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Mio cugino mi svezza


di hot4men
20.09.2022    |    26.373    |    22 9.6
"Odiavo quel posto perché mi annoiavo da matti, soprattutto nei lunghi pomeriggi assolati durante i quali se ne stavano tutti rinchiusi in casa per evitare il..."
Storia vera.
Avevo 14 anni e come ogni estate passavo i mesi di luglio e agosto nel paesello di montagna dei nonni. Odiavo quel posto perché mi annoiavo da matti, soprattutto nei lunghi pomeriggi assolati durante i quali se ne stavano tutti rinchiusi in casa per evitare il caldo soffocante. L’unica consolazione era l’arrivo di mio cugino dalla città. Lui aveva 18 anni e veniva al paese almeno per le settimane centrali a cavallo di ferragosto.
Erano già due anni che fantasticavo sui maschi e, devo dire la verità, mio cugino era sempre nei miei sogni erotici. Assomigliava ad un giovanissimo Tom Cruise che all’epoca di Top Gun era il desiderio nemmeno troppo nascosto di tutte le teenager italiane, e non solo. Anche mio cugino aveva un sucesso strepitoso con le donne. Ogni estate arrivava al paesello con una nuova fidanzata.
Quell’anno arrivò da solo. Come era tradizione, condividevamo una delle stanze matrimoniali nella soffitta della casa di tre piani. Passavamo la mattina e il pomeriggio in casa, a giocare a carte o a chiacchierare. A volte andavamo per boschi a raccogliere more. Lla sera la passavamo in giro per il corso del paese. Mio cugino passava quasi tutto il giorno senza maglietta. Con sguardi furtivi io sognavo di poter leccare il suo pettorale, quei capezzoli attorno a cui era già comparsa una peluria nera e dal gusto tutto mediterraneo. Per non parlare delle gambe muscolose che apparivano sotto i pantaloncini di stoffa leggera, e i piedi quasi sempre nudi e che mi facevano vibrare qualcosa dentro.
Il momento che preferivo della giornata era dopo cena, quando mio cugino si andava a fare la doccia. Era il momento in cui lasciava le sue mutande e i pantaloncini madidi di sudore sul pavimento della stanza. Pian piano, giorno dopo giorno, trovai finalmente il coraggio di raccogliere quegli indumenti da terra e di annusarli, per inebriarmi dell’odore di maschio. Quella divenne la mia routine erotica quotidiana per le due settimane che passammo assieme.
Una sera, mente ero intento ad affondare il naso nelle sue mutande ispirando a più non posso quell’odore di puro testosterone, non mi resi conto che mio cugino era rientrato nella stanza. Sobbalzai di terrore, col cuore in gola, quando vidi i suoi piedi con la coda dell’occhio avvicinarsi a me che, in ginocchio sul pavimento, annusavo le sue mutande. Pensai “è finita. Ora mi prende a pugni o, peggio ancora, andrà a dirlo ai miei genitori”.
Mio cugino era lì, in piedi, in tutto il suo splendore di 18enne dal corpo tonico e ancora leggermente umido di doccia e calore estivo. Troneggiava su di me che, terrorizzato, ero rimasto in ginocchio ai suoi piedi. Non disse nulla, lì per lì. Sciolse l’asciigamano azzurro che gli cingeva la vita e svelò lo splendido pelo nero che cingeva il suo cazzo. Era la prima volta che vedevo il membro di un altro uomo dal vivo.
“Ora cominci a leccarmi i piedi. Poi sali lungo le cosce, arrivi alle palle e me le bagni per bene di saliva”. La sua voce era più possente di quanto l’avessi sempre percepita, o forse ero io che la sentivo diversa perché si stava materializzando un mio sogno proibito.
Obbedii, con un misto di piacere e di paura. Mi dedicai al suo corpo con tutta l’inesperienza e il desiderio di un 14enne vergine e arrapato. Quando arrivai al cazzo, trovai un’asta durissima, non particolarmente lunga ma molto larga. Salivavo dal piacere. Finalmente la mia lingua poteva assaggiare un cazzo di maschio vero, possente. L’idea che mio cugino avesse scopato moltisssime ragazze e che ora il suo cazzo era tutto mio portava la mia eccitazione al massimo.
“Questo te lo fai entrare tutto in bocca” mi disse con calma. Ci entrò eccome, allargandomi le mascelle e facendomi sentire pieno di virilità. Mio cugino era altrettanto eccitato e dopo solo tre o quattro minuti di quello che era il mio primo pompino, lo sentii esplodere di piacere sulla mia lingua. Il sapore dello sperma mi inebriò. La mia prima volta già faceva intravedere che sarei diventato un pompinaro esperto e godurioso.
“Adesso vestiamoci e usciamo, ma stasera quando torniamo, vedrai che ti combino”
Mi disse di indossare le sue mutande, quelle che stavo sniffando quando mi aveva sorpreso, un po’ sudate e bagnate. Mi andavano un po’ grandi ma non importava. Andai in giro per tutta la notte con quelle mutande addosso come se fossero la prova della mia arte amatoria. Camminavamo per il corso e chiacchieravamo con gli amici come se nulla fosse cambiato, ma dentro di me avrei voluto essere in camera, nudo, con mio cugino dentro di me. Non pensavo ad altro, e il mio cazzo di 14enne sobbalzava continuamente nelle mutande. Sentivo di aver conquistato mio cugino. Avevamo un segreto erotico da condividere e questo mi faceva sentire maturo, grande, figo.
Quando rientrammo erano le due di notte. La casa era silenziosssima. Mio cugino non mi diede il tempo di fare nulla. Mi abbassò i pantaloncini e mi posizionò a pecora sul bordo del letto. Si tolse panatloncini e slip. Sentii che con le dita strappava le sue mutande che avevo indossato con tanta sfrontatezza e senza troppi preamboli mi inculo’ con notevole forza. Avevo finalmente un cazzo in culo, per la primissima volta. Era carne viva che pulsava e mi trasmetteva calore, forza. Urlai di dolore, ma lui subito mi mise una mano sulla bocca per evitare che svegliassi il resto della famiglia. Mi scopo’ senza pietà o remore, molto fiero di sverginarmi. Il dolore era insopportabile, ma allo stesso tempo era ciò che sentìvo di meritare e per cui ero nato. Capiii che avrei voluto collezionare quanti più cazzi possibile, diventando un passivo esperto e sfondato. Urlavo soffocato e godevo. Mio cugino ansimava e sentivo il suo sudore colare sulla mia schiena. Gli odori di maschio intensificati dal caldo estivo mi davano le vertigini. Prima di sborrare, mio cugino sfilò il cazzo dal mio buco e me lo fece sprofondare in gola. Per la seconda volta quel giorno assaporai il suo gusto di uomo.
Da quella sera, diventai lo sborratoio di mio cugino e la cosa continuò per tre anni, ogni estate che passavamo al paesello. Passavamo gli orari della pennica post pranzo o le notti a scopare. Adoravo dare piacere a quel ragazzo così sexy.
Crescendo non ci vedevamo più così spesso perché vivevamo in due continenti. Ci reincontrammo dopo 10 anni ad un matrimonio. Lui era un po’ ingrassato, padre e marito. Io ero fidanzato con un bel ragazzo di colore. Ma il ricordo della nostra adolescenza eroticamente condivisa era talmente forte, che ci ritrovammo a scopare nel bagno della sala ricevimenti. Ma questa è un’altra storia.
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