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Il compleanno di mio nipote pt.4


di ScrittoreAcerbo
18.04.2024    |    6.033    |    6 9.9
"Alzò una gamba e gli si mise a cavallo facendo combaciare la parte bagnata del suo slip con la pozza dei miei pantaloni..."
Anna mi aveva appena mandato un video.
Non mi servì aprire la chat per capire che non sarebbe stato una cosa da vedere in pubblico ma volevo vederlo a tutti i costi. Cosa potevo fare?

Scartai subito l’ipotesi di aspettare e di vederlo con calma a casa.
Dovevo trovare un posto dove vederlo e dove avrei potuto portare qualcosa per metterci dentro le cuffie senza sembrare sospetto.
In bagno? No, c’era la solita coda infernale. Aspettare che mia madre andasse a farsi una nuotata? Neanche, perché intorno all’ombrellone era piano di gente.
Ebbi un’illuminazione: gli stanzini per cambiarsi!

Cercai una scusa per andarci.
Decisi di andare a fare un bagno in modo da poter dire di voler cambiare il costume per la salsedine.
Prima di mettere in atto il mio piano, decisi di dare un’occhiata all’anteprima del video.

Mi ci volle una mezza occhiata per avere un masso nei pantaloni.
Nell’anteprima c’era Anna a cavalcioni su un cuscino a bocca aperta che ansimava.

Non potevo rimanere in quello stato. Corsi subito in acqua senza dire nulla, in modo che mia madre non potesse accorgersi della bozza che solcava il mio costume.
Mi tuffai in acqua e feci qualche bracciata. Il freddo dell’acqua mi aiutò a mandare giù quell’obelisco che avevo in mezzo alle gambe.

Mentre nuotavo pensavo a quanto potesse essere troia mia sorella. Mandarmi un video in cui ansimava, mentre ero di fianco a mia madre e in mezzo a tutte quelle persone.
A quel pensiero, sentì il sangue affluire verso il basso e decisi di pensare ad altro.

5 minuti a nuotare e decisi di uscire. Percorsi la spiaggia e, una volta arrivato allo sdraio, decisi di mettere in atto il mio piano.
“Mamma mi sa che tra un po’ mi cambio che l’acqua era gelida e sai che anche la salsedine mi da fastidio”.
Fui subito interrotto.
“Prendi tutto e andiamo a casa”.
Il tono della voce di mia madre fu rude, fermo. Lo sguardo era quello di una donna incazzata nera.
Iniziò a prendere la roba e io feci altrettanto.
Non capivo quello che stava succedendo.

Ci incamminammo verso casa.
“Mamma ma cosa é successo?”.
Non rispose.
“Oh, ma mi rispondi?”.
Lei continuava a camminare senza degnarmi di una parola.

Arrivammo a casa e citofonò.
“Siete già arrivati?”.
“Si, apri”.
Salimmo in casa.
Mia madre sbatté subito la porta.
“Andate entrambi nella camera dei bambini, vi raggiungo subito”.
La accontentammo.

“Luca ma che è successo?”.
“Non ne ho idea, sono uscito dall’acqua e lei era incazzata nera”.
Mia madre ci interruppe entrando con una sedia che posizionò in mezzo si nostri letti.
“Mettetevi uno per letto”.
Eseguimmo.

“Non vi bastava quello che avete fatto al compleanno di Gianni, state continuando!”.
Sia io che Anna rimanemmo a bocca aperta.
Possibile che sapesse tutto?
“Scusa Cinzia ma cosa sarebbe successo al compleanno di Gianni?”.
“Pensi che non sappia del bacio? O che avete combinato qualcosa nella stanza dei bambini a casa tua? Pensi davvero che nessuno in quel lasso di tempo così lungo sia salito in casa?”.

Il panico si impossessò di noi. Eravamo stati beccati.
“Beh cari miei vi è andata bene, a salire sono stata io e ho finito per farvi da palo”.
Rimanemmo attoniti.
“Giustamente dopo quello che è successo non vi siete fermati. Le notavo le occhiate che vi mandavate! Ho sentito il casino che ha fatto Luca stanotte! Ma arrivare a questo..”.
Dicendo ciò tirò fuori il mio telefono aperto sulla chat con Anna.
In primo piano c’era il video che mi aveva mandato.

Anna mi guardò con gli occhi spalancati.
“Cosa ci fai con il mio telefono? Come lo hai sbloccato?”.
“Idiota, scappando in acqua per farti scendere l’erezione, hai lasciato il telefono sbloccato sullo sdraio”.
Rimasi a bocca aperta. Ero così eccitato da fare una cazzata simile?
Probabilmente avevo rovinato tutto.

