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Patto di non Belligeranza 7 - oltre i confini - capitolo finale


di Kainman
18.05.2020    |    3.312    |    1 8.9
"Anche papà raccontò della sua poca esperienza, parlando di due ragazzi giovani con cui aveva fatto alcune cose approfondendo un po' la sessualità, ovviamente..."
Continua da Patto di non Belligeranza 6...


NB: questo è il capitolo finale di Patto di non Belligeranza. Sarà un capitolo particolarmente molto lungo e un po' diverso dal mio standard di scrittura, spero sia gradito comunque da chi segue i miei racconti e mi dimostra sempre la sua fedeltà. Buona lettura

Samu ed io eravamo sempre stati legati fin dall'infanzia, non avevamo mai provato reciprocamente la tipica gelosia che c'è tra fratellastri, né nei primi tempi quando papà e Katia si frequentavano solo, né negli anni successivi in cui eravamo diventati a tutti gli effetti una famiglia.
Il nostro legame era sempre stato forte e stabile, sfociando in complicità sessuale, nata inizialmente per gioco e poi per piacere fino a se stesso.
Ma, quando avevamo scoperto che il nostro interesse reciproco di dare piacere all'altro superava di molto quello di provare godimento egoistico, capimmo che il nostro amore andava ben oltre a quello fraterno.
Stavamo insieme da più di cinque anni, ma la piega che aveva preso la nostra vita comune negli ultimi mesi era qualcosa di totalmente differente da quello che avevamo vissuto fino a quel momento.
La tensione iniziale fu tremenda, sapendo la verità di papà in quel modo così diretto, poi ci fu un primo ammorbidimento e infine quel pomeriggio nella nostra stanza aveva rotto definitivamente la tensione che vigeva tra noi.
Quando avevamo ipotizzato Samu ed io quello che sarebbe potuto succedere con lui, nei nostri discorsi privati, entrambi affermavamo che ci poteva attrarre la cosa perché lo vedevamo come contatto della chat, non lo visualizzavamo come nostro padre.
Ma quel mattino insieme avevamo capito entrambi che non era così, anzi, il contrario. Avevamo tutti e due provato una passione che mai avevamo sentito con un terzo nella nostra coppia, l'affetto che provavamo per lui, a prescindere dalla paternità biologica o meno, non solo non aveva ostacolato l'attrazione, ma la nutriva di una passione, sensualità e complicità che non ci poteva essere con nessun altro.
Parlammo molto noi due di questa cosa, e stranamente non ci turbava affatto, e neanche ci sovra-eccitava. Ci faceva semplicemente stare bene, aspettando che quel momento si ripetesse ma senza né aspettative né timori.
Per questo motivo non forzammo la cosa, non tentammo certo di sedurlo e neanche gli parlammo specificatamente di quello che abbiamo fatto. Semplicemente ci palesammo sempre di più come coppia in sua presenza, anche con coccole e baci passionali quando magari eravamo in relax tutti insieme sul divano.
Un giorno dopo pranzo, quasi due mesi dopo di quel mattino, mostrai a Samu davanti a lui un ragazzo più grande che ci contattava per un incontro. "Ma questo mi sembra di conoscerlo" mi disse Samu, così prese il telefono e lo mostrò a papà "Cavolo si che lo conoscete, è Franco, o Francesco non ricordo il nome esatto, era venuto a fare i lavori per la stalla quando io facevo tante ore, non ve lo ricordate?"
"Ma dai! Non lo riconoscevo! Saranno passati dieci anni almeno!" dissi sbalordito
"Io immaginavo già che fosse del partito" rispose papà "Quando lavorava da noi lo avevo sorpreso più volte a guardarmi in un certo modo mentre mi cambiavo dalla stalla. Però ovviamente avevo fatto finta di nulla all'epoca, e non era così attraente comunque"
"Perché non provi a contattarlo? Magari gli piaci ancora" propose Samuele.
"Non so...sì devo dire che mi attira abbastanza ma...mi vergogno, non ho esperienza e lui lo conosco pure. Cosa gli dico vieni e poi non mi oso fare altro che una sega? Dai.."
"Hai bisogno di scuola di due esperti?" chiesi sorridendo. Avevo un tono a metà tra serio e lo scherzoso.
Lui non rispose, quindi Samu mi guardò e dopo un po' disse "Papà davvero, non sentirti più in imbarazzo con noi. Possiamo farti vedere, provare se vuoi, con noi non ti devi più vergognare. Oppure se non vuoi buttati con lui e chi se ne frega!"
"Ma se non so neanche come fare un pompino, mi piacerebbe farlo forse ma..." disse nuovamente con molto imbarazzo.
"Senti, sentiti libero di fare quello che vuoi oggi con noi ok? Io sono piuttosto bravo e posso insegnarti con lui, siamo una squadra ormai non devi preoccuparti di niente. E sicuramente staremo bene insieme, come l'altra volta. Ci stai?"
"Ci sto, va bene. I figli che insegnano al padre il sesso, il mondo gira al rovescio!"
Rompemmo tutti in una fragorosa risata e ci dirigemmo verso la nostra camera come la volta scorsa. Certamente il loro letto matrimoniale sarebbe stato più comodo ma non era il caso.
Una volta in camera iniziai "Partiamo dall'inizio, come se al posto di Samu avessi davanti Franco. Come con una donna anche con un uomo per me la cosa più bella è iniziare spogliandosi a vicenda, fatelo voi, e fai con lui tutto quello che pensi vorresti fare a questo ragazzo ma non ti oseresti. Buttati!"
"Ma lui è..." iniziò a protestare
"No, lui non è Samu, e io non sono io, oggi siamo i tuoi contatti della chat che sono disposti a appoggiarti in questo. Prova quello che vorresti!" continuai. Mentre Samu davanti a lui gli annuiva in senso di assenso.
Un po' titubante papà si avvicinò a lui, lo prese per le spalle e gli accarezzò i fianchi fino ad arrivare alla vita. Con gesto lento infilò le mani sotto la maglietta che sollevò accarezzandogli il petto e lo stomaco.
Quando fu sfilata gli accarezzò ancora il petto con una mano e le spalle muscolose con l'altra. Poi si staccò e fece un passo indietro.
Samu gli sorrise e disse "Tranquillo, anche io sono un po' teso ma vogliamo provare ok?". Così dicendo gli si avvicinò nuovamente e fece gli stessi gesti che fece lui, soffermandosi accarezzando il petto leggermente peloso ed il collo.
"Cosa ti piacerebbe fare a questo ragazzo?" chiesi io. Non ero eccitato fisicamente in quel momento, ma mentalmente sì, avevo il cuore a mille.
Papà chiuse gli occhi e disse "Baciargli il petto, il collo, le spalle. E...i capezzoli"
"Non c'è bisogno che lo dici, fallo!" disse Samu in risposta.
