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Mia madre, ad un passo dal sogno...


di bullboyking20
16.11.2019    |    20.391    |    5 9.5
"Ma io volevo di più…mi alzai e avvicinai la punta del mio cazzo alle sue labbra mentre le toccavo le tettone! Non pensavo lo avrebbe fatto ma…..."
Finalmente il sogno si è quasi avverato.
Non posso crederci e se non l’avessi vissuto, giuro che sarebbe difficile da credere anche per me. Una storia che ha dell’inverosimile, proprio per la, e non esagero, chiusura mentale che si vive in una famiglia a volte retrograda e, a parer mio, troppo legata alle credenze religiose, come la mia.
A maggior ragione poiché la protagonista di questa vicenda è proprio MIA MADRE.
Si chiama Grazia, quasi 61 anni, alta circa 1,60 cm e dal fisico piuttosto carnoso ed abbondante, un po' sovrappeso a dire il vero.
Occhi verdi, capelli neri (tinti), due labbra rosse che fin da piccolo ho sempre sognato di poter avere avvolte sul mio cazzo, un bel culone che, seppur con un po' di cellulite è davvero appetitoso e tondo, capace di metterti la voglia di afferrarlo per i fianchi e affondarlo per sfondarlo fino in fondo e soprattutto la cosa che ho sempre desiderato di poter guardare, stringere, succhiare: due tette enormi, un’ottava morbida e burrosa, con due capezzoloni turgidi e rosei, che ho solo avuto la fortuna di poter intravedere attraverso la finestra sulla quale mi arrampicavo da ragazzino mentre lei si faceva la doccia.
Una donna che non si rende conto di quanto sia bella e che ha sempre considerato il sesso (o per lo meno è quello che a noi figli ha voluto farci credere) un di più, un peccato, un taboo.
Mi ha sempre adorato, facendomi sentire sempre un grande affetto, ma criticando sempre il mio modo di fare, la mia apertura in certi argomenti, il fatto che per me il sesso sia sempre stato una curiosità dapprima, per diventare una passione poi.
Come raccontavo nei miei precedenti racconti: “Sorella complice” e “Non ci avrei mai pensato”, storie assolutamente reali; io abito in un mio appartamento, che si trova proprio al piano sotto rispetto a quello in cui abitano i miei genitori e mia sorella Maria.
Mio padre e mia madre si amano ma ultimante, o meglio da un paio d’anni, mio padre si è trasferito in un’altra stanza, poiché, a detta sua, ma è la verità, mia madre di notte russa e mio padre non riesce a dormire.
Con la confidenza di mia sorella, che ho raccontato nel racconto “Non ci avrei mai pensato”, ho saputo che mia madre si era sfogata con sua sorella, mia zia, e aveva confidato la sua insofferenza nel non avere più certe attenzioni da parte di mio padre e che ogni tanto inviava a lui certe foto per stuzzicarlo, ma invano.
Alla luce di questo, ho deciso di fare un tentativo per vederci più chiaro e questo è stato il risultato.
Inizio dal principio: in questi giorni sono in malattia per un infortunio che ho subito a lavoro e sono costretto a rimanere in casa. Sapevo che mia madre fosse ancora a letto e le ho inviato un messaggio chiedendole se le andassero due chiacchiere e che mi avrebbe trovato a letto, nella mia stanza.
Lei è scesa ed è entrata, avendo una copia delle chiavi e si è messa nel lettone accanto a me, avvolta in un pigiamone, che a dire il vero non aveva nulla di eccitante, ma che, leggermente sbottonato, lasciava intravedere una parte di quel tanto agoniato seno.
Iniziammo chiacchierare del più e del meno, passando dal mio stato di salute, al suo stato di salute, al mio lavoro, alla mia relazione con la mia fidanzata. E proprio quest’ultimo argomento è stata la mia ancora e la domanda è stata spontanea:”E tu invece, con papà come va?”.
Lei rimase stupita dalla mia sfacciataggine e mi guardò un po' meravigliata e poi iniziò a parlare. Mi disse che amava suo marito, che con lui condivide ogni cosa, gioie, dolori e aspettative.
-“E il sesso?”- le chiesi?
Non so se, alla domanda, il suo sguardo fosse più di stupore o di disprezzo, ma mi accontentai del fatto che non mi arrivò alcun ceffone.
