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Gay & Bisex

Una nuova avventura nel Parking, la seconda


di martinobisex
22.05.2012    |    3.318    |    0 9.8
"Nel frattempo vidi che anche il ragazzo fuori dal finestrino stava godendo, poi si allontanò, salendo sulla sua auto..."
Allora questa volta devo raccontarne quello che mi è successo proprio ieri sera. Ieri sera mi sono recato nuovamente nel parcheggio dove vado di solito e dove avevo trovato quel ragazzo l’altra volta.
Pioveva a dirotto, e non si poteva girare come si voleva vista la tanta acqua che scendeva, quindi mi fermai in un punto abbastanza semibuio del parcheggio, mi tolsi calzoni e slip e mi infilai le autoreggenti che mi ero portato, che in sostanza avevo fregato a mia moglie, tanto lei non le voleva più mettere perché gli scendevano, non reggeva più il silicone.
Restai un po’ lì a guardare il movimento delle auto che giravano, sperando, che in fondo, che arrivasse ancora il ragazzo dell’altra volta. Ma niente, ad un certo punto cominciò a diminuire la pioggia e due auto erano ferme in due punti diversi del parcheggio, uno risultava un po’ dietro alla mia auto e l’altra dalla parte opposta del parcheggio, ma credo che ha lì, poteva vedere poco. Cominciò intanto, a salirmi la mia consueta voglia di esibizionismo, e decisi di aprire la portiera e restare con una gamba fuori, e una dentro. Sicuramente quello dell’auto dietro alla mia, anche se un po’ distante, vedeva che avevo delle calze di nylon, cosi che per assicurarsene avviò l’auto, accese le luci e si avviò passandomi di fianco, logicamente nel passare vide sicuramente che avevo delle calze autoreggenti e probabilmente anche che ero senza slip. Fece il giro del parcheggio, e si fermò nuovamente dietro di me, ma un pochino più distante. A questo punto decisi di scendere dall’auto, e farmi un giretto attorno alla mia auto, ma non appena tentai di scendere, arrivò un’altra auto quindi dovetti risalire, e chiudere la portiera, meglio non farsi vedere in quel modo, avrebbe potuto fermarsi anche lui, e sarebbero stati già troppi per poi poter scendere com’ero e giocare all’esibizionismo. Non appena se ne andò, aprii la porta e scesi andando ad aprire il baule dell’auto, fingendo di prendere l’ombrello. Logicamente così facendo, feci bella mostra del mio posteriore, anche se avevo una maglietta abbastanza lunga per farmi un po’ da minigonna, ci misi un po’ prima di trovare quello che cercavo. Trovato l’ombrello, mi girai per vedere cosa stesse facendo quello sull’auto, e vidi che era tranquillo sulla sua auto che guardava, io cominciavo già ad eccitarmi, la situazione si stava creando lentamente, poi guardai verso l’altra auto, ma quello proprio non poteva vedere bene aveva tutti i finestrini appannati, quindi invece di salire subito sull’auto, visto che stava piovendo proprio poco e aveva quasi smesso, misi l’ombrello sul sedile posteriore, e chiusa la portiera, mi ci appoggiai, con l’uccello in mano, già bello in tensione e me lo accarezzavo. A questo punto quello dietro accese l’auto, e fece per avvicinarsi, salii subito in auto, non volevo subito un contatto, volevo prima fare solo un po’ di esibizionismo. Infatti mi passò di fianco rallentando, guardandomi, ma non si fermò, proseguì e fece il giro del parcheggio un’altra volta, ma questa volta parcheggiando in un altro punto, ma sempre in posizione di potermi vedere bene. Io scesi di nuovo dall’auto, e mi misi a camminare attorno alla mia auto e qualche volta anche abbassandomi mostrandogli ancora il mio dietro e ogni tanto girandomi, con l’uccello in mano, facendo il movimento di masturbarmi, ma andavo molto lento. A quel punto mi resi conto che quello dell’altra auto, proprio non si era ancora accorto di niente, aveva sempre i