E così fece, si abbassò leggermente ed incominciò a dargli piccoli baci da poco sopra l'ombelico fino al collo, dietro le orecchie come avevamo fatto noi la scorsa volta, accarezzandogli il collo e le spalle con le mani, per poi tornare sul petto.
Dopo un po' si allontanò un secondo guardandolo negli occhi e poi tornò sul petto, prima baciando e poi succhiando il capezzolo destro, per poi passare al sinistro di scatto, cosa che fece sobbalzare di piacere Samu. Ma questo non lo fece scoraggiare e, tenendolo per un fianco e la spalla continuò a salire nuovamente fino al collo e al mento, per poi fermarsi e allontanarsi nuovamente di scatto, come bloccato.
"Papà, fai quello che ti senti. Ricordati chi non hai davanti. Fai tutto quello che vorresti con un ragazzo." Dissi capendo il motivo del suo blocco. Non si girò a guardarmi mentre parlavo in preda alla tachicardia, ma continuò a fissare Samu negli occhi, con occhi sbarrati.
Neanche Samu mi guardò, stava fissando lui con lo stesso sguardo intimorito, con il viso a dieci centimetri dal suo. Lui non si mosse di un millimetro, fu papà che ricominciò a baciarlo sul collo, sul mento, sul naso, per poi avvicinarsi alle labbra e fermarsi su di esse. Continuò a baciarlo a bocca chiusa, finché ad un certo punto dischiuse le labbra. Sentendo quello anche Samu si sciolse schiudendo a sua volta le sue.
Non so chi dei due fu il primo a allungare la lingua ma in un attimo si abbracciarono a vicenda limonando focosamente per almeno due minuti.
Vidi molta passione in entrambi, che scaturì in me una vistosa eccitazione, non più solo mentale. Dopo quel tempo si staccarono lentamente, non più di scatto come prima, e si allontanarono senza togliere le mani dai reciproci fianchi.
"U-a-o sei più focoso di lui!" disse Samu sbalordito, e visibilmente eccitato come me.
"Ehi! Non esiste, io sono il più focoso di tutti" dissi da finto offeso e proseguii "Scherzi a parte, come ti sembra papà? Avevi già baciato prima?"
"Un uomo, o ragazzo che sia, mai. E neanche avevo fatto praticamente nulla di tutto questo"
"E...?" chiesi
"E devo dire che mi piace molto. Nonostante sia tu!"
"Questo però potrebbe essere offensivo eh!" ribatté Samu ridendo
"Sì che vi sia piaciuto lo posso vedere da me" dissi indicando le rispettive protuberanze, poi continuai "Ora però segui a fare quello che faresti con un ragazzo, se vuoi ancora fare altro"
"Ma sempre con me?" chiese Samu
Io non risposi, lo fece lui "Se ti va bene per ora sì", e Samu annuì.
Probabilmente si stava abituando a vederlo come un estraneo e con me avrebbe dovuto di nuovo immaginare la cosa, oppure semplicemente lo attirava di più. Questo secondo pensiero mi fece scorrere una certa gelosia, anche se ero io a dirigere i giochi in un certo senso. Ma ciò nonostante proseguii con non-chalance.
Dopo l'assenso mio e di Samu, papà gli si avvicinò nuovamente, tornò a baciarlo in bocca e ad accarezzarlo ovunque con una mano, mentre con l'altra gli palpeggiava il sedere e il pacco.
Gli sbottonò i jeans e lasciò che Samu fece lo stesso con lui, poi infilate entrambe le mani dietro al culo, soffermandosi a lungo su esso, gli sfilò delicatamente i pantaloni. Così fece anche Samu e in quel modo rimanemmo tutti e tre in boxer, perché io mi stavo spogliando man mano che lo facevano loro, ma da solo, per essere pari.
Papà chiese di spostarsi sul letto per comodità, e così fecero, mentre io rimasi davanti a loro in piedi.
Forse solo in quel momento papà si "accorse" della mia presenza, e disse "Edo!" era quasi l'unico a chiamarmi con quel diminutivo "Ma sei lì solo, come abbandonato ti sei anche svestito da solo!"
"Ma va bene, così continui con lui tranquillo" risposi, forse con poca convinzione
"No, vi ho sempre trattati da pari, e così sarà oggi!" terminò, tirandomi per un braccio si alzò dal letto, mi abbracciò e fece lo stesso che aveva fatto con mio fratello prima, baciò tutto il mio petto fino a sotto l'ombelico, mi baciò succhiando i capezzoli serrandoli con le labbra, salendo e scendendo dal collo diverse volte, fino a salire al mento, ed infine si fermò alle mie labbra, che rimasero pietrificate, come il resto del mio corpo da quando mi aveva tirato per il braccio.
"Dimentica chi sono Edo, l'hai detto anche tu" mi disse baciandomi poi dolcemente sulla bocca.
In quel momento lo strinsi forte a me, mi sciolsi e le dischiusi, baciandolo con passione con la lingua e mi lasciai andare, mentre stringendomi a sé mi accarezzava il dorso fino al culo.
Dopo qualche minuto di limonata passionale, senza staccarsi da me mi infilò le mani sul culo dentro ai boxer e gli fece scendere fino a sfilarli, per poi farmi cadere sul letto sotto di lui.
In quel momento intervenne Samu che da dietro glieli sfilò a lui e se li tolse anche a se stesso, mettendosi al mio fianco.
Potevo sentire il pisello di papà spingere contro il mio, entrambi duri come marmo, e alla mia sinistra quello di Samu, che mi fece voltare il viso verso di lui ed iniziò a baciarmi. "Anche tu geloso a quanto vedo" pensai, ma senza dire nulla, e continuai a baciarlo.
"Ora però devi continuare con l'apprendistato" dissi a papà "ma io sono l'insegnante quindi fai con lui adesso. Cosa vorresti fare?"
"Beh...un'altra tappa...provare un..." non terminò, di nuovo imbarazzato
"Ho capito, prova, io ti insegno" risposi, e così fece.
Scese verso il basso dando piccoli baci tutto giù, per poi fermarsi sul pube qualche secondo e poi proseguire sulla stoffa sopra alla punta decisamente in tensione e diede un bacio su essa, inspirando a fondo. Questo eccitò da morire Samu che ebbe un brivido.
Poi, non senza incertezze, afferrò i lati dei boxer e glieli sfilò fino a togliergli, facendo scattare il membro come una molla, e si mise a ridere, poi disse "Io provo, ma non sono neanche abituato a riceverli"
Lo tranquillizzai dicendo di provare che gli avrei spiegato. Lo impugnò, si avvicinò alla punta e lo prese in bocca, ma senza fare alcun movimento. Muoveva la bocca su e giù senza lingua e senza contatto.