Dopo un attimo di silenzio mi rispose :”Passata una certa età il sesso non è più importante, ci sono altre cose che legano una coppia”.
-“Sciocchezze”- incalzai –“il sesso in una coppia è una colonna portante! Esiste il sesso senza amore, ma non l’amore senza sesso!”
Lei mi guardò, stavolta con dolcezza e disse:”Lo credevo anche io…fino ad un paio di anni fa. Da quando tuo padre si è trasferito in un’altra stanza…da quel momento non ho più successo nulla e…la cosa, seppur mi è dispiaciuta all’inizio, ora mi ci sono abituata”.
-“Vuoi dirmi che sono due anni che tu non hai nessun rapporto?”-dissi.
-“Si, sono due anni” mi rispose, con un velo di rammarico in viso.
Ne approfittai e andai avanti molto diretto.
-“Ma neanche più un bacio?”
-“Neanche quello” mi disse.
-“Sono due anni che non baci un uomo, mamma?” le chiesi “E non ti manca?”.
-“Un po' si” mi rispose “ma purtroppo ormai non ci faccio più caso”.
Come incredulo e non so spinto da quale forza, allungai il viso verso di lei e le diedi un bacio sulle labbra, prolungandomi abbastanza da farle sentire un po' di quella passione che mi aveva sopraffatto.
Lei mi mollò uno schiaffo, guardandomi con disgusto e con una lacrima che piano piano scendeva sul suo viso. Rimasi malissimo, ma, ripeto, non so spinto da cosa, probabilmente dalla consapevolezza di aver appena superato un limite e di non poter tornare indietro, riprovai e la baciai di nuovo, aspettando un altro schiaffo…che però stavolta non arrivò!!!
Le sue labbra rimasero per un po' serrate, nonostante io provassi a farle sentire con delicatezza un po' di lingua. Ma poi avvenne….le sue labbra si aprirono e iniziammo un bacio dolcissimo, fatto di passione, ma soprattutto di grande e vero amore, di un amore che solo una madre ed un figlio possono provare l’uno per l’altro.
Nel bacio ci stringemmo abbracciandoci, respirandoci addosso tutti i freni inibitori che fino a quel momento ci avevano oppressi.
Iniziai a toccarle un po' il seno da sopra la maglia del pigiama, cercando di stringerlo tra le mani. Alzai la maglia e infilai la mano sotto, a contatto con la sua pelle, scoprendo con grande stupore ed eccitamento che non indossava il reggiseno. Finalmente ci arrivai, stavo toccando per la prima volta nella mia vita il seno di mia mamma e lo stavo facendo mentre lei mi stava baciando!!!! Le stuzzicavo i capezzoli e ogni volta che lo facevo lei ansimava. Piano piano lo tirai completamente fuori e lo vidi….era enorme!!!!!! Due capezzoli duri, turgidi, vogliosi…vogliosi di me!!! Scesi con le labbra giù per il collo, mentre lei, allungò la mano verso le mie mutande e afferrò il mio cazzo con decisione. Iniziai a succhiare quei capezzoli, un vero e proprio sogno realizzatosi dopo ben 32 anni!!!!!!! Sentivo la durezza di quei capezzoli tra le labbra, sguizzando con la lingua, tutt’attorno. Lei estrasse il mio cazzo, strofinandolo tra le dita e iniziando a muovere su e giù delicatamente. Ma io volevo di più…mi alzai e avvicinai la punta del mio cazzo alle sue labbra mentre le toccavo le tettone! Non pensavo lo avrebbe fatto ma….aprì le labbra e lo infilò tutto in bocca, presa dall’eccitazione, ansimando e gemendo. Sembrava quasi tremasse! E poi improvvisamente, come se fosse tornata di colpo in sé, smise si succhiare! La guardai, ma senza parlare.
Lei si ricompose, si alzò, mi diede un bacio e se ne andò.
So che non è il finale che tutti si potessero aspettare e credetemi, spero proprio di non aver fatto cazzate e di non aver rovinato nulla con mia madre, fatto sta che da quel giorno non ne abbiamo più parlato.
Spero non abbia esagerato con lei e di non averle fatto del male.
Spero capiate il mio stato d’animo e se avete consigli accomodatevi pure…anzi grazie!
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