finestrini appannati, ma sentivo la voglia che anche lui mi vedesse, io ero già molto eccitato, e avevo proprio voglia di mostrarmi così, già uno che mi guardava c’era, ora volevo che anche l’altro mi vedesse, ma per farlo dovevo attraversare il parcheggio, ma rischiavo che a metà parcheggio l’altro partisse con l’auto, così da non potermi dare il tempo di farlo. Presi coraggio e partii lentamente e attraversando il parcheggio, arrivai proprio dietro l’auto e poi gli passai di fianco dal lato passeggero, a quel punto si girò e mi vide, mi eccitò un casino quell’istante, ma non fece niente, se non quello di pulire il vetro. Quindi eccitato dal fatto che mi aveva visto, mi allontanai avvicinandomi di nuovo alla mia auto, e dovetti subito salire, perché stava arrivando un’altra auto, volevo evitare che anche questo mi vedesse, mi bastava già eccitarmi alla presenza di due, infatti quest’auto come tanti altri fanno, fece il giro del parcheggio, rallentando di fianco alle auto parcheggiate, rallentò anche di fianco a me, ma andò via subito. Come se ne andò, aprii subito la portiera per scendere di nuovo, a questo punto quello dell’auto a cui mi ero avvicinato a piedi, avviò l’auto e facendo il giro anche lui, mi passò di fianco, ma non chiusi la portiera, rimasi lì seduto con l’uccello in mano; pensavo si fermasse, invece rallentò solamente ed andò a mettersi in un punto anche lui dove mi potesse vedere meglio. Ero troppo eccitato a questo punto, avevo due spettatori, e sicuramente presto o tardi, uno si sarebbe avvicinato a dirmi qualcosa, quindi scesi di nuovo dall’auto e aprendo la portiera dietro mi misi nuovamente con il mio posteriore in vista, anche se era semibuio si vedeva bene, perché filtravano le luci dei lampioni. Rimasi lì per un attimo facendo finta di cercare qualcosa sul sedile, ma ad un certo punto, sentii una mano dietro che mi accarezzava il dietro, era bastato distrarmi un attimo, per non accorgermi che uno era sceso dall’auto e si era avvicinato, anche perché in quella posizione non potevo vedere le auto, in quanto abbassato. A quel tocco, feci un balzo avanti, un po’ per la sorpresa e un po’ perché non sapevo chi fosse. Mi girai, e subito quello mi chiese se ero gay, io gli risposi: “no, non sono gay, sono bisex, ma mi piace esibirmi così, ma non ho mai avuto rapporti con altri uomini, e non so se riuscirei ad averne, al momento mi eccito solo così”, non calcolavo l’incontro con l’altro ragazzo come un rapporto, e non volevo nemmeno dirglielo, lui sorpreso da questa mia affermazione, mi disse: “allora non fai niente? Visto che giravi così pensavo che cercavi di fare sesso, ma comunque se ti piace farti guardare da un uomo, dovrebbe anche piacerti fare qualcosa”, comunque fosse, io ero molto eccitato dalla sua vicinanza, e al pensiero che l’altro stesse guardando la scena e magari mangiarsi le mani per non aver fatto lui la prima mossa, gli risposi dicendogli, “guarda sinceramente sono eccitato un casino, ma non so proprio cosa fare, dietro sicuramente al momento non ci penso proprio, devo dire la verità sono anche un po’ teso per la situazione, anche perché non ho mai fatto niente”; a questo punto lui ci pensò un attimo, poi mi disse, “se vuoi sali sulla mia auto, parliamo un po’, e poi se ti va facciamo qualcosa altrimenti ci salutiamo e speriamo in un prossimo incontro più deciso, tranquillo non ti obbligo a fare niente, sarai tu a decidere se vuoi fare qualcosa”, la proposta mi eccitò ancora di più, avevo voglia proprio di salire in auto con lui e vedere come sarebbe andata a finire, allora gli risposi, “Okay, dai salgo sulla tua auto, ma andiamo li dietro dove è più scuro, e mi prendo almeno i pantaloni dall’auto, nel caso dovesse arrivare qualcuno, comunque non ti garantisco niente”.