Capì che qualcosa non andava e si tolse, così gli mostrai facendolo io stesso a Samu, ma quando riprovò ancora non muoveva come doveva, troppo duramente, al ché Samu propose "Dadò, scusami, non potresti farlo lentamente a lui nello stesso momento che lui lo fa a me? Così ti imita!"
E così feci, lui era in ginocchio ai piedi del letto, mentre Samu era seduto su esso. Io scesi sotto di lui e mi avvicinai a quel membro quasi mistico per me.
Era davvero grosso anche da prendere in bocca, ma lentamente lo presi tra le labbra e lingua e lo stesso fece lui. Aveva un sapore più forte di quello di Samu o di altri, ed era difficile da prendere tutto in bocca, ma cercai di godermi il momento lentamente.
Iniziai con movimenti su e giù, con movimenti della lingua interni e poi lo tirai fuori e stuzzicai frenulo e cappella, su e giù per l'asta.
Lo sentii apprezzare il mio lavoro ansimando, e dopo qualche minuto Samu disse che gli stavo insegnando alla perfezione, che se avesse continuato sarebbe venuto.
Così papà propose di farmi vedere se lo faceva bene, così mi fece salire sul letto e iniziò a farlo su di me, che fino a quel momento ero rimasto fermo senza neanche toccarmi, così preso dalla situazione e dal mio lavoro.
Decisamente il mio insegnamento era arrivato al punto, lo stava facendo davvero bene, in modo morbido, dolce ma deciso. Un po' merito di quello che avevo fatto io, un po' forse emulando il lavoro che stava facendo Samu in quel momento a lui.
"Papà basta basta! Mi stai facendo venire!" urlai a un certo punto, perché aveva aumento il ritmo, succhiando anche con foga.
"Ma io vi voglio far venire" disse interrompendosi un attimo "Non credo che lo farò con altri perché non mi fido ma vorrei sentire che gusto ha!"
"Ne sei sicuro?" dissi io super stupito
"Sì, ne sono sicuro, Samuele vieni anche tu qui di fianco a lui, finisco lui e poi te!"
Lui non disse nulla, mi guardò con occhi sgranati e fece ciò che aveva detto papà.
Mi si avvicinò, prese a baciarmi con passione mentre papà riprendeva a succhiare lui e ad accarezzare me. Dopo un paio di minuti si bloccò mentre mi baciava e si irrigidì ansimando in modo secco, con dei piccoli brividi. Capii che era venuto per quello ma anche perché pochi secondi dopo sentii la bocca di papà intorno al mio, calda e viscida dei suoi umori.
Riprendemmo a baciarci mentre lui da sotto lavorava, ma per poco perché durai non più di un minuto, esplodendo a bomba nella sua bocca.
Mi contrassi in spasmi stringendomi forte a Samu, per poi rimanere immobilizzato. Venendo ebbi un calo di libido pazzesco, cosa che non mi era quasi mai successa prima di quel momento.
Forse Samu lesse nel mio sguardo quello che stavo provando e mi sussurrò "Va tutto bene, sono qua io".
Ebbi un moto di vergogna per quello che avevamo fatto, anzi, stavamo facendo.
Sentii una sorta di strano timore quando, dopo aver pulito bene il mio membro con la lingua, papà si alzò in ginocchio davanti a noi e con voce diversa disse "Ora tocca a voi due, rendetemi il favore" piazzando il suo enorme pisello di fronte a noi.
Aveva un tono diverso, autoritario e perentorio, che non aveva mai nei nostri confronti, forse dovuto all'eccitazione che ancora conservava alle stelle al contrario di me.
Questo mi paralizzò, quasi non respiravo, ma Samu se ne accorse, mi baciò la guancia e sussurrò "Siamo noi due. Facciamolo". Sapeva sempre come tranquillizzarmi, mi diede sicurezza e coraggio.
Mi avvicinai con la bocca al grande membro pulsante davanti a noi, insieme a Samu, ed iniziammo uno per parte in sincronia a leccarlo e succhiarne la punta, un gioco che sapevamo fare bene insieme.
A turno lo prendevamo in bocca profondamente, quanto la dimensione lo permetteva, fino a quando sentimmo che si stava irrigidendo e aumentando di volume. Con le mani lavorammo sull'asta e sulle palle, mentre insieme limonavamo sulla cappella.
In una manciata di secondi emise un urlo soffocato, inarcandosi all'indietro mentre ci teneva ferme le teste. Esplose in una moltitudine di schizzi potenti in mezzo alle nostre lingue e su di noi. Continuammo a baciarci in quel modo fino a pulirlo bene, poi ci accasciammo sul letto con le labbra incollate stretti uno all'altro in una morsa di sicurezza, solo io e Samu, come mi aveva promesso.
Un attimo dopo papà, ormai senza più eccitazione si accasciò anche lui di fianco a Samu e disse "Grazie ragazzi, è stato bellissimo non avrei potuto senza di voi. Vi voglio bene" mentre accarezzava il suo dorso.
Ma nessuno dei due rispose, io rimasi stretto nella morsa sicura del mio Samu, che non si mosse neanche alle carezze di papà per nascondermi tra le sue spalle mentre piangevo.
Dopo qualche minuto si alzò dicendo che andava a lavarsi, mentre noi rimanemmo nella stessa posizione ancora per un bel po' di tempo, prima di andarci a lavare insieme.
Non ne parlammo per quel giorno, e neanche per i seguenti. Finché una notte un rumore mi fece svegliare e mi voltai verso il letto di Samu. Lì vidi che papà era sopra di lui, entrambi nudi ma con una maschera sul viso.
Papà lo stava scopando con foga, e Samu rivolto verso di me prima sorrideva e poi rideva dicendomi "Ce l'ho fatta, è molto meglio di te!" e io iniziai a urlare "No, lui no, è mio, il mio amore, lascialo stare, il mio Samu!"
"Dadò amore svegliati, tranquillo, piccolo è solo un sogno, sono qua"
Aprii gli occhi, per davvero, e con il cuore a mille e gli occhi pieni di lacrime trovai il Samu reale davanti a me.
Erano le tre di notte ma mi obbligò a parlare, e così buttai fuori tutto quello che provavo: il pentimento, la paura della sua autorità, la gelosia e la paura che me lo rubasse, il pentimento per essere stato il direttore di tutto quello e averlo incitato a farlo, ogni mia angoscia e senso di vergogna.