“Ora sapete cosa facciamo? Ci mettiamo qui e lo guardiamo tutti insieme. Vediamo un po’ come vi sentite a guardare sta porcata con me”.
Detto ciò collegò il telefono alla tv e si sedette sulla sedia in mezzo a noi.
Io e Anna non provammo neanche a controbattere. Quando mi girai verso di lei, mi fulminò con uno sguardo furente che non aveva nulla a che fare con gli sguardi di quei giorni.

Mamma fece partire il video.
In primo piano c’era Anna vestita solo con una maglietta lunga (quella che aveva addosso in quel momento) che sistemava il telefono.
“Fratellino ora ti faccio vedere cosa ho trovato frugando nel tuo armadio”.
Detto ciò, andò davanti al suo letto, ancora in disordine, e mostrò i miei pantaloncini e le mie mutande zuppe di sperma.
Le annusò immergendo la faccia dentro esse.
“Mmmm adoro questo profumo”.

Io ero fisso sul televisore. Nonostante la situazione, mi si creò un’erezione incredibile e, come se il mio corpo si muovesse con una volontà propria, misi la mano sul costume e iniziai a massaggiarla.
Il video continuò con Anna che leccava le macchie delle mie mutande.

“Mmm che buon sapore”.
Mentre lo diceva, alzò leggermente la maglietta mostrandoci che sotto indossava la parte inferiore del costume che avevo riempito la sera prima.

Il mio sguardo passò dal televisore ad Anna.
Quando mi girai, notai che lo sguardo di mia sorella non era sul monitor ma era fisso sulla mia mano e sulla mia erezione.
Era uno sguardo famelico, di una bestia che viene tenuta in gabbia ma che vuole andare a sbranare la sua preda.

La mia attenzione si spostò dal suo sguardo al suo basso ventre.
Li una mano si era intrufolata sotto la maglia e lasciava capire che si stesse masturbando. Mi accorsi solo in un secondo momento il suo intimo era ancora composto dalla parte sotto del costume che aveva nel video.

La mia attenzione fu ripresa dal video quando sentì Anna dire:”mmm non sai cosa vorrei farti fratellino”.
Detto ciò, prese il cuscino che aveva sul letto e, una volta messi i pantaloncini come se fosse un manichino e lo buttò sul letto. Alzò una gamba e gli si mise a cavallo facendo combaciare la parte bagnata del suo slip con la pozza dei miei pantaloni.

“Ora guarda cosa ti aspetta”.
Dicendolo diede alla telecamera un’occhiata da puttana vogliosa. Tutta la lussuria che aveva in corpo si manifestò in quello sguardo pieno di bolgia e di passione.

Iniziò a cavalcarlo con una foga mia vista. Ansimava e mi chiamava per nome. Le mani salde sul cuscino la gambe serrate per tenerlo fermo.
La testa andò all’indietro, con gli occhi chiusi e la bocca lasciata aperta per prendere fiato tra un gemito e l’altro.

Vedere quella scena mi mandò completamente in tilt. Noncurante della presenza di mia madre nella stanza, tirai fuori il pene dal costume e iniziai a menarmelo come un forsennato.
Sentivo mia sorella godere pronunciando il mio nome e questo mi faceva impazzire.
Persi completamente il contatto con la realtà, c’eravamo solo io e la Anna del video.

Quando lei godeva più forte e aumentava il ritmo, io facevo altrettanto.
La Anna in televisione era sudata e sempre più forte nella sua cavalcata.
Prese le mie mutande e se le portò alla bocca.
Iniziò a leccare le macchie del mio seme.
“Mmmm che buonoooo”.
Non le basto più leccare e iniziò a passarsi quelle mutande sporche di sborra sul volto. Vedere mia sorella cavalcare un cuscino vestito come me, che si passava i miei umori sul viso, lasciando delle evidenti macchie bianche, mi mandò in paradiso.

Chiusi gli occhi immaginandomi di essere al posto di quel cuscino e aumentai ulteriormente il ritmo della mano.
Persi ancor di più il contatto con il mondo esterno. C’eravamo solo io e i gemiti provenienti dal video.

Passarono diversi minuti, fino a quando capì che stava per arrivare l’orgasmo di Anna.
“Fratellino, ci sono, ci sonooooo”.
Ero così preso da quei gemiti che non mi accorsi di ciò che stava accadendo di fianco a me.
Sentì solo una mano prendermi per i capelli e la voce di due Anne in contemporanea.
“Vengoooooooo”.
Quando un primo getto caldo mi colpì il viso, istintivamente apri la bocca e mi trovai con la figa di Anna che mi imbrattava il viso e il collo con i suoi succhi.

Era troppo per me. Ebbi un orgasmo fortissimo.
Diversi fiotti di sperma denso partirono dalla punta del mio pene e andarono, senza controllo, ad imbrattare tutto ciò che c’era nelle sue vicinanze.


Avevamo fatto un altro casino.

Continua …
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