sta li, fino all'ultimo schizzo. "ahhhhh"
ha finito. Mi pulisco la bocca con la manica. Lo guardo, si sta tirando su i pantaloni, si è quasi completamente ripreso. Mi guarda, mi appoggia una mano alla spalla, si avvicina.
"Non farci l'abitudine, ho sborratoi più carini di te!"
Che grezzo penso, ma contemporaneamente immagino la mia vita con lui e quel trattamento ogni sera.
"Io adesso vado a farmi i cazzi miei, tu torna a casa e segati"
"ma, io.. vorrei il tuo numero.. se ti va!"
"non mi va, ciao!"
Ho obbedito, son tornato a casa e mi son fatto tre seghe pensando a lui e annusando le sue mutande.
Non ricordo che scusa inventai ai miei amici.

Continua

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Titolo: La strada di L
Autore: Giu Stinos
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