Mi strinse a se e iniziò a dirmi all'orecchio "Punto primo: tu sei mio e io sono tuo, non esiste che lui possa rubarmi a te, non esiste niente e nessuno che ci possa dividere, non è una frase fatta ma un dato di fatto. Punto secondo abbiamo partecipato insieme a questa cosa, non sei stato tu, abbiamo colpe divise in tre se la vuoi biasimare qualcuno. Punto terzo la sua autorità è stata solo di un momento e non si ripeterà, e anche mai dovesse ripetersi io non lo permetterò, perché saremo noi a decidere. Ultima cosa, non c'è da vergognarsi, è solo stato sesso come ogni altra volta, lui è il nostro contatto della chat e punto. Se vorrai, anzi, vorremo farlo ancora lo faremo, altrimenti nessuno ci obbligherà e tutto quello avrà lo stesso valore del sogno non vero che hai appena fatto, come se non esistesse. E, sempre e comunque, non sei tu, ma siamo noi."
Non dissi nulla, annuii solo credendo fermamente nelle sue parole. Mi addormentai tra le sue braccia e così mi svegliai al mattino, appoggiato al suo petto e stretto nella sua morsa sicura, non si era mosso di lì e non mi aveva mai mollato.
Il giorno seguente non ne parlammo, ma io mi trovai a sorridere nuovamente a papà quando lo vidi il mattino, cosa che non facevo più da una settimana, dopo di quel giorno.
La sera stessa da soli in stanza parlai a Samu "Non so se vorrò ancora fare qualcosa con lui oppure no, non ci penso adesso ma so che sarò e saremo in grado di decidere ogni cosa. Sto bene finché ci sei tu. Voglio però istigare papà perché veda altri uomini, così so che può pensare ad altri e non a noi, se sei d'accordo"
Iniziammo a programmare il da farsi, cosa avremmo dovuto dare e rispondere. Avremmo manipolato la situazione a nostro comodo per gestire la situazione al meglio.
Fu così che il giorno seguente gli chiesi se aveva scritto a "Franco", che risultò in realtà essere Francesco, e ci disse di sì, si era presentato e lui subito l'aveva riconosciuto, confermandogli che gli era sempre piaciuto.
Ci fece leggere le chat e vedere tutta la carrellata di foto che aveva inviato. Era decisamente ben messo, sia quanto a fisico che di dotazione.
Papà gli scrisse che avrebbe voluto vederlo ma che si limitava al soft sex. Francesco ne fu più che felice e si accordarono per vedersi a casa nostra due giorni dopo.
Fui contento di quella notizia, perché il mio lavoro di "regista" stava andando come volevo. Ci disse che non lo avrebbe fatto andare in casa perché non voleva usare il loro letto, ma che sarebbero stati nel fienile dove c'è la doccia della stalla, luogo in cui lavoravano insieme anni prima.
"Ragazzi, senza obbligo, ma a voi piacerebbe vederci di nascosto? Mi piace l'idea, però non so se vi va" se ne uscì la sera precedente. Rispondemmo che ne avremmo parlato, ma poi decidemmo per il sì.
Quel mattino, un po' prima delle otto quando Katia se n'era già uscita, venne nella nostra stanza e ci chiese cosa avessimo deciso. Alla nostra risposta affermativa disse di sistemarci nel fienile senza fare rumore, perché lui sarebbe arrivato da lì a un'ora.
Io proposi invece di usare la mia microcamera a streaming diretto, così che potessimo vederlo dalla nostra stanza.
Accettò sentendosi ancora più sicuro così, e quindi andai a sistemarla in un punto strategico.
Quando arrivò lo salutò come un vecchio amico, ma vedemmo il ragazzo un po' in soggezione. Alla fine quell'uomo che aveva davanti era sì un suo desiderio da anni, ma era anche stato il suo capo. Gli mostrò i cambiamenti che avevano fatto in azienda, probabilmente anche per sciogliere un po' il ghiaccio. Poi si raccontarono alcune cose della loro sessualità.
Il ragazzo disse di essere gay affermato da sempre anche se non lo palesava, infatti era molto mascolino dai tratti e nessuno l'avrebbe detto se non l'avessimo visto in chat. Anche papà raccontò della sua poca esperienza, parlando di due ragazzi giovani con cui aveva fatto alcune cose approfondendo un po' la sessualità, ovviamente omettendo che i due in questione erano i due bambini cresciuti che aveva conosciuto dieci anni prima.
Nonostante la poca esperienza di papà rispetto a Francesco, fu lui a fare il primo passo. Ad un certo punto, proprio davanti a dove sapeva che avevo nascosto la microcam, si avvicinò a lui e iniziò a baciarlo sul collo stringendolo a se.
Il ragazzo la prese come interruttore dei giochi probabilmente perché si sciolse e prima fece lo stesso, poi si spostò sulla bocca e iniziò ad andare giù di lingua, mentre con le mani lo accarezzava e palpava ovunque.
In un minuto papà gli aveva già tolto la camicia mostrando anche a noi il suo addome, senza tartaruga ma ben definito, un petto muscoloso il giusto con solo una fila di peli che scendevano dal petto al pube.
Lentamente anche lui spogliò papà, scoprendo il suo petto decisamente più villoso e meno definito, ma che sembrò apprezzare davvero molto in quanto si buttò subito su esso a baciarlo dicendo "Non sai quanto lo desideravo già dieci anni fa!"
Continuarono a spogliarsi fino a mostrare per intero l'attrezzatura che avevamo visto solo in foto. Di certo non c'erano stati ritocchi ad esse, era perfetto, dritto, non troppo spesso quanto quello di papà ma dritto e lungo, di quelli che in erezione puntano decisamente in su.
Seguendo quanto fatto con noi papà passò dalla sua bocca fino al pisello, baciando ogni singolo punto e provocandogli piacere.
Arrivò ad esso ed iniziò a lavorarlo dolcemente con bocca e mani, il ragazzo era in estasi. Forse il fatto stesso di essere con quell'uomo che tanto aveva bramato lo stava colmando di godimento a prescindere dalle sue stimolazioni reali.
Dopo qualche minuto lo fece alzare e lo baciò intensamente, membro contro membro si contorcevano di piacere.
Lo stesso che aveva ricevuto, Francesco lo fece a papà, soffermandosi in modo vorace sul suo petto e addome, salendo e scendendo più volte, fino ad arrivare alla bestia che ingoiò in modo audace, senza esitazione tutta in gola a fondo, decisamente sapeva come lavorare.
Anche lui si soffermò su di esso per qualche minuto per poi risalire pian piano alla sua bocca e baciandogli ogni parte del corpo.
Arrivato in punta lasciò che papà lo baciasse tutto intorno e gli diede la schiena fregando l'esterno delle chiappe sul suo pisello. Poi si mise dietro di lui e gli disse "Dino so che non vuoi fare altro oltre al soft ma mi lasceresti solo assaporare il tuo favoloso culo?" gli chiese, e lui acconsentì in preda al massimo dell'eccitazione.