Lui accettò anche così e mi disse, “non c’è problema, al massimo ci facciamo un’amicizia”, andai sulla mia auto, presi i pantaloni e due profilattici che mi ero portato, si sa mai, mettendoli nella tasca dei pantaloni, lui intanto andò a prendere la sua auto, e si avvicinò alla mia, mi resi conto che era quello che non aveva visto niente all’inizio, ma non mi interessava la situazione era sempre più stimolante ed eccitante, aprii la portiera e salii sulla sua auto, era una bell’auto, grossa e comoda, non dico l’auto per ovvi motivi. Salendo appoggiai i pantaloni sul sedile posteriore, e trovandomi di nuovo mezzo nudo di fianco ad un altro uomo, cominciavo a non capire più niente, ero tremolante dalla voglia di fare qualcosa, ma non sapevo cosa, partì ed andò a mettersi nel punto più buio del parcheggio, ma solo che nell’avviarci, mi resi conto che anche lui era senza pantaloni ed era con l’uccello in mano già duro, e devo dire un signor uccello duro e abbondante, a quella vista rimasi sorpreso, ma ancora più stimolato. Lui accorgendosi della mia sorpresa, mi disse: “ visto che eri mezzo nudo te, ho deciso di mettermi così anch’io per farti sentire più a tuo agio, non mi sembrava giusto te nudo e io vestito”, risi e gli dissi: “si hai fatto bene, anche se non me l’aspettavo”.
Una volta fermata l’auto, cominciammo a parlare di come avevo scoperto questo mio piacere ad esibirmi nudo, del fatto che ero sposato, e facendomi anche i complimenti di come mi stavano le calze autoreggenti, mi disse anche che si era eccitato un casino quando si era accorto che ero di fianco alla sua auto, mezzo nudo e che gli piacevano un casino le calze autoreggenti, parlammo per un po’, ma eravamo entrambi eccitati, e con l’uccello in mano bello duro. Mi accorsi anche che il tipo dell’altra auto, non se ne era ancora andato, era sempre fermo in quel punto sulla sua auto. Ma ormai non mi interessava più, io ero già in auto con un altro, e sempre più eccitato, comunque questo aveva quasi 37 anni ed era anche un bel ragazzo a cui piaceva tenersi bene, diciamo che era stato anche questo a convincermi a salire sulla sua auto, carino, simpatico, gentile, rispettoso e pulito, queste le prime impressioni che avevo avuto.
Ormai era da un po’ che parlavamo, ma saliva quella voglia di fare qualcosa, decisi allora di allungare la mano su quell’uccello da favola, glielo presi in mano e cominciai a muovere la mano accarezzandoglielo, una sensazione che mi fece venire i brividi, ma brividi di piacere, sentivo il mio uccello nello stesso istante che stava scoppiando, l’eccitazione era troppa, tanto che mi lasciai andare e mi abbassai fino a fargli un pompino, la prima volta che prendevo un’iniziativa di questo tipo, lui non se l’aspettava di certo che mi sarei abbassato, lo pompai un po’ e glielo leccavo lentamente, mentre con la mano gli accarezzavo le palle, abbassò un pochino il ribaltabile e per agevolarmi il movimento abbassandomi un pochino anche il mio. Dopo un po’ di leccare e succhiare su e giù, mi alzai un attimo come per prendere fiato, ma subito si abbassò lui, fu come accendere un fiammifero, ero al massimo dell’eccitazione solo che cominciando a leccarmelo e succhiarmelo, con una mano andò sotto le palle accarezzandomi, ero troppo stimolato e ad un certo punto sentii che con un dito stava andando verso il mio ano, ero ormai andato, troppo fuori di testa dall’eccitazione che non lo fermai, lo lasciai fare. Non infilò il dito, ma continuava a stuzzicarmi strofinando il dito proprio sul buco, sentivo una certa vibrazione dietro, quasi da avere voglia di sentire qualcosa entrare, era la prima volta che provavo una sensazione del genere, e tra lo stuzzicarmi dietro e la pompa che mi stava facendo a quel punto mi sarei lasciato fare di tutto, oltretutto ad un certo punto mi scappò lo sguardo verso il finestrino dell’auto e vidi che l’altro era fuori che ci guardava, masturbandosi. La mia reazione, fu solo quella di