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Gay & Bisex

quando il cazzo chiama!......


di LoQuiero
26.11.2021    |    4.522    |    6 10.1
"Ha molta pazienza e si rende disponibile anche solo per vedersi, senza fretta, quel che succede succede..."
Dario(nome di fantasia), l’ho conosciuto in chat. 51 anni, scapolo, io 56 sposato.
Desideravo da tanto tempo provare un’esperienza con un uomo, ma prima di ora avevo avuto solo alcune fugaci toccatine con dei miei amici, all’età di 16-17 anni.
Dario mi colpisce fin da subito, sembra diverso da quelli conosciuti in chat fino ad ora. Non chiede subito di vederci dal vivo, vuole che ci conosciamo, tramite i nostri commenti, le nostre esperienze, sensazioni.
Tutto questo per un periodo di circa una settimana, poi una sera mi chiede se ho skipe, rispondo positivamente, facendosi coraggio mi chiede se i nostri colloqui potevano trasferirsi su questo strumento di comunicazione. Normalmente sono restio a farmi vedere in viso, ma con lui sento di potermi fidare. Così, ci conosciamo in cam.
Un uomo distinto, modi gentili, voce suadente e calma. Parliamo un po’ e anche se detto in chat gli ripeto cosa vorrei provare, e che prima d’ora non ho mai fatto nulla.
Ha molta pazienza e si rende disponibile anche solo per vedersi, senza fretta, quel che succede succede.
Temporeggio ancora. Nel frattempo continuiamo a vederci in cam, ma sta volta ci conosciamo meglio mettendoci fisicamente a nudo. Lui è un bell’uomo,capelli brizzolati e un fisico di tutto rispetto. Il suo cazzo non troppo lungo, e bello tozzo con una forma molto invitante. L’incontro in cam è stato molto coinvolgente da presupporre una bella intesa.
Passano i giorni e ci sentiamo in cam ma senza mai concludere.
Probabilmente la paura di questa cosa nuova mi frena. Dario comprende la situazione e non mi fa fretta, anzi, tutt’altro.
Una sera, dopo una bevuta con gli amici, verso mezzanotte e mezza accendo il pc e apro skype. Dario è on line.
Il sangue mi ribolle dentro, complice anche una la leggera ebrezza alcolica, e il fatto che ormai è un po’ che ci sentiamo, sento che potrebbe essere la sera giusta.
Lo saluto:
Guardo lo schermo in attesa di una sua risposta. Sento le mani diventare fredde e inizio a tremare. Nella mia mente si mischiavano due desideri: che lui mi rispondesse, ma contemporaneamente che ignorasse il mio messaggio. Vedo comparire sulla finestra della chat “Dario sta scrivendo…”.
E’ fatta… ci accodiamo su ora e luogo. Non ci posso credere, tremo dall’emozione e dalla sensazione che le cose sarebbero cambiate, non so in che senso.
Ho specificato a Dario che all’appuntamento non sarei mancato, anche per una questione di rispetto, però non garantivo nulla sul fatto che mi sarei concesso oppure no.
Come al solito lui mi ha tranquillizzato: “Fai quello che ti senti, nulla di più. Se non succede niente, pace, facciamo 4 chiacchiere poi tutti a nanna!”.
Sono in strada che aspetto. “Dovrebbe essere già quì” dico tra me e me… così comincio ad andare avanti e indietro per la via in attesa. Vedo il suo suv che mi aveva descritto, passare davanti a me, e riconosco Dario alla guida ma lui non mi vede… Penso: “Ecco, ora se ne va e penserà che non ho avuto il coraggio di presentarmi all’appuntamento!”.
Vedo il suv sparire dietro l’angolo della strada. Paziento un minuto e lo vedo tornare indietro, questa volta mi riconosce.
Accosta e mi fa salire.
– “Ciao!”, esordisco
– “Ciao, finalmente!” risponde Dario.
Dopo le classiche parole di rito, dobbiamo decidere dove andare. Gli dico di salire per una stradina collinare, luogo di incontri conosciuto nella mia zona.
Dopo aver scartato un paio di piazzole già occupate da giovani amanti, troviamo la nostra.
– “Sei agitato?” mi chiede
– “Un pochino… ma sono deciso.