Così il ragazzo scese e iniziò a mordicchiargli prima una natica poi l'altra, fino a infilarsi in mezzo ad esse con la lingua. Iniziò a stimolare e battere con essa sul buchetto, provocando in lui brividi di piacere "Cavolo non me l'ha mai fatto nessuno, è fantastico!" esclamò papà, e lui sorridendo proseguì.
Dopo un po' si rialzò baciandolo tutto su fino al collo, appoggiando il suo bel pisello in mezzo alle natiche, senza spingere in alcun modo ma dando piccoli colpi in mezzo ad esse, e papà ebbe anche lì fremiti di piacere.
Il buon Francesco stette alle regole e non tentò in alcun modo di forzare la cosa, ma simulava la penetrazione con il solo scorrere il membro con colpi decisi, mentre con le mani e le dita gli stimolava i capezzoli, con la bocca il collo e lo baciava da dietro.
Sembrava una scena di un film erotico visto sul nostro pc, scena che ci stava eccitando senza timori, con la differenza che i protagonisti li conoscevamo di persona.
Questo ci diede un'idea che attuammo una ventina di minuti dopo, quando tutto fu finito.
Quando papà disse di essere sul punto di venire Francesco gli tornò davanti e lasciando in pausa i rispettivi piselli si baciarono avvinghiati sul telo che aveva messo a terra sul fieno.
Si voltarono in posizione di 69 e iniziarono il loro lavoro finale, in cui diedero il massimo di loro stessi in quanto a passione.
Si avvertirono a vicenda dell'imminente orgasmo, che risultò avvenire a distanza di pochi secondi uno dal'altro, una volta che si rimisero in posizione frontale, Francesco sopra, venendo entrambi copiosamente sull'addome di papà.
La cosa strana fu che quando finirono rimasero lì parecchi minuti a parlare, con i loro semi che colavano sul telo, chiacchierando delle loro vite attuali nuovamente come vecchi conoscenti, soprassedendo al fatto che fossero in totale nudità di post-coito.
Ad un certo punto papà si alzò e si diresse verso la doccia della stalla e Francesco lo seguì. Tornarono 5 minuti più tardi con asciugamani indosso e si rivestirono.
Fu in quel momento che facemmo quello deciso in precedenza, uscimmo in cortile e ci dirigemmo verso la stalla.
"Papà siamo arrivati" dissi andando loro incontro, aprendo il portone dello stabile.
Papà rimase di sasso ma non si agitò, non aspettandosi la cosa ma ricordandosi che vedendolo in diretta avevamo scelto il momento giusto.
"Ciao ragazzi, guardate chi è venuto a trovarci, ve lo ricordate Francesco?"
"Porca... scusate, cavolo ma siete i piccoli Edoardo e Samuele??" rimase sbigottito, quando la paura dall'essere scoperto passò e riuscì a parlare.
"Ahahah sì abbiamo quasi 22 anni ora...non siamo più così piccoli. Anche tu sei diventato molto...uomo" rispose Samu ridendo.
Papà ci guardò di traverso e lui invece con sguardo interrogativo, ma passò oltre e disse "Bene Dino mi ha fatto davvero piacere tornare a trovarvi, spero di rivederci di nuovo, mi fa piacere vedervi dopo tanti anni così" disse lui per congedarsi stringendo la mano a papà.
"Passa pure quando vuoi, anche a noi due fa piacere se passi a farci un saluto" disse, secondo il piano, Samu sorridendo.
Papà non disse nulla e lo congedò normalmente. Quando fu in macchina ci chiese "Perché quelle allusioni? Avete visto tutto?"
"Sì abbiamo visto tutto, te la sei cavata divinamente direi, e anche lui. E non è niente male il ragazzo" risposi io "La prossima volta che viene in visita tocca a noi"
"No dai! Non potete poi si prende paura e non viene più!" disse ridendo, ma un po' smarrito.
"Troppo tardi, gli ho già scritto" dissi mostrandogli la nostra chat in cui dicevo "La prossima volta che vieni a trovarci non dirlo a papà, ci pensiamo noi due a prenderci cura di te" con in allegato le nostre foto di viso attuali.
L'idea era partita da me. Sì, era decisamente attraente sessualmente, ma il punto era che volevo che fossimo noi a dirigere i giochi, noi avevamo l'autorità e non lui. Gli volevo bene ma lui era solo una figura del nostro gioco, e quella posizione doveva occupare.
Mi sentivo un po' stronzo a fare quello, ma ne andava della nostra incolumità e del nostro benessere. Papà voleva fare quel gioco? Lo avrebbe fatto quando e come decidevamo noi.
In quel momento mi sentivo una forza e la cosa mi eccitava come non mai. Quando lui abbassò lo sguardo e disse "Ok, va bene fate come volete. Mi è piaciuto molto comunque"
"Ti sarebbe piaciuto anche andare oltre, a quanto abbiamo visto" disse Samu.
"Sì, sei una potenziale passivella" aggiunsi io.
"Non chiamatemi così. Però sì, ammetto che mentre mi era da dietro un po' il desiderio di provare l'ho avuto, ma non ne sono così sicuro."
"Vedremo. Ma ora andiamo a preparare pranzo, ne parliamo poi." chiusi il discorso io.
Non ne parlammo più per un po' con lui, ma tra noi si. Ci piaceva questa idea di autorità che avevamo preso, non solo su lui ma anche su Francesco, che forse aveva il timore che "scoprissimo" qualcosa su lui e papà.
Accettò il nostro invito e ci raggiunse quel venerdì pomeriggio. Papà venne informato, da noi, della cosa, ma lui non c'era a casa quando lo invitammo.
Ovviamente lui finse come se non fosse successo nulla con papà e che quel giorno gli avesse solo mostrato tutte le novità dell'azienda, cosa per altro vera.
Sebbene fosse più grande di noi e avesse attuato la parte più dell'attivo con lui, quel pomeriggio lo sodomizzammo entrambi come un passivo, sia a livello anale che di bocca, volevamo che fosse sotto il nostro controllo anche lui.
"Ci ricordiamo che guardavi di nascosto nostro padre quando eri operaio qui, puttanella!" gli dissi io spingendo a fondo il pisello nel suo culo.
"Mi va bene anche il figlio, anzi, meglio!" mi disse prima che Samu gli tappasse la bocca.
Sicuramente era un buon versatile, ma noi volevamo usarlo a nostro piacimento quel giorno, doveva essere sotto il nostro controllo.
Non demmo a vedere che stavamo insieme, non ci baciammo né facemmo effusioni Samu ed io in sua presenza, doveva solo credere che lo facessimo insieme con altri.