lasciarmi fare ancora di più, fino che quando gli dissi “infila quel dito, voglio sentirlo dentro, è la prima volta, ma sento che mi sta già piacendo”, non se lo fece ripetere due volte, e subito sentii quel dito entrare, una sensazione strabiliante, una nuova scossa che sentivo dentro di me. Solo che essendo all’estremo dell’eccitazione, stavo già per venire, quindi glielo dissi subito, “guarda che sto venendo”, ma lui non si fermò, continuò con il pompino, fino a venirgli in bocca e continuò ancora ingoiando tutto il mio sperma, a questo punto gli dissi “ormai io sono venuto, ti faccio io una pompa e ti faccio venire, ma ti prego non venirmi in bocca non so come potrei reagire” ma lui mi rispose, “sento che non ti si sta smollando, sta tenendo ancora duro, ti andrebbe di infilarmelo dietro?” non sapevo cosa fare poi gli risposi, “senti però mi metto il preservativo, se non ti dispiace”, lui acconsentì, e non appena infilato il preservativo, mi abbassò del tutto il ribaltabile e mi saltò sopra a cavallo, e si infilò il mio uccello dentro, e cominciò a cavalcare su e giù, il mio uccello era ancora bello duro e sentivo bene il movimento, nel frattempo lui si stava anche masturbando, ero ancora molto eccitato, oltretutto vedendo anche l’altro che era di fuori che continuava a masturbarsi mentre ci guardava, mi veniva quasi voglia di farlo salire anche lui, ma non osavo proprio, mi bastava uno. Dopo un po’ sentii che il suo buco tendeva a stringersi, stava per venire anche lui, cosa che mi fece venire un’altra volta, lui prese al volo un fazzoletto per non venirmi addosso, e si tolse dal mio uccello, infatti ero venuto un’altra volta, la situazione che si era creata era stata troppo esilarante, la prima volta un dito dietro che mi aveva provocato un immenso piacere, la prima volta che infilavo il mio uccello ad un uomo, e nello stesso tempo quello fuori che si masturbava osservandoci, quello che a me piaceva, era anche farmi guardare, essendo pure esibizionista. Alla fine mi tolsi il preservativo, lo annodai e lo misi in un fazzoletto di carta che avevo usato per pulirmi un pò, per poi buttarlo nel bidone appena fossi sceso. Nel frattempo vidi che anche il ragazzo fuori dal finestrino stava godendo, poi si allontanò, salendo sulla sua auto. Rimasi un attimo sull’auto, per riprendermi un po’ dalla goduria che avevo provato, senza parlare molto, se non che mi ero eccitato veramente troppo. Lui nel frattempo, mi chiese se volevo il numero di telefono, per informarlo quando sarei tornato ancora in quel parcheggio, ma gli dissi che preferivo di no, preferivo le sorprese, come era successo in questa serata. A questo punto ci salutammo e scesi dall’auto, senza aspettare che mi accompagnasse alla mia auto, ma senza rendermi conto che ero ancora mezzo nudo e che c’era ancora l’altro in giro, anche se la mia auto non era distante, erano solo una decina di metri. Lui partì e se ne andò, non appena arrivai vicino alla mia auto, l’altro mi si avvicinò chiedendomi se sarei tornato ancora da quelle parti, e che lo avevo eccitato un casino e che gli sarebbe piaciuto rivedermi camminare e gironzolare nel parcheggio, come in questa serata e fare qualcosa dopo, gli risposi dicendogli che negli weekend ogni tanto ci sarei andato, ma non potevo digli quando, in quanto non potevo saperlo, ma gli diedi il mio indirizzo e-mail, dicendogli di restare in contatto, che se mi fosse capitato di andare ancora lo avrei informato, ma che avrei preferito rincontrarci per caso, mi salutò e se ne andò anche lui. Intanto io mi ricomposi, aspettai un attimo prima di ripartire, ripensando a tutto quello che era successo e alla fine me ne andai super soddisfatto. Ora resto solo in attesa di provare qualche nuova emozione, ma logicamente come già detto mi piace il presupposto dell’improvvisazione e non della cosa programmata. Sono ancora eccitato al pensarci….e nello scriverlo.
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