Mi appoggia delicatamente la mano sulla gamba, così, anche io appoggio la mano sulla sua gamba cominciamo ad accarezzarci… le sue mani arrivano sul mio pacco, coperto da un paio di jeans. Anche la mia mano arriva sul suo. Indossa una tuta e niente biancheria. Si vede che è più esperto di me in queste cose!
Ecco, per la prima volta sto toccando il cazzo ad un uomo, e lo sento diventare sempre più duro sotto le mie carezze. Anche il mio comincia a diventare duro. I jeans cominciano a starmi stretti.
Lui se ne accorge e mi slaccia la cintura, mi abbassa i pantaloni e gli slip. Vedo la mano di un uomo che gioca con il mio arnese già molto eccitato.
Mi decido anche io ad infilare la mia mano sotto la tuta e noto che non indossa biancheria… sto stringendo un cazzo, duro, con la punta già umida.
Io e un altro uomo ci stiamo masturbando a vicenda, di notte, in un bosco… Non so descrivere le emozioni che provo, ma mi piace.
Lui mi chiede:
– “Ti piace? Va tutto bene?”
L’unica parola che sono riuscito a dire è stata: “Molto…” la mia voce era bassa, ma il tono morbido permeato dal piacere.
Ci seghiamo per un momento. Poi lui mi chiede: “So che sei passivo, ma te lo faresti succhiare?”, io rispondo di si, così vedo la sua faccia che si avvicina al mio membro duro come la roccia.
Come appoggia le sue labbra e la lingua alla cappella, mi sembra di esplodere inizia un pompino fantastico che dura qualche minuto, poi gli dico di smettere. Non è che mi da fastidio, ma stavo per venire, e non volevo finisse subito!
Mi scuso, e lui risponde “Nessun problema figurati” sorridendo.
Ora lo sto segando solo io e lo vedo che si sta godendo la sega. Comincio a baciargli i capezzoli, poi piano scendo, gli bacio la pancia mentre lo sto segando. Giro lo sguardo ed ecco che ho il suo cazzo a 10 cm dalla faccia, ne sento persino l’odore… inebriante. Non l’ho mai preso in bocca. Sento che lui lo desidera, ma non calca la mano.
Mentre lo sto segando lo guardo negli occhi, il mio sguardo credo che sia stato visibilmente in preda all’eccitazione. Lui mi guarda.
Ero ancora indeciso, ma penso “Beh, o adesso o mai più”.
Così, sempre guardandolo negli occhi mentre lo segavo, gli dico: “Ti piacerebbe essere il primo uomo a cui faccio un pompino?”
Non so come mai mi siano uscite queste parole.
Vedo i suoi occhi illuminarsi e un sorriso comparirgli sul viso. Prima il sorriso dolce, poi il sorriso diventa luminoso di eccitazione. Li ho visto una trasformazione nel suo sguardo, da tenero e paziente, a porco. Non volgare, sempre tranquillo ma porco.
Mi guarda e mi dice: “Oh si, prendilo in bocca dai… non vedevo l’ora.”
Nel sentire queste parole, un brivido caldo mi corre lungo la spina dorsale, e la mia bocca ha cominciato a salivare.
Avvicino la mia faccia al suo cazzo, la mia mano si sposta sulle palle e le massaggia piano, “Speriamo di farlo bene” penso tra me e me.
Prima bacio la punta, poi tiro fuori la lingua e la passo sulla cappella inumidendola. L’odore del cazzo ora è più forte, e mi da alla testa…
Apro la bocca e accolgo la sua cappella, grossa, calda. Ora ne sento anche il suo buonissimo sapore.
Continuo a pompare, all’inizio molto lentamente, ma man mano l’eccitazione mi sale ancora di più. Sentire il suo cazzo in bocca è una sensazione che mi piace!
Mentre lo spompino lo guardo in faccia, e lo vedo completamente abbandonato, testa china all’indietro e occhi chiusi, con un sorriso di estasi stampato in volto.
Lo sento mugugnare “Oh si cazzo…”, “Hmmm…”, “Cazzo sai che sei proprio brava!”. Si, ha detto esattamente “BRAVA”. La cosa mi ha eccitato ancora di più, lasciavo scivolare il suo cazzo più in profondità che potevo.