Ne fu soddisfatto, e anche noi. Quando arrivò alla sera papà ci chiese come fosse andata, tutto eccitato. Ma noi fummo vaghi, dicendo che quello che facevamo con lui era privato. E che la volta successiva avrebbe potuto farselo lui, ma che non avrebbe mai dovuto dirgli nulla di noi.
Tre giorni più tardi, il mattino, proseguimmo con il nostro piano. Katia era a lavoro, lui faceva il pomeriggio, quindi eravamo soli a casa noi tre.
Lui era in salotto che leggeva, io e Samu uscimmo dal bagno dopo una doccia insieme, nudi ed in erezione, avendo cura di farci notare da lui ma senza dirgli nulla.
Andammo nella nostra stanza ed iniziammo ad amoreggiare sul mio letto, ostentando volutamente i nostri gemiti di piacere e facendo sufficiente rumore con il letto mentre Samu me lo sbatteva dentro con energia.
La porta la lasciammo volutamente aperta per metà, e dopo pochi minuti vi si affacciò, ma rimanendo sulla soglia. Stava sorridendo maliziosamente, ma non si mosse.
A fatica tra un colpo e l'altro dissi "Entra, siediti sull'altro letto. Spogliati se vuoi"
"Ma oggi guardi solo" appuntò Samu mentre mi ribaltava mettendomi a missionaria.
Così fece, si spogliò senza mollare di guardarci e si rivelò avere un'erezione già alta.
Iniziò a toccarsi e a segarsi seduto a due metri da noi.
Poco dopo ci ribaltammo di ruoli, Samu si tolse da dentro di me e senza troppe remore iniziai a penetrarlo io nella stessa posizione. Al che lui si alzò e ci venne più vicino, e io dissi "Se vuoi puoi stare lì o sederti su questo letto".
Non se lo fece ripetere, mentre Samu sopra di me si muoveva ritmicamente a cavalcioni mentre mi baciava con passione.
In quel frangente, sovraeccitato lui allungò una mano verso il pisello di Samu che sbatteva su e giù nel suo movimento. Sapendo che l'avrebbe fatto ero preparato e, con uno schiaffo sulla mano, lo spinsi indietro ringhiando "Abbiamo detto che oggi non si tocca. Lui è mio!"
Si scusò abbassando la testa e allontanandosi un po', ma continuò a guardare. Era quello che volevamo, noi decidevamo, lui fa secondo il nostro volere.
Subito dopo il mio schiaffo perse un po' di eccitazione, ma quando di punto in bianco cambiammo nuovamente, io a pancia in giù a 40 cm dal suo pisello e Samu sopra di me, tornò nel pieno dell'erezione. "Segati, ma senza toccarci" gli ordinai.
Non era facile scambiarsi così di ruolo uno dopo l'altro, ma faceva parte del gioco: volevamo che ci vedesse in qualunque modo uno parte dell'altro, e lui solo spettatore.
Terminammo il nostro rapporto in 69, con la testa di Samu vicino a lui e di conseguenza il mio culo aperto a pochi centimetri da lui e dal suo membro.
"Non lo sfiorare, neanche con il tuo coso, allontanati dal suo culo e guarda di non venirci addosso" lo rimproverò Samu mollando un attimo il mio pisello dalla sua bocca, per poi ricominciare con foga.
Lui obbedì e cercò di segarsi più indietro. Un minuto più tardi, a distanza di una manciata di secondi come sempre, venimmo nelle rispettive bocche e, senza ingoiare, ci voltammo scambiandoci i rispettivi semi davanti a lui.
Questo lo fece impazzire ed esplodere sul suo petto, mettendo una mano a riparo per paura di sgarrare dai nostri ordini.
Appena lo vidi schizzare l'ultimo getto gli dissi prontamente "Adesso vai via, vogliamo stare soli a coccolarci" e mi voltai nella stretta di Samu.
"Ok" disse solo, ma era un po' buio in volto quando se ne andò.
Rimanemmo tra di noi per il resto della mattina fino all'ora di pranzo. Lui si rivolse a noi con tono ancora un po' intimorito per chiederci cosa volessimo mangiare, ma entrambi, d'accordo, gli rispondemmo allegramente come se nulla fosse successo, e parlammo animatamente mangiando prima che si recasse a lavoro.
Inizialmente ne fu stupito, ma poi incominciò anche lui a parlarci con tono più normale e si congedò tranquillamente più tardi.
Nella stessa tranquillità ci rivolgemmo a lui nei giorni seguenti, fino al giovedì sera quando tornò da lavoro. Mentre Katia era in cucina a sistemare lo chiamammo in camera nostra e Samu gli chiese notizie di Francesco, se l'avesse sentito. Disse di no, perché non sapeva se avessimo voluto noi due. "Bene il piano funziona perfettamente" pensai.
"Allora adesso gli scrivi davanti a noi per vedervi, la prossima settimana ma ti diremo noi quando potrai. Farai anche altro con lui se vorrai, ma non sarà lui a sverginarti" dissi con decisione sottovoce.
"Cosa....volete farlo voi? Pensavo che non voleste..."
"Vogliamo quando vogliamo noi. Adesso scrivigli che lo desideri ma prima di una settimana ci sono sempre i tuoi figli a casa e non puoi" Ribadì Samu, e così fece. "Buona notte, ci vediamo domani, vai."
L'indomani mattina ci svegliammo, facemmo colazione con tranquillità poi ci denudammo e aspettammo che tornasse dalla stalla.
"Papà, vieni di qua un attimo" urlai dalla stanza. Entrò e ci trovò nudi distesi sul letto come se niente fosse. "Vai a farti una doccia e poi vieni qua. Fai veloce"
Era fantastico quanto ci obbedisse. Ed era anche fantastica la differenza di tono che avevamo in quei momenti rispetto alla vita quotidiana in cui continuavamo a dargli il normale affetto.
Dieci minuti più tardi tornò in stanza in accappatoio. "Levalo. Dato che vuoi fare la passivella ti insegniamo noi a farlo. Forza, vieni su di me" dissi io, sempre in modo autoritario.
Come da accordi nel momento che si coricò iniziai a baciarlo ed accarezzarlo di nuovo dolcemente, e lui si sciolse. Piano piano tutti e tre ci eccitammo e Samu intervenne nelle nostre lingue, prima con la sua, e poi con il pisello che iniziammo a leccare insieme.
In seguito si spostò di fianco a noi, continuando con il nostro bacio a tre, iniziò a lubrificargli il buchetto, ed infilagli un dito per volta a più riprese.
Ebbe i primi sussulti ma nessuno cedette in quello che stava facendo.
Dopo avergli lavorato per bene il buco per qualche minuto si infilò sotto di lui e prese il mio posto, facendo la stessa cosa. Mi misi dietro di lui e continuai a lavorare con il dito prima, e poi lentamente appoggiai il mio pisello in tiro nel mezzo della fessura. "Rilassati papà" gli disse Samu accarezzandolo e baciandolo dolcemente.
Scegliemmo che dovessi essere io a farlo per primo, dato che ce l'avevo più fine del suo.
Delicatamente appoggiai la cappella e spinsi con decisione ma lentamente, finché la sentii tutta dentro.
Urlò di dolore mentre continuavo a spingere lentamente, ma rimase immobile, quasi paralizzato, aveva anche smesso di baciare Samu.
Spinsi fino in fondo, per poi tornare indietro, ed urlò di nuovo lamentandosi del dolore. Gli dicemmo di resistere che sarebbe passato preso.
Continuai lentamente il mio movimento e poco alla volta lo sentii rilassarsi e le sue pareti interne cedere alla tensione, ma i suoi lamenti di dolore continuarono finché andai avanti.
Ad un certo punto mi accorsi che stava piangendo per il dolore e così dissi "Per oggi basta, devi abituarti. Ora succhiaceli un po' così ti rilassi ok?"
Lo fece con particolare voglia, ma senza eccitarsi molto. Ci fece venire in bocca come la scorsa volta e poi, senza chiedere di venire a sua volta, si distese in mezzo a noi abbracciandoci con affetto, e noi ricambiammo. Rimanemmo lì per parecchio tempo senza dirci nulla, poi tornammo alle nostre faccende.
Il pomeriggio mi scrisse da lavoro per chiedermi se fosse normale che sanguinasse quando si puliva e dissi di sì, di non preoccuparsi.
Il mattino seguente stesso iter, tornato dalla stalla si fece la doccia e gli dicemmo di venire da noi.
Tornammo nella stessa posizione e io lo penetrai di nuovo mentre Samu lo teneva e coccolava da sotto. Questa volta entrai più facilmente e, fermandomi qualche volta per non esagerare, ripresi e andai fino alla fine, venendogli dentro.
Il terzo giorno ci invertimmo i ruoli, e fu Samu a stargli sopra.
Con me si era abituato un po', ma il suo era decisamente più spesso del mio, ed urlò nuovamente di dolore all'ingresso, dicendo di fermarsi, ma lui gli disse "Abituati, quello di Francesco è più grosso." e così continuò con non troppo vigore, fermandosi però prima di venire perché non resisteva più. Facevamo gli autoritari ma non volevamo fargli male.
Il quarto giorno andò in stalla molto presto e si fece la doccia che mia madre non era neanche ancora partita. Appena uscita si presentò a noi in automatico, mentre eravamo ancora vestiti "Sei proprio una passiva cazzo, guarda come sei voglioso di prenderlo!" dissi vedendolo nudo sulla porta, mal celando una risata.
In risposta sollevò semplicemente le spalle e si avvicinò al letto.
Ci spogliammo e senza troppe esitazione dopo averlo lubrificato iniziai a penetrarlo. Non ci fu più nessun gemito di dolore, solo di piacere. Dato che si era proposto in quel modo Samu non si mise più sotto di lui, ma gli mise il pisello in bocca e lo fece succhiare mentre io pompavo da dietro, da vera puttanella.
Appena venni dentro di lui feci cenno a Samu che, staccandosi dalla sua bocca prese immediatamente il mio posto, iniziando a stantuffargli il culo dilatato da me e pieno del mio seme.
Mi fece ridere sentire il "ciack-ciack" del movimento di Samu con il mio sperma, ma lo trovai anche eccitante, tanto da indurirmi nuovamente.
Così mi misi davanti a papà che iniziò a leccare e pompare il mio che era appena stato nel suo culo. Aveva un viso un po' più sofferente in quel momento, ma si vedeva che anche se con un po' di dolore stava godendo.
Samu non durò molto dato che era già stato spompinato a dovere prima di metteglielo, e anche lui gli venne dentro.
Quando lui si tolse dal suo culo feci girare papà e in un 69 lo pompai anche io fino a farlo venire, e così fece lui fino alla fine.
Ci distendemmo tutti e tre sul letto e dissi "Credo che tu sia pronto, lunedì pomeriggio fai venire qua Francesco e ti farai scopare come si deve. In meno di una settimana ti sei trasformato in una vera passiva, complimenti."
"Non lo faremo più noi?" ci chiese un po' smarrito e dispiaciuto.
"Forse si, forse no. Ma solo se e quando ne avremo voglia" gli risposi fermamente.
"Grazie per tutto questo, quello che fate per me" ci disse abbracciandoci con affetto per poi uscire dalla stanza.
Come gli avevamo detto di fare, quel lunedì invitò Francesco a casa. Gli dicemmo di usare uno dei nostri letti perché nella stalla non sarebbe stato comodo ed il loro matrimoniale non voleva usarlo, noi ci saremmo nascosti nel magazzino con il Pc guardando tutto tramite la microcamera nascosta.
Quando lo fece entrare in casa e lo diresse verso la nostra stanza, prima che entrasse Francesco disse "Ma perché nella camera dei ragazzi?"
"E tu come lo sai che è la loro camera?" chiese papà ridendo
"Io...immaginavo..." rispose lui paralizzato
"Scommetto che ti sei fatto pure uno di loro" disse con tono duro
"Scusa forse non dovrei..."
"Stai tranquillo. Se l'hai fatto la cosa mi eccita pure, cosa ci hai fatto?"
"Mi hanno scopato, ho fatto il passivo, sono fenomenali come te"
"Sono??" fece il finto scioccato "Tutti e due te li sei fatti? Che porco, tutta la famiglia ahahaha!"
Francesco era imbarazzato ma papà gli mostrò quanto lo eccitasse la cosa e gli disse quanto lo voleva, così si buttarono sul mio letto e iniziarono il nostro film erotico.
In quanto a soft fecero entrambi tutto come la scorsa volta, poi però papà gli disse che lo voleva sentire dentro, che era pronto.
Lui fu un po' timoroso perché aveva paura di fargli male, ma rispose che l'aveva già preso e si era esercitato per lui.
Così anche il ragazzo si sciolse, lubrificato a dovere e indossato il condom, iniziò a penetrarlo. Prima ebbe un movimento dolce, lento, per abituarlo. Anche perché sebbene l'avesse preso anche da Samu, i venti centimenti vigorosi di Francesco si facevano sicuramente sentire.
Quando iniziò a rilassarsi un po' e cambiare i gemiti allora il ragazzo iniziò ad aumentare il ritmo e cambiando spesso posizione, che papà ben accettò.
"Certo che non sarebbe male anche se facesse l'attivo dopo di questo, vero?" chiese Samu.
Concordai a pieno. Eravamo entrambi eccitati e così seguendo il video sul pc facemmo lo stesso anche noi in contemporanea. Dietro di me si muoveva con lo stesso ritmo di Francesco, mentre guardavamo i volti di entrambi in pieno godimento.