Con una mano mi prende la testa e l’altra l’appoggia sul mio culo nudo. Lo accarezza un po’, poi va in cerca del buchino. Io non ci bado più di tanto, sono completamente rapito ad assaggiare il suo cazzo, a sentirne la forma nella mia bocca, il suo sapore… insomma, a godermi il pompino che gli stavo facendo.
Poi sento che il suo dito si fa sempre più insistente, finché non mi penetra appena appena. Poi, lo stesso dito lo porta alla mia bocca che per un istante accoglie sia il suo cazzo che il suo dito.
Successivamente riporta il dito sul mio buchino, ma stavolta il dito è lubrificato dalla mia saliva, così, penetra molto meglio.
La sensazione è un misto piacere e dolore. Non fa malissimo, ma giuro che un’ora prima non mi sarei di certo aspettato di trovarmi con un cazzo in bocca e un dito in culo.
Giochiamo un po’ in questa posizione. Sento Dario che mugugna ancora di piacere: “mmmm, fantastico”, “senti che bel buchino stretto che hai”, “la tua bocca è così calda e umida”.
In realtà, anche io mugugno di piacere, ma non ho realizzato subito che lo stavo facendo. Erano gemiti di piacere involontari i miei. Me ne sono reso conto quando lui ha esclamato “Vedo che ti piace anche a te!”.
Dopo poco mi dice: “Non ce la faccio più, io devo venire.”. Essendo la prima volta, non mi faccio venire in bocca, ma continuo con due mani, una sulle palle e una che sega l’asta.
I suoi schizzi gli arrivano fino al suo ventre, e li sento sulle mie mani, caldissimi. Poi arriva anche l’odore di sborra. Non ci credo, ho fatto venire un uomo. 4 o 5 schizzi molto abbondanti. Non riesco a smettere di segarlo anche perché ad ogni mio tocco lo sento ansimare e dimenarsi a scatti. Lo tengo in mano fino a quando non diventa molle. Il mio pollice però gioca ancora con la sua cappella piena di seme caldo e profumato.
Stacco le mani da suo pene ormai completamente a riposo, guardo gli schizzi su di lui, e sulle mie mani.
Ci ripuliamo e ci ricomponiamo.
“Wow… ah… ti è piaciuto?” mi dice esausto.
Io rispondo “Mi è piaciuto tantissimo” rispondo. “e a te?”. Mi guarda e mi dice: “ahaha, non si vede? mi hai spompato come si deve.”.
Subito dopo mi chiede: “Bene, è il tuo turno ora” e rimette le mani sul mio pacco, che nel frattempo aveva perso una quantità di liquido impressionante, sembrava che fossi venuto anche io!
Io lo guardo e gli dico: “No, scusa… per questa volta preferisco di no.”.
Mi piaceva l’idea di aver soddisfatto un uomo, senza riavere piacere in cambio. Forse è nella mia natura un po’ altruista.
Mi rivesto, mentre lui mi guarda. Poi mi riaccompagna a casa.
Ci salutiamo e ci ripromettiamo di ripetere l’incontro al più presto sempre su questo modello, pompini e seghe
Con Dario ci siamo detti che non andavamo oltre pompini e seghe, ma quella notte non riuscii a dormire pensando a tanti segnali che non avevo colto ai tempi delle superiori, battute, palpatine, strofinii adesso era tutto chiaro! E lo confesso: quei miei comportamenti di allora avevano provocato in me le prime fantasie omosessuali, mi ero segato molte volte pensando ad un uomo che mi afferrava da dietro, io che non volevo, Lui che mi teneva fermo mentre infilava contro la mia volontà il suo cazzo dentro di me. provando più volte ad infilarmi un dito nel culo e le volte successive in cui provai a titillarmi infilandomi qualche oggetto di piccole dimensioni mentre mi masturbavo.
E adesso che queste mie fantasie potevano avverarsi pensavo a lui , ero li in casa sua, ero la sua preda, lui voleva farsi il mio culo e al pensiero il cazzo mi diventava duro come il marmo.
Mi eccitai nuovamente, tentai di scopare mia moglie ma con risultati pessimi
Decisi quindi di andare in bagno a farmi una sega in modo da scaricare un po’ l’eccitazione, il problema era che anche in quel momento invece di pensare a una bella figa non facevo che immaginare il suo cazzo che spuntava da dentro il water per infilarsi dentro di me. Decisi di lasciarmi andare e mi feci quella sega magnifica pensando a lui che mi inculava senza pietà……. continua
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