Il ragazzo era davvero tenace, sebbene il ritmo di scopata sostenuto, in quel frangente Samu venne dentro di me ed io nella sua bocca prima che Francesco si accasciasse di fianco a mio padre, sfiniti sul nostro letto.
Dopo un minuto in cui riprese fiato, si rigirò sopra papà, lo baciò per qualche minuto poi scendendo verso il basso, prima di prendere il pisello in bocca disse "Magari la prossima volta puoi farmi provare anche lui, se ti va".
Era davvero focoso, ma allo stesso tempo dolce nei modi e non invasivo, sicuramente il meglio per la situazione di papà.
Aspettammo che si congedarono e che lui partisse con la macchina prima di risalire in casa. Quando gli chiedemmo come fosse andata rispose "Lo sapete già se avete guardato tutto, ma è stato fantastico, come con voi ma ancora più passionale."
"Bene, vi rivedrete ma decidiamo noi quando. La prossima volta è nostro. Ah, se vuoi vedere come sei da passivella eccoti qua" disse Samu porgendoli il pc.
"Ci avete registrato?? E se qualcuno lo scopre?" disse allarmato
"Nessuno lo scopre, ma noi lo teniamo. Comunque ci aggiorniamo nei prossimi giorni, quando vorremo. Vatti a lavare perché sai di sesso" gli risposi quasi freddamente.
Qualche sera più tardi lo chiamammo nuovamente nella nostra stanza e Samu gli disse "Domani starai ancora una volta con noi, poi potrai vedere Francesco o chi vuoi ma ogni volta dovrai dircelo. Chiaro?"
"Chiarissimo. Mi piace se mi controllate in realtà, così non esco troppo dai binari.
Il giorno dopo, arrivato da lavoro, si fece la doccia e ci raggiunse in camera, dove ci trovò nei rispettivi letti tranquilli.
Iniziai dicendo "Allora, oggi finisci l'addestramento. Finora hai fatto tutto compreso il passivo, ma hai mai penetrato un culo?"
"No, solo figa, non mi ha mai lasciato nessuna"
"Bene, oggi lo farai e ne proverai con tutti e due. Ma fai piano perché tu hai un cazzone, non siamo abituati, nessuno dei due" ribadì Samu.
Io negli incontri a tre lo prendevo sovente anche da ragazzi parecchio dotati. Samu invece lo faceva solo con chi aveva misure simili alle mie, quindi diceva il vero, ma voleva provare l'esperienza con lui, sapeva che sarebbe stato cauto.
Ci spogliammo e sistemammo sul letto. Il primo fu Samu, si sistemò sopra di me e papà su di lui senza appoggiarsi. Lubrificò per bene e iniziò a spingere lentamente.
Nonostante la cautela Samu strinse i denti soffocando gridi di dolore. Papà si allarmò ma lui disse di continuare, confidando nel mio sostegno affettivo.
Dopo qualche minuto si adattò ed iniziò a provare più piacere con la penetrazione, ma non andò avanti per troppo perché decidemmo di scambiarci i ruoli, con una differenza.
Io mi misi a pancia in giù sotto a papà, ma Samu si mise dietro di lui dicendo "Proverai anche questa nuova esperienza, non ti fermare, fai godere al massimo il mio cucciolo".
Al contrario di Samu quando iniziò a penetrarmi non ebbi nessun dolore, ma provai subito piacere. Sentendo poi che i suoi movimenti erano dettati da come Samu stava scopando lui, mi eccitò ancora di più perché così eravamo di nuovo a pieno i padroni del gioco.
Cambiai posizione, mettendomi a missionaria, così potei vedere a pieno la scena. Papà farciva me mentre Samu farciva lui, allo stesso ritmo.
In realtà avrei anche potuto rivederla perché, a insaputa di papà, stavamo registrando il tutto, era un momento da rivivere perché era epocale, e sarebbe stato l'ultimo del genere.
Nonostante la stimolazione anale aggiuntiva, papà durò comunque molto, ma meno di Samu. Si svuotò rantolando come il grugnito di un maiale dentro di me, mentre dietro di lui il lavoro continuava.
"Non ti muovere, rimani dentro di lui" disse Samu a fatica, mentre ancora per un paio di minuti continuò a sbatterlo sopra di me. Potevo sentire il suo pisello diminuire di volume mentre i colpi di mio fratello facevano continuare il mio godimento. Ma anche papà continuava a godere, nonostante fosse venuto, glielo potevo vedere in volto.
Infine anche Samu venne, gli disse di rimanere fermo mentre io uscivo da sotto di lui, andai dietro di Samu e iniziai a penetrarlo con vigore, mentre il suo membro rimaneva dentro papà.
Non durai molto, venni copiosamente dentro di lui mentre lo baciavo da dietro ed abbracciavo.
Andammo tutti a farci la doccia insieme poi ci rilassammo in sala senza vestirci guardando un film insieme, da buona famiglia.
Da quel giorno in avanti la vita sessuale di papà rimase separata dalla nostra, a parte qualche raro caso in cui in particolari momenti di magra gli chiedemmo di farlo con noi. Ma solo quando lo decidevamo noi. Le prime volte fu lui a chiederlo ma glielo negammo sempre.
Fu totalmente di parola: ogni volta che gli si proponeva un incontro ci informava e chiedeva prima, ma non erano così frequenti.
Addirittura un giorno incontrò un uomo ad un convegno di lavoro in un'altra regione. Prima di andarci a letto o farci qualunque cosa mi chiamò per chiedere il permesso, e la cosa mi rallegrò molto.
Non era più tanto per il fatto del controllo, ormai era sorpassato, ma per il fatto che non voleva sgarrare troppo e confidava in noi.
Con Francesco ci vedemmo diverse volte, era davvero un bravo ragazzo, tanto da arrivare poi a dirgli la verità su di noi due, e anche che sapevamo degli incontri che aveva avuto con nostro padre. All'inizio ne fu traumatizzato, ma poi ci raccontò tutto senza remore.
Non gli dicemmo mai che fummo noi i "ragazzi giovani" che l'avevano istruito prima dei loro incontri, ma secondo me se n'era fatto un'idea.
Da quelle vicende ormai sono passati 8 anni, siamo all'alba dei trenta ed il mio amore ed io siamo ancora sempre insieme, ci siamo trasferiti di regione e viviamo insieme.
Le nostre esperienze esterne continuano, ma la vita di coppia prosegue al meglio. In fondo abbiamo un legame maggiore rispetto ad altri, e mai potrà cambiare.

Grazie a tutti per aver letto fin qui ed essere giunti alla fine di questa interminabile storia.
Un grande saluto dai vostri Dadò e Samu, e anche dal vostro vecchio Kainman!
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